Io non credo che il problema delle famiglie sia il lavoro, quanto l'evoluzione del mondo e di conseguenza delle (de)generazioni attuali... Bambini, ma anche genitori, con stress psicologici di ogni tipo.elancia ha scritto:kanarino ha scritto:A me le donne intraprendenti piacciono...rispetto sia le donne lavoratrici che le casalinghe...alla fine anche fare la casalinga è un lavoro: stare dietro alle faccende di casa, accudire i figli non è cosa da poco...così come non è facile svegliarsi la mattina presto per andre al lavoro e tornare la sera tardi e stanchi...va detto poi che una mamma che lavora non vuol dir che non sia presente nella vita e nell'educazione dei propri figli: l'affetto e l'aducazione sono dei valori che si possono trasmettere lo stesso...e credco che un ragzzo arrivato ad una cerat età non debba avere la mama dietro che gli dice questo non si fà e questo invece si, ma dovrebbe ragionare con la propria testa e capire dove sbaglia e quello che non và fatto.
Bne vengano le donne che lavorano, che vogliono sentirsi economicamente più autonome dal proprio marito e che possono dire "anche io in questa casa porto il mio contributo".
Il problema è che il lavoro mina l'esistenza stessa delle famiglie ed allo stesso tempo è necessario, non si può negare l'evidenza.
Non a caso la quasi totalità delle famiglie di lavoratori si appoggia a strutture esterne o ai famosi "nonni" per tenere i figli e vanno a mangiare dalla suocera o dalla mamma perchè non hanno tempo.
Quando fare la casalinga/o non è possibile, perchè non è possibile avere un reddito solo, diventa quasi impossibile imho mandare avanti una famiglia da soli.
Risultato: non esistono più famiglie e, diciamolo, non è nemmeno colpa delle donne.
Ricordo che le mie nonne hanno sempre lavorato, una era segretaria comunale, separata e con due figli. L'altra lavorava nei frutteti e spesso e volentieri si portava con sè i figli. Mai avuti problemi.