belpietro ha scritto:
non è questione di centesimi...
Era un modo di dire.
...i beni di consumo si consumano, quindi paghi per usarli e non per averli ... i beni stabili si pagano per averli...
A dire il vero io uso parecchio la mia casa, direi molto più dell'automobile.
...se la casa costa 100 tu dai alla banca 150 e alla fine hai un bene che ... varrà 100...
Per restituire alla banca 150 avendo avuto in prestito 100 credo si debba trattare di un mutuo parecchio consistente e durevole. Comunque anche in quel caso ciò che ho detto non mi sembra così sbagliato: alla fine possiedi un bene che vale gran parte dei soldi che sono stati versati.
...che le case aumentino automaticamente di valore nel tempo, è una illusione...
Indubbiamente è illusorio dare per scontato che la casa aumenti di valore,
così come è illusorio dare per scontato che in futuro si continuerà ad avere salute, lavoro e reddito tali da poter pagare un debito, specie se esso è di una certa entità. In entrambi i casi è
gioco d'azzardo e come tale, se non affrontato con ampi margini di sicurezza, si porta appresso gravi e prevedibilissimi pericoli. Io non considero sempre e comunque assurdo che uno giochi alla slot machine o a poker; se lui si diverte così può benissimo farlo, così come io ad esempio ultimamente mi sono divertito a scegliere, ordinare ed assemblare i componenti del nuovo computer (di cui non avevo di fatto alcun oggettivo
bisogno). Però, per questo nuovo computer/capriccio,
non mi sono indebitato: ho pagato in contanti e non ho in alcun modo perturbato o compromesso, con questa spesa, la situazione finanziaria della mia famiglia. Sto usando il nuovo computer, che è mio, pagato; capitolo chiuso. Se uno gioca alla slot machine uno o due euro al giorno è un conto; se comincia a smantellare i risparmi (non solo suoi) il discorso cambia assai.
PS. Circa l'aumento di valore delle case, l'illusione non è nata dal nulla. Io e mia moglie comprammo un appartamento nel 1991 e lo rivendemmo nel 1997, ricavandone una cifra più che doppia. La cosa non ci dispiacque affatto, ovviamente,
ma non ci avevamo fatto conto; quei soldi furono per noi "in più", una gradita sorpresa. In seguito non abbiamo assolutamente confidato nel fatto che la cosa si ripetesse. In ultima analisi, credo tutto si riduca, molto semplicemente, a non spendere i soldi prima di averli; un concetto che guarda caso è ribadito da non pochi proverbi, più o meno antichi.