<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Lo (strano) doppio passo di Torino: incentivi e trattativa per Fideuram | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Lo (strano) doppio passo di Torino: incentivi e trattativa per Fideuram

SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
Da azionista, la scelta di diversificare è secondo me una scelta corretta, soprattutto in un settore come quello finanziario caratterizzato da multipli ancora mediamente bassi

Fatta quesa considerazione, la richiesta di incentivi è, per usare un termine ormai abusato, SCANDALOSA, punto.

Le case automobilistiche, tutte, la devono semplicemente smettere di battere cassa ricattando gli stati con l'arma dei tagli. Se il settore è morto, come è morto, lo si lasci perire in pace, e i soldi degli incentivi (che siano tantissimi o pochissimi non mi interessa) dirottati verso una vera riqualificazione delle risorse espulse dal settore automobilistico.

Ma, vi prego, BASTA aiuti ad un morto! e BASTA con AD che piangono miseria 3 mesi dopo aver tentato una seconda acquisizione in un semestre

Ti darei ragione se il settore automobilistico fosse veramente morto, dunque ci troveremmo di fronte ad una crisi dell'offerta. Ovvero i prodotti delle Case non interessano il pubblico.
Ma non è così. Chi nel lunghissimo listino delle auto non desidera almeno un modello? Direi tutti.
Stiamo perciò di fronte una crisi della domanda. Mi piacerebbe comprare una vettura, ma non ho i soldi. L'incentivo perciò aiuta Case e soprattutto concessionari, ma in primis aiuta l'acquirente.

Ovviamente non si può andare avanti all'infinito con gli incentivi, vanno bene solo nel breve periodo. Nel medio lungo sono necessarie soluzioni strutturali più efficienti. Se si cominciasse ad eliminare tantissima burocrazia che rallenta la costruzione di infrastrutture e la nascita di nuovi stabilimenti produttivi non ci guadagnerebbe solo il settore auto.

Come definiresti, se non come morto un settore che soffre di:
- cronica sovracapacità produttiva
- domanda satura, in calo e che necessita di essere sostenuta da incentivi su base regolare (non mi sembra che quelli di quest'anno siano i primi, e di certo non saranno gli ultimi)

Io, scusa, ma lo definisco defunto. Questo non vuol dire che all'interno del settore non ci saranno aziende che sopravviveranno in prosperità ovviamente

Il mercato dell'auto è malato, ma non defunto.

Un mercato defunto ad esempio è quello dei videoregistratori.

L'esempio non c'entra niente.
Il mercato dei videoregistratori è morto perchè sorpassato tecnologicamente da nuovi prodotti sostitutivi (DVD, hard disk multimediali ecc ecc)

Il mercato automobilistico ha capacità produttiva in eccesso all'attuale domanda, e di molto. La strada è molto semplice, e non servono incentivi: riduci la capacità prodttiva nei mercati saturi (quelli occidentali), cerchi di cogliere la crescita dei mercati emergenti (asiatici)

Chi lo riuscirà a fare sopravviverà in un mercato che per anni sarà cmq molto ridimensionato

L'esempio c'entra, tanto che ne hai colto pure il significato. L'automobile non è un prodotto superato dunque il suo mercato non è morto.

Il problema dell'eccesso di capacità produttiva c'è, ma non la si può ridurre così in quattroequattrotto senza pensare alle possibili conseguenze a livello sociale nel breve termine.
 
cognizionezerozero ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
cognizionezerozero ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
Da azionista, la scelta di diversificare è secondo me una scelta corretta, soprattutto in un settore come quello finanziario caratterizzato da multipli ancora mediamente bassi

Fatta quesa considerazione, la richiesta di incentivi è, per usare un termine ormai abusato, SCANDALOSA, punto.

Le case automobilistiche, tutte, la devono semplicemente smettere di battere cassa ricattando gli stati con l'arma dei tagli. Se il settore è morto, come è morto, lo si lasci perire in pace, e i soldi degli incentivi (che siano tantissimi o pochissimi non mi interessa) dirottati verso una vera riqualificazione delle risorse espulse dal settore automobilistico.

Ma, vi prego, BASTA aiuti ad un morto! e BASTA con AD che piangono miseria 3 mesi dopo aver tentato una seconda acquisizione in un semestre

scusa, ma l'incentivo massimo dato sinora è 2000 euro per la rottamazione di una e0 o e1 per passare ad una auto a gpl/metano.

dato che l'iva sulle auto è al 20%, allo stato basta che venga venduta una auto a gpl/metano del valore pari a 12000 euro per non tirare fuori una lira.

o mi sbaglio?

premesso questo, non sono d'accordo sul diversificare come non sono d'accordo con alcuni punti dell'articolo (in particolare il commento sulle dichiarazioni di intenti: in una situazione dove lo stesso governo tedesco fa, disfa, ritratta etc. ed è coinvolto nella tragicomica acquisizione di vw da parte di porsche mantenere una sola linea è utopico).

la verità sta nel mezzo, ed è che secondo me al momento il settore auto è troppo figlio delle decisioni politiche (nazionali ed internazionali).

ciao!

Intanto non ho parlato del governo italiano, ma mi riferisco a TUTTI i governi, inclusi gli USA. Ripeto, dal mio punto di vista drogare la domanda per sostenere un settore che comunque nel medio (ma forse anche nel breve) dovrà in ogni caso ridurre la capacità produttiva mi sembra una follia. Se si vuole sostenere la domanda ok, ma lo si dovrebbe fare stimolando il consumo in genere, e non quello specifico di un settore.

Riguardo alla diversificazione, tu sei un'azionista, la holding in cui hai messo i soldi ha partecipazioni in settori a bassa redditività e crescita negativa. La fuori, con le quotazioni di oggi ci sono ottimi affari in settori redditizi e ad alta crescita. Ripeto, nell'ottica dell'azionista della holding, dove vorresti che investisse il management?

anche il mio intervento sugli incentivi esulava dall'italia: ho solo riportato i numeri italiani perchè quelli che conosco meglio.

detto questo, se sostenere un settore produttivo è inutile in quanto saturo/poco redditizio, non è ancora un controsenso maggiore sostenere quelle banche e finanzieri "creativi" che non solo non producono beni concreti per la popolazione (che potrebbe di fatto vedere un qualche vantaggio nella non sospensione della produzione dei beni o nella loro disponibilità ad un prezzo inferiore) ma addirittura hanno portato alla crisi il settore manifatturiero?

Il fallimento di una banca/ assicurazione comporta un rischio sistemico che non è paragonabile a quello di altri settori (semplificando, rischierebbero di fallire TUTTE le banche del Mondo)

Detto questo, sono d'accordo con te che gli aiuti al settore bancari, seppur giustificati da quanto sopra, sono poi degenerati: oggi alcune (molte) banche prendono i soldi a prestito dalle banche centrali a praticamente 0 e invece di usarli per espandere il credito ci fanno gran trading (vedere semestrali)
 
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
Da azionista, la scelta di diversificare è secondo me una scelta corretta, soprattutto in un settore come quello finanziario caratterizzato da multipli ancora mediamente bassi

Fatta quesa considerazione, la richiesta di incentivi è, per usare un termine ormai abusato, SCANDALOSA, punto.

Le case automobilistiche, tutte, la devono semplicemente smettere di battere cassa ricattando gli stati con l'arma dei tagli. Se il settore è morto, come è morto, lo si lasci perire in pace, e i soldi degli incentivi (che siano tantissimi o pochissimi non mi interessa) dirottati verso una vera riqualificazione delle risorse espulse dal settore automobilistico.

Ma, vi prego, BASTA aiuti ad un morto! e BASTA con AD che piangono miseria 3 mesi dopo aver tentato una seconda acquisizione in un semestre

Ti darei ragione se il settore automobilistico fosse veramente morto, dunque ci troveremmo di fronte ad una crisi dell'offerta. Ovvero i prodotti delle Case non interessano il pubblico.
Ma non è così. Chi nel lunghissimo listino delle auto non desidera almeno un modello? Direi tutti.
Stiamo perciò di fronte una crisi della domanda. Mi piacerebbe comprare una vettura, ma non ho i soldi. L'incentivo perciò aiuta Case e soprattutto concessionari, ma in primis aiuta l'acquirente.

Ovviamente non si può andare avanti all'infinito con gli incentivi, vanno bene solo nel breve periodo. Nel medio lungo sono necessarie soluzioni strutturali più efficienti. Se si cominciasse ad eliminare tantissima burocrazia che rallenta la costruzione di infrastrutture e la nascita di nuovi stabilimenti produttivi non ci guadagnerebbe solo il settore auto.

Come definiresti, se non come morto un settore che soffre di:
- cronica sovracapacità produttiva
- domanda satura, in calo e che necessita di essere sostenuta da incentivi su base regolare (non mi sembra che quelli di quest'anno siano i primi, e di certo non saranno gli ultimi)

Io, scusa, ma lo definisco defunto. Questo non vuol dire che all'interno del settore non ci saranno aziende che sopravviveranno in prosperità ovviamente

Il mercato dell'auto è malato, ma non defunto.

Un mercato defunto ad esempio è quello dei videoregistratori.

L'esempio non c'entra niente.
Il mercato dei videoregistratori è morto perchè sorpassato tecnologicamente da nuovi prodotti sostitutivi (DVD, hard disk multimediali ecc ecc)

Il mercato automobilistico ha capacità produttiva in eccesso all'attuale domanda, e di molto. La strada è molto semplice, e non servono incentivi: riduci la capacità prodttiva nei mercati saturi (quelli occidentali), cerchi di cogliere la crescita dei mercati emergenti (asiatici)

Chi lo riuscirà a fare sopravviverà in un mercato che per anni sarà cmq molto ridimensionato

L'esempio c'entra, tanto che ne hai colto pure il significato. L'automobile non è un prodotto superato dunque il suo mercato non è morto.

Il problema dell'eccesso di capacità produttiva c'è, ma non la si può ridurre così in quattroequattrotto senza pensare alle possibili conseguenze a livello sociale nel breve termine.

Su questo sono d'accordo.

Quello che dico è che invece di drogare il mercato della domanda sarebbe più lungimirante predisporre scivoli e strutture di riqualificazione per quei lavoratori che SICURAMENTE prima o poi saranno espulsi dal settore
 
SIMObmw||| ha scritto:
quadamage76 ha scritto:
io sono molto terra, terra:

multiair=più vetture che ricadono negli incentivi, quindi più chances di aumentare la propria quota di mercato. Se gli incecntivi vengono meno il multiair da solo un plus tecnologico, altrimenti anche economico all'acquisto.

Io sono ancora più terra a terra: hai un prodotto che, relativamente al suo prezzo, è superiore alla concorrenza? Allora lo vendi

Non è così? Oppure la domanda non c'è perchè tutti hanno già quel prodotto? Allora non vendi, punto. E direi che il punto vale doppio considerando che la situazione di domanda debole ormai è sistemica e strutturale, con congiunturale (la crisi ha emplicemente esacerbato una situazione già esistente)

Niente incentivi, semplicemente la buona vecchia legge della domanda e dell'offerta

se fosse come dici tu il marketing non servirebbe a granchè...
 
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
Da azionista, la scelta di diversificare è secondo me una scelta corretta, soprattutto in un settore come quello finanziario caratterizzato da multipli ancora mediamente bassi

Fatta quesa considerazione, la richiesta di incentivi è, per usare un termine ormai abusato, SCANDALOSA, punto.

Le case automobilistiche, tutte, la devono semplicemente smettere di battere cassa ricattando gli stati con l'arma dei tagli. Se il settore è morto, come è morto, lo si lasci perire in pace, e i soldi degli incentivi (che siano tantissimi o pochissimi non mi interessa) dirottati verso una vera riqualificazione delle risorse espulse dal settore automobilistico.

Ma, vi prego, BASTA aiuti ad un morto! e BASTA con AD che piangono miseria 3 mesi dopo aver tentato una seconda acquisizione in un semestre

Ti darei ragione se il settore automobilistico fosse veramente morto, dunque ci troveremmo di fronte ad una crisi dell'offerta. Ovvero i prodotti delle Case non interessano il pubblico.
Ma non è così. Chi nel lunghissimo listino delle auto non desidera almeno un modello? Direi tutti.
Stiamo perciò di fronte una crisi della domanda. Mi piacerebbe comprare una vettura, ma non ho i soldi. L'incentivo perciò aiuta Case e soprattutto concessionari, ma in primis aiuta l'acquirente.

Ovviamente non si può andare avanti all'infinito con gli incentivi, vanno bene solo nel breve periodo. Nel medio lungo sono necessarie soluzioni strutturali più efficienti. Se si cominciasse ad eliminare tantissima burocrazia che rallenta la costruzione di infrastrutture e la nascita di nuovi stabilimenti produttivi non ci guadagnerebbe solo il settore auto.

Come definiresti, se non come morto un settore che soffre di:
- cronica sovracapacità produttiva
- domanda satura, in calo e che necessita di essere sostenuta da incentivi su base regolare (non mi sembra che quelli di quest'anno siano i primi, e di certo non saranno gli ultimi)

Io, scusa, ma lo definisco defunto. Questo non vuol dire che all'interno del settore non ci saranno aziende che sopravviveranno in prosperità ovviamente

Il mercato dell'auto è malato, ma non defunto.

Un mercato defunto ad esempio è quello dei videoregistratori.

L'esempio non c'entra niente.
Il mercato dei videoregistratori è morto perchè sorpassato tecnologicamente da nuovi prodotti sostitutivi (DVD, hard disk multimediali ecc ecc)

Il mercato automobilistico ha capacità produttiva in eccesso all'attuale domanda, e di molto. La strada è molto semplice, e non servono incentivi: riduci la capacità prodttiva nei mercati saturi (quelli occidentali), cerchi di cogliere la crescita dei mercati emergenti (asiatici)

Chi lo riuscirà a fare sopravviverà in un mercato che per anni sarà cmq molto ridimensionato

L'esempio c'entra, tanto che ne hai colto pure il significato. L'automobile non è un prodotto superato dunque il suo mercato non è morto.

Il problema dell'eccesso di capacità produttiva c'è, ma non la si può ridurre così in quattroequattrotto senza pensare alle possibili conseguenze a livello sociale nel breve termine.

Su questo sono d'accordo.

Quello che dico è che invece di drogare il mercato della domanda sarebbe più lungimirante predisporre scivoli e strutture di riqualificazione per quei lavoratori che SICURAMENTE prima o poi saranno espulsi dal settore

Certo che vanno predisposti, ma sono soluzioni a medio lungo periodo. Nel breve la soluzione migliore sono gli incentivi.
 
quadamage76 ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
quadamage76 ha scritto:
io sono molto terra, terra:

multiair=più vetture che ricadono negli incentivi, quindi più chances di aumentare la propria quota di mercato. Se gli incecntivi vengono meno il multiair da solo un plus tecnologico, altrimenti anche economico all'acquisto.

Io sono ancora più terra a terra: hai un prodotto che, relativamente al suo prezzo, è superiore alla concorrenza? Allora lo vendi

Non è così? Oppure la domanda non c'è perchè tutti hanno già quel prodotto? Allora non vendi, punto. E direi che il punto vale doppio considerando che la situazione di domanda debole ormai è sistemica e strutturale, con congiunturale (la crisi ha emplicemente esacerbato una situazione già esistente)

Niente incentivi, semplicemente la buona vecchia legge della domanda e dell'offerta

se fosse come dici tu il marketing non servirebbe a granchè...

è come dico io

e il marketing infatti serve proprio ad alimentare la percezione che il prodotto sia, relativamente al prezzo, superiore alla concorrenza

Gli incentivi e il marketing non c'azzeccano niente
 
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
Da azionista, la scelta di diversificare è secondo me una scelta corretta, soprattutto in un settore come quello finanziario caratterizzato da multipli ancora mediamente bassi

Fatta quesa considerazione, la richiesta di incentivi è, per usare un termine ormai abusato, SCANDALOSA, punto.

Le case automobilistiche, tutte, la devono semplicemente smettere di battere cassa ricattando gli stati con l'arma dei tagli. Se il settore è morto, come è morto, lo si lasci perire in pace, e i soldi degli incentivi (che siano tantissimi o pochissimi non mi interessa) dirottati verso una vera riqualificazione delle risorse espulse dal settore automobilistico.

Ma, vi prego, BASTA aiuti ad un morto! e BASTA con AD che piangono miseria 3 mesi dopo aver tentato una seconda acquisizione in un semestre

Ti darei ragione se il settore automobilistico fosse veramente morto, dunque ci troveremmo di fronte ad una crisi dell'offerta. Ovvero i prodotti delle Case non interessano il pubblico.
Ma non è così. Chi nel lunghissimo listino delle auto non desidera almeno un modello? Direi tutti.
Stiamo perciò di fronte una crisi della domanda. Mi piacerebbe comprare una vettura, ma non ho i soldi. L'incentivo perciò aiuta Case e soprattutto concessionari, ma in primis aiuta l'acquirente.

Ovviamente non si può andare avanti all'infinito con gli incentivi, vanno bene solo nel breve periodo. Nel medio lungo sono necessarie soluzioni strutturali più efficienti. Se si cominciasse ad eliminare tantissima burocrazia che rallenta la costruzione di infrastrutture e la nascita di nuovi stabilimenti produttivi non ci guadagnerebbe solo il settore auto.

Come definiresti, se non come morto un settore che soffre di:
- cronica sovracapacità produttiva
- domanda satura, in calo e che necessita di essere sostenuta da incentivi su base regolare (non mi sembra che quelli di quest'anno siano i primi, e di certo non saranno gli ultimi)

Io, scusa, ma lo definisco defunto. Questo non vuol dire che all'interno del settore non ci saranno aziende che sopravviveranno in prosperità ovviamente

Il mercato dell'auto è malato, ma non defunto.

Un mercato defunto ad esempio è quello dei videoregistratori.

L'esempio non c'entra niente.
Il mercato dei videoregistratori è morto perchè sorpassato tecnologicamente da nuovi prodotti sostitutivi (DVD, hard disk multimediali ecc ecc)

Il mercato automobilistico ha capacità produttiva in eccesso all'attuale domanda, e di molto. La strada è molto semplice, e non servono incentivi: riduci la capacità prodttiva nei mercati saturi (quelli occidentali), cerchi di cogliere la crescita dei mercati emergenti (asiatici)

Chi lo riuscirà a fare sopravviverà in un mercato che per anni sarà cmq molto ridimensionato

L'esempio c'entra, tanto che ne hai colto pure il significato. L'automobile non è un prodotto superato dunque il suo mercato non è morto.

Il problema dell'eccesso di capacità produttiva c'è, ma non la si può ridurre così in quattroequattrotto senza pensare alle possibili conseguenze a livello sociale nel breve termine.

Su questo sono d'accordo.

Quello che dico è che invece di drogare il mercato della domanda sarebbe più lungimirante predisporre scivoli e strutture di riqualificazione per quei lavoratori che SICURAMENTE prima o poi saranno espulsi dal settore

Certo che vanno predisposti, ma sono soluzioni a medio lungo periodo. Nel breve la soluzione migliore sono gli incentivi.

Migliori per chi scusa?
 
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
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Da azionista, la scelta di diversificare è secondo me una scelta corretta, soprattutto in un settore come quello finanziario caratterizzato da multipli ancora mediamente bassi

Fatta quesa considerazione, la richiesta di incentivi è, per usare un termine ormai abusato, SCANDALOSA, punto.

Le case automobilistiche, tutte, la devono semplicemente smettere di battere cassa ricattando gli stati con l'arma dei tagli. Se il settore è morto, come è morto, lo si lasci perire in pace, e i soldi degli incentivi (che siano tantissimi o pochissimi non mi interessa) dirottati verso una vera riqualificazione delle risorse espulse dal settore automobilistico.

Ma, vi prego, BASTA aiuti ad un morto! e BASTA con AD che piangono miseria 3 mesi dopo aver tentato una seconda acquisizione in un semestre

Ti darei ragione se il settore automobilistico fosse veramente morto, dunque ci troveremmo di fronte ad una crisi dell'offerta. Ovvero i prodotti delle Case non interessano il pubblico.
Ma non è così. Chi nel lunghissimo listino delle auto non desidera almeno un modello? Direi tutti.
Stiamo perciò di fronte una crisi della domanda. Mi piacerebbe comprare una vettura, ma non ho i soldi. L'incentivo perciò aiuta Case e soprattutto concessionari, ma in primis aiuta l'acquirente.

Ovviamente non si può andare avanti all'infinito con gli incentivi, vanno bene solo nel breve periodo. Nel medio lungo sono necessarie soluzioni strutturali più efficienti. Se si cominciasse ad eliminare tantissima burocrazia che rallenta la costruzione di infrastrutture e la nascita di nuovi stabilimenti produttivi non ci guadagnerebbe solo il settore auto.

Come definiresti, se non come morto un settore che soffre di:
- cronica sovracapacità produttiva
- domanda satura, in calo e che necessita di essere sostenuta da incentivi su base regolare (non mi sembra che quelli di quest'anno siano i primi, e di certo non saranno gli ultimi)

Io, scusa, ma lo definisco defunto. Questo non vuol dire che all'interno del settore non ci saranno aziende che sopravviveranno in prosperità ovviamente

Il mercato dell'auto è malato, ma non defunto.

Un mercato defunto ad esempio è quello dei videoregistratori.

L'esempio non c'entra niente.
Il mercato dei videoregistratori è morto perchè sorpassato tecnologicamente da nuovi prodotti sostitutivi (DVD, hard disk multimediali ecc ecc)

Il mercato automobilistico ha capacità produttiva in eccesso all'attuale domanda, e di molto. La strada è molto semplice, e non servono incentivi: riduci la capacità prodttiva nei mercati saturi (quelli occidentali), cerchi di cogliere la crescita dei mercati emergenti (asiatici)

Chi lo riuscirà a fare sopravviverà in un mercato che per anni sarà cmq molto ridimensionato

L'esempio c'entra, tanto che ne hai colto pure il significato. L'automobile non è un prodotto superato dunque il suo mercato non è morto.

Il problema dell'eccesso di capacità produttiva c'è, ma non la si può ridurre così in quattroequattrotto senza pensare alle possibili conseguenze a livello sociale nel breve termine.

Su questo sono d'accordo.

Quello che dico è che invece di drogare il mercato della domanda sarebbe più lungimirante predisporre scivoli e strutture di riqualificazione per quei lavoratori che SICURAMENTE prima o poi saranno espulsi dal settore

Certo che vanno predisposti, ma sono soluzioni a medio lungo periodo. Nel breve la soluzione migliore sono gli incentivi.

Migliori per chi scusa?

Per:
lo Stato: ricava dai maggiori introiti di iva molto più di quanto spende per gli incentivi;
le Province: maggiori introiti da Ipt;
le Regioni: dagli introti del bollo se si rottamassero vetture meno potenti di quelle acquistate;
le Case: per ovvi motivi;
i concessionari: per ovvi motivi;
gli acquirenti: per ovvi motivi;
i lavoratori degli stabilimenti dove si producono le auto incentivate e quelli dell'indotto che fornisce componenti per le auto suddette: non vengono cassintegrati o licenziati.

Il tutto vale solo nel breve periodo, nel medio-lungo si creerebbe l'effetto contrario.
 
Punto83 ha scritto:
Per le case,i concessionari e per i clienti...e' sempre un paliativo ,ma qualcosa per tenere su la domanda va fatto...

Per le case, di sicuro

per i concessionari, scusa ma non vedo grande differenza tra il rischio d'impresa di un concessionario e quello di un venditore di gelati. Stimoliamo anche i consumi dei gelati?

Per i clienti che ACQUISTANO, sul mercato ci sono prodotti di tutti i prezzi. Ti piace una macchina ma è oltre il tuo budget? peccato, te ne comprerai un'altra meno bella

Per i clienti CHE VENDONO è ovviamente una fregatura, visto che il mercato dell'usato si schianta
 
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
Da azionista, la scelta di diversificare è secondo me una scelta corretta, soprattutto in un settore come quello finanziario caratterizzato da multipli ancora mediamente bassi

Fatta quesa considerazione, la richiesta di incentivi è, per usare un termine ormai abusato, SCANDALOSA, punto.

Le case automobilistiche, tutte, la devono semplicemente smettere di battere cassa ricattando gli stati con l'arma dei tagli. Se il settore è morto, come è morto, lo si lasci perire in pace, e i soldi degli incentivi (che siano tantissimi o pochissimi non mi interessa) dirottati verso una vera riqualificazione delle risorse espulse dal settore automobilistico.

Ma, vi prego, BASTA aiuti ad un morto! e BASTA con AD che piangono miseria 3 mesi dopo aver tentato una seconda acquisizione in un semestre

Ti darei ragione se il settore automobilistico fosse veramente morto, dunque ci troveremmo di fronte ad una crisi dell'offerta. Ovvero i prodotti delle Case non interessano il pubblico.
Ma non è così. Chi nel lunghissimo listino delle auto non desidera almeno un modello? Direi tutti.
Stiamo perciò di fronte una crisi della domanda. Mi piacerebbe comprare una vettura, ma non ho i soldi. L'incentivo perciò aiuta Case e soprattutto concessionari, ma in primis aiuta l'acquirente.

Ovviamente non si può andare avanti all'infinito con gli incentivi, vanno bene solo nel breve periodo. Nel medio lungo sono necessarie soluzioni strutturali più efficienti. Se si cominciasse ad eliminare tantissima burocrazia che rallenta la costruzione di infrastrutture e la nascita di nuovi stabilimenti produttivi non ci guadagnerebbe solo il settore auto.

Come definiresti, se non come morto un settore che soffre di:
- cronica sovracapacità produttiva
- domanda satura, in calo e che necessita di essere sostenuta da incentivi su base regolare (non mi sembra che quelli di quest'anno siano i primi, e di certo non saranno gli ultimi)

Io, scusa, ma lo definisco defunto. Questo non vuol dire che all'interno del settore non ci saranno aziende che sopravviveranno in prosperità ovviamente

Il mercato dell'auto è malato, ma non defunto.

Un mercato defunto ad esempio è quello dei videoregistratori.

L'esempio non c'entra niente.
Il mercato dei videoregistratori è morto perchè sorpassato tecnologicamente da nuovi prodotti sostitutivi (DVD, hard disk multimediali ecc ecc)

Il mercato automobilistico ha capacità produttiva in eccesso all'attuale domanda, e di molto. La strada è molto semplice, e non servono incentivi: riduci la capacità prodttiva nei mercati saturi (quelli occidentali), cerchi di cogliere la crescita dei mercati emergenti (asiatici)

Chi lo riuscirà a fare sopravviverà in un mercato che per anni sarà cmq molto ridimensionato

L'esempio c'entra, tanto che ne hai colto pure il significato. L'automobile non è un prodotto superato dunque il suo mercato non è morto.

Il problema dell'eccesso di capacità produttiva c'è, ma non la si può ridurre così in quattroequattrotto senza pensare alle possibili conseguenze a livello sociale nel breve termine.

Su questo sono d'accordo.

Quello che dico è che invece di drogare il mercato della domanda sarebbe più lungimirante predisporre scivoli e strutture di riqualificazione per quei lavoratori che SICURAMENTE prima o poi saranno espulsi dal settore

Certo che vanno predisposti, ma sono soluzioni a medio lungo periodo. Nel breve la soluzione migliore sono gli incentivi.

Migliori per chi scusa?

Per:
lo Stato: ricava dai maggiori introiti di iva molto più di quanto spende per gli incentivi;
le Province: maggiori introiti da Ipt;
le Regioni: dagli introti del bollo se si rottamassero vetture meno potenti di quelle acquistate;
le Case: per ovvi motivi;
i concessionari: per ovvi motivi;
gli acquirenti: per ovvi motivi;
i lavoratori degli stabilimenti dove si producono le auto incentivate e quelli dell'indotto che fornisce componenti per le auto suddette: non vengono cassintegrati o licenziati.

Il tutto vale solo nel breve periodo, nel medio-lungo si creerebbe l'effetto contrario.

Lo stato recupera l'IVA su tutti i beni, perchè allora non incentivare l'acquisto di frigoriferi, gelati, articoli erotici ecc ecc?

Gli acquirenti, leggi risposta sopra

I lavoratori saranno sicuramente espulsi prima o poi. C'è veramente qualcuno che pomigliano e termini rimarranno aperti scusa?

Ti faccio una proposta: invece di dare gli incentivi al settore dell'auto, diamoli ai consumi DI QUALUNQUE bene, cosa ne dici? Tu ce l'hai per comprarti la tua auto, io per comprarmi un orologio, la mia fidanzata per una borsetta ecc ecc
 
SIMObmw||| ha scritto:
Punto83 ha scritto:
Per le case,i concessionari e per i clienti...e' sempre un paliativo ,ma qualcosa per tenere su la domanda va fatto...

Per le case, di sicuro

per i concessionari, scusa ma non vedo grande differenza tra il rischio d'impresa di un concessionario e quello di un venditore di gelati. Stimoliamo anche i consumi dei gelati?

Per i clienti che ACQUISTANO, sul mercato ci sono prodotti di tutti i prezzi. Ti piace una macchina ma è oltre il tuo budget? peccato, te ne comprerai un'altra meno bella

Per i clienti CHE VENDONO è ovviamente una fregatura, visto che il mercato dell'usato si schianta

Scusa eh ma mi metti a paragone chi vende gelati con chi vende auto??sono due cose all' antitesi e non mi risulta che il mercato dei gelati sia in crisi in ogni caso... :lol: :lol: piu' macchine si vendono,piu' facilmente un concessionario raggiunge i suoi obiettivi mensili,e cio accrescera' il suo fatturato e di conseguenza il margine operativo su ogni vetture venduta...piu' macchine si vendono piu' le indistrie che le producono aumentano il lavoro e di conseguenza meno CIG e piu' occupazione...piu' macchine si vendono e piu' introiti derivanti da esse incassa lo stato...
 
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
Da azionista, la scelta di diversificare è secondo me una scelta corretta, soprattutto in un settore come quello finanziario caratterizzato da multipli ancora mediamente bassi

Fatta quesa considerazione, la richiesta di incentivi è, per usare un termine ormai abusato, SCANDALOSA, punto.

Le case automobilistiche, tutte, la devono semplicemente smettere di battere cassa ricattando gli stati con l'arma dei tagli. Se il settore è morto, come è morto, lo si lasci perire in pace, e i soldi degli incentivi (che siano tantissimi o pochissimi non mi interessa) dirottati verso una vera riqualificazione delle risorse espulse dal settore automobilistico.

Ma, vi prego, BASTA aiuti ad un morto! e BASTA con AD che piangono miseria 3 mesi dopo aver tentato una seconda acquisizione in un semestre

Ti darei ragione se il settore automobilistico fosse veramente morto, dunque ci troveremmo di fronte ad una crisi dell'offerta. Ovvero i prodotti delle Case non interessano il pubblico.
Ma non è così. Chi nel lunghissimo listino delle auto non desidera almeno un modello? Direi tutti.
Stiamo perciò di fronte una crisi della domanda. Mi piacerebbe comprare una vettura, ma non ho i soldi. L'incentivo perciò aiuta Case e soprattutto concessionari, ma in primis aiuta l'acquirente.

Ovviamente non si può andare avanti all'infinito con gli incentivi, vanno bene solo nel breve periodo. Nel medio lungo sono necessarie soluzioni strutturali più efficienti. Se si cominciasse ad eliminare tantissima burocrazia che rallenta la costruzione di infrastrutture e la nascita di nuovi stabilimenti produttivi non ci guadagnerebbe solo il settore auto.

Come definiresti, se non come morto un settore che soffre di:
- cronica sovracapacità produttiva
- domanda satura, in calo e che necessita di essere sostenuta da incentivi su base regolare (non mi sembra che quelli di quest'anno siano i primi, e di certo non saranno gli ultimi)

Io, scusa, ma lo definisco defunto. Questo non vuol dire che all'interno del settore non ci saranno aziende che sopravviveranno in prosperità ovviamente

Il mercato dell'auto è malato, ma non defunto.

Un mercato defunto ad esempio è quello dei videoregistratori.

L'esempio non c'entra niente.
Il mercato dei videoregistratori è morto perchè sorpassato tecnologicamente da nuovi prodotti sostitutivi (DVD, hard disk multimediali ecc ecc)

Il mercato automobilistico ha capacità produttiva in eccesso all'attuale domanda, e di molto. La strada è molto semplice, e non servono incentivi: riduci la capacità prodttiva nei mercati saturi (quelli occidentali), cerchi di cogliere la crescita dei mercati emergenti (asiatici)

Chi lo riuscirà a fare sopravviverà in un mercato che per anni sarà cmq molto ridimensionato

L'esempio c'entra, tanto che ne hai colto pure il significato. L'automobile non è un prodotto superato dunque il suo mercato non è morto.

Il problema dell'eccesso di capacità produttiva c'è, ma non la si può ridurre così in quattroequattrotto senza pensare alle possibili conseguenze a livello sociale nel breve termine.

Su questo sono d'accordo.

Quello che dico è che invece di drogare il mercato della domanda sarebbe più lungimirante predisporre scivoli e strutture di riqualificazione per quei lavoratori che SICURAMENTE prima o poi saranno espulsi dal settore

Certo che vanno predisposti, ma sono soluzioni a medio lungo periodo. Nel breve la soluzione migliore sono gli incentivi.

Migliori per chi scusa?

Per:
lo Stato: ricava dai maggiori introiti di iva molto più di quanto spende per gli incentivi;
le Province: maggiori introiti da Ipt;
le Regioni: dagli introti del bollo se si rottamassero vetture meno potenti di quelle acquistate;
le Case: per ovvi motivi;
i concessionari: per ovvi motivi;
gli acquirenti: per ovvi motivi;
i lavoratori degli stabilimenti dove si producono le auto incentivate e quelli dell'indotto che fornisce componenti per le auto suddette: non vengono cassintegrati o licenziati.

Il tutto vale solo nel breve periodo, nel medio-lungo si creerebbe l'effetto contrario.

Lo stato recupera l'IVA su tutti i beni, perchè allora non incentivare l'acquisto di frigoriferi, gelati, articoli erotici ecc ecc?

Gli acquirenti, leggi risposta sopra

I lavoratori saranno sicuramente espulsi prima o poi. C'è veramente qualcuno che pomigliano e termini rimarranno aperti scusa?

Ti faccio una proposta: invece di dare gli incentivi al settore dell'auto, diamoli ai consumi DI QUALUNQUE bene, cosa ne dici? Tu ce l'hai per comprarti la tua auto, io per comprarmi un orologio, la mia fidanzata per una borsetta ecc ecc

Sempre con la storia di Pomigliano e Termini che non c'entra nulla con la crisi e con gli incentivi derivati per sostenere la domanda...mi risulta che piu' o meno tutti chiudano,l'esempio Opel per dire mi pare abbastanza lampante e senza incentivi sarebbe pure peggio...
 
Punto83 ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
Punto83 ha scritto:
Per le case,i concessionari e per i clienti...e' sempre un paliativo ,ma qualcosa per tenere su la domanda va fatto...

Per le case, di sicuro

per i concessionari, scusa ma non vedo grande differenza tra il rischio d'impresa di un concessionario e quello di un venditore di gelati. Stimoliamo anche i consumi dei gelati?

Per i clienti che ACQUISTANO, sul mercato ci sono prodotti di tutti i prezzi. Ti piace una macchina ma è oltre il tuo budget? peccato, te ne comprerai un'altra meno bella

Per i clienti CHE VENDONO è ovviamente una fregatura, visto che il mercato dell'usato si schianta

Scusa eh ma mi metti a paragone chi vende gelati con chi vende auto??sono due cose all' antitesi e non mi risulta che il mercato dei gelati sia in crisi in ogni caso... :lol: :lol: piu' macchine si vendono,piu' facilmente un concessionario raggiunge i suoi obiettivi mensili,e cio accrescera' il suo fatturato e di conseguenza il margine operativo su ogni vetture venduta...piu' macchine si vendono piu' le indistrie che le producono aumentano il lavoro e di conseguenza meno CIG e piu' occupazione...piu' macchine si vendono e piu' introiti derivanti da esse incassa lo stato...

Si, te li paragono eccome!! Chi dice che le industrie dell'indotto siano "più importanti" degli agricoltori che coltivano la frutta, degli allevatori che producono il latte ecc ecc....

Stai esattamente sostenendo il mio punto: se vuoi incentivare qualcosa incentivi la domanda IN GENERE. Perchè devi discriminare me, che voglio comprarmi un panerai, rispetto a te che ti vuoi comprare una punto?
 
Punto83 ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
iCastm ha scritto:
SIMObmw||| ha scritto:
Da azionista, la scelta di diversificare è secondo me una scelta corretta, soprattutto in un settore come quello finanziario caratterizzato da multipli ancora mediamente bassi

Fatta quesa considerazione, la richiesta di incentivi è, per usare un termine ormai abusato, SCANDALOSA, punto.

Le case automobilistiche, tutte, la devono semplicemente smettere di battere cassa ricattando gli stati con l'arma dei tagli. Se il settore è morto, come è morto, lo si lasci perire in pace, e i soldi degli incentivi (che siano tantissimi o pochissimi non mi interessa) dirottati verso una vera riqualificazione delle risorse espulse dal settore automobilistico.

Ma, vi prego, BASTA aiuti ad un morto! e BASTA con AD che piangono miseria 3 mesi dopo aver tentato una seconda acquisizione in un semestre

Ti darei ragione se il settore automobilistico fosse veramente morto, dunque ci troveremmo di fronte ad una crisi dell'offerta. Ovvero i prodotti delle Case non interessano il pubblico.
Ma non è così. Chi nel lunghissimo listino delle auto non desidera almeno un modello? Direi tutti.
Stiamo perciò di fronte una crisi della domanda. Mi piacerebbe comprare una vettura, ma non ho i soldi. L'incentivo perciò aiuta Case e soprattutto concessionari, ma in primis aiuta l'acquirente.

Ovviamente non si può andare avanti all'infinito con gli incentivi, vanno bene solo nel breve periodo. Nel medio lungo sono necessarie soluzioni strutturali più efficienti. Se si cominciasse ad eliminare tantissima burocrazia che rallenta la costruzione di infrastrutture e la nascita di nuovi stabilimenti produttivi non ci guadagnerebbe solo il settore auto.

Come definiresti, se non come morto un settore che soffre di:
- cronica sovracapacità produttiva
- domanda satura, in calo e che necessita di essere sostenuta da incentivi su base regolare (non mi sembra che quelli di quest'anno siano i primi, e di certo non saranno gli ultimi)

Io, scusa, ma lo definisco defunto. Questo non vuol dire che all'interno del settore non ci saranno aziende che sopravviveranno in prosperità ovviamente

Il mercato dell'auto è malato, ma non defunto.

Un mercato defunto ad esempio è quello dei videoregistratori.

L'esempio non c'entra niente.
Il mercato dei videoregistratori è morto perchè sorpassato tecnologicamente da nuovi prodotti sostitutivi (DVD, hard disk multimediali ecc ecc)

Il mercato automobilistico ha capacità produttiva in eccesso all'attuale domanda, e di molto. La strada è molto semplice, e non servono incentivi: riduci la capacità prodttiva nei mercati saturi (quelli occidentali), cerchi di cogliere la crescita dei mercati emergenti (asiatici)

Chi lo riuscirà a fare sopravviverà in un mercato che per anni sarà cmq molto ridimensionato

L'esempio c'entra, tanto che ne hai colto pure il significato. L'automobile non è un prodotto superato dunque il suo mercato non è morto.

Il problema dell'eccesso di capacità produttiva c'è, ma non la si può ridurre così in quattroequattrotto senza pensare alle possibili conseguenze a livello sociale nel breve termine.

Su questo sono d'accordo.

Quello che dico è che invece di drogare il mercato della domanda sarebbe più lungimirante predisporre scivoli e strutture di riqualificazione per quei lavoratori che SICURAMENTE prima o poi saranno espulsi dal settore

Certo che vanno predisposti, ma sono soluzioni a medio lungo periodo. Nel breve la soluzione migliore sono gli incentivi.

Migliori per chi scusa?

Per:
lo Stato: ricava dai maggiori introiti di iva molto più di quanto spende per gli incentivi;
le Province: maggiori introiti da Ipt;
le Regioni: dagli introti del bollo se si rottamassero vetture meno potenti di quelle acquistate;
le Case: per ovvi motivi;
i concessionari: per ovvi motivi;
gli acquirenti: per ovvi motivi;
i lavoratori degli stabilimenti dove si producono le auto incentivate e quelli dell'indotto che fornisce componenti per le auto suddette: non vengono cassintegrati o licenziati.

Il tutto vale solo nel breve periodo, nel medio-lungo si creerebbe l'effetto contrario.

Lo stato recupera l'IVA su tutti i beni, perchè allora non incentivare l'acquisto di frigoriferi, gelati, articoli erotici ecc ecc?

Gli acquirenti, leggi risposta sopra

I lavoratori saranno sicuramente espulsi prima o poi. C'è veramente qualcuno che pomigliano e termini rimarranno aperti scusa?

Ti faccio una proposta: invece di dare gli incentivi al settore dell'auto, diamoli ai consumi DI QUALUNQUE bene, cosa ne dici? Tu ce l'hai per comprarti la tua auto, io per comprarmi un orologio, la mia fidanzata per una borsetta ecc ecc

Sempre con la storia di Pomigliano e Termini che non c'entra nulla con la crisi e con gli incentivi derivati per sostenere la domanda...mi risulta che piu' o meno tutti chiudano,l'esempio Opel per dire mi pare abbastanza lampante e senza incentivi sarebbe pure peggio...

Tutti chiudono, tutti continueranno a chiudere finchè la capacità produttiva non tornerà a livelli accettabili rispetto alla domanda, con o senza incentivi

Gli incentivi sono un modo per prolugare l'agonia di quegli impianti che saranno di fatto chiusi, come dice giustamente mucchetti. Per cui, inutili nel medio termine, e visto che uno stato dovrebbe pensare alla stabilità STRUTTURALE dell'economia e dell'impiego...
 
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