Ne parlavo qualche tempo fa con un amico che ha spaccato una ruota in carbonio della bici da corsa (> 500?). Lui ha fatto così: - foto della buca - foto del danno - foto del mezzo vicino alla buca - lettera di richiesta danni su carta intestata dell'avvocato - eventuale fattura comprovante la riparazione o sostituzione del particolare danneggiato - busta affrancata con su l'indirizzo dell'ufficio legale del Comune - chiudere e inviare (con ricevuta R/R) - attendere l'invio dell'assegno di quietanza. Fatto. :lol:
A Milano le associazioni consumatori consigliano di chiamare i vigili e far constatare buca e danno. Se no capita che chiudano la buca e neghino tutto. Successo a diverse persone che conosco. C'e' chi se l'e' cavata perche' ha fatto la foto col quotidiano del giorno, stile sequestrati.
In tal caso l'operazione è stata indubbiamente felice. Temo però che per la maggior parte delle persone, quelle che non hanno la fortuna di avere a disposizione un avvocato ex compagno di scuola E ANCHE disposto a fare qualcosa di professionale senza farsi pagare, la suddetta parcella sarebbe stata tale da compromettere seriamente la convenienza del tutto, se non addirittura ad annientarla. Qualche centinaio di euro sembra essere diventato il minimo da spendere anche solo per avere una singola e rapida consulenza... Ovviamente di questo sono ben consapevoli anche i comuni.
Naturalmente l'avvocato va "scomodato" solo in caso di danno considerevole, e la parcella va inclusa nella somma richiesta per l'indennizzo. Per danni più lievi credo basti scrivere la richiesta di proprio pugno, magari aggiungendo "in caso contrario mi vedrò costretto ad adire le vie legali..." ecc... ecc...
Probabilmente hai ragione, anche se così, istintivamente, ho la sensazione che non sia una cosa così facile. La stessa sensazione che provo quando penso alla possibilità di reagire di fronte, ad esempio, ad una delle tantissime multe puramente esattoriali e propagandiste che oggi vanno sempre più di moda. Una sensazione di imparità, simile a quella che proverei se, con le mie spalle insignificanti, dovessi affrontare un picchiatore professionista. Forse sbaglio, non dico di no. Forse se più persone pretendessero dai comuni il pagamento dei danni i comuni starebbero più attenti. Però temo che, in ogni caso, non starebbero più attenti a eliminare le buche sulle strade, ma starebbero più attenti a non essere formalmente responsabili dei danni dalle buche derivanti. Magari doterebbero i cartelli di inizio territorio comunale della scritta "attenzione, strade dissestate, moderare la velocità", eventualmente corredata da un bel limite 30 (in fin dei conti lo fanno già, quando mettono quegli ostacoli, passaggi pedonali rialzati o altro, che se affrontati a 40 all'ora provocano danni a quasi tutti i veicoli). Ottenendo in tal caso, oltre tutto, il plauso incondizionato di quei sempre più numerosi cittadini che, più o meno consapevolmente, hanno smesso da tempo di adoperare il senso della misura.
