<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Lexus: da marchio di lusso a dilemmi strategici (e qualitativi) | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Lexus: da marchio di lusso a dilemmi strategici (e qualitativi)

Potrebbe avere inciso anche la marginalità (è corretto?) del mercato italiano per Lexus?
E' molto interessante quello che hai scritto @Omotenashi in questa discussione e lo trovo condivisibile.
Io non sono partito con particolari aspettative, sono andato sul "sicuro" sulla LBX perché aveva tutte le caratteristiche che cercavo in un'auto (se fosse stata una berlina, ancora meglio), e mi sono innamorato degli interni, e non mi riferisco al "lusso" percepibile, che sicuramente ha avuto la sua parte "dopo", ma alla disposizione dei vari elementi nell'abitacolo che corrispondeva esattamente alla mia idea di auto ideale.
Provandola poi me ne sono "innamorato" subito, apprezzando la comodità di guida e il comfort reale percepibile.
Non avevo un'idea del passato di Lexus, quindi non mi aspettavo un trattamento diverso da quello delle altre concessionarie, ed effettivamente così è stato. Hai detto bene: la percezione è stata quella di "normalità" nel loro approccio nei miei confronti.
Vedrò se con il tagliando qualcosa cambierà.
Spero almeno che il marchio non tradisca in termini di affidabilità e qualità, che poi è stato uno dei motivi che mi ha spinto ad acquistare.
Ho sempre visto Lexus con ammirazione, ho sempre apprezzato i suoi modelli, i suoi interni (per me tra i migliori da sempre), ma i prezzi rimanevano oltre quanto ero disposto a spendere (50k in su). Con la LBX c'è stata la possibilità di arrivare ai miei limiti massimi (30k circa) non tanto di disponibilità, quanto di valore massimo che io voglio dare ad un'auto... e così è stato.

PS.
Sulla LBX siete un po' troppo severi secondo me. Non capisco poi perché il prezzo dovrebbe variare in base alla dimensione dell'auto. La differenza di prezzo tra Yaris Cross e Lexus LBX è secondo me assolutamente giustificata. Poi se vogliamo sono troppo care entrambe... così come sono troppo cari altri modelli Lexus, intendiamoci... 60k euro per un'auto per me sono insensati a prescindere dal lusso.
Comunque le aspettative di vendita per il 2024 della LBX di Lexus per l'Europa sono state superate, nemmeno loro si aspettavano di vendere di più, quindi dal loro punto di vista è stata una scelta ben ponderata.
Ti ringrazio per il tuo intervento, davvero. È anche grazie a scambi come questi che si riesce ad andare oltre il semplice “parere” e ad avvicinarsi a una riflessione più profonda, che riguarda non solo i prodotti ma anche la cultura che li genera.

Personalmente, non credo che le scelte che oggi osserviamo in Lexus dipendano realmente dalla marginalità. Dare formazione, rispondere con empatia, curare l’interazione col cliente – che sia al telefono, via email o tramite i form del sito – non richiede investimenti imponenti, ma una visione chiara del marchio. E Lexus, in passato, questa visione l’aveva molto nitida: accogliere, ascoltare, assistere. Non era una “voce di costo”, era un asset.

Ho provato la LBX con curiosità, volendo capire se fosse una possibile sostituta della CT200h che ho in famiglia. La risposta, per me, è stata no.

Al di là di un infotainment finalmente aggiornato, ho trovato un ambiente interno che per la mia esperienza nella casa è povero nei materiali, con scricchiolii percepibili e una qualità complessiva ben lontana da quella che conoscevo.

Il punto però non è la LBX, che sicuramente è più che valida nel suo segmento. Il punto è ciò che accade dopo. Perché il vero “lusso”, alla fine, non è il caffè offerto in concessionaria, ma sapere che, in caso di problema, troverai qualcuno dall’altra parte capace di ascoltarti, capirti e darti soluzioni. Questo era Lexus.

Sul tema del prezzo: tutto è relativo, certo.

Dipende da redditi, scelte personali, priorità. Ma ci sono auto il cui valore è talmente evidente da giustificare ogni euro. La LC500h, ad esempio: 122.000 euro al momento del lancio, e li valeva fino all’ultima vite. Ho avuto il privilegio di provarla in un evento esclusivo, quando Lexus era ancora quella Lexus, e fu proprio quell’esperienza a spingermi verso la mia RC300h.

Erano auto che ti facevano sognare non solo per ciò che erano, ma per ciò che promettevano di essere nel tempo, per come ti avrebbero accompagnato, loro e la casa madre.

.È questo che oggi sembra mancare: una promessa mantenuta nel tempo.

Ti auguro comunque di goderti la tua LBX, davvero. È una ottima auto.
Ma se un giorno avrai bisogno di contattare l’assistenza per qualcosa che esula dal semplice tagliando, forse capirai meglio ciò che intendo.

Perché “premium”, alla fine, non è una parola da brochure. È un’esperienza continua, fatta di rispetto e fiducia.
 
Il passato che descrivi di Lexus, mi sembra però un approccio molto orientale (giapponese in particolare) e poco occidentale, credo che sia anche qui la difficoltà da parte di Lexus di formare personale in Europa in grado di aderire pienamente a questa impostazione di dedizione quasi assoluta al cliente.
Io mi accontenterei anche soltanto di ricevere una risposta ad un'email (concessionaria), o evitare l'uso di risposte automatiche a richieste di informazioni (Lexus Italia).
Del resto se non credi o capisci realmente quello che fai, poi rischi di far passare un messaggio genuino di "amore" e rispetto verso il cliente, per ipocrita piaggeria markettara 2.0.
Può anche essere che la "spinta" iniziale e le buone intenzioni si siano esaurite.
Nel mio caso però sospendo il giudizio perché non ho ancora avuto modo di testare realmente questo tipo di rapporto.
 
Il passato che descrivi di Lexus, mi sembra però un approccio molto orientale (giapponese in particolare) e poco occidentale, credo che sia anche qui la difficoltà da parte di Lexus di formare personale in Europa in grado di aderire pienamente a questa impostazione di dedizione quasi assoluta al cliente.
Io mi accontenterei anche soltanto di ricevere una risposta ad un'email (concessionaria), o evitare l'uso di risposte automatiche a richieste di informazioni (Lexus Italia).
Del resto se non credi o capisci realmente quello che fai, poi rischi di far passare un messaggio genuino di "amore" e rispetto verso il cliente, per ipocrita piaggeria markettara 2.0.
Può anche essere che la "spinta" iniziale e le buone intenzioni si siano esaurite.
Nel mio caso però sospendo il giudizio perché non ho ancora avuto modo di testare realmente questo tipo di rapporto.
Hai centrato perfettamente un punto fondamentale: ciò che un tempo rappresentava la vera cifra distintiva di Lexus – l’attenzione meticolosa, il rispetto autentico per il cliente – nasceva da una cultura profondamente giapponese, non solo aziendale ma antropologica. Portare quella visione in Europa, senza snaturarla, richiedeva un passaggio culturale delicato ma possibile. All’inizio c’era, funzionava. Poi, a un certo punto, si è scelto di abbandonarlo.

Il sistema attuale – fatto di interfacce impersonali, risposte automatiche, moduli obbligatori che sembrano ostacoli più che strumenti – smentisce nei fatti la volontà di preservare quella filosofia. Quando la promessa di qualità percepita non è più sostenuta dalla qualità relazionale, si scivola inevitabilmente in un marketing senz’anima. E usare termini come “premium” o “lusso”, in questo contesto, rischia di suonare come una forzatura. Una facciata, più che una sostanza.

Hai colto nel segno anche su un altro aspetto: quando non si crede fino in fondo in ciò che si fa, l’empatia suona finta, e il rispetto si trasforma in semplice formalismo.

Io, dopo molti anni e molte Lexus, non parlo da nostalgico, ma da testimone di un cambiamento e credo che sa giusto, per chi si avvicina al marchio, conoscere cosa è stato e cosa oggi è.

Detto questo, capisco il tuo desiderio di sospendere il giudizio. Ed è giusto così: sono i fatti, non le etichette, a definire un rapporto tra cliente e brand.
 
Discutendo su un forum esterno, un utente ha postato una risposta che credo sia veramente molto interessante e la riporto qui, come spunto di riflessione. L’analisi di questo utente dimostra che il sentiment è diffuso tra chi conosce Lexus e si riflette esattamente sul concetto di percezione del termine "lusso" o "premium".

Evidentemente non è solo una percezione isolata.

Devo dire che non sono d'accordo su tutto con lui, in particolare sul design e sulla totale asserzione che Lexus sia una casa "copiatrice”. O che la LFA abbia fallito. beh, su questo devo dissentire. Non era un'auto da vendere, era una linea guida.

In generale, però, alcuni aspetti sono pienamente condivisibili tecnologie, allestimenti attuali, "Toyotizzazione", ecc.) e offrono una luce di lettura molto originale.

Che ne pensate? Vi lascio alla lettura.

1. Lexus è sempre stata un inseguitore, mai un pioniere. Guardavano cosa faceva la Classe S e cercavano di farlo meglio, vendendolo a un prezzo inferiore. Credo abbiano tentato di cambiare approccio intorno al 2005, e poi di nuovo intorno al 2012 con la "spindle grille" e il nuovo design più aggressivo... con un successo discutibile. Ma nel suo nucleo, l'idea è sempre stata: prendere il concetto di auto di lusso tedesca, usare componenti Toyota collaudate, montare un vero motore (e non un 4 cilindri da economia) e offrire un'auto complessivamente migliore.
Il risultato? Un'auto "premium" più affidabile, più confortevole e a un prezzo più basso. Lexus era l'auto di lusso per chi "pensava con la propria testa": non aveva la guida affilata della BMW, né il comfort estremo della Mercedes, ma era un ottimo compromesso ad un prezzo giusto.

Cosa sono diventati oggi? Semplici Toyota con un altro marchio ("badge-engineered"). Quali sono i veri Lexus oggi sul mercato? LC500 e LS sono a fine ciclo (EOL = End Of Life), l'RX forse è l'unico che non deriva direttamente da una Toyota, anche se offre solo motorizzazioni già presenti nella gamma Toyota. A parte questo, solo l'NX è davvero migliorato a sufficienza da poter essere considerato un'auto distinta e non un semplice allestimento di lusso Toyota.

Il problema? La stessa Toyota sembra non sapere più nemmeno lei perché abbia creato Lexus. Il posizionamento, i prezzi, gli allestimenti: tutto rende il marchio quasi irrilevante. Oggi la versione top di gamma di una Toyota è meglio equipaggiata della Lexus base. A volte costa anche uguale.
In un certo senso Toyota è riuscita a tal punto da non aver più bisogno di Lexus: negli anni '90 Toyota era un'importazione economica e basica; oggi è a tutti gli effetti un brand affermato, al pari di BMW. Lexus è, in pratica, diventata superflua.

Non dico che abbia senso, eh. Vedo ancora come Toyota potrebbe mantenere Lexus come marchio premium separato, a beneficio di entrambi, clienti e azienda. Ma semplicemente, non lo stanno facendo.

2. La tecnologia Lexus non è mai stata il suo punto forte.
Lexus non è mai stata sinonimo di avanguardia tecnologica, ma piuttosto di affidabilità provata e comprovata, forse con una certa competenza sui motori (Toyota su questo ha sempre eccelso e in parte ancora lo fa).
Eppure — oltre ad essere conservatori — è stato imbarazzante che vendessero auto fino al 2018 (e forse anche 2020) senza Android Auto e Apple CarPlay di serie. Anche quando ormai era evidente che il loro tentativo di creare un proprio ecosistema era fallito... e Toyota già offriva quelle tecnologie nella sua gamma.

Morale: Toyota sembra semplicemente non interessarsi più a Lexus. Non hanno più problemi di immagine, non mettono alcun impegno su Lexus.
Come dovrebbe essere? Per avere credibilità, Lexus dovrebbe essere SEMPRE un passo avanti rispetto a Toyota, MAI dietro, né con meno dotazioni, né con tecnologia più datata.
E invece: Toyota spesso riceve per prima le novità — ad esempio, Avalon e Camry hanno avuto il nuovo sistema ibrido già intorno al 2020/2021 (correggetemi se sbaglio), mentre l'ES non l'ha mai ricevuto e solo ora, con la nuova piattaforma EV, si aggiornerà.
Risultato: comprare oggi una ES non ha senso, visto che una Camry ha motori più avanzati, costa meno ed è misurabilmente un'auto migliore.

Altra nota dolente:
Lexus da sempre limita le opzioni disponibili. Ad esempio: sono stati tra i primi ad offrire il cruise control adattivo (penso solo la Classe S l'abbia proposto prima), ma poi non lo rendevano disponibile come optional su molti modelli e versioni.
Mai un tetto panoramico sulle berline (a parte alcuni SUV), mai una telecamera a 360° su larga scala... Come possono pretendere di essere considerati "premium" se nemmeno ti permettono di pagare per avere queste dotazioni?

Motorizzazioni:
Anche qui, regolamenti e norme hanno penalizzato Lexus. Era facile una volta: mettevi un V6 3.5L (il 2GR, premiato per anni) su una Toyota, lo chiamavi Lexus ed era fatta.
Ora che non si possono più semplicemente mettere motori grossi, il vantaggio è sparito. Hanno provato con l'ibrido, ma non è mai stato davvero all'altezza.

3. Conseguenza naturale dei primi due punti:
Se vendi praticamente una Toyota, praticamente allo stesso prezzo di una Toyota... che senso ha offrire un servizio clienti "speciale"?

Parte della questione è anche che Lexus è diventato un marchio da SUV di massa.
E nel mercato SUV la logica è: "esponilo sul piazzale e qualcuno lo comprerà".
Il servizio clienti d’eccellenza aveva senso quando Lexus era un marchio di nicchia per intenditori. Ora, con un pubblico generalista che vuole solo SUV, il valore aggiunto del servizio si è perso.

4. Ricollegandomi ai tuoi punti 3 e 4:
Secondo me, la vera svolta strategica di Lexus è stata decidere che il marchio non dovesse più essere sopra Toyota.
E questo probabilmente è avvenuto quando la LFA ha "fallito" commercialmente (ricordo: la prima versione della LF-A concept fu presentata nel 2005).
Tutto quello che è seguito è conseguenza di quella scelta.

Conclusione:
L'idea di Lexus come "Toyota migliorata" aveva perfettamente senso.
Esiste ancora spazio sul mercato per questo concetto, ma stanno semplicemente fallendo nell'esecuzione.

Cosa dovrebbero fare:

Offrire motorizzazioni nettamente superiori rispetto a Toyota;

  • Offrire auto più sportive (con trazione posteriore dove possibile);
  • Ad esempio, tra Toyota Avensis e Lexus IS: stesse dimensioni, molti componenti condivisi, ma la IS era trazione posteriore e con motori più potenti — giustificava la sua esistenza e il suo prezzo. Una per tassisti ed economia, l'altra per chi cercava piacere di guida e qualità.
    TUTTE le Lexus dovrebbero seguire questo modello.
Infine:
La ricetta è semplice: osservare cosa fanno bene i tedeschi, farlo meglio, usando la proverbiale affidabilità Toyota e motori più grandi.

Oggi Lexus sembra in declino gestito ("managed decline").

Se continua così, diventerà solo un altro allestimento Toyota: accanto a Icon, Design, Excel... ci sarà anche Lexus.

E forse nemmeno quello, perché quando vedi un Yaris Cross Premier Edition... ti chiedi davvero perché debba esistere una LBX.
 
Condivido, per quanto mi è possibile capire, molti aspetti, anche se a livello di design io ho sempre ammirato Lexus pur non possedendola e sinceramente non l'ho mai considerata un clone della triade (anche perché non è facile oggi capire chi copia chi).
Personalmente ritengo che oggi Lexus (assieme a Mazda e pochi altri) produca le auto più "belle" da vedere e vivere in assoluto e qui credo che la triade possa soltanto rincorrere il marchio giapponese e non viceversa.

Noto con dispiacere questa costante (lo leggo molto anche altrove) indifferenza verso LBX.
Per quanto mi riguarda il fattore "premium" non è tanto da individuare nella motoristica o in accorgimenti tecnico/motoristici (che a me personalmente non interessano, e che quindi non collego al concetto di "premium" o "lusso"), ma nel design sia estetico che funzionale e nella comodità di guida. Da questo punto di vista è per me evidente capire perché LBX è una Lexus e non una Toyota. A parita di prezzo Yaris Cross nel suo allestimento premium non è minimamente comparabile all'allestimento base di LBX. Yaris Cross anche esteticamente sembra una Yaris rialzata, mentre LBX con il suo design molto curato, l'impostazione di un diverso baricentro e tutti quegli accorgimenti pensati per rendere piacevole la guida, non appare come e non è una Toyota Yaris Cross.

Poi come dicevo capisco invece gli altri argomenti trattati nel testo che hai riportato e credo di poterli condivedere.
Noto però che manca un riferimento all'assistenza e accoglienza del cliente Lexus, che invece avevi secondo me ben inquadrato tu nei tuoi precedenti messaggi.
 
Discutendo su un forum esterno, un utente ha postato una risposta che credo sia veramente molto interessante e la riporto qui, come spunto di riflessione. L’analisi di questo utente dimostra che il sentiment è diffuso tra chi conosce Lexus e si riflette esattamente sul concetto di percezione del termine "lusso" o "premium".

Evidentemente non è solo una percezione isolata.

Devo dire che non sono d'accordo su tutto con lui, in particolare sul design e sulla totale asserzione che Lexus sia una casa "copiatrice”. O che la LFA abbia fallito. beh, su questo devo dissentire. Non era un'auto da vendere, era una linea guida.

In generale, però, alcuni aspetti sono pienamente condivisibili tecnologie, allestimenti attuali, "Toyotizzazione", ecc.) e offrono una luce di lettura molto originale.

Che ne pensate? Vi lascio alla lettura.

1. Lexus è sempre stata un inseguitore, mai un pioniere. Guardavano cosa faceva la Classe S e cercavano di farlo meglio, vendendolo a un prezzo inferiore. Credo abbiano tentato di cambiare approccio intorno al 2005, e poi di nuovo intorno al 2012 con la "spindle grille" e il nuovo design più aggressivo... con un successo discutibile. Ma nel suo nucleo, l'idea è sempre stata: prendere il concetto di auto di lusso tedesca, usare componenti Toyota collaudate, montare un vero motore (e non un 4 cilindri da economia) e offrire un'auto complessivamente migliore.
Il risultato? Un'auto "premium" più affidabile, più confortevole e a un prezzo più basso. Lexus era l'auto di lusso per chi "pensava con la propria testa": non aveva la guida affilata della BMW, né il comfort estremo della Mercedes, ma era un ottimo compromesso ad un prezzo giusto.

Cosa sono diventati oggi? Semplici Toyota con un altro marchio ("badge-engineered"). Quali sono i veri Lexus oggi sul mercato? LC500 e LS sono a fine ciclo (EOL = End Of Life), l'RX forse è l'unico che non deriva direttamente da una Toyota, anche se offre solo motorizzazioni già presenti nella gamma Toyota. A parte questo, solo l'NX è davvero migliorato a sufficienza da poter essere considerato un'auto distinta e non un semplice allestimento di lusso Toyota.

Il problema? La stessa Toyota sembra non sapere più nemmeno lei perché abbia creato Lexus. Il posizionamento, i prezzi, gli allestimenti: tutto rende il marchio quasi irrilevante. Oggi la versione top di gamma di una Toyota è meglio equipaggiata della Lexus base. A volte costa anche uguale.
In un certo senso Toyota è riuscita a tal punto da non aver più bisogno di Lexus: negli anni '90 Toyota era un'importazione economica e basica; oggi è a tutti gli effetti un brand affermato, al pari di BMW. Lexus è, in pratica, diventata superflua.

Non dico che abbia senso, eh. Vedo ancora come Toyota potrebbe mantenere Lexus come marchio premium separato, a beneficio di entrambi, clienti e azienda. Ma semplicemente, non lo stanno facendo.

2. La tecnologia Lexus non è mai stata il suo punto forte.
Lexus non è mai stata sinonimo di avanguardia tecnologica, ma piuttosto di affidabilità provata e comprovata, forse con una certa competenza sui motori (Toyota su questo ha sempre eccelso e in parte ancora lo fa).
Eppure — oltre ad essere conservatori — è stato imbarazzante che vendessero auto fino al 2018 (e forse anche 2020) senza Android Auto e Apple CarPlay di serie. Anche quando ormai era evidente che il loro tentativo di creare un proprio ecosistema era fallito... e Toyota già offriva quelle tecnologie nella sua gamma.

Morale: Toyota sembra semplicemente non interessarsi più a Lexus. Non hanno più problemi di immagine, non mettono alcun impegno su Lexus.
Come dovrebbe essere? Per avere credibilità, Lexus dovrebbe essere SEMPRE un passo avanti rispetto a Toyota, MAI dietro, né con meno dotazioni, né con tecnologia più datata.
E invece: Toyota spesso riceve per prima le novità — ad esempio, Avalon e Camry hanno avuto il nuovo sistema ibrido già intorno al 2020/2021 (correggetemi se sbaglio), mentre l'ES non l'ha mai ricevuto e solo ora, con la nuova piattaforma EV, si aggiornerà.
Risultato: comprare oggi una ES non ha senso, visto che una Camry ha motori più avanzati, costa meno ed è misurabilmente un'auto migliore.

Altra nota dolente:
Lexus da sempre limita le opzioni disponibili. Ad esempio: sono stati tra i primi ad offrire il cruise control adattivo (penso solo la Classe S l'abbia proposto prima), ma poi non lo rendevano disponibile come optional su molti modelli e versioni.
Mai un tetto panoramico sulle berline (a parte alcuni SUV), mai una telecamera a 360° su larga scala... Come possono pretendere di essere considerati "premium" se nemmeno ti permettono di pagare per avere queste dotazioni?

Motorizzazioni:
Anche qui, regolamenti e norme hanno penalizzato Lexus. Era facile una volta: mettevi un V6 3.5L (il 2GR, premiato per anni) su una Toyota, lo chiamavi Lexus ed era fatta.
Ora che non si possono più semplicemente mettere motori grossi, il vantaggio è sparito. Hanno provato con l'ibrido, ma non è mai stato davvero all'altezza.

3. Conseguenza naturale dei primi due punti:
Se vendi praticamente una Toyota, praticamente allo stesso prezzo di una Toyota... che senso ha offrire un servizio clienti "speciale"?

Parte della questione è anche che Lexus è diventato un marchio da SUV di massa.
E nel mercato SUV la logica è: "esponilo sul piazzale e qualcuno lo comprerà".
Il servizio clienti d’eccellenza aveva senso quando Lexus era un marchio di nicchia per intenditori. Ora, con un pubblico generalista che vuole solo SUV, il valore aggiunto del servizio si è perso.

4. Ricollegandomi ai tuoi punti 3 e 4:
Secondo me, la vera svolta strategica di Lexus è stata decidere che il marchio non dovesse più essere sopra Toyota.
E questo probabilmente è avvenuto quando la LFA ha "fallito" commercialmente (ricordo: la prima versione della LF-A concept fu presentata nel 2005).
Tutto quello che è seguito è conseguenza di quella scelta.

Conclusione:
L'idea di Lexus come "Toyota migliorata" aveva perfettamente senso.
Esiste ancora spazio sul mercato per questo concetto, ma stanno semplicemente fallendo nell'esecuzione.

Cosa dovrebbero fare:

Offrire motorizzazioni nettamente superiori rispetto a Toyota;

  • Offrire auto più sportive (con trazione posteriore dove possibile);
  • Ad esempio, tra Toyota Avensis e Lexus IS: stesse dimensioni, molti componenti condivisi, ma la IS era trazione posteriore e con motori più potenti — giustificava la sua esistenza e il suo prezzo. Una per tassisti ed economia, l'altra per chi cercava piacere di guida e qualità.
    TUTTE le Lexus dovrebbero seguire questo modello.
Infine:
La ricetta è semplice: osservare cosa fanno bene i tedeschi, farlo meglio, usando la proverbiale affidabilità Toyota e motori più grandi.

Oggi Lexus sembra in declino gestito ("managed decline").

Se continua così, diventerà solo un altro allestimento Toyota: accanto a Icon, Design, Excel... ci sarà anche Lexus.

E forse nemmeno quello, perché quando vedi un Yaris Cross Premier Edition... ti chiedi davvero perché debba esistere una LBX.
Faccio alcuni appunti....

Il brand "rivale" l'Infinity fu un.....e questo ha secondo me fatto riflettere i dirigenti toyota...

Alcune tipologie di vetture, vendute non da noi, hanno dirottato parte degli investimenti per eccellere e dirottandoli da altri prodotti più europei....
 
Condivido, per quanto mi è possibile capire, molti aspetti, anche se a livello di design io ho sempre ammirato Lexus pur non possedendola e sinceramente non l'ho mai considerata un clone della triade (anche perché non è facile oggi capire chi copia chi).
Personalmente ritengo che oggi Lexus (assieme a Mazda e pochi altri) produca le auto più "belle" da vedere e vivere in assoluto e qui credo che la triade possa soltanto rincorrere il marchio giapponese e non viceversa.

Noto con dispiacere questa costante (lo leggo molto anche altrove) indifferenza verso LBX.
Per quanto mi riguarda il fattore "premium" non è tanto da individuare nella motoristica o in accorgimenti tecnico/motoristici (che a me personalmente non interessano, e che quindi non collego al concetto di "premium" o "lusso"), ma nel design sia estetico che funzionale e nella comodità di guida. Da questo punto di vista è per me evidente capire perché LBX è una Lexus e non una Toyota. A parita di prezzo Yaris Cross nel suo allestimento premium non è minimamente comparabile all'allestimento base di LBX. Yaris Cross anche esteticamente sembra una Yaris rialzata, mentre LBX con il suo design molto curato, l'impostazione di un diverso baricentro e tutti quegli accorgimenti pensati per rendere piacevole la guida, non appare come e non è una Toyota Yaris Cross.

Poi come dicevo capisco invece gli altri argomenti trattati nel testo che hai riportato e credo di poterli condivedere.
Noto però che manca un riferimento all'assistenza e accoglienza del cliente Lexus, che invece avevi secondo me ben inquadrato tu nei tuoi precedenti messaggi.
Sono d’accordo con te.

L’utente è stato un po’ troppo tagliente, posso capire la sua insoddisfazione, che in certi passaggi lo ha portato un po’ fuori strada, ma molti punti sono veri e mi tocca dargli ragione.

Fa sempre piacere vedere discussioni che si sviluppano così.

Concordo sugli aspetti motoristici: in Europa, e ora credo anche nel Regno Unito, sebbene non ne faccia più parte, non abbiamo mai considerato Lexus come una casa da prendere in considerazione per le versioni F, come invece accade negli Stati Uniti.

Abbiamo sempre prediletto affidabilità, comfort e un servizio clienti unico rispetto a qualsiasi altra alternativa sul mercato. Inoltre, l’incredibile (e alquanto sottovalutato e assurdamente male veicolato da Toyota stessa, con penose campagne marketing) Hybrid Synergy Drive è, a mio avviso, la perfetta unione tra valori di sportività e risparmio nei consumi e nelle emissioni. Certo, sento la differenza tra la IS250 V6 e l’attuale RC300H, ma se voglio divertirmi, assicuro che in modalità SPORT-S, quando entrano in gioco le sospensioni adattive e l’assetto cambia, ci si diverte anche con la RC.

Detto questo, sì, anche sulla LBX mi trovo d’accordo ne è stato fatto un casus belli eccessivo e nulla centra con Yaris.

A molti clienti clienti storici nopn piace, questo è consolidato.

Ma i tmepi cambiano e il concessionario mi diceva poche settimane fa: “Il modello si vende, ma la clientela è del tutto nuova e diversa: non comprano allestimenti costosi, non sono interessati a conoscere il concetto motoristico che sta dietro, las toia, la filsofia. Gli piace che sia Lexus perché fa figo, ma non sono certo torneranno”.

Ecco, questo concetto è forse la direzione che Lexus ha capito di dover cavalcare: un nuovo tipo di clienti, meno fedeli, più giovani, più volubili e che non hanno molto interesse per il concept del brand. Prendono l’auto con i nuovi programmi di noleggio, la tengono finché possono pagare la rata, poi magari cambiano per il marchio più cool del momento.
Ben venga, nel senso che secondo me ogni cliente va rispettato, ma allora il concetto "premium" decade: alla fine si torna al principio. Lexus è "premium"? O meglio la nuova Lexus è ancora "premium".

E mi riallaccio al ragionamento sul customer care che l'utente non ha toccato: sarà un punto chiave nel futuro, perché a questa nuova clientela (non certo noi vecchi babbioni rompiscatole, che magari siamo anche high spender, ma non trovando più modelli adatti non versiamo più quei 60/70/80K nelle casse di Toyota ogni tre anni e che eravamo anche veicolo di comunicazione non indifferente -ho venduto più Lexus io agli amici che il concessionario :) -, quindi siamo stati abbandonati) prima o dopo si dovrà confrontare con i loro BOT e i loro operatori svogliati, e allora vedremo cosa succederà.

In ogni caso è usicto un bell'articolo sul nuovo posizionamento di Lexus, sui clienti, ecc., vale la pena di leggerlo, i link non si pososno mettere, ma lo torvate oggi sul forum USA Club Lexus: heres-how-lexus-differentiates-itself-from-its-german-competition/
 
Dodici Euro e Venti Anni

Mi vien quasi volgia di intitolare così questo post, che segue perfettamente tutto quanto discusso sopra, ma mi fa riflettere su aspetti anche più ampi.

In un mondo in cui i marchi investono somme enormi per costruire la fedeltà dei clienti, è sorprendente come due decenni di fiducia possano essere abbandonati con tanta facilità.

Parliamo di Lexus e del loro servizio “Connected”, che costa 129€ all’anno. Questo servizio, disponibile sulle vetture dotate del sistema MMS di precedente generazione, offre una serie di funzionalità online molto utili, soprattutto in termini di sicurezza. Tra queste troviamo il sistema di rilevazione degli autovelox, le informazioni sul traffico via internet e altre ancora. Un pacchetto che aggiunge un certo grado di sicurezza oltre lo standard.

L’ho sempre sottoscritto.

Dopo un intero mese in cui il servizio non ha funzionato—e dopo numerose segnalazioni che sono rimaste completamente ignorate—finalmente ho ricevuto una risposta. Formale nel tono, cortese sì, ma completamente vuota di sostanza: hanno ammesso un totale fallimento del servizio per circa un mese, riconoscendo che avevo pienamente ragione.

Ma non c'è stato rimborso, né compensazione, né un vero riconoscimento del disagio. La loro vaga risposta:
ma la contingenza verificatasi non ci consente di soddisfare diversamente la sua richiesta.
Che ovviamente è una frase senza alcun senso.

E' stato un bot, è stata una persona? Non saprei.

Avrebbe richiesto così poco—che ne so, magari un mese in più di servizio a fronte del pagamento totale del rinnovo, un mese che per loro sarebbe costato non più di pochi euro—per mantenere un cliente di lunga data.

Non parlo per risentimento, non è certo questo il concetto (se la loro logica di fidelizzazione funzioan così ne prendo certamente atto e lo rispetto) ma lo riporto come qualcuno che ha veramente creduto nel marchio e che lo ha consigliato con orgoglio a molti. Ora è ovvio che non c'è più la stessa convinzione.

La mia esperienza, che non è certo drammatica, vivrò benissimo anche senza i "servizi connessi" ovviamente, e rispettando le loro libere scelte e le loro libere decisioni, riflette però un cambiamento più profondo. Il servizio clienti non è più un luogo di ascolto o di connessione tra cliente e casa madre.
È diventato un muro di risposte predefinite, privo di empatia o buon senso.

E così, in nome di un principio amministrativo, hanno perso molto più di dodici euro.

In un momento in cui i rapporti tra clienti e marchi dovrebbero essere rafforzati attraverso attenzione e flessibilità, ricevere una risposta come quella di Lexus è estremamente deludente.

Un servizio per cui ho pagato 129€ all’anno non ha funzionato per un intero mese.

Dopo vari messaggi ignorati, alla fine dopo quasi due mesi (si, quasi due mesi per scrivere quello che vedete sopra) ho ricevuto una risposta impersonale in cui veniva dichiarato che non sarebbe stata possibile alcuna compensazione o gesto anche simbolico per trattenere il cliente un'altro anno: qui non si tratta di una perdita finanziaria per il marchio, ma di un’opportunità mancata—un gesto simbolico che avrebbe potuto dimostrare attenzione e rispetto verso un cliente fedele. Invece, l’impressione è quella di una struttura rigida e indifferente, che ha incontrato una richiesta semplice e ragionevole con freddezza procedurale.

Quello che più colpisce non è il fallimento tecnico, ma quello culturale: una mancanza di empatia, un rifiuto di applicare il buon senso di base—sacrificando molto più del costo di un singolo mese di servizio.

Hanno sacrificato fiducia, reputazione e continuità.

Vi assicuro, per esperienza diretta, che non sarebbe mai successo prima che avvenisse quella "Toyotizzazione" in senso negativo che sta avvenendo, ed è questo che lascia tutti perplessi: qual'è il senso di tutto questo? Cosa ne gaudagnano? Che cosa porta nelle loro tasche tutto questo?

Ottime domande. Se desiderate, possiamo approfondire la discussione e confrontarci apertamente. In questo modo, potremo migliorare la nostra relazione con i brand e favorirne la crescita, perché io sono estremante convinto che solo dal confronto si migliora e si possono anche prendere decisioni più consapevoli quando dobbiamo dare i nostri soldi a un marchio.
 
Vi assicuro, per esperienza diretta, che non sarebbe mai successo prima che avvenisse quella "Toyotizzazione" in senso negativo che sta avvenendo, ed è questo che lascia tutti perplessi: qual'è il senso di tutto questo? Cosa ne gaudagnano? Che cosa porta nelle loro tasche tutto questo?
Mi sono chiesto anche io la stessa cosa....poi magari vedendo i bilanci mi risponderò.....
 
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