BufaloBic ha scritto:Ecco cambiamolo che è meglio![]()
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...Siamo un popolo ricco , il tuo discorso interessa poco :shock: :shock:ottovalvole ha scritto:perchè? Opel e Ford Europa non sono le fabbrica cacciavite di GM e Ford America? La situazione era chiara sin dal principio e fortuna che questo comincia a portarci lavoro in patria!!! Campare di Panda e Punto non si poteva più, bisognava creare vetture globali da vendere soprattutto nei mercati più ricchi e assemblare le più costose e lussuose in Italia e le più economiche all'estero, lo prevedevo qualche anno fa ed è quello che sta accadendo davvero. L'unica eccezione la Panda che viene costruita a Pomigliano e quel residuo di Punto, Bravo, Delta, MiTo e Giulietta, adesso l'Italia assembla le Maserati, le future Alfa, le suv globali 500X e Jeep Renegade che hanno cominciato a far respirare Melfi. Fabbrica cacciavite? Ma magari ce ne fossero anche di case straniere!!! Magari!!! Termini Imerese chessò....alla Toyota o alla Ford.franco58pv ha scritto:io ho letto anche che ai concessionari USA hanno già presentato il nuovo suv alfa e la nuova 124....cioè non ci filano + nemmeno di striscio, siamo la fabbrica cacciavite per gli americani , guardando la nuova 124 su 4r di settembre si capisce pure il perché , design per nulla entusiasmante, almeno visto da occhi europeisaturno_v ha scritto:Notizia fresca dalla riunione dei concessionari FCA con il management della compagnia a Las Vegas.
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Per fare stare meglio gli americani :shock: :shock:quadrif ha scritto:Beh, a questo punto, se il pianale l'hanno pensato e progettato più per le esigenze Usa che per quelle italiane, perché produrlo in Italia e non negli States?
Risposta con una domanda: Comandare é non avere,non comandare é avere, chi comanda?PierUgoMaria1 ha scritto:BufaloBic ha scritto:Ecco cambiamolo che è meglio![]()
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Ci ho ripensato, forse é presto per cambiare argomento, perché é interessante approfondire.
Con 57 milioni di utili, facciamo 120 in un anno, se decidi che Marchionne la tintoria se la paga da sé, allora quest'anno la Fiat italiana contribuisce all'accantonamento di circa il 2,5% del piano investimenti per 8 Alfa Romeo nuove, per un totale di 5 miliardi.
Chrysler america invece in un anno mette sul piatto più del 50% di tutto il piano Alfa.
Il giro ovviamente non é questo, e il conto é della serva, quindi pedestre.
Pero' dovrebbe chiarire quali sono le forze in gioco, e quanto pesano in proporzione i rispettivi fabbisogni, con il ramo italiano che non vende una spilla e contribuisce zero alla cassa, e il ramo Usa che ( specie con Jeep ) vende milioni di pezzi e nella cassa ci rovescia miliardi.
Tu che dici, Alfa "comanda lei", e lo decidono quattro puzzole a Modena come facciamo il pianale che serve *anche* a lei, oltre che a mezza dozzina di altri modelli americani, con milioni di clienti americani in attesa?
PierUgoMaria1 ha scritto:BufaloBic ha scritto:Ecco cambiamolo che è meglio![]()
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Ci ho ripensato, forse é presto per cambiare argomento, perché é interessante approfondire.
Con 57 milioni di utili, facciamo 120 in un anno, se decidi che Marchionne la tintoria se la paga da sé, allora quest'anno la Fiat italiana contribuisce all'accantonamento di circa il 2,5% del piano investimenti per 8 Alfa Romeo nuove, per un totale di 5 miliardi.
Chrysler america invece in un anno mette sul piatto più del 50% di tutto il piano Alfa.
Il giro ovviamente non é questo, e il conto é della serva, quindi pedestre.
Pero' dovrebbe chiarire quali sono le forze in gioco, e quanto pesano in proporzione i rispettivi fabbisogni, con il ramo italiano che non vende una spilla e contribuisce zero alla cassa, e il ramo Usa che ( specie con Jeep ) vende milioni di pezzi e nella cassa ci rovescia miliardi.
Tu che dici, Alfa "comanda lei", e lo decidono quattro puzzole a Modena come facciamo il pianale che serve *anche* a lei, oltre che a mezza dozzina di altri modelli americani, con milioni di clienti americani in attesa?
quadrif ha scritto:Beh, a questo punto, se il pianale l'hanno pensato e progettato più per le esigenze Usa che per quelle italiane, perché produrlo in Italia e non negli States?
Non mi riferivo alla Giulia, ma al suo pianale. Se deve essere universale, ma con prevalente utilizzo per le vetture Usa, si poteva industrializzarlo in loco, anzichè nel belpaese per poi trasportarlo oltre oceano.PierUgoMaria1 ha scritto:quadrif ha scritto:Beh, a questo punto, se il pianale l'hanno pensato e progettato più per le esigenze Usa che per quelle italiane, perché produrlo in Italia e non negli States?
Dev'essere ad alta redditività, non costare 27k usd come la Charger. Ma se la assemblo sulla linea accanto a quella della Charger, puzza, e il gioco non funziona.
Quindi "Made in Italy": mi costa un sacco di soldi, ma ne posso chiedere anche un sacco di più al cliente.
E certamente, "made in italy" lo é, senza star tanto a guardare il capello. Ma in tutta l'operazione, non so perché, c'é qualcosa che mi fa diventare tricofilo.
quadrif ha scritto:Non mi riferivo alla Giulia, ma al suo pianale. Se deve essere universale, ma con prevalente utilizzo per le vetture Usa, si poteva industrializzarlo in loco, anzichè nel belpaese per poi trasportarlo oltre oceano.
Forse continuo a non spiegarmi bene. Riprovo.saturno_v ha scritto:quadrif ha scritto:Non mi riferivo alla Giulia, ma al suo pianale. Se deve essere universale, ma con prevalente utilizzo per le vetture Usa, si poteva industrializzarlo in loco, anzichè nel belpaese per poi trasportarlo oltre oceano.
Ma infatti le nuove Charger su base Giorgio penso proprio che le assembleranno in USA.....non credo che sulle linee di montaggio di Brampton (dove si produce l'attuale) staranno a braccia conserte....
quadrif ha scritto:Forse continuo a non spiegarmi bene. Riprovo.saturno_v ha scritto:quadrif ha scritto:Non mi riferivo alla Giulia, ma al suo pianale. Se deve essere universale, ma con prevalente utilizzo per le vetture Usa, si poteva industrializzarlo in loco, anzichè nel belpaese per poi trasportarlo oltre oceano.
Ma infatti le nuove Charger su base Giorgio penso proprio che le assembleranno in USA.....non credo che sulle linee di montaggio di Brampton (dove si produce l'attuale) staranno a braccia conserte....
Se, come paventa Pierugo, la progettazione del pianale è stata effettuata su specifiche prevalentemente Usa per il mercato Usa, mi sembrava più logico che anche l'industrializzazione (del pianale) fosse portata a termine nel Paese maggiormente interessato.
Assodato che il pianale Giorgio viene prodotto in Italia, mi viene da pensare che il luogo di elezione e di destinazione non siano per forza gli States.
Tutto qui.
GuidoP - 1 ora fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 1 mese fa