FurettoS ha scritto:
Poniamola in modo diverso.
Se monti su un Q7 noti per caso che è stato assemblato a Bratislava?
Oppure vedendolo lo definisci in tutto e per tutto Made in Germany?
http://www.buongiornoslovacchia.sk/index.php/archives/2856
E' questo che paghi, il fatto che ovunque sia assemblata la macchina percepirai sempre il fattore Made in Germany.
Il discorso manodopera conveniente uguale prezzo basso la si può sostenere più per un telefonino, ma per un auto è diverso.
Un auto non è come un vestito, non è che un Q7 finito costa a loro 15.000 Euro e a te lo vendono a 60.000 i margini sono ben più stretti.
Parte degli investimenti che Audi continua a fare nello sviluppo di nuovi modelli lo pagano i clienti ma è anche a tuo beneficio.
Altro fattore non da poco, quello che paghi in un' auto non sono solo i guadagni per il gruppo, ma anche i costi sostenuti per realizzare quel prodotto e gli investimenti presenti e futuri. Audi sono anni che continua a sviluppare nuovi prodotti.
Questo vale anche per altri marchi.
In Fiat, per motivi diretti o indiretti, questa politica è ancora agli inizi.
Poi, ripeto, non dimentichiamoci mai del regime di tassazione e dei regolamenti nei singoli Paesi. Esempio stupido, su un Q7 di 60.000 Euro il 20% di IVA sono 12.000 Euro mica pochi!
Furetto, secondo me fai un errore di fondo nel non considerare come si deve il fattore "costo manodopera". Premesso che chi si appiglia alla costruzione in Paesi "industrialmente non sviluppati" per giustificare la poca qualità del mezzo, per me è totalmente fuoriluogo, poichè il personale si può "educare" con corsi che qualunque azienda fa oggigiorno.
Quello su cui dissento riguarda il punto secondo cui tu sostieni che il vantaggio di una manodopera a minor prezzo sia marginale per una Casa. Sull'ultimo 4ruote (in viaggio non sapevo che leggere, ma è migliorato anche se pieno di errori ortografici) c'è un'interessante servizio/intervista sui vari dipendenti degli stabilimenti Fiat nel mondo.
Ebbene, un operaio di Tychy percepisce pressapoco la metà - non ho la copia sottomano - di un operaio italiano; a questo aggiungici che la possibilità di straodinario si è ridotta notevolmente visto che la produzione frena proporzionalmente alla domanda; ma la cosa più assurda è che il potere d'acquisto di un operaio polacco non è mica tanto differente da quello di un italiano, con la piccola differenza che il netto dell'esborso aziendale è la metà.
Senza contare l'indubbia maggior produttività del suddetto stabilimento nonchè la maggiore qualità del lavoro rispetto ad alcuni stabilimenti italiani dai quali, fino a qualche mese fa, uscivano auto piene di grossolani difetti o non uscivano per niente.
A questo puoi aggiungerci i costi di marketing, sviluppo, produzione, allestimento linee, logistica ecc.. ma questi, a mio parere, sono costi di ragionevole durata che si ripagano col tempo e con le economie di scala. Il costo produttivo e di sviluppo di una A3 è stato ampiamente colmato dal numero di esemplari venduti e i margini, secondo me, sono ben più che irrisori arrivati a tal punto.
Si riportava l'esempio di un telefonino: personalmente penso che anche lì ci sono le stesse voci di costo, minori in assoluto rispetto ad un auto ma proporzionali all'oggetto; con la differenza che un cellulare, con l'andare del tempo, cala di prezzo.. un'auto no. Qui mi si potrà obiettare che i costi sono completamente differenti e che la frequenza con la quale si cambia telefonino non è la stessa con la quale si cambia l'auto, ma nonostante questo credo che i margini siano assolutamente maggiori nell'automotive.
Francesco.
EDIT: aggiungo che se lo stabilmento estero in questione, come ad esempio Bratislava, è anche logisticamente in una buona posizione si unisce vantaggio a vantaggio.