La discussione è pure interessante, però parte da basi poco adatte a discutere.
Dire "i giovani non han voglia di fare un mazzo" è solo inutile. Personalmente ho conosciuto ragazzi che effettivamente cercavano impiego solamente lun-ven, no turni, vicino a casa. E' vero.
Ma è anche vero che siamo la generazione delle fughe per lavorare e dell'abbandono della patria per lo stesso motivo.
Siamo i camerieri di Londra.
Allo stesso modo conosco persone ora pensionate o quasi che hanno scelto di abbandonare l'impiego milanese per uno più vicino a casa, scambiando una maggior sicurezza economica e remunerazione con una vita più tranquilla e abituale.
La domanda interessante a mio avviso è un'altra, quali sono le barriere all'ingresso nel sistema lavoro e come impattano sulla vita di ognuno di noi?
Spiego meglio: tutti noi avremo sentito di qualcuno "tirato dentro" dall'amico, cugino, fratello, ecc. Non parlo nemmeno delle vergognose raccomandazioni, già denunciate ovunque, quanto più di un sistema lavoro inefficiente.
Esisto centinaia di app, portali e agenzie di headhunting e mi capita spesso (anche personalmente) di venire a contatto con offerte di lavoro che non esistono. Qualcuno ha sentito "che lì cercano un XXXX". E non trovi nessun annuncio, niente linkedin, niente robe simili.
Come si spiega una roba del genere?