<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Laura Soave defenestrata | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Laura Soave defenestrata

skid32 ha scritto:
bumper morgan ha scritto:
abituati come sono gli americani, non ci voleva molto a capire che non avrebbe avuto successo, quindi se la ha licenziata ci sono altri motivi.
Marchione è un manager che va bene in una banca, di imprenditoria non capisce un tubo, e nemeno di auto.

considera che era una venditrice mi pare....quindi nn diamo tutto scontato
Ma scusa un secondo. Non era forse il caso di affiancare ad una venditrice anche qualche ingegnere e fare una seria indagine di mercato?
Voglio sperare che non abbiano fatto nulla di tutto ciò altrimenti c'è da dubitare seriamente sulle capacità di leggere il mercato....
 
Kren ha scritto:
skid32 ha scritto:
bumper morgan ha scritto:
abituati come sono gli americani, non ci voleva molto a capire che non avrebbe avuto successo, quindi se la ha licenziata ci sono altri motivi.
Marchione è un manager che va bene in una banca, di imprenditoria non capisce un tubo, e nemeno di auto.

considera che era una venditrice mi pare....quindi nn diamo tutto scontato
Ma scusa un secondo. Non era forse il caso di affiancare ad una venditrice anche qualche ingegnere e fare una seria indagine di mercato?
Voglio sperare che non abbiano fatto nulla di tutto ciò altrimenti c'è da dubitare seriamente sulle capacità di leggere il mercato....

non so nn conosco
ma temo che oggi si dia piu' voce in generale ai markettari che ai tecnici....parlo di tutte le case
tanto i clienti non capiscono una fava:D
 
Bah, gli obiettivi della Fiat sulla vendita della 500 erano più per dimensioni geografiche degli USA piuttosto che sulla richiesta reale del prodotto in se da parte del mercato.

Non si possono imporre le scelte e le strategie ai mercati poichè sino a prova contraria avviene l'inverso, è il mercato che sceglie.
La 500 è un'auto prettamente cittadina e più che "nostalgica passione", negli americani, non ha smosso. L'idea che ci fossero file al concessionario per comprare una 500 era utopistico, una 500 Lounge costa 19.500 dollari una Chevrolet Camaro 23.000 dollari. Difficile far comprendere ad un americano il motivo per cui dovrebbe comprare una macchinetta come la 500.

Gli americani hanno un'altra visione dell'auto ed altre esigenze e come ho evidenziato il prezzo della 500 non era di certo concorrenziale.

Sotto l'aspetto finanziario Marchionne si dimostra competente ma prodotto e strategie di produzione non è terreno a lui più congeniale.
 
skid32 ha scritto:
ma era cosi diffcile da capire? ci volevano milioni di euro ?
poi questo non decretava il tutto ma era una cosa e non da poco
Ma infatti hanno montato un cambio giusto per gli americani, il problema non era quello, tecnicamente è stato criticato più il 1.4 16v per la sua mancanza di coppia che non il cambio... Il problema, IMHO, è che la 500 non è un auto adatta agli States, e anche senza intoppi di altro tipo (rete di vendita insufficiente, prezzo non regalato) difficilmente avrebbero raggiunto i target prefissati. La 500, negli USA, la vendi come oggetto esclusivamente modaiolo dal momento che:
-dei bassi consumi non gliene frega niente a nessuno, visto il prezzo della benza
-della compattezza non gliene frega niente a nessuno, vista l'abbondanza di spazio
-allo stesso prezzo ti porti a cas auto ben più grandi e pratiche...

Quindi l'unica strada era quella di costruirci sopra un'immagine esclusiva, un pò come avvenuto per i prodotti di Cupertino, ed è su questo che probabilmente la Soave ha fallito. Ma non credo che con adeguata immagine, la 500 avrebbe comunque raggiunto i target.
 
FurettoS ha scritto:
.

Gli americani hanno un'altra visione dell'auto ed altre esigenze e come ho evidenziato il prezzo della 500 non era di certo concorrenziale.

Ecco questo è il vero problema: l'integrazione tra due "culture" automobilistiche si rivela molto difficile; soprattutto se la si vuole forzare....
 
GenLee ha scritto:
FurettoS ha scritto:
.

Gli americani hanno un'altra visione dell'auto ed altre esigenze e come ho evidenziato il prezzo della 500 non era di certo concorrenziale.

Ecco questo è il vero problema: l'integrazione tra due "culture" automobilistiche si rivela molto difficile; soprattutto se la si vuole forzare....

Ps: qualcuno aveva detto che, in tempi di "magra" come questi, bisognava concentrare ed ottimizzare gli sforzi economici; mi chiedo: è questo un modo per farlo?
 
modus72 ha scritto:
Quindi l'unica strada era quella di costruirci sopra un'immagine esclusiva, un pò come avvenuto per i prodotti di Cupertino, ed è su questo che probabilmente la Soave ha fallito. Ma non credo che con adeguata immagine, la 500 avrebbe comunque raggiunto i target.

L'immagine esclusiva te la costruisci con gli anni a suon di modelli validi e venduti (per gli States): vedi Bmw (non a caso la Mini vende di più), Volkwagen (mi sembra che il Maggiolone, non sia stato un flop come in Europa laggiù) etc.
E comunque, un solo modello non basta, ci vuole una gamma...
 
skid32 ha scritto:
bumper morgan ha scritto:
abituati come sono gli americani, non ci voleva molto a capire che non avrebbe avuto successo, quindi se la ha licenziata ci sono altri motivi.
Marchione è un manager che va bene in una banca, di imprenditoria non capisce un tubo, e nemeno di auto.

considera che era una venditrice mi pare....quindi nn diamo tutto scontato
certo che no, però miricordo che M ha licenziato gente come Demel o Kalbsfell, gente che ha mangiato pane e auto da quando son nati.
Ora M vuol vendere la 500 negli Usa, pone un target assurdo e licenzi il responsabile?
ma che vada a fare l'emmental in Svizzera.... :twisted:
 
Forse hanno dato un'immagine troppo femminile,gli americani son tutti maci, bisogna farla sgommare ,fer passare su una pozzanghera o farla volare dai palazzi come la qua'qua'scay
 
Venditrice?

Nel riquadro in alto a sinistra, Laura J. Soave, nominata responsabile del brand Fiat per il Nord America.
Il Gruppo Chrysler ha nominato Laura J. Soave responsabile del brand Fiat per il Nord America. La Casa torinese si sta preparando al ritorno negli States dopo quasi 25 anni di assenza.

Ruolo cruciale. La Soave avrà il pieno controllo del marchio e dovrà riferire direttamente al presidente del Gruppo, Sergio Marchionne, lavorando a stretto contatto con Olivier François, Ceo di Chrysler, per organizzare tutte le iniziative legate al marketing, alle vendite e all'assistenza sul suolo americano. Per lei, il primo "test" sarà l'imminente lancio della 500, assemblata nello stabilimento di Toluca (Messico).

Curriculum di tutto rispetto. "Laura unisce a Chrysler la sua grande esperienza nel marketing automobilistico", ha dichiarato Marchionne. "Il suo bagaglio di conoscenza servirà come trampolino per reintrodurre il brand Fiat negli Usa dopo 25 anni d'assenza". Un significativo attestato di stima, frutto di un curriculum davvero ricco nel settore automotive: dai ricambi allo sviluppo delle rete di vendita, dalle vetture piccole alle Suv, dalle relazioni con la clientela al riposizionamento di un marchio sul mercato, la Soave ha lavorato in questo mondo a 360°. Prima di approdare al Gruppo Fiat-Chrysler, era stata general manager per Volkswagen America e aveva ricoperto numerosi incarichi di prestigio per Ford.
 
sebaco ha scritto:
La vicenda dimostra anche un'altra cosa: Fiat allo "sbarco" negli Usa ci credeva davvero.

Per intenderci: se Thema e Voyager (ma anche Freemont) non vendono o vendono poco (Freemont pare di no, poi si vedrà) probabilmente non salterà nessuna testa: semplicemente prechè son state fatte perchè si doveva farle, siccome previste dall'accordo di acquisizione Chrysler.

500 no: se la Soave è saltata, vuol dire che all'introduzione del marchio negli Usa ci credevano davvero; che hanno (avevano?) un'effettiva idea di integrazione; che non è stata solo una cosa fatta per avere Chrysler...

Diversamente, dello sputtanamento del marchio sarebbe importato poco. Quindi in fondo quel che è successo ci aiuta un po' a capire cosa passa per la testa di M.

Thema e Voyager sono un qualcosa in piu' perche' le auto arrivano dagli stamilimenti americani per finire nelle concessionarie europee gia' esistenti.
Al contrario per la 500 hanno predisposto una nuova linea di montaggio in Messico e hanno aperto un centinaio di nuove concessionarie. Quindi l'investimento e' stato cospicuo a fronte di un risultato molto deludente (neanche la meta' dell'obbietivo). Ovviamente qualcuno ha toppato clamorosamente. Difficile per noi sapere fino a che punto la Soave abbia colpe.
Peccato perche' in un settore di tutti uomini una presenza femminile era ben gradita !!
 
bumper morgan ha scritto:
Venditrice?

Nel riquadro in alto a sinistra, Laura J. Soave, nominata responsabile del brand Fiat per il Nord America.
Il Gruppo Chrysler ha nominato Laura J. Soave responsabile del brand Fiat per il Nord America. La Casa torinese si sta preparando al ritorno negli States dopo quasi 25 anni di assenza.

Ruolo cruciale. La Soave avrà il pieno controllo del marchio e dovrà riferire direttamente al presidente del Gruppo, Sergio Marchionne, lavorando a stretto contatto con Olivier François, Ceo di Chrysler, per organizzare tutte le iniziative legate al marketing, alle vendite e all'assistenza sul suolo americano. Per lei, il primo "test" sarà l'imminente lancio della 500, assemblata nello stabilimento di Toluca (Messico).

Curriculum di tutto rispetto. "Laura unisce a Chrysler la sua grande esperienza nel marketing automobilistico", ha dichiarato Marchionne. "Il suo bagaglio di conoscenza servirà come trampolino per reintrodurre il brand Fiat negli Usa dopo 25 anni d'assenza". Un significativo attestato di stima, frutto di un curriculum davvero ricco nel settore automotive: dai ricambi allo sviluppo delle rete di vendita, dalle vetture piccole alle Suv, dalle relazioni con la clientela al riposizionamento di un marchio sul mercato, la Soave ha lavorato in questo mondo a 360°. Prima di approdare al Gruppo Fiat-Chrysler, era stata general manager per Volkswagen America e aveva ricoperto numerosi incarichi di prestigio per Ford.

non un tecnico ..si evidenzia dal cv
 
FurettoS ha scritto:
Non si possono imporre le scelte e le strategie ai mercati poichè sino a prova contraria avviene l'inverso, è il mercato che sceglie.

Sei proprio sicuro? Guardati attorno: tutto quel che ti circonda l'hai scelto consapevolmente? E perchè proprio quello e non qualcos'altro?

Le scelte ai mercati si impongono eccome. Qualche volta funzione, qualche altra no.

Sul flop della 500 abbiamo pochi elementi di valutazione: è piccola. Ma anche la Mini lo è. E anche Toyota vende auto piccole negli Usa. Certo, non con grandi numeri e non dappertutto: ma le vende. Il 1.4 ha poca coppia? Vero, ma la Honda Jazz non è che ne abbia molta di più (se venduta con lo stesso motore "europeo"); una berlinona costa poche migliaia di dollari in più? Vero, ma a chi cerca la 500 (o la Mini, o la Jazz) non interessano l berlinone... Resta il problema della rete di distribuzione e vendita, del quale si è parlato, ma di quello sappiamo abbastanza poco in concreto.
 
SUl fatto che l'idea anche dall'esterno sembrasse forzata, non ci piove; però lei, avendo accettato l'incarico, sapeva cosa la aspettava ed evidentemente lo riteneva alla sua portata.
Quindi una parte di responsabiiltà ce l'ha pure lei.
A seguito di un obiettivo non raggiunto, un manager ne subisce le conseguenze.
Guadagni tanto e paghi tanto.
 
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