<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 1805 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 7 25,9%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 11,1%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,8%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 48,1%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 29,6%

  • Total voters
    27
Se giri le trovi.
Le ultime che ho visto sono nel padovano ma ne ho trovate anche altrove.
Con la scusa di qualche buca o qualche incrocio mal gestito mettono il limite a 40 e tanti saluti.
mai vista una. e giro abbastanza.
Zone extraurbane con limiti a 40 mai viste, se non cartelli dimenticati da tempo per lavori terminati da tempo.
 
Anche dalle auto più sicure. Ma non credo si voglia tornare indietro, semmai non andare troppo avanti. Si parla di auto di seg. A o al max B generaliste. Poi tutto è possibile, basta che l'auto uno non la compra più, ma l'affitta, se non ha i soldi abbastanza, oppure si compra un "usato sicuro", magari a zero stelle NCAP. La tua proposta quale sarebbe? Meno utili per le case e più sicurezza per tutti? Di oggettivo c'è che le auto di seg. A termiche stanno per sparire dai listini, la tua soluzione quale sarebbe per farle tornare? Oppure è meglio che spariscano proprio e viaggiamo come minimo con dei bei B-suv tipo la Grande Panda, denominata city car da Stellantis?

di fondo non so il motivo per cui un auto costa tot, non è che solo in altri settori ci sono gli sprechi mentre nel settore automobilistico sono tutti virtuosi , quindi potrebbe anche essere che sia un settore che deve rivedere il suo modello produttivo. Probabile che il modello di accordo che c'era tra Toyota e PSA per realizzare C1,108 e AYGO potrebbe essere una soluzione, che poi fondamentalmente vorrebbe capire che l'industria europea dovrebbe cominciare a fare squadra, ma poi se diamo alle auto una valenza sociale allora bisogna pensare ad un lavoro congiungo tra aziende ed entità statali per venire in aiuto a questo, le auto Cinesi costano meno anche perchè dietro c'è lo stato, probabile che allora dobbiamo fare lo stesso anche noi.
 
faccio presente per stimolo alla discussione che in quella intervista non si parla di tornare a vetture pre obbligo ADAS che quindi sarebbe anche solo tornare a vetture pre luglio 2024 , ma si prendevano in esempio vetture come la 500 e la R5 .
A me sembra che scherzavano, o no?

I due manager si divertono a confrontare le loro rispettive R5 o Fiat 500 originali con le versioni attuali: "Sembrano aver passato settimane in palestra!" ", scherza John Elkann. Entrambi hanno ricordi dell'Italia, ad esempio, dove negli anni '80 le auto sotto i 4 metri rappresentavano i tre quarti del mercato.
In Europa, questa quota è scesa dal 50% al 5% di oggi. L'Europa deve quindi tornare all'auto di successo per rilanciare il suo mercato. Per de Meo ed Elkann resta implicita la presa di distanza dalle posizioni difese dai concorrenti tedeschi, specialisti nelle battaglie per i premi e per l'influenza a Bruxelles.
[…] La lotta per l'auto popolare può e deve essere guidata da Francia, Italia e Spagna, sostengono de Meo ed Elkann. «Questi tre Paesi sono i più colpiti», spiega il secondo. «Le loro popolazioni sono gli acquirenti di queste auto, i cui prezzi sono aumentati, e ne sono anche i produttori. E insieme pesano più della Germania in termini di produzione. È importante che questi Paesi considerino prioritaria la promozione della loro industria.»

"Quello che chiediamo è una regolamentazione differenziata per le auto di piccole dimensioni", spiega il capo della Renault. "Esistono troppe regole pensate per auto più grandi e costose, che non ci consentono di produrre auto di piccole dimensioni a condizioni di redditività accettabili."
Non è possibile trattare un'auto di 3,80 metri come un'auto di 5,5 metri! Il costo aggiuntivo per un'auto piccola è lo stesso di quello per una berlina grande. Ciò intacca buona parte del margine di vantaggio di questa piccola auto. E continuerà. »
[…] John Elkann e Luca de Meo prendono l'esempio delle "kei car" giapponesi, auto molto piccole e molto redditizie che hanno conquistato il 40% del mercato, grazie in particolare alle politiche favorevoli attuate dai comuni.
 
Probabile che il modello di accordo che c'era tra Toyota e PSA per realizzare C1,108 e AYGO potrebbe essere una soluzione,
Appena abbandonata. E' rimasta solo la Aygo che poco ha da spartire con la vecchia, anche in termini di sicurezza ovvio. Cmq con le industrie che non sono Onlus, si spera che una soluzione per chi ha poche possibilità la si trovi in futuro
 
A me sembra che scherzavano, o no?

I due manager si divertono a confrontare le loro rispettive R5 o Fiat 500 originali con le versioni attuali: "Sembrano aver passato settimane in palestra!" ", scherza John Elkann. Entrambi hanno ricordi dell'Italia, ad esempio, dove negli anni '80 le auto sotto i 4 metri rappresentavano i tre quarti del mercato.
In Europa, questa quota è scesa dal 50% al 5% di oggi. L'Europa deve quindi tornare all'auto di successo per rilanciare il suo mercato. Per de Meo ed Elkann resta implicita la presa di distanza dalle posizioni difese dai concorrenti tedeschi, specialisti nelle battaglie per i premi e per l'influenza a Bruxelles.
[…] La lotta per l'auto popolare può e deve essere guidata da Francia, Italia e Spagna, sostengono de Meo ed Elkann. «Questi tre Paesi sono i più colpiti», spiega il secondo. «Le loro popolazioni sono gli acquirenti di queste auto, i cui prezzi sono aumentati, e ne sono anche i produttori. E insieme pesano più della Germania in termini di produzione. È importante che questi Paesi considerino prioritaria la promozione della loro industria.»

"Quello che chiediamo è una regolamentazione differenziata per le auto di piccole dimensioni", spiega il capo della Renault. "Esistono troppe regole pensate per auto più grandi e costose, che non ci consentono di produrre auto di piccole dimensioni a condizioni di redditività accettabili."
Non è possibile trattare un'auto di 3,80 metri come un'auto di 5,5 metri! Il costo aggiuntivo per un'auto piccola è lo stesso di quello per una berlina grande. Ciò intacca buona parte del margine di vantaggio di questa piccola auto. E continuerà. »
[…] John Elkann e Luca de Meo prendono l'esempio delle "kei car" giapponesi, auto molto piccole e molto redditizie che hanno conquistato il 40% del mercato, grazie in particolare alle politiche favorevoli attuate dai comuni.

su questo io sono un poco cattivo, non con te ovviamente, ma sinceramente comincio ad essere un poco stufo che chi ha ruoli di vertice, industriali o politici , parli e dica tutto il contrario di tutto per poi dopo 2 giorni dire anche che non l'aveva mai detto . Se la situazione è seria si parla seriamente e non si fanno le battute. Cmq , dire che le auto ora sembrano essere andate in palestra è una battuta ma di fondo esprime il pensiero di chi lo ha detto, e non è una cosa corretta, perchè le auto se sono aumentate di dimensioni non è per vezzo, e non si sta parlando di SUV , li credo che pensava ad una R5 e la confrontava con la Clio di ora... ma ci rendiamo conto?
 
Appena abbandonata. E' rimasta solo la Aygo che poco ha da spartire con la vecchia, anche in termini di sicurezza ovvio.

appena, sono anni che l'hanno abbandonata e la Toyota ha continuato a fare l'Aygo con il pianale della Yaris, ma è stato un errore non fare più un segmento in sinergia se quello era un modo per abbattere i costi, poi certo non so se dietro c'erano problemi di accordi commerciali tra le case, ma quello potrebbe essere un modello
 
appena, sono anni che l'hanno abbandonata e la Toyota ha continuato a fare l'Aygo con il pianale della Yaris, ma è stato un errore non fare più un segmento in sinergia se quello era un modo per abbattere i costi, poi certo non so se dietro c'erano problemi di accordi commerciali tra le case, ma quello potrebbe essere un modello
Anche il trio cecospagnolotedesco di VW, chiusa l'esperienza (con anche una versione elettrica molto apprezzata), per poi piangersi addosso che la concorrenza orientale gli sta rubando il mercato.
 
Anche il trio cecospagnolotedesco di VW, chiusa l'esperienza (con anche una versione elettrica molto apprezzata), per poi piangersi addosso che la concorrenza orientale gli sta rubando il mercato.
Del 5%? Forse con i costi che ha l'industria europea, produrre auto piccole a queste condizioni non ha più senso, e ne avrà sempre di meno, o almeno è quello che si deduce vedendo la contrazione delle quote di vendita e di offerta. Le soluzioni mi sembra che ci siano, tipo quella di ALGEPA, peccato che al momento o sono state abbandonate o non continuate interamente, è rimasta solo la Aygo, almeno quella.
 
Anche dalle auto più sicure. Ma non credo si voglia tornare indietro, semmai non andare troppo avanti. Si parla di auto di seg. A o al max B generaliste. Poi tutto è possibile, basta che l'auto uno non la compra più, ma l'affitta, se non ha i soldi abbastanza, oppure si compra un "usato sicuro", magari a zero stelle NCAP.

Concordo assolutamente.
Io penso che nessuno stia ipotizzando il ritorno delle bare a quattro ruote ma semplicemente tenere conto che su modelli piccoli (stavo per scrivere economici ma ormai) probabilmente non ci sono margini per equipaggiarle di serie con tutti gli ultimi ritrovati senza sconfinare inevitabilmente nelle fasce di mercato di modelli più grandi.
Se dovessi scegliere tra una vettura nuova "ferma" agli standard di sicurezza di 5 anni fa o una vettura usata vecchia di 10 anni come produzione e di 15 come progetto non avrei dubbi su quale sia la più sicura.
Poi ovviamente non sono solo gli adas ad aver causato l'impennata dei prezzi e la sparizione delle utilitarie sai listini ma comunque io credo che al mercato servano modelli più razionali,magari con qualcosa in meno soprattutto dal punto di vista del confort e dell'infotainment,ma abbordabili.
Altrimenti tra qualche anno non ci sarà scelta nemmeno sul mercato dell'usato e faremo dei passi indietro invece che avanti anche dal punto della sicurezza.
 
A me sembra che scherzavano, o no?

I due manager si divertono a confrontare le loro rispettive R5 o Fiat 500 originali con le versioni attuali: "Sembrano aver passato settimane in palestra!" ", scherza John Elkann. Entrambi hanno ricordi dell'Italia, ad esempio, dove negli anni '80 le auto sotto i 4 metri rappresentavano i tre quarti del mercato.
In Europa, questa quota è scesa dal 50% al 5% di oggi. L'Europa deve quindi tornare all'auto di successo per rilanciare il suo mercato. Per de Meo ed Elkann resta implicita la presa di distanza dalle posizioni difese dai concorrenti tedeschi, specialisti nelle battaglie per i premi e per l'influenza a Bruxelles.
[…] La lotta per l'auto popolare può e deve essere guidata da Francia, Italia e Spagna, sostengono de Meo ed Elkann. «Questi tre Paesi sono i più colpiti», spiega il secondo. «Le loro popolazioni sono gli acquirenti di queste auto, i cui prezzi sono aumentati, e ne sono anche i produttori. E insieme pesano più della Germania in termini di produzione. È importante che questi Paesi considerino prioritaria la promozione della loro industria.»

"Quello che chiediamo è una regolamentazione differenziata per le auto di piccole dimensioni", spiega il capo della Renault. "Esistono troppe regole pensate per auto più grandi e costose, che non ci consentono di produrre auto di piccole dimensioni a condizioni di redditività accettabili."
Non è possibile trattare un'auto di 3,80 metri come un'auto di 5,5 metri! Il costo aggiuntivo per un'auto piccola è lo stesso di quello per una berlina grande. Ciò intacca buona parte del margine di vantaggio di questa piccola auto. E continuerà. »
[…] John Elkann e Luca de Meo prendono l'esempio delle "kei car" giapponesi, auto molto piccole e molto redditizie che hanno conquistato il 40% del mercato, grazie in particolare alle politiche favorevoli attuate dai comuni.


Incredibile

-Al terzo rigo
le auto sotto i 4 metri erano i 3/4 del circolante
( che in effetti e' una scemenza )
-Al quarto rigo
gia' sbocciano,
e
quelle stesse auto passano ad 1 su 2 sotto i 4 metri.

Mah....
 
La differenza è che Elkann si è sempre fatto gli affari suoi, quindi SI ARRANGI


A parte il signor Olivetti....
Di grandi industriali che
NON si sono fatti ESCLUSIVAMENTE gli affari propri....
Non me ne viene in mente nessuno....
A partire dai grandi della moda che ricaricano il 1000 %
su prodotti fatti,
DA SEMPRE,
nei posti piu' disgraziati del mondo
( alle condizioni piu' disgraziate del mondo )
 
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