Secondo me un possibile scenario è quello che prevede piccoli impianti di produzione elettrica il più possibile diffusi.
Nella mia cittadina, ad esempio, hanno coperto con FV circa1/4 del parcheggio di un centro commerciale, purtroppo non incrementando le poche colonnine già presenti.
A occhio, misure prese da Maps, sono circa 500 kW di potenza.
Un altro centinaio di kW sono sul tetto dell'edificio.
Credo sarebbe tecnicamente fattibile quantomeno un raddoppio della potenza.
Nel mio piccolo Comune è stato presentato da parte di un fondo immobiliare inglese il recupero di un complesso edilizio, prevedendo la completa autosufficienza energetica attraverso mini-eolico, fotovoltaico e geotermico.
Di contro c'è una piccola azienda alimentare che, pur avendo una copertura piana di circa 2.500 mq. quasi totalmente libera, non ha un singolo pannello fotovoltaico.
Insomma, al netto delle problematiche legate alla continuità produttiva, sulle rinnovabili c'è ancora molto da lavorare, e di spazio ce ne sarebbe.
La diffusione sul territorio di impianti medio-piccoli, oltre ad avere un impatto ambientale forse maggiormente digeribile anche da nimby, potrebbe alleggerire anche le problematiche legate alla distribuzione ed alle dispersioni.
EDIT:
Provo a buttare giù 2 numeri.
Nel mio borgo siamo circa 400 famiglie, ipotizzando, in caso di utilizzo di BEV, un consumo complessivo di 6.000 kWh/anno a famiglia, ne esce un fabbisogno complessivo di circa 2.400.000 kWh/anno, producibili con impianti per circa 1.850 kW di potenza.
Sono circa 3 ha di superficie, meno delle sole coperture degli edifici privati.
Ho tenuto fuori dal conto aziende ed edifici pubblici che potrebbero sfruttare coperture e spazi nelle loro disponibilità.
Se poi i BEV fossero pensati anche come batterie di accumulo, capaci insomma di dare energia alle abitazioni in caso di bisogno, penso che la transizione potrebbe non essere così fantascientifica.