<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 670 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
In questo, come in ogni tema, non ci sono certezze assolute, e chi le ha spesso sbaglia, o quanto meno non sempre ci prende in pieno.
Però, alcuni paletti ci sono, e ce li mette mamma Fisica: per fare 1 watt, servono, e serviranno sempre, 1 volt e 1 ampere. Sono solo tre grandezze fisiche, ma se scalate su grandi numeri si tirano dietro un buon numero di implicazioni pratiche che non potranno essere ignorate per sempre, e il problema - sempre ovviamente IMHO - che io vedo (aho, magari lo vedo solo io....) è che anche molte figure autorevoli o non ne parlano affatto, o tendono a minimizzare. Questa è l'unica «certezza assoluta» che mi sento di avere, su tutto il resto anch'io, come tutti, sto alla finestra a vedere il corteo che passa.
Aggiungo anche, come corollario, che tutti i conduttori hanno una portata correlata alla loro sezione e lunghezza, nonché all'effetto Joule che si ritiene ammissibile/accettabile (e quindi c'è pure una correlazione con la temperatura ambientale), oltre al problema dell'isolazione elettrica che, trattandosi di BT, mi pare tutto sommato residuale almeno lato ricarica.

Detto questo, sono convinto che, specie nelle zone più urbanizzate, gli EV faranno parte del paesaggio in misura crescente soprattutto nel settore scooter, microcar e citycar, cioè i mezzi più semplici da elettrificare e soprattutto gestire. Ho molti dubbi, invece, sull'elettrificazione degli inpianti di riscaldamento, almeno a breve/medio termine. A parte la maggior domanda di eenergia elettrica (risolvibilissima assumendo che si riparta con il nucleare, altrimenti non ne veniamo fuori), quelli realmente efficienti richiedono lo sventramento delle abitazioni (devi passare al riscaldamento a pavimento, montare la VMC, predisporre gli spazi per per la pompa di calore etc etc). Costosissimo da fare nelle abitazioni civili (senza pensare al problema di dove alloggiare gli abitanti e immagazzinare i mobili durante questi lavori), impraticabile nei tanti fabbricati soggetti a tutela.
 
Ultima modifica:
Aggiungo anche, come corollario, che tutti i conduttori hanno una portata correlata alla loro sezione e lunghezza, nonché all'effetto Joule che si ritiene ammissibile/accettabile (e quindi c'è pure una correlazione con la temperatura ambientale), oltre al problema dell'isolazione elettrica che, trattandosi di BT, mi pare tutto sommato residuale almeno lato ricarica.

giusta osservazione, in effetti era la prima delle implicazioni pratiche.... ;)
 
Ho molti dubbi, invece, sull'elettrificazione degli inpianti di riscaldamento, almeno a breve/medio termine. A parte la maggior domanda di eenergia elettrica (risolvibilissima assumendo che si riparta con il nucleare, altrimenti non ne veniamo fuori), quelli realmente efficienti richiedono lo sventramento delle abitazioni (devi passare al riscaldamento a pavimento, montare la VMC, predisporre gli spazi per per la pompa di calore etc etc). Costosissimo da fare nelle abitazioni civili (senza pensare al problema di dove alloggiare gli abitanti e immagazzinare i mobili durante questi lavori), impraticabile nei tanti fabbricati soggetti a tutela.
Infatti questa è la seconda malefatta storica perpetrata ai danni della popolazione europea: il divieto di nuove caldaie residenziali a gas, anche in sostituzione delle esistenti.

...La terza malefatta è quella delle "case green" e poi basta, ce n'è a sufficienza per maledirli nei secoli dei secoli.
 
Lo ripeto: manca un piano serio e preciso per arrivare all'obiettivo. E anche chi ne parla, che sia autorevole o meno, tende a omettere o minimizzare alcuni aspetti della vicenda, in un senso o nell'altro a seconda della "fede".
 
Assolute certezze.

Noto in queste pagine, con invidia, non lo nascondo, che alcuni di noi sono ASSOLUTAMENTE certi delle proprie convinzioni e delle proprie idee.
Io, invece, sono sempre pieno di dubbi, per quanto poi tenda a farmi un'idea e ad agire di conseguenza.
Qui invece, ma è vero anche per altri luoghi virtuali dove le convinzioni sono diametralmente opposte, ci sono persone che, sicuramente forti delle loro competenze, non hanno alcun tentennamento, questo è giusto, quello no.
E questo a fronte anche di pareri opposti espressi da figure forse altrettanto autorevoli.
Per quanto mi riguarda, pur essendo attratto da tutto ciò che è semovente, riconosco le mie limitazioni in ambito tecnico, sociopolitico ed economico.
Gli unici contributi che posso fornire, allora, sono quelli legati alle mie esperienze dirette, che però racconto nell'altra room.
E' inutile, e forse anche deleterio, che tenti di sostenere concetti che altri, più competenti di me, hanno già illustrato nei vari media.
Tuttavia, come penso molti di noi, nella vita mi è capitato di ricredermi su tante cose, di aver fatto scelte giuste e scelte sbagliate, aver constatato, dopo anni, che le cose erano andate diversamente da come me le ero immaginate.
Ecco, il dubbio qui pare non esserci.
Il problema pero' nasce dal fatto che qualcuno in Europa, certo del suo sapere, ha deciso di imporci un'unica scelta dal 2035 in poi.
Diverso sarebbe il discorso se ci fosse liberta' di scelta, come fra virgolette c'e' adesso e ognuno puo' ancora scegliere in base alle proprie necessita'/convinzioni e facendo i conti con le finanze che nelle fasce piu' commerciali sono molto piu' impegnative per l'elettrico.
 
Con molta probabilità anzi certezza quelli che prendono certe decisioni vivono in villette unifamiliari e hanno i soldi per comprarsi una model Y senza alcun problema e non pensano minimamente a quelli che invece vivono nei condomini di 100 appartamenti e lasciano l'auto in strada tutte le notti.
 
Diverso sarebbe il discorso se ci fosse liberta' di scelta

Ma chi ha fatto le scelte le ha fatte perchè reputa un problema per la salute e un problema ambientale il proseguimento di alcuni comportamenti, come poteva lasciare libertà di scelta? Sarebbe stato singolare se avesse fatto il contrario, dal momento che le loro evidenze erano quelle sono stati coerenti , rispetto il loro punto di vista, ed hanno fatto le scelte che sono state fatte.
Se poi non si condividono le evidenze che hanno portato alle scelte fatte si deve discutere di questo, ma andare allo step successivo è inutile perchè è già oltre.
E' come dire che nel momento in cui il legislatore ha evidenziato che l'amianto era pericoloso alla salute invece di bandirlo auspicava che il mercato da solo lo avrebbe disincentivato a fronte di altre soluzioni.
Non so se mi sono spiegato.
 
Ok, ma un conto è bandire l'amianto o i CFC, un altro è bandire le caldaie a gas o i motori endotermici

era per fare un esempio, i legislatore che è intervenuto ha le sue evidenze che portano a considerare i motori termici influenti sulla salute e sull'ambiente, come poteva lasciare libertà di scelta?
Poi le evidenze si possono criticare e di conseguenza considerare non corretto l'obbligo, che poi quello che spesso qui si discute, ma la libertà di scelta è oltre a questo
 
Anche prendere il sole per evidenza porta il cancro (e quindi costi alla collettività e disservizi sanitari)...

Un legislatore (questo è il suo compito politico) deve mediare fra scelte tecniche o scientifiche "d'evidenza" e scelte che impattano sulla società, valutandone gli impatti socio-economici.

Vietare l'Eternit e addirittura imporne la sostituzione, lasciava alla fine inalterate, se non addirittura migliorandole, le costruzioni; non è che imponeva di demolire d'amblè case e tettoie lasciando la gente alla mercé delle intemperie.

Qui invece, di fatto, si sta privando una consistente, se non maggioritaria, fascia di popolazione della propria libertà personale. Oltre a un pesantissimo impatto sull'economia di un basilare settore produttivo evolutosi in oltre un secolo di storia industriale.

Non è propriamente la stessa cosa.
 
.
Ma infatti le regole vengono imposte per tutelare l'interesse comune, le parti deboli, l'ordine e la salute pubblici ed i beni comuni (fra cui è compreso l'ambiente); esistono persino regole che impongono di pensare alla propria sicurezza: esiste l'obbligo di cinture, nel senso che è persino obbligatorio siano installate nelle auto in vendita... a questo punto si poteva lasciare libertà di scelta, chi vuole usarle le compra e gli altri no.
Chiaro che siamo un paese dove gli stipendi non sono floridi e soffriamo i rincari sulle auto, ma pensandoci bene un'auto costruita con i criteri degli anni '70 costerebbe molto meno della più economica del mercato... peccato che non sia considerata a norma dalle regole.
 
Anche prendere il sole per evidenza porta il cancro (e quindi costi alla collettività e disservizi sanitari)...

Un legislatore (questo è il suo compito politico) deve mediare fra scelte tecniche o scientifiche "d'evidenza" e scelte che impattano sulla società, valutandone gli impatti socio-economici.

Vietare l'Eternit e addirittura imporne la sostituzione, lasciava alla fine inalterate, se non addirittura migliorandole, le costruzioni; non è che imponeva di demolire d'amblè case e tettoie lasciando la gente alla mercé delle intemperie.

Qui invece, di fatto, si sta privando una consistente, se non maggioritaria, fascia di popolazione della propria libertà personale. Oltre a un pesantissimo impatto sull'economia di un basilare settore produttivo evolutosi in oltre un secolo di storia industriale.

Non è propriamente la stessa cosa.

Cancella l'esempio che ho fatto... Ne faccio un altro perché sicuramente non riesco a spiegare il mio pensiero. Con uno vegetariano ti ci metti a discutere su come cuocere al meglio l'abbacchio? Non credo perché la discussione principale sta a monte, sul mangiare la carne. È inutile discutere con il legislatore sul perché non lascia libertà di scelta, il punto principale di discussione è se le vetture termiche sono un danno alla società, il resto è una conseguenza di questo.
 
Io credo che dovremmo considerare una serie di fattori che a volte perdiamo di vista. Primo aspetto: la UE non si è svegliata una mattina pensando di cambiare la mobilità europea per mero diletto, molto più semplicemente ci sono degli accordi internazionali che impongono la riduzione delle emissioni di CO2 per la nota questione climatica. Sotto questo profilo, elettrificare il settore dei trasporti risponde, appunto, all'esigenza di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, in poche parole evitare di bruciare petrolio e usare fonti rinnovabili (l'energia elettrica). Ovviamente non basta, bisogna intervenire anche su altri settori quali il trasporto pesante, i riscaldamenti privati, l'industria e tutti quei settori che emettono gas serra. Il discorso sarebbe lungo, ma è bene tenere a mente questo.
Secondo aspetto: elettrificare il trasporto privato da un giorno all'altro non si può, occorre consentire all'industria di adeguare la produzione, occorre tenere i prezzi relativamente bassi (altrimenti tutti terranno la vecchia auto fino a quando non cade a pezzi), occorre creare adeguate infrastrutture. Ed occorre, soprattutto, adeguare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, altrimenti - come dice Renato, se non ricordo male - avremo auto elettriche che usano elettricità prodotta bruciando carbone.
Il rischio, infatti, è che una transizione affrettata sia per pochi, il che non solo crea disparità sociali ma non consente di ridurre le emissioni (se solo il 20 per cento delle persone può permettersi una Bev e gli altri continuano ad usare un vecchio rottame non abbiamo risolto nulla). Poi ci sono le questioni di ordine socio-economico, il fatto che l'industria europea rischia di crollare e farsi fagocitare da quella cinese. Occorre anche valutare se il gioco vale la candela, nel senso che l'auto elettrica rischia di avere un impatto minimo sugli obiettivi di contenimento delle emissioni ma di creare forti ripercussioni socio-economiche.
Insomma, le questioni sono tante e sono complesse. Come ho già detto più volte, la mia personale opinione è che ci siano stati errori nelle tempistiche, la fretta ha prevalso e questo comporterà non pochi problemi. Ma occorre decarbonizzare, non c'è dubbio, e per farlo dobbiamo puntare sull'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili o comunque carbon free (come il nucleare)
 
Cerco di ribadire, visto che ci si perde nel campo delle cento pertiche, e si guarda al dito e non alla luna.
La chimera radical-ecologia scaricata dall’Europa sugli automobilisti
Solo 16% della CO2 emessa a livello mondiale, prodotta dalla combustione di idrocarburi, (perché ci sono emissioni di CO2 non provenienti dalla combustione di idrocarburi) proviene dai trasporti su strada, ed il 30% di questo 16% dal traporto pesante, quindi il traffico automobilistico emette l'11% della CO2 globale WW.
L'Europa contribuisce con il 7,2% delle emissioni di CO2: quindi meno dell' 1% è l'emissione di CO2 a livello mondiale dovuta alle auto europee.
E come detto sopra il cittadino si deve svenare per comprare auto costosissime, e subirne i disagi per ridurre di qualche 0,x% l'emissione globale di CO2??
No sbagliato; perché costringere a non circolare un milione mezzo auto euro 4/5 per esempio nell'area B di Milano, vuol dire costringere a chi dell'auto non può farne a meno a comprare un'auto nuova, ovviamente per chi può permetterselo; Il che comporta la rottamazione di 1,5 milioni di veicoli leggeri Euro 4/5 con la conseguenza di produrre enormi quantità di CO2 durante la fase di produzione delle nuove vetture, che andranno a sostituire le vecchie, magari ancora in ottime condizioni. Parliamo di 25.000 kWh consumati in fabbrica per ogni nuova unità e 450.000 litri d’acqua consumati (siccità docet), che porterebbero a consumare 25 milioni di megawatt per la produzione totale, con relativa gigantesca immissione di anidride carbonica - 20 tonnellate ad auto - nell’ atmosfera, che l’auto vecchia emetterebbe in 15 anni.
Quindi invece che avere come risultato di diminuire l'effetto serra; lo aumenterà in modo esponenziale causando danni enormi ed irreparabili
PS Il Sole 24 Ore, è arrivato agli stessi numeri da me calcolati.
1f642.png

https://www.ilsole24ore.com/.../le-automobili-emettono-l...

378383905_10222853436149952_6410791685947160446_n.jpg
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Back
Alto