Comunque tutti i Paesi che hanno in programma nuove centrali nucleari, ragionano a 20 anni, è la normalità. Non importa quanto costa, quanto costerà eccetera, conta che per l'energia devi proiettarti sempre al futuro, considerando di:
- Diversificare al massimo le fonti (termico, idrelettrico, nucleare, FV, eolico, turbogas, olio combustibile d'emergenza e per ultimissimo -ma non escluso- carbone).
- Non credere alla favoletta della decarbonizzazione totale perché non avverrà mai.
- Mantenere invece un corretto piano di contenimento delle emissioni come è avvenuto qui da noi negli ultimi 30 anni.
- Ipotizzare che vi sarà sempre una crescita dei consumi elettrici perché nessuno mai tornerà al freddo delle caverne, nemmeno ai 17 gradi dei "frugali".
Solo adottando un approccio pragmatico si manterrà il massimo del benessere coniugato col massimo dell'efficienza e il minimo delle emissioni. Quindi ben venga un serio programma di sviluppo sul nucleare in larga scala perché:
- Si è dimostrato essere il sistema che storicamente ha generato il minor numero assoluto di vittime / danni sociali in rapporto al numero (elevatissimo) di MWh prodotti *
- Tra 20 anni nessuno può prevedere cosa succederà ai regimi-canaglia che attualmente forniscono gas ai Paesi come il nostro, ma le previsioni non sono comunque buone.
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Fonte: la devo reperire, solo che non ho sottomano il riferimento