Quello che dico io è che ci sono sempre tante auto nella mia zona a qualunque ora e giorno. Pochissime bici. Secondo me c'è anche l'abitudine all'uso acritico dell'auto. Se poi torno a citare lo studio letto oggi che il 40% dei tragitti urbani in Italia fatti in auto non arrivano ai due km, capisci che resto perplesso. Quando ero studente fuori sede a Torino, quasi 30 anni fa, mi muovevo molto comodamente in bici. La città è piana, non troppo grande, c'erano già molte piste ciclabili. Eppure tutti si muovevano in auto lamentandosi dei parcheggi e del traffico.
Di contro tre anni fa sono stato ad Amsterdam in questo periodo (pioveva spesso) e c'era una marea di bici in giro. Perché? Gli olandesi hanno salute più forte per affrontare l'inverno umido?
PS. Io sì è vero sono giovane, vado per i 48 anni, e sono in perfetta forma.
Certo Amsterdam . Strade piane , senza salite , tradizione ciclistica radicata . Città ricca , arricchita con colonie e commerci vari (lasciamo perdere quello degli schiavi) , oggi quasi del tutto priva di industrie , molta logistica , ma soprattutto molta speculazione di tutti i tipi , metano compreso. L'Italia è diversa , Roma è diversa . Non peggiore e non migliore , diversa. Qui da noi un maggior uso della bici , dove possibile e per chi è possibile , è auspicabile , anche se andrebbe affiancato da mezzi pubblici efficienti , che invece l'Olanda (per diretta esperienza come turista) ha in abbondanza.
Ma , tornando in topic, la transizione decisa da Bruxelles presenta molte ombre : l'auto elettrica non è ecologica , vedi batterie , terre rare e produzione di energia (ad oggi non pulita in maniera sufficiente) costa molto e quindi esclude larghe fasce di popolazione non solo dall'acquisto di auto nuove , ma , visti i diktat draconiani 2035 , pure dall'uso del mezzo di trasporto individuale . E' quindi , a mio modesto parere, indice di un'"involuzione sociale" , dopo più di un secolo di evoluzione sociale -almeno qui in occidente- dato dalla rivoluzione industriale. E' come se dopo un'espansione ci fosse , qui da noi in occidente, un processo inverso di contrazione , in antitesi con il resto del mondo dove vi è potente la creazione di un ceto medio globale , che richiede , pure a ragione , più energia , più consumi , più automobili , più benessere , senza curarsi dell'inquinamento e dell'energia green.
Andrebbero invece perseguite , qui da noi in occidente , politiche che privilegino la ricerca scientifica e le zsue applicazioni tecnologiche , per mantenere o aumentare le condizioni di vita medie della popolazione , pur rispettando l'ambiente .
Qualche cosa in questo senso la transizione lo prevede , come incremento della produzione di energia pulita : fotovoltaico , eolico , idroelettrico , maree e onde del mare ecc. Ma non in misura sufficiente e soprattutto sotto l'egida di un'ideologia punitiva , autoflagellante (è colpa nostra di inquinamento e riscaldamento globale ) dispotica (divieti , sanzioni , minacce) autolesiva ( perdita posti di lavoro , chiusura aziende , diminuzione dei redditi pro-capite)
Occorrerebbe invece , fra l'altro ,ristudiare le città , non solo vietando e sanzionando , ma per esempio usando il sottpsuolo per tunnel e parcheggi , liberando strade e piazze da auto , camion e autobus , pur permettendo consegna merci e mobilità per chi non può andare solo a piedi in bici o in monopattino ( o nelle occasioni valide per tutti nrellle quali l'auto si rende necessaria ) .
https://www.genovameravigliosa.com/it/portfolio/407