<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 301 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Riporto un estratto dell'ottimo articolo comparso oggi sul Corriere a firma di Federico Rampini, prima che scompaia nei meandri del web:

https://www.corriere.it/oriente-occ...no-e7d80ff2-ac92-11ed-90fc-0a28becedb3f.shtml

"L’Inflation Reduction Act o Green Deal di Biden è un perfetto esempio delle contraddizioni di cui siamo prigionieri. Da un lato tenta di ridurre lo schiacciante monopolio cinese nelle tecnologie verdi – batterie elettriche o pannelli fotovoltaici – d’altro lato la stessa Amministrazione Biden cede alle pressioni di alcune lobby ambientaliste e dissemina ostacoli contro lo sfruttamento di risorse locali. A cominciare da terre rare e minerali strategici usati nelle batterie o nei pannelli solari. Con una mano Biden dà ordine al suo Dipartimento di Energia di finanziare per 700 milioni un progetto per il litio nel Nevada, 300 milioni per una fabbrica di grafite in Louisiana. Ma con l’altra mano Biden autorizza il suo ministero dell’Interno a bloccare una nuova miniera di rame, nickel e cobalto in Minnesota.

....


Ben diverso è il messaggio che viene dalla California, culla dell’ambientalismo moderno. Gli ecologisti californiani ebbero un ruolo pionieristico negli anni Settanta. Oggi molti di loro abbracciano le versioni più estremiste di quella che sembra diventata la religione dell’anti-sviluppo. Un esempio eclatante viene da un nuovo rapporto intitolato “Achieving Zero Emissions with More Mobility and Less Mining”. Lo hanno redatto accademici della University of California riuniti sotto l’egida del Climate + Community Project. Avrà sicuramente un’influenza considerevole, come tutti i proclami ambientalisti che vengono dalla California. Questo Rapporto contiene una vera e propria dichiarazione di guerra contro l’auto elettrica. Partendo da considerazioni ovvie: l’auto elettrica non è affatto a zero-emissioni, molti suoi componenti per essere prodotti richiedono attività inquinanti, a cominciare appunto dai metalli e terre rare, per finire con la costruzione della rete distributiva (i caricatori).

.....

È così che tra contestazioni, consultazioni con la popolazione locale, test tecnici e permessi, le previsioni svedesi parlano di almeno 10 – 15 anni per attingere a questo nuovo deposito. È evidente la sintonia tra i problemi della Svezia (la terra di Greta Thunberg) e il Rapporto californiano citato sopra, frutto degli accademici che si sono nominati i guardiani della purezza del movimento ambientalista. Se sono contrari all’auto elettrica, che cosa propongono come alternativa? Un mondo popolato di pedoni, di biciclette, e di treni, è la loro idea della mobilità. Un’idea molto tipica da “ZTL”, da privilegiati che abitano in centri urbani ben serviti dai mezzi pubblici. Più realisticamente, se vince questa nuova crociata delle frange più estremiste dell’ambientalismo, significa che saremo schiavi più che mai delle autocrazie e dei loro monopoli."


Fonte: Corriere della Sera, 14 febbraio 2023
 
Temo che fra un po' non ci sia più bisogno di auto elettriche, di elettricità, gas, di milioni di lavoratori per strada, di aziende (tutte). di case green, la ragione: l'escalation del conflitto che dovrà, per forza, concludersi con un'ecatombe nucleare, amen.
 
Temo che fra un po' non ci sia più bisogno di auto elettriche, di elettricità, gas, di milioni di lavoratori per strada, di aziende (tutte). di case green, la ragione: l'escalation del conflitto che dovrà, per forza, concludersi con un'ecatombe nucleare, amen.

Dici che....
Si avvera la canzone del Liga


??

Certo che, per gli ultimi cui tocca, sai che spettacolo
 
Ultima modifica:
Mah secondo me invece sarà il contrario, ne sopravviveranno diverse per riparare le auto convenzionali che presumibilmente circoleranno ancora per decenni e decenni (anche a detta degli analisti). Ti dico solo che in Brasile ci sono più rettifiche che parrucchieri...

Occhio, parlo di officine e meccanici VERI, non quattro scappati di casa in tuta da ginnastica con in mano una presa OBD...

Concordo in pieno
 
Sì, peccato che gli yankee hanno anche gli ingredienti, noi dobbiamo comprare tutto dai soliti.....

Certo che gli Americani
avranno da fare gran belle rinunce,
( rispetto noi, coi nostri 1300/1500 cc a 3/4 cilindri )
privandosi dei loro macchinoni
( e relativi motoroni )....

....Anche se NON sono piu' quelli di decenni fa.
 
Più ci si pensa più tutto questo sembra senza senso.
Tutti gli esperti dicono che la transizione si poteva gestire in maniera molto più tranquilla passando per vari decenni dove si potevano continuare a produrre elettriche, ibride o con altre fonti poco inquinanti.
Un parco auto misto.

Dó ragione però all'utente che dice che siamo qui a parlare di futuro dell'auto ma i problemi sono altri.
Tutti stanno sottovalutando il conflitto.
Sarebbe bene pensare a come arrivare alla pace prima di pensare che macchina guideremo tra 15 anni
 
Più ci si pensa più tutto questo sembra senza senso.
Tutti gli esperti dicono che la transizione si poteva gestire in maniera molto più tranquilla passando per vari decenni dove si potevano continuare a produrre elettriche, ibride o con altre fonti poco inquinanti.
Un parco auto misto.

Dó ragione però all'utente che dice che siamo qui a parlare di futuro
dell'auto ma i problemi sono altri.
Tutti stanno sottovalutando il conflitto.
Sarebbe bene pensare a come arrivare alla pace prima di pensare che macchina guideremo tra 15 anni

Forse perche'....

Che fare....
??
Per fare un accordo di pace
( DURATURO )
bisogna di essere in 2.

E qui, non ci siamo,
anzi,
siamo
( con tendenza all' aumento ),
le mille miglia di distanza.
 
In certi casi forse l'auto non è vero che fa risparmiare tempo o comunque se ne potrebbe fare a meno,senza spendere una lira io penso che un taglio delle emissioni e del fabbisogno energetico si potrebbe fare,e anche piuttosto grosso.

È da decenni che ne sono convinto.

Anche ieri io in bici e un'auto praticamente abbiamo fatto 5km alla stessa velocità, poi c'era una coda e l'ho lasciata indietro.

Se penso invece cosa si propone.... avete visto il nuovo suv elettrico di MB? In ordine di marcia con una persona pesa tre tonnellate... tre!
 
Riporto parte dell'editoriale di 4R di gennaio, e posso solo dire
Standing Ovation.


Quattroruote: La transizione che stiamo vivendo non convince.

Non convince perché e un controsenso logico: se si fosse voluto davvero incidere sul problema dell'inquinamento, si sarebbe dovuto agire sul circolante, non sulle nuove immatricolazioni.

Non convince perché, nel definire i passi della rivoluzione, si sono rovesciati i fattori: prima andava affrontato il tema delle fonti energetiche e dopo quello dell'infrastruttura, per infine concentrarsi sul prodotto, che dei due aspetti precedenti e conseguenza, non premessa.

Non convince perché si è imposta una e una sola soluzione, mentre ci si doveva limitare a porre degli obiettivi e poi lasciare a chi le macchine le fa il compito di trovare la risposta tecnica.

Ma siccome tutto questo è stato fatto su fondamenta ideologiche di friabile consistenza, si è andati su un indirizzo dogmatico dalle implicazioni sociali, economiche e geopolitiche sproporzionate rispetto agli effettivi vantaggi.

Non convince perché Bruxelles ci ha consegnato alla Cina. Non si tratta "soltanto" della dipendenza strutturale da un'economia che da decenni aveva pianificato l'affrancamento dall'Occidente, preparando con pazienza un'esca che da bravi ingenui ci siamo precipitati a mordere. Le Case cinesi invaderanno l'Europa, andando a occupare i segmenti che i costruttori locali stanno abbandonando: I ‘attacco in massa (BYD ha appena ordinato sei navi cargo da 7.700 veicoli l'una) avrà riflessi disastrosi sul tessuto dell'industria europea, i cui prodotti saranno costretti a rifugiarsi in enclavi dove Pechino forse non vorrà competere
.

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