<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 250 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Intanto, fammi dire che gran parte dei problemi a cui ti riferisci, riguardano più la distribuzione che, come ho scritto diverse volte, mi pare effettivamente il punto più critico.
Relativamente al fatto che siamo importatori netti, non so quanto lo siamo per necessità e quanto per convenienza.
l'import è una questione di economicità dell'energia prodotta nei paesi confinanti rispetto a quella italiana. Infatti quando la Francia era in crisi per le ondate di freddo, eravamo noi esportatori netti, e non si sono registrati blackout. Il parco impianti italiano ad oggi è più che sufficiente al fabbisogno. E per il futuro Terna (vedi mobilità elettrica e sostituzione impianti più vetusti) tramite il capacity market sta approntando il tutto per installare nuovi CCGT (con efficienza oltre il 60%).
 
Allora una ordinata transizione avrebbe dovuto prevedere:
1. Dove prendi l'energia elettrica? piano di nuove centrali, decidendo da subito quante rinnovabili, quante termiche, quante nucleari ti serviranno;
2. Piano di realizzazione punti di ricarica;
3. Mobilità sostenibile, incentivi al mercato per favorire la nuova mobilità elettrica, sia sul lato domanda che offerta; Quindi incentivi legati al reddito sul lato domanda, non buttati a caso;
4. Piano per ricollocare esuberi di lavoratori e piano per rendere più competitiva l'industria europea, cosi da non sostituire una dipendenza, verso il medio oriente con una verso Cina;
Cosa invece ha fatto l'euroburocrazia, dal 2035 non si va più con endotermico, poi erano troppo impegnati con zucchine e cavallette per dirci come fare senza motori termici...
Dei geni insomma... tutto il resto è fuffa...
Al momento sembrerebbe che ci aspetti un futuro di tipo cubano...
 
è stato detto più volte che i blackout estivi non hanno come causa la mancanza di generazione, nè la cabina di distribuzione, ma un problema molto più "sciocco". I lavori dove ci cavi di BT (e più di rado la MT) quando ci sono scavi e reinterri vengono fatti alla "dick of the dog", senza rispettare la distanza minima dalla superficie. E quando fa eccessivamente caldo, si scioglie la copertura mandandoli ko.
Al limite è una concausa, ma non si sposta il problema nemmeno di una virgola.
 
Al limite è una concausa, ma non si sposta il problema nemmeno di una virgola.
no, è la causa principale, perché la corrente dalla centrale posta in Calabria(ad esempio), fino alla cabina posta vicino a casa tua, non ha alcun problema. Il problema è la linea che arriva fino a casa tua (quella che per la telefonia è identificata come ultimo miglio).
 
Perdonami, ma aver un contatore a 3 kW non equivale a consumare h24 3kW, altrimenti non avremmo un carico richiesto energetico notturno molto più basso.
Ed idem se portassimo i contatori a 4,5\6 kW.

Il carico richiesto è ben diverso dalla potenza installata. E sulla mobilità elettrica, non è che ogni BEV consumi tutta la batteria da 50\60\70 kWh in un giorno, come non tutte le termiche consumano un pieno al giorno, altrimenti dovrebbero essere 50x volte le autobotti che vediamo in giro.

i miei 10 kWh netti di batteria della plugin non li carico da giovedì scorso e ho ancora il 70%, il serbatoio non lo riempio dal 2 Gennaio, e ho ancora il 50%.
Ma questo lo so perfettemante anche io. Ci mancherebbe
Io parlo di dimensionamento della distribuzione.
Ti faccio un esempio.
Quando un progettista deve dimensionare la rete di un albergo di 100 stanze lo deve fare tenendo conto che in estate in piena stagione ci saranno probabilmente 100 split di aria condizionata accesa e 100 frigobar accesi. Anche se l'albergo resta chiuso 4 mesi l'anno e le stanze sono occupate mediamente al 30% della capienza massima.
All'impianto elettrico basta un secondo nell'arco delle 24 ore per far scattare gli automatici e lasciare l'albergo al buio.
I cavi devono essere dimensionati per quell'unica settimana all'anno in cui l'albergo lavora a pieno regime. Guai se non fosse così
La stessa cosa avviene per le località balneari prettamente turistiche dove d'inverno i residenti sono poche migliaia e d'estate arrivano 100.000 turisti ad accupare case e albergli e ristoranti. La rete deve reggere il carico massimo
Sta pur tranquillo che se in un determinato quartiere cittadino qualche migliaio di utenti chiedessero il cambio di contratto da 3 a 6 kW l'Enel col piffero che lo concederebbe e lo diluirebbe nel tempo previo adattamento della rete di distribuzione la dove necessario. Non è che si possa concedere impegno di potenza tanto a cuor leggero. C'è un limite anche ai coefficienti in quanto le variabili sono veramente tante
 
no, è la causa principale, perché la corrente dalla centrale posta in Calabria(ad esempio), fino alla cabina posta vicino a casa tua, non ha alcun problema. Il problema è la linea che arriva fino a casa tua (quella che per la telefonia è identificata come ultimo miglio).
A parte che una linea interrata dalla Calabria a Milano da 220 KV non esiste, sarebbe una carneficina. Le linee per il trasporto corrente sono aeree ad altissima alta e media tensione, la media tensione, si porta il più vicino possibile agli utilizzatori IBM docet, e Ohm ne sa qualcosa.
In seguito quando i milanesi ad Agosto vanno via non c'è più il problema , quindi concausa.
 
Ma questo lo so perfettemante anche io. Ci mancherebbe
Io parlo di dimensionamento della distribuzione.
Ti faccio un esempio.
Quando un progettista deve dimensionare la rete di un albergo di 100 stanze lo deve fare tenendo conto che in estate in piena stagione ci saranno probabilmente 100 split di aria condizionata accesa e 100 frigobar accesi. Anche se l'albergo resta chiuso 4 mesi l'anno e le stanze sono occupate mediamente al 30% della capienza massima.
All'impianto elettrico basta un secondo nell'arco delle 24 ore per far scattare gli automatici e lasciare l'albergo al buio.
I cavi devono essere dimensionati per quell'unica settimana all'anno in cui l'albergo lavora a pieno regime. Guai se non fosse così
La stessa cosa avviene per le località balneari prettamente turistiche dove d'inverno i residenti sono poche migliaia e d'estate arrivano 100.000 turisti ad accupare case e albergli e ristoranti. La rete deve reggere il carico massimo
Sta pur tranquillo che se in un determinato quartiere cittadino qualche migliaio di utenti chiedessero il cambio di contratto da 3 a 6 kW l'Enel col piffero che lo concederebbe e lo diluirebbe nel tempo previo adattamento della rete di distribuzione la dove necessario. Non è che si possa concedere impegno di potenza tanto a cuor leggero. C'è un limite anche ai coefficienti in quanto le variabili sono veramente tante

Se hai un po' di pazienza ti puoi dare una scorsa a questo:

https://www.electroyou.it/m_dalpra/wiki/fattori-di-contemporaneit-nella-rete-bt-4-parte


A un certo punto dice:

A fronte di un contratto medio in BT di 4kW gli utenti assorbono durante il giorno potenze molto più basse, addirittura inferiori al 10% di tale potenza.
 
A parte che una linea interrata dalla Calabria a Milano da 220 KV non esiste, sarebbe una carneficina. Le linee per il trasporto corrente sono aeree ad altissima alta e media tensione, la media tensione, si porta il più vicino possibile agli utilizzatori IBM docet, e Ohm ne sa qualcosa.
In seguito quando i milanesi ad Agosto vanno via non c'è più il problema , quindi concausa.

OMG, era un esempio (stante il fatto che il watt che consumi a casa non sai da dove arrivi, se dalla centrale vicino casa o dal sud d'Italia).
ne saprai di ohm, ma io ci ho lavorato per un CCGT in zona CSud, e le varie interconnessioni tra le varie zone d'Italia sono il mio pane.
Ad Agosto il problema c'è di meno in quanto ci sono consumi inferiori, ergo il cavo interrato è molto meno stressato dal calore e quindi il rischio. Puoi chiamarla concausa se vuoi(come puoi chiamare concausa la sig.ra Maria che accende il phon, alla fine tutto fa brodo), ma la colpa principale è dei lavori mal eseguiti(e la proverbiale scarsità di prevenzione italiana sulla manutenzione).
 
Se hai un po' di pazienza ti puoi dare una scorsa a questo:

https://www.electroyou.it/m_dalpra/wiki/fattori-di-contemporaneit-nella-rete-bt-4-parte


A un certo punto dice:

A fronte di un contratto medio in BT di 4kW gli utenti assorbono durante il giorno potenze molto più basse, addirittura inferiori al 10% di tale potenza.
Infatti mi sono letto un trattato, da cui ho estratto l'articolo inserito in un altro post, in cui ho indicato appunto k=0,1 sull'utilizzo. Penso sia lo stesso studio.
Ma poi le conclusioni sono appunto che, in caso di carichi prolungati la percentuale di variazione massima è compresa fra un 5 e un 10% di utilizzatori su ciascuna linea di distribuzione e, anche qui, con parecchie incognite e variabili. In poche parole oltre tale limite la distribuzione va in crisi.
 
Ma questo lo so perfettemante anche io. Ci mancherebbe
Io parlo di dimensionamento della distribuzione.
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Sta pur tranquillo che se in un determinato quartiere cittadino qualche migliaio di utenti chiedessero il cambio di contratto da 3 a 6 kW l'Enel col piffero che lo concederebbe e lo diluirebbe nel tempo previo adattamento della rete di distribuzione la dove necessario. Non è che si possa concedere impegno di potenza tanto a cuor leggero. C'è un limite anche ai coefficienti in quanto le variabili sono veramente tante
Unareti\Enel (chi ti gestisce la MT e BT nella tua zona) sa con relativa certezza quanto può aggiungere come portata sulla linea, e quando invece servono lavori più strutturali (nuove cabine primarie di trasformazione da AT che costano 15 M€) e secondarie, come fanno a Milano che ne aggiungeranno 200 nei prossimi 3 anni.
 
Infatti mi sono letto un trattato, da cui ho estratto l'articolo inserito in un altro post, in cui ho indicato appunto k=0,1 sull'utilizzo. Penso sia lo stesso studio.
Ma poi le conclusioni sono appunto che, in caso di carichi prolungati la percentuale di variazione massima è compresa fra un 5 e un 10% di utilizzatori su ciascuna linea di distribuzione e, anche qui, con parecchie incognite e variabili. In poche parole oltre tale limite la distribuzione va in crisi.

Ma, infatti, dicevo che la rete di distribuzione è molto più critica della produzione.
Se ci si riflette, è abbastanza evidente che, più si va a valle e più la probabilità che un certo ramo sia contemporaneamente molto sfruttato aumentano.
In Italia ci sono una trentina di milioni di utenze domestiche e non so quante commerciali, industriali o di servizi.
Facendo finta che siano 50 milioni in totale, per facilità di calcolo e, sapendo che l'assorbimento massimo durante la giornata è circa 50 GW, possiamo dire che, nel momento di massimo sfruttamento, si arriva a 1 kW medio a utenza comprese quelle industriali da centinaia o migliaia di kW.
 
Unareti\Enel (chi ti gestisce la MT e BT nella tua zona) sa con relativa certezza quanto può aggiungere come portata sulla linea, e quando invece servono lavori più strutturali (nuove cabine primarie di trasformazione da AT che costano 15 M€) e secondarie, come fanno a Milano che ne aggiungeranno 200 nei prossimi 3 anni.
Ci mancherebbe che non lo sapessero.
Però, se vuoi, ti faccio un elenco sconfinato delle cose che andrebbero fatte (e lo si sa da decenni) in questo paese e che sono rimaste sempre nelle buone intenzioni.
 
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