agricolo
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non so, i miei sono sempre stati abbastanza coerenti al riguardo.... almeno credoallora ho letto male altri interventi![]()
non so, i miei sono sempre stati abbastanza coerenti al riguardo.... almeno credoallora ho letto male altri interventi![]()
tutti gli incendi spontanei su di un'auto sono imputabili a errori di fabbricazione e/o progettazzione non alla tecnologia in se stessa.
continuo a ritenere improbabile che dietro la teoria di sbagli ci sia stato un indicibile disegno: è stata proprio una deplorevole incapacità strategica
Ad agosto in calo le immatricolazioni, a settembre in crescita.Da un paio d'anni vado scrivendo che la scellerata idea di governare il mercato dell'auto attraverso quelle che gli anglosassoni definiscono "mandate policies" avrebbe gettato le basi per la deindustrializzazione dell'industria locale. Purtroppo sono stato facile profeta, ché le velleitarie intenzioni di Bruxelles sono andate ufficialmente a sbattere contro la realtà. Ad agosto, le immatricolazioni del continente sono crollate del 18,3% rispetto allo stesso mese del 2023 (l'Italia fa il -13,4%). Per le elettriche, poi, è stata un'ecatombe: il calo è arrivato a toccare il 43,9%. Trovano così giustificazione le grida di allarme che i costruttori andavano lanciando da mesi. Ed è ora palpabile il terrore che l'automotive europeo possa implodere da un momento all'altro. Bisogna essere chiari: il disastro in cui l'Europa si è cacciata è in gran parte addebitabile all'approccio ideologico con cui Bruxelles, in ossequio a uno spirito dirigistico autolesionistico, ha obbligato un intero comparto industriale ad assecondarne le irrealizzabili (per quanto senz'altro commendevoli) intenzioni. Questo non solleva i produttori dalle loro responsabilità, anche al netto dell'eccessiva accondiscendenza verso i dogmatismi di politici che ora, vista la malaparata, scappano dalla scena del crimine (l'ultimo in ordine di sparizione è Thierry Breton). Nel tentativo di traghettare il modello di business da una logica di magnitudo industriale a una focalizzata sui ricavi, le Case hanno aumentato a dismisura i prezzi (al fenomeno dedichiamo l'approfondimento di pagina 44) in un momento storico in cui cala il potere d'acquisto e l'inflazione rende più costoso il ricorso al credito. E hanno probabilmente ritenuto l'elettrico funzionale a tale trasformazione, oltre che un buon modo per costringere la gente a cambiare la macchina, in un mercato che per ragioni demografiche e sociali non esprimerà più i volumi di prima. Accettando le ubbie di una classe dirigente miope (continuo a ritenere improbabile che dietro la teoria di sbagli ci sia stato un indicibile disegno: è stata proprio una deplorevole incapacità strategica) e mettendo il proprio tornaconto di fronte agl'interessi dei clienti, i costruttori si sono stretti attorno al collo una corda il cui nodo va stringendosi.
Non è lo scritto di un sovversivo, ma del Nostro Direttore G.L. Pellegrini...
Si, le auto sono care, per tutti i motivi sopracitati, però anche con gli incentivi le auto rimangono invendute, e a loro volta gli incentivi..
Con tutto il rispetto per l'editoriale, in cui chi ne ha diritto può sforare sul politico, mentre sul forum non si può, a mio avviso è dotato di alcuni buoni spunti e farcito di alcune considerazioni grossolane.
L'esplosione dei prezzi non è dovuta esclusivamente alle imposizioni dirigistiche, che comunque hanno anche USA e Cina ognuna alla propria maniera, ma ai piani industriali falliti delle case e sopratutto all'inflazione esogena seguente la crisi della logistica nel COVID, nel blocco dello stretto di Suez e nella crisi energetica susseguente alla guerra in Ucraina.
In pratica abbiamo avuto un'inflazione non strutturale alla nostra economia, ma causata da fattori esterni. A seguito di ciò, gli stipendi non consentono di effettuare gli stessi acquisti di prima. Figuriamoci per articoli costosi e tecnologici come le auto. Figuriamoci per un paese con gli stipendi mediamente bassi come il nostro.
Tutto ciò viene bellamente ignorato.
P.S. e quando si scrive Nostro Direttore, bisogna anche fare l'inchino? faccio per ridere, l'ospitalità del forum è gradita, ma mi pare un bizantinismo.
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Da un paio d'anni vado scrivendo che la scellerata idea di governare il mercato dell'auto attraverso quelle che gli anglosassoni definiscono "mandate policies" avrebbe gettato le basi per la deindustrializzazione dell'industria locale. Purtroppo sono stato facile profeta, ché le velleitarie intenzioni di Bruxelles sono andate ufficialmente a sbattere contro la realtà. Ad agosto, le immatricolazioni del continente sono crollate del 18,3% rispetto allo stesso mese del 2023 (l'Italia fa il -13,4%). Per le elettriche, poi, è stata un'ecatombe: il calo è arrivato a toccare il 43,9%. Trovano così giustificazione le grida di allarme che i costruttori andavano lanciando da mesi. Ed è ora palpabile il terrore che l'automotive europeo possa implodere da un momento all'altro. Bisogna essere chiari: il disastro in cui l'Europa si è cacciata è in gran parte addebitabile all'approccio ideologico con cui Bruxelles, in ossequio a uno spirito dirigistico autolesionistico, ha obbligato un intero comparto industriale ad assecondarne le irrealizzabili (per quanto senz'altro commendevoli) intenzioni. Questo non solleva i produttori dalle loro responsabilità, anche al netto dell'eccessiva accondiscendenza verso i dogmatismi di politici che ora, vista la malaparata, scappano dalla scena del crimine (l'ultimo in ordine di sparizione è Thierry Breton). Nel tentativo di traghettare il modello di business da una logica di magnitudo industriale a una focalizzata sui ricavi, le Case hanno aumentato a dismisura i prezzi (al fenomeno dedichiamo l'approfondimento di pagina 44) in un momento storico in cui cala il potere d'acquisto e l'inflazione rende più costoso il ricorso al credito. E hanno probabilmente ritenuto l'elettrico funzionale a tale trasformazione, oltre che un buon modo per costringere la gente a cambiare la macchina, in un mercato che per ragioni demografiche e sociali non esprimerà più i volumi di prima. Accettando le ubbie di una classe dirigente miope (continuo a ritenere improbabile che dietro la teoria di sbagli ci sia stato un indicibile disegno: è stata proprio una deplorevole incapacità strategica) e mettendo il proprio tornaconto di fronte agl'interessi dei clienti, i costruttori si sono stretti attorno al collo una corda il cui nodo va stringendosi.
Non è lo scritto di un sovversivo, ma del Nostro Direttore G.L. Pellegrini...
non e' nascosto, e' sotto gli occhi di tutti.Ma dai è evidente che c'è sotto altro...
Ma non solo: sono più di 50 anni che lavoriamo con un occhio all'ambiente e sono 50 anni che di fatto riduciamo gli inquinanti...Inquinare meno di così, significa decrescere, implodere, distruggere una civiltà industriale. Ed è quello che sta succedendo... in meno di 5 anni abbiamo eliminato più di un secolo di progresso.Il problema è che con tutto il nostro stile di vita sperperation oriented il nostro contributo all'inquinamento è marginale, per il semplice (anzi, direi OVVIO motivo) che siamo quattro gatti rispetto a quelli che inquinano sul serio
C'è tuttavia una non remota possibilità che "non se ne siano accorti". Quando selezioni la classe dirigente in base a fattori che non sono il merito, il background politico, i successi, le competenze eccetera (perché anche fare politica -bene- è un mestiere), ma privilegi fantasiose regole di parità, ESG, e compagnia cantante, metti sugli scranni del potere dei totali incompetenti. Gente che vive da un divano all'altro in tuta e non ha mai visto una fonderia né ha inaugurato un impianto di riciclaggio o un laminatoio ecc ecc. Hanno visto la Cina solo su TikTok e l'India l'hanno risolta con un tour nei lussuosi hotel "finto-poveri" dove si fa meditazione mangiando vegano a 2000 dollari al dì. Sono errori che non hanno fatto solo gli europei, ma anche gli americani eh... La casalinga di Voghera sarà anche accorta e coscienziosa, ma se la metti a dirigere la General Motors magari qualche cappellata la fa eh... Cappellate da milioni di disoccupati però.Io invece stento a credere che possano essere stati tanto incapaci da non accorgersi della bestiata che stavano (anzi, stanno tuttora) facendo. E la prova è che sono ancora lì che menano il torrone con il 2035.
Sulle responsabilità dei costruttori, anche qui non ci voleva Jessica Fletcher per capire che per loro l'auto elettrica sarebbe stata vantaggiosa, peccato che in questo caso abbiano fatto i conti con l'oste, ma senza gli avventori.....
deadmanwalking - 9 ore fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 27 giorni fa