alex.79 dixit:
perdonami, ma lo squilibrio nei conti pubblici è iniziato circa dieci anni prima, quando la crescita economica degli anni precedenti si è arrestata mentre la spesa pubblica è addirittura cresciuta per sostenere il welfare (pensioni, sanità, cassa integrazione e via dicendo). La sostanziale differenza è che negli anni Settanta il debito è rimasto su livelli medio-bassi in quanto si è scelto di monetizzare il deficit generando inflazione - in pratica, è stato pagato dai contribuenti, in particolare dai lavoratori subordinati - mentre con il divorzio tra Tesoro e Bankitalia la zavorra è andata a gravare sulle generazioni future.
Se non c'è alcuno squilibrio nei conti pubblici, bisogna spiegare come mai abbiamo un debito tra i più elevati al mondo e che supera il 130% del Pil. In Europa siamo secondi solo alla Grecia, il cui squilibrio è innegabile. Poi bisognerebbe spiegare per quale ragione dopo il divorzio del 1981 i mercati abbiano preteso tassi elevati sui titoli del debito emanati dal Tesoro e per quale motivo le tempeste valutarie del 1992 e 2011 abbiano colpito l'Italia