Non vuole essere un thread provocatorio o di flaming, ma semplicemente un'analisi socio-biologica della nostra razza (e del sistema biologico del nostro pianeta).
Ovviamente chiunque abbia un po' di sale in zucca si rende conto che la guerra e' una cosa orribile, che produce morte, distruzione, rovina, in cui ogni concetto di civilta' va a farsi benedire e in cui i singoli patiscono atrocita' di ogni genere.
Ma voglio in questo caso dismettere i panni di "essere umano" e mettermi in quelli di un "etologo" alieno che osservi il nostro "ecosistema" nel complesso.
Sulla Terra esistono due modelli di base di interazione tra esseri viventi: competizione e collaborazione.
Esistono rapporti predatore-preda e rapporti di simbiosi.
Non c'e' un motivo diretto per cui un sistema debba prevalere sull'altro.
Pero', alla fine, il sistema di competizione ha prevalso, e nettamente, su quello collaborativo.
Gli organismi simbiotici raramente superano le dimensioni dei microbi.
Allo stesso modo, miei cari colleghi dell'Universita' di Alfa Centauri, se analizziamo la storia dell'homo sapiens da un punto di vista sociale, osserviamo che, sebbene esistano sulla terra societa' matriarcali, queste sono molto rare e raramente evolute in modo significativo.
Non sono societa' matriarcali quelle che sono andate sulla luna, o che han scoperto la penicillina, o che hanno esplorato la Terra e prodotto le piu' grandi meraviglie del progresso umano.
E non certo perche' la femmina dell'homo sapiens sia meno intelligente del maschio: al contrario, la scienza dimostra come maschi e femmine di homo sapiens abbiano capacita' intellettive assolutamente comparabili e complementari, con i maschi che riescono meglio in certi aspetti, e le femmine in altri.
Cio' avviene per un altro motivo: perche' le societa' matriarcali sono meno bellicose, meno aggressive e tendono ad accontentarsi di cio' che anno.
Viceversa, le societa' maschili sono aggressive, predatorie, espansioniste.
Ed e' questo il piu' grande motore del progresso umano: la competizione.
Da sempre le piu' grandi scoperte scientifiche dell'homo sapiens sono il prodotto del conflitto con i suoi simili: il rame, il bronzo, il ferro e poi l'acciaio, il progresso nei motori a scoppio, l'invenzione di "macchine che pensano", l'energia nucleare, la scoperta di tecnologie basate sull'elettromagnetismo e di nuovi materiali sintetici, progressi nella medicina e nella chirurgia.
Deriva tutto dalla guerra.
Dunque, sebbene da un punto di vista dell'individuo certamente la guerra sia una cosa negativa, da un punto di vista complessivo si puo' dire che la guerra sia alla base del progresso e il motore evolutivo della razza umana.
Poi, volendo si potrebbero trarne considerazioni morali varie, ma sarebbe stupido farne una questione morale, perche' cosi' e', e non c'e' modo di cambiare questo fatto fondamentale.
Semmai, le considerazioni morali possono avere una valenza moderatrice e di regolazione, che nel meta-organismo che e' la razza umana norma e misura i processi bellici entro livelli che si mantengono costruttivi e non autodistruttivi per la stessa.
Anche se, con la scoperta di armi sempre piu' potenti e pericolose, c'e' da riflettere su quanto questa situazione potra' proseguire prima che l'umanita' prenda nelle sue mani coscienti e consapevoli la sua evoluzione sotto quest'aspetto come ha gia' fatto in altri...
Ovviamente chiunque abbia un po' di sale in zucca si rende conto che la guerra e' una cosa orribile, che produce morte, distruzione, rovina, in cui ogni concetto di civilta' va a farsi benedire e in cui i singoli patiscono atrocita' di ogni genere.
Ma voglio in questo caso dismettere i panni di "essere umano" e mettermi in quelli di un "etologo" alieno che osservi il nostro "ecosistema" nel complesso.
Sulla Terra esistono due modelli di base di interazione tra esseri viventi: competizione e collaborazione.
Esistono rapporti predatore-preda e rapporti di simbiosi.
Non c'e' un motivo diretto per cui un sistema debba prevalere sull'altro.
Pero', alla fine, il sistema di competizione ha prevalso, e nettamente, su quello collaborativo.
Gli organismi simbiotici raramente superano le dimensioni dei microbi.
Allo stesso modo, miei cari colleghi dell'Universita' di Alfa Centauri, se analizziamo la storia dell'homo sapiens da un punto di vista sociale, osserviamo che, sebbene esistano sulla terra societa' matriarcali, queste sono molto rare e raramente evolute in modo significativo.
Non sono societa' matriarcali quelle che sono andate sulla luna, o che han scoperto la penicillina, o che hanno esplorato la Terra e prodotto le piu' grandi meraviglie del progresso umano.
E non certo perche' la femmina dell'homo sapiens sia meno intelligente del maschio: al contrario, la scienza dimostra come maschi e femmine di homo sapiens abbiano capacita' intellettive assolutamente comparabili e complementari, con i maschi che riescono meglio in certi aspetti, e le femmine in altri.
Cio' avviene per un altro motivo: perche' le societa' matriarcali sono meno bellicose, meno aggressive e tendono ad accontentarsi di cio' che anno.
Viceversa, le societa' maschili sono aggressive, predatorie, espansioniste.
Ed e' questo il piu' grande motore del progresso umano: la competizione.
Da sempre le piu' grandi scoperte scientifiche dell'homo sapiens sono il prodotto del conflitto con i suoi simili: il rame, il bronzo, il ferro e poi l'acciaio, il progresso nei motori a scoppio, l'invenzione di "macchine che pensano", l'energia nucleare, la scoperta di tecnologie basate sull'elettromagnetismo e di nuovi materiali sintetici, progressi nella medicina e nella chirurgia.
Deriva tutto dalla guerra.
Dunque, sebbene da un punto di vista dell'individuo certamente la guerra sia una cosa negativa, da un punto di vista complessivo si puo' dire che la guerra sia alla base del progresso e il motore evolutivo della razza umana.
Poi, volendo si potrebbero trarne considerazioni morali varie, ma sarebbe stupido farne una questione morale, perche' cosi' e', e non c'e' modo di cambiare questo fatto fondamentale.
Semmai, le considerazioni morali possono avere una valenza moderatrice e di regolazione, che nel meta-organismo che e' la razza umana norma e misura i processi bellici entro livelli che si mantengono costruttivi e non autodistruttivi per la stessa.
Anche se, con la scoperta di armi sempre piu' potenti e pericolose, c'e' da riflettere su quanto questa situazione potra' proseguire prima che l'umanita' prenda nelle sue mani coscienti e consapevoli la sua evoluzione sotto quest'aspetto come ha gia' fatto in altri...