FurettoS ha scritto:Fare un grande minestrone tra economia, sistema/Paese e Fiat non è che aiuta il marchio a scagionarsi da scelte quanto mai singolari.
Se vogliamo buttarci sul versante di quelli che ad oggi incolpano l'Euro di tutti i problemi dell' Eurozona si è liberi di farlo ma non dimentichiamoci quanta gente ha speculato in Italia con l'ingresso dell'euro e ci si è arricchita, con un cambio quanto mai casereccio e tutto nostrano che poneva 1 Euro = 1000 Lire, mentre chi doveva vigilare era tra quelli che speculava.
Problema di sistema/Paese, beh sino a prova contraria Fiat fa parte del nonstro sistema/Paese ed anzi ne rappresenta un aspetto importante salvo poi decidere da parte del CEO che questo Paese non è adatto a produrre e che il sistema non è a lui congeniale e quindi non degno di attenzione per investirci, quindi non citiamo il sistema/paese a fasi alternate in base alle convenienze.
Dicasi altrettanto per sovvenzioni, la Fiat ha campato una vita con le sovvenzioni quindi ritengo quanto mai ridicolo puntare il dito su altri.
In tutti i libri di economia troverai il concetto di mercato libero ideale e quello reale, sfido qualunque CEO a rifarsi a concetti che considerano quello ideale; praticamente inesistente.
Il discorso economico è troppo ampio per essere trattato in poche righe ma se basi la tua economia sulla svalutazione e non su un programma che miri a ristrutturare la politica industriale ed economica del tuo Paese nel momento che non puoi più svalutare vai in affanno; ma questa è una trattazione squisitamente politica.
Tornando a Fiat, tu puoi anche decidere di vendere la porchetta di Ariccia in Turchia ma poi non te la devi prendere con gli altri che vendono il Kebab e fanno i soldi se tu non vendi.
Quello che onestamente non ho capito è cosa vuole fare il CEO, pensa di poter insegnare a GM come si fa mercato? Hai mai visto una vettura GM americana venduta tale e quale in Europa?
GM per il vecchio continente ha una divisione Europa ed i marchi Opel e Chevrolet producono modelli specifici.
Se Chevrolet faceva come il CEO di Fiat ed importava le sue Camaro e basta era fallita da Tempo. Le nozze con i fichi secchi non durano.
Per quanto riguarda Opel le beghe sono interne piuttosto che di offerta sul mercato, nel senso che è GM che sta "murando" la sua espansione sui mercati emergenti con giochi strani a favore di Chevrolet.
Il pregio di VAG, come delle atre case Tedesche, è stato quello di arricchire e valorizzare ciò che reputavano importante per la loro economia ovvero il settore auto ponendo in essere strategie di medio/lungo termine e ben studiate a differenza di chi non ha ancora ben chiaro cosa deve produrre.
Ultima nota sul prodotto, che il Gruppo VAG abbia le sue criticità questo è indubbio ma dall'altra parte non vedo nessun Eden dell'automotive nostrano.
maguarda non mi pare di avere fatto un gran minestrone (anzi semmai è il contrario) proprio per niente. è ovvio che il sistema paese influisce anche sull'azienda e non è l'azienda che si può finanziare sul mercato meglio a seconda della capacità dei suoi dirigenti....
mi pare che anche altri CEO abbiano chiaramente indicato quali siano i problemi di alcune realtà produttive (vedi Ghosn cos'ha detto ai politici giapponesi qualche tempo fa in relazione alla fabbriche in loco). ma forse anche i giapponesi hanno problemi di prodotto...
sei tu che prendi in considerazione il "MERCATO" come entità astratta ideale nella quale i vari soggetti si muovono indipendentemente da altri soggetti o fattori esterni che li condizionano. alrtimenti come si possono mettere in competizione soggetti tanto diversi che operano in stati diversi e su mercati parzialmente diversi e che partono da posizione affatto diverse??
insomma criticare fiat per scelte di importare i modelli americani è come sparare sulla croce rossa...anche perchè ci si dimentica di considerare che tali scelte vanno considerate per quello che sono e cioè scelte di breve periodo (sempre che la crisi passi presto). anche perchè sarebbe anche visione del tutto parziale non vedere che la scelta di m. è quella di chi non vuole investire in un mercato dove non c'è il ritorno degli investimetni (e dove non ce l'ha nessuno tranne i tedeschi....chissà perchè....)
che l'euro SIA il problema dell'europa (e dell'italia) lo dicono da tanto tempo (anche da prima dell'introduzione dell'euro) tanti problemi nobel. semmai la nomenklatura europea che ha smentito tali tesi fino a qualche mese fa, a mezzo di fantomatici esperti economisti servi di partito, e cioè quando si è arrivato ad un passo dal baratro...
(ma no giustamente l'euro è stato un grande vantaggio per il negoziante che ha raddoppiato i prezzi e che ha tirato avanti con quel guadagno per un decennio
ps. la svalutazione in sè non è nè negativa nè positiva. anzi spesso è utile per correggere situaizoni di squilibrio tra più paesi preservando l'ordine sociale. bisogna considerare anche che i paesi "in concorrenza" non partono dalle stesse posizioni di partenza e che spesso la politica di uno può confliggerla ed andare a detrimento di quella dell'altro. germania ed italia non hanno operato l'una a fianco dell'altra per correggere i proprio squilibri ma hanno operato semmai l'una (germania) a danno dell'altra