<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> LA colpa e' sempre degli altri | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

LA colpa e' sempre degli altri

Tutto questo tam-tam mediatico sulle dichiarazioni di Marchionne, ed anche i commenti che si leggono qua fanno pensare ad una sparata
di Marchionne per giustificare i cali vistosi di Fiat nel mercato europa.
Evidentemente i media popolari (quotidiani) non si erano mai interessati alla questione, gia' posta in precedenza sia dal ceo di psa sia da alcuni analisti del settore.
Quindi nessuna novita'.
Qualche articolo fresco di pubblicazione e' disponibile alla lettura:
Es:
http://europe.autonews.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20120727/ANE/307279990/1193/vw-threatens-to-quit-acea-over-spat-with-marchionne
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-07-28/volkswagen-marchionne-dimetta-acea-081828.shtml?uuid=AbgFGQFG&fromSearch
Non penso che Marchionne abbia abusato della sua posizione in Acea per sostenere tesi care alla Fiat, ma piu' probabilmente e' portavoce di una situazione che altri costruttori considerano delicata.
Una visione a 360° e' necessaria per valutare certe dinamiche, ma purtroppo la stampa generalista e' troppo occupata a riempire i giornali con articoli ad effetto, senza i necessari approfondimenti del caso.
Il prossimo futuro ci dira' chi aveva ragione, anche se alcune delle dichiarazioni passate dell'odiato Marchionne si stanno avverando.Fiat o non Fiat.

Saluti
 
a "focus economia" su radio 24 dicevano che VW si finanzia all'1.5% e, quindi, può fare finanziamenti a tasso bassissimo ai clienti, Fiat come PSA si finanzia a tassi molto più alti, anche il 7% mi pare di aver capito, a causa dello squilibrio finanziario tra gli stati europei e, questo, mette in crisi le politiche commerciali di molti gruppi.
 
quadamage76 ha scritto:
a "focus economia" su radio 24 dicevano che VW si finanzia all'1.5% e, quindi, può fare finanziamenti a tasso bassissimo ai clienti, Fiat come PSA si finanzia a tassi molto più alti, anche il 7% mi pare di aver capito, a causa dello squilibrio finanziario tra gli stati europei e, questo, mette in crisi le politiche commerciali di molti gruppi.

questi sono dettagli.Il prodotto fa la prima scrematura del cliente.Come mai 8 anni fa la gpunto andava bene e ora invece arranca con le concorrenti?
Perche' ormai e' vecchia,superata e surclassata.
Poi possiamo parlare di regimi fiscali differenti e quant'altro.
Perche' di thema e di phedra non se ne vendono mentre di audi bmw e mercedes si?

In queste condizioni di listino non e' possibile fara la voce de padrone .E poi,ognuno e' libero di fare il prezzo che vuole,se ci sta dentro
 
bisogna vedere quante "premium" tedesche vengono vendute a privati e quante a società di leasing e noleggi vari........e in questo il gruppo Fiat non è mai stata brava.
 
ottovalvole ha scritto:
bisogna vedere quante "premium" tedesche vengono vendute a privati e quante a società di leasing e noleggi vari........e in questo il gruppo Fiat non è mai stata brava.
Fiat da sola (Sava ed un'altra società di cui non ricordo il nome) controlla il 25% del mercato del noleggio a cui devono aggiungersi le auto del gruppo immatricolate dagli altri gestori (comunque ben al di sopra della quota che raggiunge nel mercato dei privati).
Forse è un pochino più brava degli altri...almeno questo dicono i numeri.
 
Per me è inutile giraci intorno adducendo scuse su altra scuse.

E' chiaro poi che se si parla di finanziarie le cose vanno anche peggio per FIAT, ma ciò non toglie che sia FIAT (FGA Capital) che VW hanno finanziarie proprie con cui propongono contratti alla clientela, quindi per le finanziarie i vantaggi sono comunque riconducibili a situazioni di sistema/mercato e non di fortune piovute dal cielo e ad oggi sia VW che la Germania hanno ottime credenziali.

La strategia del CEO è stata molto chiara, puntare tutto sugli USA e per il resto tirare a campare; che adesso venga a recriminare situazioni di crisi spallegginadosi con case che paventano analoghe situazioni per cause più o meno similari è piuttosto ridicolo.
FIAT aveva la possibilità di effettuare una ristrutturazione della gamma anche senza particolari sforzi, ha preferito investire in USA perchè li i fondi li metteva il governo americano avventurandosi nella scalata a Chrysler; va bene, il CEO è lui e lo pagano per questo ma dopo circa 8 anni di incarico di AD in Fiat ho hai la consapevolezza di quello che stai facendo oppure è il caso che fai un pò di autocritica e lasci.

Ribadisco che il problema principale ed unico è essenzialmente IL PRODOTTO che Fiat non ha e non può vendere ne quì ne in altri mercati.

Il cliente sceglie ciò che vuole dai listini in base alle sue esigenze e disponibilità, se sul listino non trova nulla da scegliere la colpa non è ne della concorrenza, ne della finanziaria, ne del mercato; la colpa è di chi non sa produrre seguendo con lungimiranza l'andamento del mercato.
Anche il gruppo VW ha problemi in Europa ma grazie ad una politica lungimirante in piedi da anni ha spostato le vendite su altri mercati cercando per ora di contrastare la crisi e mantenendo operativi gli stabilimenti.

Ciò che fa rabbia è che FIAT non è giunta a questa situazione cercando di fare il possibile per mantenersi attiva sul mercato ma c'è arrivata a seguito di una sorta di abbandono/ritirata industriale deciso a tavolino. Adesso è arrivato il conto ed è piuttosto salato.
 
FurettoS ha scritto:
Per me è inutile giraci intorno adducendo scuse su altra scuse.

E' chiaro poi che se si parla di finanziarie le cose vanno anche peggio per FIAT, ma ciò non toglie che sia FIAT (FGA Capital) che VW hanno finanziarie proprie con cui propongono contratti alla clientela, quindi per le finanziarie i vantaggi sono comunque riconducibili a situazioni di sistema/mercato e non di fortune piovute dal cielo e ad oggi sia VW che la Germania hanno ottime credenziali.

La strategia del CEO è stata molto chiara, puntare tutto sugli USA e per il resto tirare a campare; che adesso venga a recriminare situazioni di crisi spallegginadosi con case che paventano analoghe situazioni per cause più o meno similari è piuttosto ridicolo.
FIAT aveva la possibilità di effettuare una ristrutturazione della gamma anche senza particolari sforzi, ha preferito investire in USA perchè li i fondi li metteva il governo americano avventurandosi nella scalata a Chrysler; va bene, il CEO è lui e lo pagano per questo ma dopo circa 8 anni di incarico di AD in Fiat ho hai la consapevolezza di quello che stai facendo oppure è il caso che fai un pò di autocritica e lasci.

Ribadisco che il problema principale ed unico è essenzialmente IL PRODOTTO che Fiat non ha e non può vendere ne quì ne in altri mercati.

Il cliente sceglie ciò che vuole dai listini in base alle sue esigenze e disponibilità, se sul listino non trova nulla da scegliere la colpa non è ne della concorrenza, ne della finanziaria, ne del mercato; la colpa è di chi non sa produrre seguendo con lungimiranza l'andamento del mercato.
Anche il gruppo VW ha problemi in Europa ma grazie ad una politica lungimirante in piedi da anni ha spostato le vendite su altri mercati cercando per ora di contrastare la crisi e mantenendo operativi gli stabilimenti.

Ciò che fa rabbia è che FIAT non è giunta a questa situazione cercando di fare il possibile per mantenersi attiva sul mercato ma c'è arrivata a seguito di una sorta di abbandono/ritirata industriale deciso a tavolino. Adesso è arrivato il conto ed è piuttosto salato.

sembra la disamina del governo berlusconi
 
FurettoS ha scritto:
Per me è inutile giraci intorno adducendo scuse su altra scuse.

E' chiaro poi che se si parla di finanziarie le cose vanno anche peggio per FIAT, ma ciò non toglie che sia FIAT (FGA Capital) che VW hanno finanziarie proprie con cui propongono contratti alla clientela, quindi per le finanziarie i vantaggi sono comunque riconducibili a situazioni di sistema/mercato e non di fortune piovute dal cielo e ad oggi sia VW che la Germania hanno ottime credenziali.

La strategia del CEO è stata molto chiara, puntare tutto sugli USA e per il resto tirare a campare; che adesso venga a recriminare situazioni di crisi spallegginadosi con case che paventano analoghe situazioni per cause più o meno similari è piuttosto ridicolo.
FIAT aveva la possibilità di effettuare una ristrutturazione della gamma anche senza particolari sforzi, ha preferito investire in USA perchè li i fondi li metteva il governo americano avventurandosi nella scalata a Chrysler; va bene, il CEO è lui e lo pagano per questo ma dopo circa 8 anni di incarico di AD in Fiat ho hai la consapevolezza di quello che stai facendo oppure è il caso che fai un pò di autocritica e lasci.

Ribadisco che il problema principale ed unico è essenzialmente IL PRODOTTO che Fiat non ha e non può vendere ne quì ne in altri mercati.

Il cliente sceglie ciò che vuole dai listini in base alle sue esigenze e disponibilità, se sul listino non trova nulla da scegliere la colpa non è ne della concorrenza, ne della finanziaria, ne del mercato; la colpa è di chi non sa produrre seguendo con lungimiranza l'andamento del mercato.
Anche il gruppo VW ha problemi in Europa ma grazie ad una politica lungimirante in piedi da anni ha spostato le vendite su altri mercati cercando per ora di contrastare la crisi e mantenendo operativi gli stabilimenti.

Ciò che fa rabbia è che FIAT non è giunta a questa situazione cercando di fare il possibile per mantenersi attiva sul mercato ma c'è arrivata a seguito di una sorta di abbandono/ritirata industriale deciso a tavolino. Adesso è arrivato il conto ed è piuttosto salato.

Non sono convinto che a fiat manchi il prodotto o che il problema sia il prodotto. altre case come OPEL , PSA, RENAULT i prodotti li hanno e fanno fatica a fare utili perchè sono prevalentemente produttori europei. la situazione è chiaramente insostenibile ed è necessario che la politica europea prenda i dovuti provvedimenti pena la perdita di un grosso comparto industriale vanto dell'europa a favore dei paesi emergenti (che si comprano pure il know.-how). questi sono dati di fatto OGGETTIVI .
m. anzi si è salvato rilevando chrysler perchè lì in america gli utili ci sono e la gamma è stata aggiornata e sta arrivando una ventata di modelli freschi. la fiat tiene solo grazie a brasile e usa e pare chiaro che investendo in nuovi modelli europei il ritorno non è garantito (anzi.....). m. ha scelto la via di posticipare gli investimenti.... ha fatto bene? a mio avviso se si considera che il mercato più importante in europa per fiat, e cioè quello italiano che vale più del 50% delle vendite, si trova in crisi nerissima (e cioè con una contrazione di quasi il 50% rispetto a tre anni fa) la scelta non è tanto balzana...
per il resto è chiaro a tutti, ormai, che la germania sta raccogliendo i vantaggi competitivi derivanti dagli squilibri interni creati dalla moneta unica - effetti previsti e voluti -e non vuole tentare neppure di correggere tali squilibri onde non perdere il vantaggio competitivo accumulato.
da ultimo, se si considera il punto specifico del topic, pare normale per costruttori con gli impianti al 50 % (fiat, psa, renault) dovere fare sconti notevoli per piazzare i propri prodotti che sono svantaggiati sul mercato anche dai semplici tassi di interesse sui finanziamenti (già dall'anno scorso ho più volte scritto in questo forum a chi chiedeva consigli per l'acquisto di una nuova auto che prendere una vw con il finanziamento non è più caro- o cmq non quanto emerge dal listino-rispetto ad una francese, una italiana o una giapponese). pare invece più strano per chi marcia con le fabbriche all'80%. e c'è una certa possibilità -neanche tanto remota -che questi costruttori vogliano buttare fuori gli altri del mercato...è corretto? su questo bisognerebbe interrogarsi
 
Il fatto che FIAT abbia parecchi miliardi di liquidità conferma che Marchionne sa benissimo che può contare solo sul proprio autofinanziamento (magari per rimborsare i bond alla scadenza). Gli azionisti , cioè Exsor- Agnelli, non vogliono più finanziare l'auto.
 
jackari ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Per me è inutile giraci intorno adducendo scuse su altra scuse.

E' chiaro poi che se si parla di finanziarie le cose vanno anche peggio per FIAT, ma ciò non toglie che sia FIAT (FGA Capital) che VW hanno finanziarie proprie con cui propongono contratti alla clientela, quindi per le finanziarie i vantaggi sono comunque riconducibili a situazioni di sistema/mercato e non di fortune piovute dal cielo e ad oggi sia VW che la Germania hanno ottime credenziali.

La strategia del CEO è stata molto chiara, puntare tutto sugli USA e per il resto tirare a campare; che adesso venga a recriminare situazioni di crisi spallegginadosi con case che paventano analoghe situazioni per cause più o meno similari è piuttosto ridicolo.
FIAT aveva la possibilità di effettuare una ristrutturazione della gamma anche senza particolari sforzi, ha preferito investire in USA perchè li i fondi li metteva il governo americano avventurandosi nella scalata a Chrysler; va bene, il CEO è lui e lo pagano per questo ma dopo circa 8 anni di incarico di AD in Fiat ho hai la consapevolezza di quello che stai facendo oppure è il caso che fai un pò di autocritica e lasci.

Ribadisco che il problema principale ed unico è essenzialmente IL PRODOTTO che Fiat non ha e non può vendere ne quì ne in altri mercati.

Il cliente sceglie ciò che vuole dai listini in base alle sue esigenze e disponibilità, se sul listino non trova nulla da scegliere la colpa non è ne della concorrenza, ne della finanziaria, ne del mercato; la colpa è di chi non sa produrre seguendo con lungimiranza l'andamento del mercato.
Anche il gruppo VW ha problemi in Europa ma grazie ad una politica lungimirante in piedi da anni ha spostato le vendite su altri mercati cercando per ora di contrastare la crisi e mantenendo operativi gli stabilimenti.

Ciò che fa rabbia è che FIAT non è giunta a questa situazione cercando di fare il possibile per mantenersi attiva sul mercato ma c'è arrivata a seguito di una sorta di abbandono/ritirata industriale deciso a tavolino. Adesso è arrivato il conto ed è piuttosto salato.

Non sono convinto che a fiat manchi il prodotto o che il problema sia il prodotto. altre case come OPEL , PSA, RENAULT i prodotti li hanno e fanno fatica a fare utili perchè sono prevalentemente produttori europei. la situazione è chiaramente insostenibile ed è necessario che la politica europea prenda i dovuti provvedimenti pena la perdita di un grosso comparto industriale vanto dell'europa a favore dei paesi emergenti (che si comprano pure il know.-how). questi sono dati di fatto OGGETTIVI .
m. anzi si è salvato rilevando chrysler perchè lì in america gli utili ci sono e la gamma è stata aggiornata e sta arrivando una ventata di modelli freschi. la fiat tiene solo grazie a brasile e usa e pare chiaro che investendo in nuovi modelli europei il ritorno non è garantito (anzi.....). m. ha scelto la via di posticipare gli investimenti.... ha fatto bene? a mio avviso se si considera che il mercato più importante in europa per fiat, e cioè quello italiano che vale più del 50% delle vendite, si trova in crisi nerissima (e cioè con una contrazione di quasi il 50% rispetto a tre anni fa) la scelta non è tanto balzana...
per il resto è chiaro a tutti, ormai, che la germania sta raccogliendo i vantaggi competitivi derivanti dagli squilibri interni creati dalla moneta unica - effetti previsti e voluti -e non vuole tentare neppure di correggere tali squilibri onde non perdere il vantaggio competitivo accumulato.
da ultimo, se si considera il punto specifico del topic, pare normale per costruttori con gli impianti al 50 % (fiat, psa, renault) dovere fare sconti notevoli per piazzare i propri prodotti che sono svantaggiati sul mercato anche dai semplici tassi di interesse sui finanziamenti (già dall'anno scorso ho più volte scritto in questo forum a chi chiedeva consigli per l'acquisto di una nuova auto che prendere una vw con il finanziamento non è più caro- o cmq non quanto emerge dal listino-rispetto ad una francese, una italiana o una giapponese). pare invece più strano per chi marcia con le fabbriche all'80%. e c'è una certa possibilità -neanche tanto remota -che questi costruttori vogliano buttare fuori gli altri del mercato...è corretto? su questo bisognerebbe interrogarsi

Penso tu ti sia risposto da solo.

Prodotto, non per niente l'ho messo in evidenza, vuol dire avere qualcosa da offrire in generale e questo non si vincola strettamente ne al modello ne ai confini.

Credo sia abbastanza chiaro che chi sino a ieri ha pianificato le sue scelte in funzione dei propri confini nazionali o al massimo europei senza concentrarsi sui mercati intercontinentali ha fatto un grosso errore. Allo stesso modo non si può certo biasimare chi a seguito di un andamento economico considerato ad oggi il riferimento dell'UE detiene vantaggi sui propri tassi di finanziamento rispetto a chi non gode della stessa stima. La famosa Fabbrica Italia riame ad oggi una sorta di cattedrale nel deserto.

Chi marcia con gli impianti a regime ed esporta in tutto il mondo può decidere come meglio crede le formule da esercitare nei vari Paesi anche in base alle condizioni socio/economiche che si vengono a creare su quei mercati, proprio per continuare a mantenere a regime quegli impianti.
A seguito delle congiunture nei vari mercati si può avere più margine su uno cercando di cederne su l'altro, mantenendo così un livello fisiologico di immatricolato.

Che Crhysler si sia salvata questo è piuttosto evidente non lo è altrettanto per la Fiat che paga una politica di prodotto unidirezinoale e priva di ogni volontà di confrontarsi con il mercato.
Basti vedere i fallimenti di Voyager e Thema, 272 esemplari venduti per la prima e 995 per la seconda nel primo quadrimestre del 2012; roba da mettersi a piangere. Unico che al momento se la cava grazie ad un prezzo contenuto è il Freemont, con 6.498 esemplari venduti in Europa.

Il CEO ha puntato tutto sulla bandiera a stelle e a strisce, va bene, in qualità di AD è libero di farlo ma adesso non venisse a reclamare su quella europea.
 
biosgna chiedersi se chi sopravviverà ha innovato la propria gamma, non se chi tra quelli in difficoltà ci sia qualcuno abbia innovato..

In altri termini, per sopravvivere è una condizione necessaria ma non sufficienet innovare...

Invece non innovare diventa condizione sufficiente per sparire..

Bye Bye M....
 
si ma come fate ad ignorare i condizionamenti a cui certe imprese sono state vincolate? il mercato non è veramente libero come ipotizzavano certi pensatori del '700. ...
inoltre come fate a dire che certe imprese i finanziamenti più bassi se li sono meritati? i costi dei tassi di finanziamento dipendono dal sistema paese e non solo dalla validità dell'azienda.
il cambio fisso dell'euro ha portato un deficit commerciale enorme per alcuni paesi europei , come l'italia ma anche la francia, la spagna, la grecia, l'irlanda, il portogallo, e di conseguenza un tentativo di riequilibrio della bilancia dei pagamenti è stato fatto con l'aumento del costo dei finanziamenti in italia (proprio per attirare finanziamenti esteri e ripianare il deficit commerciale)...
che c'entra la fiat (o la renault o la psa) in questo?
mi spiego meglio l'italia per entrare nell'euro è come se avesse "rivalutato" mentre la germania "svalutava". la germania ha acquisito un grande vantaggio commerciale proprio rispetto ai paesi "amici" dell'UE che sono divenuti i maggiori acquirenti dei prodotti tedeschi (altro che la cina, verso la quale la germania è in pareggio o addirittura in deficit commerciale--intesa come sistema paese) proprio perchè il marco trasformandosi in euro è divenuto una moneta meno forte e quindi di minor valore....
ora dove sta il merito della VW? nell'avere investito i notevoli profitti derivanti da tutto ciò nei paesi dell'est e in cina? e dove sta il merito nel prodotto? grande gamma ... diffenrenziazione ....si certo reinvestendo i notevoli profitti di prima....ma se parliamo di qualità andiamo a fare un giro sul forum in casa VW e vedremo quanti utenti inferociti ci sono per problemi al prodotto (a cominciare dai vecchi 2.0 tdi pump-duse ai "nuovi" 1.4 tsi).
vi ricordo che ancor subito dopo l'entrata nell'euro la VW era con le pezze al culo- nonostante l'ottimo successo della GOLF IV serie forse la migliore mai prodotta- tanto è vero che anche PIECH ne fece le spese, allontanato dal cda-...non sempre il prodotto e/o i meriti dell'impresa si rispecchiano nel buon andameno della stessa ... altre volte ci sono fattori esogeni che determinano il successo o meno...

ps. non sono un'economista, però dallo scoppio della crisi anche per capire come è avvenuta ecc. ecc. qualche testo di economia me lo sono andato a leggere
 
jackari ha scritto:
si ma come fate ad ignorare i condizionamenti a cui certe imprese sono state vincolate? il mercato non è veramente libero come ipotizzavano certi pensatori del '700. ...
inoltre come fate a dire che certe imprese i finanziamenti più bassi se li sono meritati? i costi dei tassi di finanziamento dipendono dal sistema paese e non solo dalla validità dell'azienda.
il cambio fisso dell'euro ha portato un deficit commerciale enorme per alcuni paesi europei , come l'italia ma anche la francia, la spagna, la grecia, l'irlanda, il portogallo, e di conseguenza un tentativo di riequilibrio della bilancia dei pagamenti è stato fatto con l'aumento del costo dei finanziamenti in italia (proprio per attirare finanziamenti esteri e ripianare il deficit commerciale)...
che c'entra la fiat (o la renault o la psa) in questo?
mi spiego meglio l'italia per entrare nell'euro è come se avesse "rivalutato" mentre la germania "svalutava". la germania ha acquisito un grande vantaggio commerciale proprio rispetto ai paesi "amici" dell'UE che sono divenuti i maggiori acquirenti dei prodotti tedeschi (altro che la cina, verso la quale la germania è in pareggio o addirittura in deficit commerciale--intesa come sistema paese) proprio perchè il marco trasformandosi in euro è divenuto una moneta meno forte e quindi di minor valore....
ora dove sta il merito della VW? nell'avere investito i notevoli profitti derivanti da tutto ciò nei paesi dell'est e in cina? e dove sta il merito nel prodotto? grande gamma ... diffenrenziazione ....si certo reinvestendo i notevoli profitti di prima....ma se parliamo di qualità andiamo a fare un giro sul forum in casa VW e vedremo quanti utenti inferociti ci sono per problemi al prodotto (a cominciare dai vecchi 2.0 tdi pump-duse ai "nuovi" 1.4 tsi).
vi ricordo che ancor subito dopo l'entrata nell'euro la VW era con le pezze al culo- nonostante l'ottimo successo della GOLF IV serie forse la migliore mai prodotta- tanto è vero che anche PIECH ne fece le spese, allontanato dal cda-...non sempre il prodotto e/o i meriti dell'impresa si rispecchiano nel buon andameno della stessa ... altre volte ci sono fattori esogeni che determinano il successo o meno...

ps. non sono un'economista, però dallo scoppio della crisi anche per capire come è avvenuta ecc. ecc. qualche testo di economia me lo sono andato a leggere

nei periodi di crisi le prime aziende che pagano sono quelle piu vulnerabili,sia dal punto di vista della stabilità finanziaria,sia dal punto di vista del prodotto ,che poi e' quello che gli fa incassare.
Se hai un prodotto scarso,vecchio,sicuramente patesci prima.
Poi valgono tutte le congetture del caso.
E comunque sembrava che in italia non si potesse costruire per l'alto costo del lavoro,ma in germania nn mi pare sia economico rispetto al nostro,ma le fabbriche ci sono e producono pure.
 
Fare un grande minestrone tra economia, sistema/Paese e Fiat non è che aiuta il marchio a scagionarsi da scelte quanto mai singolari.

Se vogliamo buttarci sul versante di quelli che ad oggi incolpano l'Euro di tutti i problemi dell' Eurozona si è liberi di farlo ma non dimentichiamoci quanta gente ha speculato in Italia con l'ingresso dell'euro e ci si è arricchita, con un cambio quanto mai casereccio e tutto nostrano che poneva 1 Euro = 1000 Lire, mentre chi doveva vigilare era tra quelli che speculava.

Problema di sistema/Paese, beh sino a prova contraria Fiat fa parte del nonstro sistema/Paese ed anzi ne rappresenta un aspetto importante salvo poi decidere da parte del CEO che questo Paese non è adatto a produrre e che il sistema non è a lui congeniale e quindi non degno di attenzione per investirci, quindi non citiamo il sistema/paese a fasi alternate in base alle convenienze.
Dicasi altrettanto per sovvenzioni, la Fiat ha campato una vita con le sovvenzioni quindi ritengo quanto mai ridicolo puntare il dito su altri.

In tutti i libri di economia troverai il concetto di mercato libero ideale e quello reale, sfido qualunque CEO a rifarsi a concetti che considerano quello ideale; praticamente inesistente.

Il discorso economico è troppo ampio per essere trattato in poche righe ma se basi la tua economia sulla svalutazione e non su un programma che miri a ristrutturare la politica industriale ed economica del tuo Paese nel momento che non puoi più svalutare vai in affanno; ma questa è una trattazione squisitamente politica.

Tornando a Fiat, tu puoi anche decidere di vendere la porchetta di Ariccia in Turchia ma poi non te la devi prendere con gli altri che vendono il Kebab e fanno i soldi se tu non vendi.
Quello che onestamente non ho capito è cosa vuole fare il CEO, pensa di poter insegnare a GM come si fa mercato? Hai mai visto una vettura GM americana venduta tale e quale in Europa?
GM per il vecchio continente ha una divisione Europa ed i marchi Opel e Chevrolet producono modelli specifici.
Se Chevrolet faceva come il CEO di Fiat ed importava le sue Camaro e basta era fallita da Tempo. Le nozze con i fichi secchi non durano.
Per quanto riguarda Opel le beghe sono interne piuttosto che di offerta sul mercato, nel senso che è GM che sta "murando" la sua espansione sui mercati emergenti con giochi strani a favore di Chevrolet.

Il pregio di VAG, come delle atre case Tedesche, è stato quello di arricchire e valorizzare ciò che reputavano importante per la loro economia ovvero il settore auto ponendo in essere strategie di medio/lungo termine e ben studiate a differenza di chi non ha ancora ben chiaro cosa deve produrre.

Ultima nota sul prodotto, che il Gruppo VAG abbia le sue criticità questo è indubbio ma dall'altra parte non vedo nessun Eden dell'automotive nostrano.
 
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