A naso per certi stabilimenti Italiani andrà così, faranno qualche modello "contentino" per tenerli in piedi nei primi anni di stellantis, ma si sà già essere modelli non troppo facili da commercializzare(non mi sembra che auto tipo l'opel insigna spopoli o che la c5x faccia volumi da capogiro)
Si renderanno conto che anche se mediamente più profittevoli delle altre auto di segmenti più bassi, le vendite non saranno all'altezza, e le toglieranno di mezzo dopo un tot di anni dismettendo lo stabilimento stesso.
Melfi per me andrà a finire così, ma starei attento anche a pomigliano e cassino, tonale qui, tonale li, ma io abitando in prov. di rimini ne ho vista 1 in 2 mesi dal lancio, campa cavallo se gli togliessero la panda a dar da lavoro anche solo a metà del giambattista vico.
Cassino uguale, giulia e stelvio stanno sparendo come km0, ma a volumi penso che quest'anno sia l'anno più basso in fatto di produttività complessiva, e grecale non è di certo l'auto che ti garantisce chissà quanti più volumi rispetto a quanto fanno ora con giulia e stelvio.
Anche li, eliminate auto di massa come bravo, delta e nel 2019 giulietta, se non era per la CIG avrebbero già sbarrato i cancelli.
Quelli su cui punterei due spiccioli per la sopravvivenza sono Mirafiori(grazie ad auto tipo la 500e e le prossime Maserati), Sevel(Stellantis per fortuna in fatto di vendite di veicoli commerciali tiene bene) e Termoli(Batterie, motori endotermici, componentistica varia), ma per me uno se non due stabilimenti entro la fine di questo decennio lo fanno saltare tra Melfi, Cassino e Pomigliano.
Ovviamente spero di sbagliarmi, ma la malaparata mi pare abbastanza evidente, sempre meno modelli a listino, e con l'elettrificazione sarà più facile assemblarle(ergo è richiesta meno manodopera).
