<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Jaguar calpestata , danni ingenti | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Jaguar calpestata , danni ingenti

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Pur condannando senza appello il gesto, mi viene da fare una doverosa precisazione.

Se si tratta di minorenni che, ho non hanno i genitori, o quest'ultimi sono in stato di indigenza o detenuto o altro ancora.

Etichettati come delinquenti a priori, significa spingerli e costringerli su quella strada.

Spesso sono ragazzi che non hanno avuto esempi positivi nella loro vita e/o nessuno che gli ha dato delle opportunità diverse.

Sono loro per primi delle vittime, ma non per questo dovrebbero passarla liscia.

Farli lavorare per rifondere i danni facendogli comprendere la portata di quello che hanno fatto, non servirebbe soli a ripagare il proptietario, ma avrebbe anche una forte valenza educativa che potrebbe recuperarli (almeno qualcuno) e fargli trovare un loro posto nella società.

Dico questo Avendone incontrati alcuni sulla mia strada ...

Ho aperto questo argomento , per il suo nesso inequivocabile con il nostro forum , la Jaguar E . Logicamente mi aspettavo anche reazioni sul piano generale , in particolare sull'educazione (o rieducazione) dei minori e sull'immigrazione .

Ovviamente qui il discorso si fa complesso e , per quel che mi riguarda pure "doppio" : da una parte come amante delle automobili ed estimatore di quella che , non un avventore del bar Sport , ma Enzo Ferrari , definì l'auto più bella del mondo mai prodotta in serie , non posso che essere sdegnato per questo disprezzo e aggressiva violazione non solo di un bene (costoso e raro ) altrui , ma anche di un oggetto il quale confina da vicino con l'opera d'arte.

Da un punto di vista sociologico e criminologico , d'altro canto, non posso non essere d'accordo con te sul fatto che la condanna morale esasperata spinge ed incita i minori a proseguire con ancora maggiore veemenza nei loro comportamenti devianti e , in molti casi ad intraprendere , proprio perchè identificati come delinquenti in un periodo in cui l'identità personale è ancora duttile , una vera e propria carriera criminale con azioni ben più gravi di questa : furti , spaccio di droga ,rapine , violenze varie sulla persona ...

Qui s'innesta pure il discorso sull'immigrazione e su quella ancor più delicata dei minori , sulla quale molte considerazioni potrebbero essere fatte , a rischio tuttavia di sconfinare in argomento non ammesso in questo forum. Mi limito comunque a segnalare come a fronte di ingenti numeri di persone che vengono nel nostro paese , solo una minima parte venga assorbita come forza lavoro nella nostra economia e il resto rimanga una massa in riserva di difficile e problematica gestione .

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Ultima modifica:
identificati come delinquenti in un periodo in cui l'identità personale è ancora duttile
Duttile? A parte che per la quasi totalità sono minorenni come io sono un astronauta, a quell'età, visto il background (sub)culturale che hanno la loro duttilità è più o meno pari a quella del vetro. Per carità, tutto è possibile, anche un loro recupero, ma all'atto pratico quello che conta è la probabilità dell'evento, non la teorica possibilità. E sempre secondo me, l'unica maniera passa per il lavoro, ovviamente manuale. Come diceva un maresciallo conoscente, dieci ore di spietramento al giorno tolgono il crimine di torno....
 
il resto rimanga una massa in riserva di difficile e problematica gestione .
E che della nostra cultura occidentale, tradizioni, passioni (e qui ci metto pure la Jaguar E), ma pure architettura, arte, tutto insomma, non importa proprio niente. Ma la colpa è nostra, i primi antioccidentali siamo noi occidentali. Come in un organismo vivente in cui il sistema immunitario attacca l'organismo stesso che dovrebbe difendere ed invece identifica come nemico, col risultato di indebolirlo e permettere ai veri patogeni di diffondersi e creare danni.
 
Duttile? A parte che per la quasi totalità sono minorenni come io sono un astronauta, a quell'età, visto il background (sub)culturale che hanno la loro duttilità è più o meno pari a quella del vetro. Per carità, tutto è possibile, anche un loro recupero, ma all'atto pratico quello che conta è la probabilità dell'evento, non la teorica possibilità. E sempre secondo me, l'unica maniera passa per il lavoro, ovviamente manuale. Come diceva un maresciallo conoscente, dieci ore di spietramento al giorno tolgono il crimine di torno....

Certamente la difficoltà di identificare chi non ha documenti provoca sicuramente , anche a detta di chi per professione se ne deve occupare , abusi sull'appartenenza o meno alla categoria dei minori. Inoltre la diversa cultura e le condizioni spesso veramente difficili in cui questi ragazzi sono cresciuti fa sì che siano più adulti di quelli cresciuti nelle nostre società occidentali. Ne consegue certamente -come dici- una ancora maggiore difficoltà nell'inserimento all'interno della nostra società , anche perchè quella da te identificata come cura , l'ergoterapia , non sempre è possibile , come esposto nel mio intervento precedente , anche perchè il sistema produttivo ne assorbe se va bene uno su dieci , i più formati , i più adatti al lavoro , i più preparati o dotati , gli altri vengono riversati sulla società civile che se ne deve accollare tutti i costi. E qui qualchecosa si dovrebbe fare per coinvolgere le aziende , tramite confindustrie , camere di commercio , scuola ecc. nell'assumersi parte degli oneri di questa inevitabile selezione. Resta il discorso teorico sull'adolescente in formazione , il quale non dovrebbe essere spinto da reazioni avverse ed eccessivamente intolleranti , a perseverare nei suoi atti sbagliati
 
E che della nostra cultura occidentale, tradizioni, passioni (e qui ci metto pure la Jaguar E), ma pure architettura, arte, tutto insomma, non importa proprio niente. Ma la colpa è nostra, i primi antioccidentali siamo noi occidentali. Come in un organismo vivente in cui il sistema immunitario attacca l'organismo stesso che dovrebbe difendere ed invece identifica come nemico, col risultato di indebolirlo e permettere ai veri patogeni di diffondersi e creare danni.
Sicuramente , come si vede anche da danni al patrimonio artistico delle nostre città , l'ineducazione ai nostri valori (in questo caso artistici o architettonici ) provoca inconvenienti notevoli.
Sulla nostra mancata difesa dei propri valori , in nome di un politicamente corretto che non può non sconfinare nel masochismo , sono assolutamente d'accordo . Sono in particolare nemico della "cancel culture" che in nome di fasullo rispetto verso abitudini , tradizioni , istituzioni e religioni altrui , tende a cancellare le proprie , con risultati spesso comici , come per esempio lo "sbiancamento dell'Otello" , protagonista dell'omonima commedia di Shakespeare e sempre tragici. Solo chi ha rispetto e stima verso se stesso , le proprie tradizioni , la propria cultura , i propri valori , la propria arte , la propria letteratura , il proprio teatro , il proprio cinema , la propria filosofia , la propria storia , può essere in grado di dialogare con altri uomini , altre culture ed altri continenti...
 
Inoltre la diversa cultura e le condizioni spesso veramente difficili in cui questi ragazzi sono cresciuti fa sì che siano più adulti di quelli cresciuti nelle nostre società occidentali.
Adulto nel senso fisico, può essere. Ma a livello psichico, intellettuale, culturale per come lo intendiamo noi, ho forti dubbi. È vero che vita difficile ed esperienze dure possono far maturare una persona, ma non possiamo usarle in generale per giustificare comportamenti deliquenziali o peggio il compiere reati. Ragionando così si finisce che sembra che la colpa del loro stato è nostra e loro sempre le vittime. Io non ci sto a questo modo di vedere le cose.
 
Adulto nel senso fisico, può essere. Ma a livello psichico, intellettuale, culturale per come lo intendiamo noi, ho forti dubbi. È vero che vita difficile ed esperienze dure possono far maturare una persona, ma non possiamo usarle in generale per giustificare comportamenti deliquenziali o peggio il compiere reati. Ragionando così si finisce che sembra che la colpa del loro stato è nostra e loro sempre le vittime. Io non ci sto a questo modo di vedere le cose.
Ma io dicevo adulti , non nel senso di maturi ed affidabili , bensì ero d'accordo con Agricolo che spesso , rispetto ai nostri ragazzi , sono più induriti ed incalliti e a volte pure indottrinati e che quindi un intervento di reinserimento positivo diventa ancora più difficile. In quanto al "è colpa nostra" mi sono espresso più volte , non più tardi di un paio d'interventi sopra a proposito della stupida "cancel culture" ,sul fatto che sia un atteggiamento masochistico che non porta nulla di buono , nè a noi , nè a coloro i quali vengano nelle nostre metropoli occidentali.
Non è colpa nostra , tantomeno delle persone che lavorano , hanno famiglia e cercano di impegnarsi nel lavoro e non hanno mai armato navi "negriere" o ridotto in schiavitù etnie diverse dalla nostra . Fatto sta però che l'immigrazione è fenomeno ben reale e presente nelle nostre città , anche per il calo demografico che ci caratterizza da decenni e quindi va affrontato in maniera razionale
 
Certamente la difficoltà di identificare chi non ha documenti provoca sicuramente , anche a detta di chi per professione se ne deve occupare , abusi sull'appartenenza o meno alla categoria dei minori. Inoltre la diversa cultura e le condizioni spesso veramente difficili in cui questi ragazzi sono cresciuti fa sì che siano più adulti di quelli cresciuti nelle nostre società occidentali. Ne consegue certamente -come dici- una ancora maggiore difficoltà nell'inserimento all'interno della nostra società , anche perchè quella da te identificata come cura , l'ergoterapia , non sempre è possibile , come esposto nel mio intervento precedente , anche perchè il sistema produttivo ne assorbe se va bene uno su dieci , i più formati , i più adatti al lavoro , i più preparati o dotati , gli altri vengono riversati sulla società civile che se ne deve accollare tutti i costi. E qui qualchecosa si dovrebbe fare per coinvolgere le aziende , tramite confindustrie , camere di commercio , scuola ecc. nell'assumersi parte degli oneri di questa inevitabile selezione. Resta il discorso teorico sull'adolescente in formazione , il quale non dovrebbe essere spinto da reazioni avverse ed eccessivamente intolleranti , a perseverare nei suoi atti sbagliati

Un tempo ho conosciuto un ragazzino, appena arrivato in una casa famiglia, che spiccicava si e no 2 parole in inglese, gli hanno rilasciato i documenti da cui risultava avere 14 anni, probabilmente ne aveva 16 non di più, con il tempo imparata la lingua ed integrandosi nel gruppo siamo arrivati alla conclusione che non sapeva realmente la sua data di nascita, conosceva solo la stagione, neanche dell'anno era sicuro (è originario di un paese disgraziatissimo nato in un villaggio dove non avevano quasi niente, fatto scappare dalla madre perché rischiava di fare la fine del padre ... ma mi fermo qui).

Ha trovato il posto e le persone giuste, e oggi ha ottenuto la cittadinanza italiana e lavora all'estero ed ancora torna a trovare chi lo ga cresciuto.

Se fosse stato trattato come un reietto o addirittura un criminale a priori, chissa che fine avrebbe fatto ...
 
Comunque non è che gli si deve perdonare tutto, non fraintendermi, bisogna contrastare con tutte le forze i comportamenti deviati.

È difficile ? Si

È impossibile? No

E mi fermo, dopo questo intervento, perché è un intervento molto ma molto delicato ...

... ed anche perché non vorrei passare come uno a cui non piacciono le jaguar ...

:emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:
 
Un tempo ho conosciuto un ragazzino, appena arrivato in una casa famiglia, che spiccicava si e no 2 parole in inglese, gli hanno rilasciato i documenti da cui risultava avere 14 anni, probabilmente ne aveva 16 non di più, con il tempo imparata la lingua ed integrandosi nel gruppo siamo arrivati alla conclusione che non sapeva realmente la sua data di nascita, conosceva solo la stagione, neanche dell'anno era sicuro (è originario di un paese disgraziatissimo nato in un villaggio dove non avevano quasi niente, fatto scappare dalla madre perché rischiava di fare la fine del padre ... ma mi fermo qui).

Ha trovato il posto e le persone giuste, e oggi ha ottenuto la cittadinanza italiana e lavora all'estero ed ancora torna a trovare chi lo ga cresciuto.

Se fosse stato trattato come un reietto o addirittura un criminale a priori, chissa che fine avrebbe fatto ...

Quando vogliono integrarsi, o quanto meno farsi accettare benevolmente dalla comunità ospitante, in qualche modo lo dimostrano. Così come dimostrano il contrario.
 
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