<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Italians in the world | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Italians in the world

In giro per l'Europa... i più beceri siamo noi neolatini... italiani, spagnoli e dietro i francesi... molto più educati e civili i nordici.
 
questo della lingua mi fa sollevare una considerazione in merito alla nuove generazione tanto bistrattate, fino a qualche decennio fa una accettabile conoscenza dell'italiano era importante ma poi neanche necessaria e spesso la conoscenza del proprio dialetto o cadenza era sufficiente , ora ad un giovane è richiesto giustamente di conoscere l'italiano, di conoscere l'inglese e di continuare ad usare il dialetto perchè patrimonio culturale delle proprie zone, vero è che ci sono molte più opportunità di apprendere le lingue oggi rispetto al passato, ma teniamo in considerazione tutto questo quando giudichiamo i giovani
 
Non per difendere l'itanglish, ma hai mai sentito parlare un londinese?
Una volta stavamo facendo la pausa pranzo fra le lezioni mattutine e quelle pomeridiane, ed eravamo accampati su un vasto prato fra le villette a schiera. Cambridge, mica roba da ridere eh.
Si suppone che a Cambridge la popolazione acculturata parli anche un inglese "buono"....

Un ragazzino esce di casa e si mette a dondolare su un'altalena.
Si affaccia la madre alla porta di casa e spara un urlo che é suonato così" Jaaaahn... geddeun o thair ! " (John, get down of there!)

Mi sembrava la pronuncia di Lino Banfi.

Ho trovato molto più pulita e corretta la pronuncia degli scozzesi, altro che inglesi.
 
...ecco......
A New York, molti anni fa.
Mio padre domandò un'indicazione ( un indirizzo) ad un niuiorchese: doveva andare alla Fifth Avenue, la pronunciò "fift èveniu", come sarebbe logico. Il niuiorchese lo fece ripetere due o tre volte e non capiva. Letteralmente.
Alla fine una scintilla di apparente intelligenza fece comparsa negli occhi del soggetto, finalmente aveva compreso la così astrusa domanda.Lo corresse spazientito, spiegando che avrebbe dovuto pronunciarlo "ivéniu" con l'accento sulla seconda sillaba...

Rispose "fablada". Secco, conciso.

Lì fu mio padre a cadere dalle nubi.
Alla fine, dopo diversi inutili tentativi, mio padre riuscì a capire che era uno slang, il cui significato poté chiarirlo tramite spelling: fablada, FaivBlacksDaun, "cinque isolati più avanti."

Inglese ? in USA ? Ma quando mai. Non hanno idea di cosa sia.
 
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