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Italiani sempre meno in auto, il 20% riduce uso

@marimasse

Proprio ieri dal dentista, mentre ero in sala d'attesa, mi è capitata una rivista in mano che parla di diete et simila. C'era un articolo che parlava del pane, nel quale veniva specificato che i nostri antenati, nei primi annidel 900, si nutrivano principalmente di pane, arrivandone a mangiare circa 1kg al giorno. Oggi invece ne consumiamo in media 160gr a testa. Rispetto al passato il consumo di pane è diminuito anche per il fatto che per molte persone è un alimento non indicato per la dieta. Ma a parte questo ti dico che il pane, nonostante i consumi siano diminuiti, è aumentato di costo e continuerà ad aumentare e noi ne mangeremo sempre di meno.
Come vedi, non sempre diminuire i consumi di un alimento porta al telativo calo del prezzo.
La stessa cosa vale per benzina e sigarette.

Per cui noi come consumatori possiamo fare ben poco, e ribadisco che l'unico modo per far cambiare questa situazione difficile che stiamo vivendo è scendere in piazza affinché i nostri diritti non vengano calpestati e soprattutto lottare come hanno fatto i nostri antenati affinché noi oggi possiamo vantarci di avere proprio quei diritti che non devono essere cancellati!
 
dubbioso80 ha scritto:
...tu riduci il consumo? no problem, aumentiamo ancora le accise
e il discorso vale un po' per tutto purtroppo
Questo è verissimo, ma non contraddice affatto quanto ho affermato, anche perché le accise sono uguali in tutti i distributori, anche in quelli tra i quali ci sono differenze di 13-15 centesimi al litro.
Se c'è una leva su cui noi possiamo effettivamente agire è il portafoglio e il calo dei consumi è l'unica cosa che davvero possa creare preoccupazione in chi fa della speculazione spudorata il suo modus operandi (e anche, a seguire, nel mondo della politica che tali speculazioni di fatto sostiene), mentre la leva elettorale, molto più nobile e "bella" in linea di principio, si è dimostrata sempre più tristemente fallimentare.

Allo stato attuale delle cose, quindi, se io NON compro il gasolio nei distributori dove costa di più (o in generale NON compro o compro in quantità nettamente inferiore le cose che mi vengono vendute a prezzi esagerati) ottengo dei risultati concreti e immediati: risparmio dei quattrini che mi tornano utili altrove E lancio un segnale ben palpabile e preciso.
Altrimenti dovrei aspettare le prossime elezioni, votare per quella parrocchia che in campagna elettorale si dichiara intenzionata a ridurre le speculazioni sui carburanti (o su altre cose), sperare che essa vinca e poi, in caso di vittoria, aspettare fiducioso per vedere SE e quando e quanto la promessa verrà mantenuta.

Nel primo caso i risultati non saranno strepitosi, ma almeno ci sono.
Nel secondo...
 
manuel46 ha scritto:
...lo so che qui non si potrebbe parlare di politica...
Non parlare di "politica", nel senso più dignitoso e salutare del termine (quello che si è andato parecchio perdendo), è praticamente impossibile. Proibirlo vorrebbe dire in pratica chiudere il forum o, per lo meno, depennare qualsiasi messaggio che esca anche di poco dalle più strette questioni puramente tecniche.
Altra cosa è invece la propaganda, più o meno esplicita e blindata, per questa o quella parrocchia, con più o meno intensa farcitura di santificazioni e demonizzazioni generalizzate. Proibire quella mi sembra invece molto costruttivo.

... i governi che abbiamo avuto e le relative opposizioni (dx sx centro non ha importanza) sono sempre state ipocrite, poiché sapevano dove dovevano intervenire, ma per farsi eleggere non lo facevano...
Dall'altra parte del campo c'erano però anche gli elettori, che tali governi hanno regolarmente eletto e che a loro volta non mancavano certo delle facoltà mentali necessarie per capire ma che eleggevano di volta in volta chi raccontava loro la storia più piacevole e confortante e rassicurante da sentire, quella che magari dipingeva te come immacolata vittima e invece "gli altri" come colpevoli.
Non a caso questo meccanismo, se non sbaglio, sta funzionando alla grande anche attualmente.

...invece di aspettare che il tossico stia tirando le cuoia, non sarebbe meglio intervenire per tirarlo fuori anche con un percorso lungo e faticoso...
Percorso che però diventa assai più lungo e faticoso, per non dire impossibile, se il tossico stesso non ammette il proprio problema e le proprie personali responsabilità e gli errori fatti e non è davvero convinto di voler uscire dal letale inghippo in cui si è ficcato.
Non sono un esperto in materia ma, a quanto mi risulta, questo è un requisito assolutamente essenziale per qualsivoglia intervento di disintossicazione, a parte ovviamente l'intervento estremo che si può fare (con quali oggettive probabilità di successo?) quando il paziente è ormai in coma... O no?
 
Eldinero ha scritto:
...non sempre diminuire i consumi di un alimento porta al relativo calo del prezzo ... noi come consumatori possiamo fare ben poco...
Beh, un paragone tra la situazione odierna e quella di 100 anni fa, quando il mondo era radicalmente diverso, non mi sembra particolarmente significativo.

Sul fatto che noi non possiamo fare un gran che sono ovviamente d'accordo, però rimango anche convinto che allo stato attuale delle cose possiamo fare molto di più come consumatori armati di portafoglio che come elettori armati di matita. Non che la cosa mi piaccia, ma i miei gusti purtroppo non cambiano la realtà.
Per più di 30 anni, nonostante costanti proteste di ogni genere e costanti promesse politiche, ho visto aumentare a dismisura i prezzi dei carburanti e ho sentito all'infinito le storielle sulla "inevitabilità" di quegli aumenti, sulle relative cause di forza maggiore, sulla assenza di intenti speculativi ecc. ecc. Al telegiornale della sera ti dicevano "da domani la benzina aumenterà di tot" e il giorno dopo trovavi quel prezzo ovunque, uguale dappertutto, senza la minima possibilità di scampo.
Poi, molto lentamente, sono arrivati i primi distributori che praticavano uno "sconto", SENZA per questo andare falliti in un baleno. Poi, sempre molto lentamente, sono arrivate le prime normative di "liberalizzazione", seguite dalla nascita di pochi sparuti distributori "bianchi" sui quali nacquero all'istante le varie leggende circa la infima qualità del carburante, i motori fusi o irrimediabilmente danneggiati e così via. Ricordo che quando dicevo "io mi rifornisco là" venivo guardato come un pazzo masochista, amante della camminata sulla corda unta. Di conseguenza assai pochi automobilisti, sempre tendenti a considerare l'automobile più come un familiare che come uno strumento, frequentavano quei distributori, anche perché i soldi non mancavano così come non mancava la razionalissima idea che i guadagni sarebbero andati aumentando per tutti i secoli dei secoli.
Nel frattempo, negli altri distributori, quelli "seri", si continuavano a sentire le solite litanie (i prezzi non si possono abbassare, son cause di forza maggiore, nessuna speculazione...). Poi, vuoi per l'aumento di distributori bianchi, vuoi per la sorprendentemente bassa quantità di auto distrutte dal loro "cattivo" carburante, vuoi per un certo quale inizio di minore abbondanza, il numero degli automobilisti che "cambiavano parrocchia" ha cominciato ad aumentare sensibilmente, fino a creare qualche sensibile calo nei fatturati altrui.
Esattamente a quel punto e non un istante prima, come per magia (e dopo innumerevoli tentativi di ogni genere per costringere i distributori bianchi alla chiusura), si sono cominciati a vedere gli "sconti" ANCHE in molti distributori di "marca", a palese dimostrazione di quanto fossero fondate tutte le storielle sulle assenze di intenti speculativi e sulle cause di forza maggiore.
Potrei fare molti altri esempi, ma mi fermo a questo, che tra l'altro in questa sede mi pare abbastanza pertinente.
 
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