EdoMC ha scritto:
Io non vado a caccia nè mai ci andrò, però sono favorevole alla caccia, che non sia di frodo e non miri a specie protette. I cacciatori (almeno la maggioranza) sono le uniche persone che si prendono la briga di raccogliere i rifiuti, le carte e qualsiasi cosa inquini i boschi o i campi abbandonate da molte persone che magari osteggiano la caccia perchè fa del male alla natura, hanno un rispetto e una sensibilità per la natura sconosciuta ai più, senza contare la cura, spesso maniacale, che hanno per i cani. Certo, ci sono anche bracconieri, cacciatori che sparano a destra e a manca per il puro gusto di uccidere (ne conosco uno che va a caccia e non raccoglie nemmeno le prede perchè non gli piace il gusto della selvaggina), senza contare che contribuiscono a limitare la riproduzione smisurata di certi erbivori che non hanno un predatore naturale (soprattutto quelli introdotti dall'uomo, come i daini nella "Brussa", una spiaggia in comune di Caorle), oppure se questo è quasi estinto, come gli orsi o i lupi in molte zone d'Italia (mi vengono in menti i cinghiali della Maremma, che enza predatore).
Smettiamola per favore con queste leggende del buon cacciatore. Ho una casa in campagna con un piccolo appezzamento di terreno. I cacciatori ogni domenica mattina, ignorando allegramente il rispetto per il riposo e la proprietà del prossimo, si introducono nella mia terra, urlando ai cani, che hanno rumorosi campanelli -alle 5 di mattina- sotto le finestre di casa mia; sparano al di sotto della distanza legale - a volte ci è successo di ricevere in giardino, mentre c'erano dei bambini, una pioggia di pallini in testa-; lasciano SEMPRE i bossoli delle cartucce per terra; ignorano allegramente i cartelli di divieto d'accesso posti all'inizio delle proprietà, entrando con i loro fuoristrada nella strada privata.
Tante volte mi sono dovuto alzare all'alba, (la domenica mattina, giorno che sarebbe del meritato riposo), svegliato dagli spari praticamente sotto casa, uscire in pigiama e intimargli di andarsene, pena ricorrere alle forze dell'ordine.
Solo poco tempo fa, uno di questi "gentiluomini" ha sparato proprio nell'orto dietro casa, a neanche 20m dall'abitazione, quando sono uscito si sentiva ancora l'odore acre della polvere da sparo. Non so cosa mi abbia trattenuto dal non denunciarlo. Di sicuro a casa mia non ci torna, credo di avergli spiegato la lezione in modo molto convincente.
Il giorno dell'inizio della stagione venatoria sembra la guerra, tutti questi cacciatori in tenuta da forza speciale, con dei bazooka per prendere..degli uccellini, jeep parcheggiate dappertutto, cani in ogni dove, botti e esplosioni che sembra Baghdad, che risuonano per tutta la campagna.
E i cani...stanno in delle gabbie infime, e quelli impiegati per la caccia al cinghiale spesso sono dilaniati durante la caccia. Lo so perché ho diversi amici che fanno caccia al cinghiale, tra cui uno con l'arco.
Premetto che non ho niente di preconcetto contro la caccia: non mi attrae molto personalmente (ero un pescatore appassionato, ma ho smesso), ma mio padre, mio zio, molti miei familiari erano cacciatori appassionati, da bambino mi hanno portato spesso a caccia, e ho anche un bel ricordo; però si andava in riserve o in zone deserte, non ci saremmo mai permessi di entrare a sparare in una proprietà vicino alle abitazioni.
Una legge assurda e vecchissima (non modificata nella sostanza dagli ultimi regolamenti) permette a gente armata di entrare nelle proprietà altrui facendo ciò che vuole a distanza ridotta dalle case, mentre un normale cittadino non potrebbe.
Purtroppo, anche se non avrei voluto, alla fine recinterò, anche se servirà ad arginare il problema solo per qualche decina di metri (e di certo non lo eliminerà), perché sono stufo. Però faccio notare che:
- è un costo non indifferente per il proprietario
- è una modifica del paesaggio, che diventa più "artificiale", è una trasformazione forzata della campagna
- bisogna presentare una pratica in comune, e non è detto che questa venga accettata
- si escludono dalla fruizione dei terreni agricoli tutte quelle persone che invece vorrebbero solo fare una passeggiata.
I cacciatori dovrebbero cacciare penso solo in aree deputate alla caccia, questa norma è ingiusta e completamente anacronistica, soprattutto in un paesaggio molto antropizzato come quello italiano (= pieno di abitazioni anche in campagna). La norma che concede loro il privilegio di esercitare la caccia nel fondo altrui risale a prima della guerra, quando la situazione del territorio e della società rurale era ben diversa.
Per me molti dei cacciatori, per la mia esperienza di anni, conoscendo bene il loro modo di comportarsi, sono solo dei gran maleducati, e anche incoscienti. Quindi urgerebbe una regolamentazione ben più severa.
Naturalmente ci sono le eccezioni: per esempio un cacciatore è venuto a chiedermi il permesso per appostarsi nel mio campo, per fare la caccia selettiva al capriolo: glie l'ho dato volentieri, sorpreso dal fatto che in tanti anni è stata la prima persona a farlo. Inutile dire che questo signore non si è neanche fatto sentire durante la caccia, non facendo nessun rumore molesto, e anche se avevo rifiutato ha insistito per darmi una parte della cacciagione.
Ma i gentiluomini, per la mia esperienza, sono un'infima minoranza.
Sono convinto che esista anche tutta una parte dei cacciatori più rispettosa degli altri mentre esercita questa attività, sicuramente meno visibile, io stesso ho accompagnato chi praticava la caccia in modo diverso, ma leggi e regolamenti più restrittivi sono necessari proprio per arginare i comportamenti dei più scorretti (che sono quelli poi che livellano verso il basso la pratica venatoria). I 100 m di distanza minima dalle abitazioni per poter sparare, per esempio, sono assolutamente insufficienti.