<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Invenzioni giapponesi in campo automobilistico | Il Forum di Quattroruote

Invenzioni giapponesi in campo automobilistico

Oggi consigliavo ad un amico l'acquisto di una vettura ibrida Toyota, sostenendo che i giapponesi avessero il merito di aver inventato questa fantastica tecnologia.
Il mio amico però, mi faceva osservare che i giapponesi in realtà non hanno inventato l'ibrido, ma lo hanno solo perfezionato e reso disponibile su auto non troppo costose.
Più in generale, il mio amico sosteneva che i giapponesi non hanno mai inventato nulla, nè nel settore automobilistico, nè in quasi tutti gli ambiti, ma si sono sempre limitati a prendere invenzioni di altri e a perfezionarle, anche grazie alle loro abilità manuali, al loro spirito di dedizione al lavoro, e alla loro volontà di perfezionare ciò che già esiste.

Chiedo ai più esperti di auto e soprattutto di storia dell'auto: è vero che i giapponesi non hanno inventato mai nulla, ma hanno sempre e solo copiato, ed eventualmente migliorato invenzioni di altri?

Grazie a chi vorrà essere così gentile da dare la sua opinione, purchè sia basata su fatti e non su pregiudizi. :)
 
C'e' un numero di 4R di pochi mesi fa, un cui articolo
segnalava le varie innovazioni in campo automobilistico;
non volli infierire allora
( dato l' altissimo numero di fanjapboys ).... ;)
Il tuo amico ha ragione, dal Giappone e' arrivato ben poco
 
Per quel poco che può contare, il primo brevetto che fa pensare ad un veicolo a propulsione ibrida è del 1897 ed è firmato da Ferdinand Porsche che proprio giapponese non era. Nel 1899 e nel 1903 furono invece presentati due modelli di vetture Krieger Hybrid però mai commercializzate.
La prima vettura ibrida commercializzata fu la Dual Power, americana, prodotta tra gli anni '20 e '30, dotata di un motore elettrico che le faceva raggiungere i 15 km/h boosterato da un motore a benzina che la spingeva sino ai 50 km/h.

I giapponesi di Toyota hanno iniziato ad occuparsi dell'ibrido solo negli anni '60 ma ormai sono riconosciuti come i veri detentori della tecnologia ibrida essendo quelli che ne hanno portato la diffusione a quella odierna.

A livello generale quel che dice il tuo amico è abbastanza condivisibile ed anche intuitivo, la storia industriale giapponese nella scala che conosciamo oggi inizia ben dopo la seconda guerra mondiale, alcuni decenni dopo lo sviluppo dell'industria in altre zone del mondo, Stati Uniti ed Europa in primis.
In campo automobilistico le prime Case sono nate tra la fine degli anni '20 e l'inizio degli anni '30 (la Mazda è nata nel 1920, Datsun e Toyota nel 1930) ma anche qui una vera produzione (che non era certo al top come tecnologia) la si è avuta solo alla fine degli anni '50.
In altri campi più recenti come l'elettronica di consumo i giapponesi hanno potuto partecipare sin dall'inizio e si sono fatti adeguatamente valere sin dai primordi.

Saluti
 
l'effettiva questione che l'industria giapponese abbia inventato poco in campo automobilistico trovo essere fattore alquanto poco significativo, e questo proprio in quanto quel che alla fine più e realmente conta ritengo essere i risultati verso i quali non mi pare propriamente difettino...

ed un'esempio di questi è proprio l'ibrido (*) il quale è infatti stato ideato da un'industria americana (della quale ora non mi sovviene il nome) e che poi i giapponesi hanno messo a punto e soprattutto su mercato/strada...
..."ora" invece si parla di fuel cell ad idrogeno...

per la cronaca/esattezza: toyota fu fondata nel 1933, mentre il primo costruttore giapponese fu daihatsu essendo datata 1907.

(*) in altri mercati esiste invero anche quello abbinato al ciclo diesel dove il gruppo toyota con la sua divisione "pesante"(mezzi da lavoro/trasporto) hino ha ben oltre oltrepassato la soglia del miliardo di km al suo attivo con tale soluzione...
 
a_gricolo ha scritto:
arizona77 ha scritto:
Il tuo amico ha ragione, dal Giappone e' arrivato ben poco

...però quello che è arrivato molto spesso funziona meglio e costa meno.... 8)

Come dire che mangi una volta al mese aragosta,
ma ( mangi ) sempre e solo 1 volta al mese.
Meglio un bel pano tutti i giorni in salsa americana/inglese/tedesca
 
Ho sbagliato a non precisarlo all'inizio, e mi trovo costretto a farlo ora:
Non riducete questo topic all'ennesima disputa tra filo-tedeschi, o comunque filo-europei, e filo-giapponesi.
Vorrei che questo fosse un topic sereno, in cui chi ha conoscenze tecniche e storiche dia il suo contributo alla discussione, senza comportarsi da tifoso.

In risposta ad XPerience74 dico che, per quanto attiene alla poca significatività della questione da me posta, ci può anche stare che non abbia rilevanza, ma ciò non toglie che se ne possa parlare, anche per soddisfare la curiosità mia e di altri.
 
blueyesvegan ha scritto:
Ho sbagliato a non precisarlo all'inizio, e mi trovo costretto a farlo ora:
Non riducete questo topic all'ennesima disputa tra filo-tedeschi, o comunque filo-europei, e filo-giapponesi.
Vorrei che questo fosse un topic sereno, in cui chi ha conoscenze tecniche e storiche dia il suo contributo alla discussione, senza comportarsi da tifoso.

In risposta ad XPerience74 dico che, per quanto attiene alla poca significatività della questione da me posta, ci può anche stare che non abbia rilevanza, ma ciò non toglie che se ne possa parlare, anche per soddisfare la curiosità mia e di altri.

ecco proprio una bella proposta.
 
In questo campo spesso l'intuizione ( ovvero l'invenzione) è meno importante per la fruizione dei clienti finali dello sviluppo e della realizzazione pratica
Non basta avere l'dea (Jules Verne ne ebbe moltissime) ma pure lo svilupparla sino renderla pratica
Il primo maggio 1899 il belga Camille Jenatzy superò con la vettura Jamais Contente spinta di due motori elettrici un Km alla velocità media di 105,88 (una riproduzione è esposta al Museo dell'auto di Torino)
Questo record però non cambia che attualmente le Toyota siano le auto che rappresentano il golden standard dell'ibrido ( e la Tesla il golden standard dell'elettrico puro
 
Quando è arrivata in Italia la Honda CB 750 Four, nel 1969, di colpo tutte le moto di produzione europea invecchiarono all'istante.
Delle italiane c'erano la MV Agusta, Laverda, Guzzi, Ducati, e in europa le BMW, Norton, Triumph tutte con tecnologie abbastanza "statiche".

Le auto sono arrivate dall'oriente molto dopo, perché per "proteggere" l'industria europea avevano messo un contingentamento all'importazione.

Una "furbizia" che non è servita a niente :evil:

Attached files /attachments/2048991=48860-270px-Honda_CB750four_blue.jpg
 
g.fabbri ha scritto:
blueyesvegan ha scritto:
Ho sbagliato a non precisarlo all'inizio, e mi trovo costretto a farlo ora:
Non riducete questo topic all'ennesima disputa tra filo-tedeschi, o comunque filo-europei, e filo-giapponesi.
Vorrei che questo fosse un topic sereno, in cui chi ha conoscenze tecniche e storiche dia il suo contributo alla discussione, senza comportarsi da tifoso.

Allora mi sa che hai sbagliato forum! :D
infatti :D ....cmq per rispondere al quesito del forumista che ha aperto il topic direi che nel mondo del manifatturiero si è passati dal sistema fordista al toyotismo, non sarà un'invenzione in senso stretto ma una rivoluzione di sicuro, anche culturale perché maestranze e fornitori sono passati dal ruolo di puri esecutori a parte attiva del processo produttivo
 
53AR ha scritto:
Quando è arrivata in Italia la Honda CB 750 Four, nel 1969, di colpo tutte le moto di produzione europea invecchiarono all'istante.
Delle italiane c'erano la MV Agusta, Laverda, Guzzi, Ducati, e in europa le BMW, Norton, Triumph tutte con tecnologie abbastanza "statiche".

Le auto sono arrivate dall'oriente molto dopo, perché per "proteggere" l'industria europea avevano messo un contingentamento all'importazione.

Una "furbizia" che non è servita a niente :evil:
concordo ma dissento su una cosa...le restrizioni doganali furono volute dai giapponesi dopo la guerra per proteggersi dalla produzione di massa europea, soprattutto francese ma anche italiana, poi gli europei ci hanno marciato soprattutto i paesi automobilisticamente rimasti indietro , guarda caso italia e francia , brave le nazioni ad aprire per prime le porte ai loro stabilimenti , vorrei dire brava uk ma poi le anime belle si arrabbiano visto che fu merito della tatcher
 
blueyesvegan ha scritto:
Ho sbagliato a non precisarlo all'inizio, e mi trovo costretto a farlo ora:
Non riducete questo topic all'ennesima disputa tra filo-tedeschi, o comunque filo-europei, e filo-giapponesi.
Vorrei che questo fosse un topic sereno, in cui chi ha conoscenze tecniche e storiche dia il suo contributo alla discussione, senza comportarsi da tifoso.

In risposta ad XPerience74 dico che, per quanto attiene alla poca significatività della questione da me posta, ci può anche stare che non abbia rilevanza, ma ciò non toglie che se ne possa parlare, anche per soddisfare la curiosità mia e di altri.

Assolutamente no.
Come dicevo, alcuni mesi fa....
( se mi pregate lo vado a cercare ;) :D ),
usci' su 4R un articolo al riguardo.
Ci saran state elencate almeno un 50 / 60 innovazioni con riportate
le nazioni di " origine "
Ben poche Giapponesi.
P.s.:
Ci sara' pur qualche altro che lo ha letto per smentire questo mio ricordo :shock:
 
53AR ha scritto:
Quando è arrivata in Italia la Honda CB 750 Four, nel 1969, di colpo tutte le moto di produzione europea invecchiarono all'istante.
Delle italiane c'erano la MV Agusta, Laverda, Guzzi, Ducati, e in europa le BMW, Norton, Triumph tutte con tecnologie abbastanza "statiche".

Le auto sono arrivate dall'oriente molto dopo, perché per "proteggere" l'industria europea avevano messo un contingentamento all'importazione.

Una "furbizia" che non è servita a niente :evil:

Benelli, Aermacchi....
Infatti faccio o meglio facevo come il vecchio Ford....
Quando passavano le moto J di quegli anni, mi toglievo il cappello....
( e l' ho pure riportato piu' volte della mia ammirazione per il mondo
delle 2 ruote Giapponese ).
Per le auto....no di certo, e men che meno oggi.
Le loro auto, diversamente dalle moto, che mi pacciono si contano sulle dita
di una mano.
 
53AR ha scritto:
Quando è arrivata in Italia la Honda CB 750 Four, nel 1969, di colpo tutte le moto di produzione europea invecchiarono all'istante.
Delle italiane c'erano la MV Agusta, Laverda, Guzzi, Ducati, e in europa le BMW, Norton, Triumph tutte con tecnologie abbastanza "statiche".

Le auto sono arrivate dall'oriente molto dopo, perché per "proteggere" l'industria europea avevano messo un contingentamento all'importazione.

Una "furbizia" che non è servita a niente :evil:

Quel che scrivi è corretto ed è vero che sul mercato automobilistico il contingentamento (durato sino alla fine degli anni '80) ha forzatamente limitato la diffusione delle auto giapponesi ma è anche vero che le auto che loro producevano sino a quel periodo non è che avessero chissà che di rivoluzionario, anzi, le poche che arrivavano in Italia erano piuttosto "old style".
La vera esplosione tecnologica la si è vista dopo che si è aperto il mercato ossia negli ultimi 25 anni.

Per quanto riguarda l'ibrido effettivamente Toyota è il leader indiscusso destinato a restare tale ancora a lungo grazie all'enorme vantaggio che ha acquisito sui concorrenti.

Saluti
 
davide2570 ha scritto:
arizona77 ha scritto:
Le loro auto, diversamente dalle moto, che mi pacciono si contano sulle dita
di una mano.

questo però non c'entra nulla con il livello di innovazione ne tantomeno con quello costruttivo o qualitativo

Perche' mai.... :?:
Le moto avevano innovazioni,
E infatti han praticamente fatto morire meta' dei marchi Europei,
le auto no
 
Le honda, ad esempio, hanno introdotto da tempo il serbatoio sotto i sedili anteriori, sfruttando uno spazio altrimenti non impiegato e liberando spazio dove serve sotto i sedili posteriori e nel bagagliaio. Senza pensare alle innovazioni introdotte dal 2.2 ictdi (lega di alluminio).
 
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