<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> intervista di Marchionne al Corriere della Sera | Page 9 | Il Forum di Quattroruote

intervista di Marchionne al Corriere della Sera

Se l'obiettivo di marchionne è di spostare il mercato principale in america allora penso che oggi al contrario di ieri puó avvalersi di gente ce vive e conosce il mercato americano,sa quali vettur fare e come venderle e visti i rusultati del comparto chrysler dodge e jeep direi che ci sono tutte le premesse per vedere un'alfa che fará numeri fuori casa piú che dentro. Sicuramente saranno delle macchine lontane dai nostri gusti probabilmente le odieremo come le peggiori alfa della storia ma probabilmente saranno le vetture della salvezza perchè venderanno in america. Certo,se riuscissero a rendere potabili anche a noi italiani e a fare numeri dentro casa sarebbe il massimo! Ma da quant'è che compriamo macchine americane marchiate ford e opel lontane dai nostri gusti e ce le facciamo piacere per il marchio che portano? Da quant'è che ferrari propone vetture lontane dai nostri gusti e ce le facciamo piacere? La suv porsche diesel??? Eppue ce la facciamo piacere. In fondo anche a noi europei piace comprare quello che piace agli americani, li prendiamo in giro e poi andiamo a comprare i suv a diesel.
 
Oggi Marchionne ha detto questo:
"Se io potessi fare solo una cosa, probabilmente creerei un ambiente del lavoro flessibile per gestire la domanda e l'offerta", risponde il top manager del Lingotto. Serve per adeguarsi al cambiamento, argomenta, visto che ?il mondo è diventato un luogo molto piatto dal punto di vista commerciale?. Vuol dire che tutti i protagonisti del mercato sono sullo stesso livello e per vincere non ci possono essere regole del gioco differenti.

Si arriva al lavoro, dove ?il nodo non è il suo costo, quando la possibilità di utilizzarlo secondo le esigenze?. Per questo Marchionne si dice convinto che ?esistono le condizioni per creare la flessibilità buona? e che ?quello che dobbiamo fare è abbandonare gli schemi del passato?. Dice pertanto di condividere il principio che ha spinto il presidente della Bce, Mario Draghi, ad affermare che il modello sociale europeo va cambiato perché obsoleto. ?Con cautela e in modo umano?, precisa. E ? d? intesa con le parti sociali?.

Vale per l?Europa, dove ?si ritrovano sempre sul tavolo questioni che in America sono date per assodate, come il problema dei tempi di lavoro dei turni?.

E vale per l?Italia. Qui si deve ?mantenere una possibilità agli stabilimenti di raggiungere un livello di produttività adeguato per competere?. Pertanto è naturale che la Fiat sia ? disposta a mantenere gli impegni di produzione in Italia?, ma a condizioni "estremamente chiare":. ?Ho detto che noi avevamo intenzione di stabilire una politica industriale che dava l'opportunità agli stabilimenti italiani, se fossimo stati capaci di raggiungere un livello di produttività adeguata per competere a livello internazionale, di utilizzare quell'infrastruttura per esportare in altri paesi?. Essere più forti in casa per imporsi fuori, è lo spunto. Il cambiamento si richiede. ?Non si può continuare a perdere soldi in Europa semplicemente per mantenere un sistema industriale in piedi che economicamente non ha base?.

Il legame italiano, comunque resta. Marchionne ribadisce l?impegno per Mirafiori e ?con il modello Jeep che partirà l?anno prossimo?. La Jeep, ha annunciato, sarà anche al centro del rilancio dei due impianti russi, Moscao San Pietroburgo), ?entro il 2013". Possibili, infine, nuove alleanze. ?parliamo con tutti ? dice il ceo del Lingotto ? ?eventuali alleanze in Asia con Suzuki e Mazda sono "opportunità da esaminare". Più difficile un?intesa con un partner europeo. ?In questo momento non sono rimasti molti partner possibili?, ha commentato
".
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=113&ID_articolo=1144

BRUXELLES - La Fiat manterrà le scelte industriali in italia, ma soltanto "a condizioni estremamente chiare". Lo ha ribadito l'amministratore delegato Sergio Marchionne, parlando a Bruxelles in qualità di presidente dell'Acea. "Non possiamo continuare a perdere soldi in Europa semplicemente per tenere in piedi un sistema industriale che economicamente non ha basi", ha detto Marchionne riferendosi direttamente all'Italia. Un messaggio chiaro, che pare rivolto più al Paese (e dunque anche al mercato interno) che a un singolo destinatario.

Marchionne ha smentito di aver ipotizzato il "sacrificio" di due stabilimenti italiani e spiegato che l'esigenza del Lingotto è di "mantenere una politica industriale in Italia che dà la possibilità agli stabilimenti di raggiungere livelli di produttività adeguata per competere nel mondo usando le infrastrutture che permettono di esportare in altri paesi fra cui gli Stati Uniti".

Il manager non ha elencato le "precise condizioni" necessarie a tale politica industriale, ma ha lasciato intendere che tra esse ci sono la riforma del welfare e del mercato del lavoro: "Se io potessi fare solo una cosa - ha detto Marchionne - , probabilmente creerei un ambiente del lavoro flessibile per gestire la domanda e l'offerta". E' la risposta a una domanda specifica sull'eccesso di produzione nel settore europeo dell'auto, ma Marchionne ha buon gioco a muoversi sulla direttrice della maggiore flessibilità
sollecitata al governo italiano dalle istituzioni internazionali.

Il sistema del welfare europeo, dice Sergio Marchionne, deve essere ripensato e ridimensionato, se si vuole che l'industria del continente resti competitiva a livello globale. "Draghi - ha detto riferendosi a un'affermazione recente del presidente della Bce - è stato molto chiaro: bisogna ripensare e ridimensionare il sistema del welfare. È un processo complesso, ma deve essere fatto, e ogni ostacolo che sarà gettato in questo processo lo rallenterà". "Chiunque gestisce una multinazionale - ha continuato l'ad della Fiat - capisce che il mondo è piatto, dal punto di vista commerciale; non esiste la nozione che noi europei siamo diversi. Bisogna riconoscere le sfide, non possiamo continuare a ignorarle".

"Sono convinto che esistono le condizioni per creare la flessibilità 'buona' - ha detto Marchionne - : quello che dobbiamo fare è abbandonare gli schemi del passato. Se continuiamo a insistere che tutte le cose che abbiamo avuto e costruito sono essenziali per il futuro, quando in effetti sono considerate degli ostacoli proprio del progresso industriale di un Paese, quella strada non ci porterà molto lontano".

Sui tempi per gli impegni italiani di Fiat e sull'investimento da 20 miliardi dell'annunciato piano Fabbrica Italia, Marchionne ha detto che su "Mirafiori gli impegni li stiamo prendendo", "ci stiamo lavorando alla velocità della luce, perciò abbiamo annunciato il modello Jeep Mirafiori che partirà l'anno prossimo". Le risposte da parte dei sindacati, ha aggiunto, "le abbiamo già avute; quello che non vogliamo avere sono ostacoli, querele...". Il riferimento è alla Fiom ed alla Cgil con le quali l'Ad del Lingotto resta in rotta totale dopo l'ennesimo verdetto sulla vicenda dei tre licenziati di Melfi fatti riassumere dalla magistratura e lasciati a casa, pur retribuiti, dalla direzione dello stabilimento.

La stessa leader della Cgil, del resto, anche oggi è tornata a criticare l'Ad: "Il piano industriale di Fiat è fondato solo sulla Chrysler e gli Stati Uniti - ha detto Rosanna Camusso - . Non si vedono i famosi 20 miliardi di investimenti e soprattutto non si vedono modelli che possano riaprire la competizione di Fiat con gli altri produttori europei. Bisognerebbe smetterla di farsi chiedere delle cose dall'amministratore delegato della Fiat. Invece il governo, in nome e per conto di questo paese, dovrebbe chiedere all'amministratore delegato della fiat che cosa fa per investire in italia
".
http://www.repubblica.it/economia/2012/02/28/news/marchionne_fiat_resta_in_italia_a_precise_condizioni-30634492/

Mi pare che adesso se la prenda anche con il Welfare europeo.
A quando la proposta di cinesizzazione delle condizioni di lavoro?
 
Francamente anch'io non riesco a capirlo molto bene. Evidentemente dipende dal maglione ogni suo punto di vista.. se ha quello blu scuro pensa una cosa, se ha quello nero ne pensa un'altra ecc. Che in italia ci siano problemi con le strutture sociali/economiche e qualcosa vada fatto è evidente. Ma in europa c'è chi sta andando meglio di noi col sistema che c'è sempre stato. Probabilmente lui vede le cose che gli stanno andando bene negli usa e avrebbe piacere che la stessa mentalità arrivi anche in europa. Con una economia globale forte si potrebbe anche abbozzare un tentativo di alta flessibilità (entro certi limiti e con delle tutele) ma in certe condizioni credo sia difficile esagerare in quella direzeione.. la gente deve mangiare anche quando non si vendono macchine in numeri elevati.
 
Corazon Habanero ha scritto:
modus72 ha scritto:
valvonauta_distratto ha scritto:
Quindi a parer tuo io cosa dovrei fare? Dare via a qualche miope collione le mie sierra ed alfa e rinunciare ad un ulteriore alfa perché oggi a costruirle non farebbero profitto e quindi pigliare una vettura che non appena ci monto mi vien subito voglia di scendere tipo il doblò e derivati?
Poi come se alla fiat non abbiano mai ragionato col cervello al posto del c... compiendo manovre totalmente opposte ai suoi concorrenti ed i risultati son sotto gli occhi di tutti... persino mio padre, fiattaro ed ultranazionalista da sempre si è scocciato e molto difficilmente tornerà sui suoi passi.

Ti tieni ben strette le tue Alfa e le Sierra, e ci mancherebbe pure... Ma una volta preso atto (e qui non mi si venga a raccontare che non è chiaro e che ci sono ancora speranze...) che Alfa come le tue non ne verranno fatte mai più per tutta una serie di motivi, alcuni opinabili ed altri ben meno, te la metti via... basta, game over, finita la festa... ed è inutile stare a inveire contro il barista della nuova gestione se questo ha deciso di non tenere più in vetrina il whisky che a te piaceva tanto ma che vendeva solo a te e a pochi altri... questo te lo dico davvero senza astio e volontà di sfottere, perchè credimi anche a me piacerebbe che le Alfa vecchio stampo vedessero nuovamente la luce nella loro riedizione moderna e al passo con i tempi... ma non è evidentemente più possibile...
A me basterebbe anche meno... parafrasandoti: se mi piacesse il bar mi basterebbe un whisky superiore anziché il mio preferito.

State discutendo di un Bar milanese che è stato chiuso e di cui il suo marchio è stato unito ad un bar di torino. ;)
 
valvonauta_distratto ha scritto:
Francamente anch'io non riesco a capirlo molto bene. Evidentemente dipende dal maglione ogni suo punto di vista.. se ha quello blu scuro pensa una cosa, se ha quello nero ne pensa un'altra ecc. Che in italia ci siano problemi con le strutture sociali/economiche e qualcosa vada fatto è evidente. Ma in europa c'è chi sta andando meglio di noi col sistema che c'è sempre stato. Probabilmente lui vede le cose che gli stanno andando bene negli usa e avrebbe piacere che la stessa mentalità arrivi anche in europa. Con una economia globale forte si potrebbe anche abbozzare un tentativo di alta flessibilità (entro certi limiti e con delle tutele) ma in certe condizioni credo sia difficile esagerare in quella direzeione.. la gente deve mangiare anche quando non si vendono macchine in numeri elevati.
Quando gli hanno fatto notare che guadagna molto di più dei suoi predecessori, però, ha affermato che il mercato dei manager si è molto evoluto...
Per carità: è giusto che un manager capace guadagni e molto ma non si permetta di fare il Celentano del settore auto.
Faccia le auto se ne è capace. Le lezioni di economia le lasci fare ad altri.
Non gli va bene l'Europa? Si accomodi pure. Tanto ormai abbiamo capito cosa si aspettano gli americani da lui. L'ho già scritto: gli hanno presentato il conto (portare tutto oltre oceano) e lui lo deve pagare. Qualsiasi giustificazione lascia il tempo che trova.
 
Corazon Habanero ha scritto:
valvonauta_distratto ha scritto:
Francamente anch'io non riesco a capirlo molto bene. Evidentemente dipende dal maglione ogni suo punto di vista.. se ha quello blu scuro pensa una cosa, se ha quello nero ne pensa un'altra ecc. Che in italia ci siano problemi con le strutture sociali/economiche e qualcosa vada fatto è evidente. Ma in europa c'è chi sta andando meglio di noi col sistema che c'è sempre stato. Probabilmente lui vede le cose che gli stanno andando bene negli usa e avrebbe piacere che la stessa mentalità arrivi anche in europa. Con una economia globale forte si potrebbe anche abbozzare un tentativo di alta flessibilità (entro certi limiti e con delle tutele) ma in certe condizioni credo sia difficile esagerare in quella direzeione.. la gente deve mangiare anche quando non si vendono macchine in numeri elevati.
Quando gli hanno fatto notare che guadagna molto di più dei suoi predecessori, però, ha affermato che il mercato dei manager si è molto evoluto...
Per carità: è giusto che un manager capace guadagni e molto ma non si permetta di fare il Celentano del settore auto.
Faccia le auto se ne è capace. Le lezioni di economia le lasci fare ad altri.
Non gli va bene l'Europa? Si accomodi pure. Tanto ormai abbiamo capito cosa si aspettano gli americani da lui. L'ho già scritto: gli hanno presentato il conto (portare tutto oltre oceano) e lui lo deve pagare. Qualsiasi giustificazione lascia il tempo che trova.
Mi sa anche a me...
 
Corazon Habanero ha scritto:
valvonauta_distratto ha scritto:
Francamente anch'io non riesco a capirlo molto bene. Evidentemente dipende dal maglione ogni suo punto di vista.. se ha quello blu scuro pensa una cosa, se ha quello nero ne pensa un'altra ecc. Che in italia ci siano problemi con le strutture sociali/economiche e qualcosa vada fatto è evidente. Ma in europa c'è chi sta andando meglio di noi col sistema che c'è sempre stato. Probabilmente lui vede le cose che gli stanno andando bene negli usa e avrebbe piacere che la stessa mentalità arrivi anche in europa. Con una economia globale forte si potrebbe anche abbozzare un tentativo di alta flessibilità (entro certi limiti e con delle tutele) ma in certe condizioni credo sia difficile esagerare in quella direzeione.. la gente deve mangiare anche quando non si vendono macchine in numeri elevati.
Quando gli hanno fatto notare che guadagna molto di più dei suoi predecessori, però, ha affermato che il mercato dei manager si è molto evoluto...
Per carità: è giusto che un manager capace guadagni e molto ma non si permetta di fare il Celentano del settore auto.
Faccia le auto se ne è capace. Le lezioni di economia le lasci fare ad altri.
Non gli va bene l'Europa? Si accomodi pure. Tanto ormai abbiamo capito cosa si aspettano gli americani da lui. L'ho già scritto: gli hanno presentato il conto (portare tutto oltre oceano) e lui lo deve pagare. Qualsiasi giustificazione lascia il tempo che trova.
Se in Italia non si fa il lavoro flessibile e Fiat se ne và, chi viene al suo posto?
 
Maxetto ha scritto:
Corazon Habanero ha scritto:
valvonauta_distratto ha scritto:
Francamente anch'io non riesco a capirlo molto bene. Evidentemente dipende dal maglione ogni suo punto di vista.. se ha quello blu scuro pensa una cosa, se ha quello nero ne pensa un'altra ecc. Che in italia ci siano problemi con le strutture sociali/economiche e qualcosa vada fatto è evidente. Ma in europa c'è chi sta andando meglio di noi col sistema che c'è sempre stato. Probabilmente lui vede le cose che gli stanno andando bene negli usa e avrebbe piacere che la stessa mentalità arrivi anche in europa. Con una economia globale forte si potrebbe anche abbozzare un tentativo di alta flessibilità (entro certi limiti e con delle tutele) ma in certe condizioni credo sia difficile esagerare in quella direzeione.. la gente deve mangiare anche quando non si vendono macchine in numeri elevati.
Quando gli hanno fatto notare che guadagna molto di più dei suoi predecessori, però, ha affermato che il mercato dei manager si è molto evoluto...
Per carità: è giusto che un manager capace guadagni e molto ma non si permetta di fare il Celentano del settore auto.
Faccia le auto se ne è capace. Le lezioni di economia le lasci fare ad altri.
Non gli va bene l'Europa? Si accomodi pure. Tanto ormai abbiamo capito cosa si aspettano gli americani da lui. L'ho già scritto: gli hanno presentato il conto (portare tutto oltre oceano) e lui lo deve pagare. Qualsiasi giustificazione lascia il tempo che trova.
Se in Italia non si fa il lavoro flessibile e Fiat se ne và, chi viene al suo posto?
Non parla di lavoro flessibile ma di welfare (Il sistema del welfare europeo, dice Sergio Marchionne, deve essere ripensato e ridimensionato) che è tutt'altra cosa. Significa pensioni, assistenza, sanità, scuola ecc.
Che vada riformato sono d'accordo che vada americanizzato decisamente no.
Sul lavoro flessibile non c'è neanche da discutere. Una riforma è necessaria.
 
Corazon Habanero ha scritto:
valvonauta_distratto ha scritto:
Francamente anch'io non riesco a capirlo molto bene. Evidentemente dipende dal maglione ogni suo punto di vista.. se ha quello blu scuro pensa una cosa, se ha quello nero ne pensa un'altra ecc. Che in italia ci siano problemi con le strutture sociali/economiche e qualcosa vada fatto è evidente. Ma in europa c'è chi sta andando meglio di noi col sistema che c'è sempre stato. Probabilmente lui vede le cose che gli stanno andando bene negli usa e avrebbe piacere che la stessa mentalità arrivi anche in europa. Con una economia globale forte si potrebbe anche abbozzare un tentativo di alta flessibilità (entro certi limiti e con delle tutele) ma in certe condizioni credo sia difficile esagerare in quella direzeione.. la gente deve mangiare anche quando non si vendono macchine in numeri elevati.
Quando gli hanno fatto notare che guadagna molto di più dei suoi predecessori, però, ha affermato che il mercato dei manager si è molto evoluto...
Per carità: è giusto che un manager capace guadagni e molto ma non si permetta di fare il Celentano del settore auto.
Faccia le auto se ne è capace. Le lezioni di economia le lasci fare ad altri.
Non gli va bene l'Europa? Si accomodi pure. Tanto ormai abbiamo capito cosa si aspettano gli americani da lui. L'ho già scritto: gli hanno presentato il conto (portare tutto oltre oceano) e lui lo deve pagare. Qualsiasi giustificazione lascia il tempo che trova.

Quel che salta fuori alla fine è la totale assenza di controparte. Il Signor Marchionne alza la cornetta ed una volta al giorno detta al giornaletto di turno le proprie ricette ed ultimatum... ma dalla controparte solo un silenzio assordante. Molto triste.
 
valvonauta_distratto ha scritto:
Lasciamo perdere la Fornero... piange...

Come Marchionne del resto ...... :lol:

Prima ha voluto 120 ore di straordinario "esigibili" in più ..... poi oooooopsss ... e adesso cosa me ne faccio ? Ma perchè non chiede a qualcuno "informato" prima di parlare ? Il mondo non è mica solo finanza
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Corazon Habanero ha scritto:
valvonauta_distratto ha scritto:
Francamente anch'io non riesco a capirlo molto bene. Evidentemente dipende dal maglione ogni suo punto di vista.. se ha quello blu scuro pensa una cosa, se ha quello nero ne pensa un'altra ecc. Che in italia ci siano problemi con le strutture sociali/economiche e qualcosa vada fatto è evidente. Ma in europa c'è chi sta andando meglio di noi col sistema che c'è sempre stato. Probabilmente lui vede le cose che gli stanno andando bene negli usa e avrebbe piacere che la stessa mentalità arrivi anche in europa. Con una economia globale forte si potrebbe anche abbozzare un tentativo di alta flessibilità (entro certi limiti e con delle tutele) ma in certe condizioni credo sia difficile esagerare in quella direzeione.. la gente deve mangiare anche quando non si vendono macchine in numeri elevati.
Quando gli hanno fatto notare che guadagna molto di più dei suoi predecessori, però, ha affermato che il mercato dei manager si è molto evoluto...
Per carità: è giusto che un manager capace guadagni e molto ma non si permetta di fare il Celentano del settore auto.
Faccia le auto se ne è capace. Le lezioni di economia le lasci fare ad altri.
Non gli va bene l'Europa? Si accomodi pure. Tanto ormai abbiamo capito cosa si aspettano gli americani da lui. L'ho già scritto: gli hanno presentato il conto (portare tutto oltre oceano) e lui lo deve pagare. Qualsiasi giustificazione lascia il tempo che trova.

Quel che salta fuori alla fine è la totale assenza di controparte. Il Signor Marchionne alza la cornetta ed una volta al giorno detta al giornaletto di turno le proprie ricette ed ultimatum... ma dalla controparte solo un silenzio assordante. Molto triste.
Già! Avvilente direi.
 
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