<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> inglesorum | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

inglesorum

E' un gerundio usato come sostantivo. Come "training": non si può tradurre letteralmente bensì con il termine italiano più idoneo (allenamento o apprendimento / istruzione).


Appunto....

Ben diverso da
driver = pilota / conduttore

2 bei sostantivi

E comunque
il riferimento primo e' a quei gerundi che non hanno traduzione parola su parola, ma con concetti, tipo:
Zapping
stolking
mobbing....

Oltre tutta la miriade di termini tecnici odierni
 
Ultima modifica:
Il punto che vorrei chiarire che ci sono parole inglesi che non si possono tradurre,
se non inventando una parola completamente nuova ....
E sono quei tanti gerundi che in una parola esprimono un pensiero / concetto....
Che hanno, anche questi, contribuito con la loro semplificazione a fare dell' Inglese la lingua piu' diffusa
 
Nel mio ambito lavorativo per ora si parla ancora italiano.
Anche a me in passato l'uso,o meglio l'abuso,da parte di giornalisti anche di QR di termini inglesi ha detto un po' storcere il naso.
Un tester (e qui ci casco pure io,avrei potuto scrivere collaudatore?) una volta disse qualcosa tipo "io come tutti i drivers amiamo" e li una piccola parte di me è morta...
Girando i canali noto che soprattutto nel settore immobiliare,forse per tirarsela,si usano termini inglesi anche quando esistono parole italiane perfettamente attinenti.
Io se sento un professionista che mi dice fissiamo una call la tentazione di mandarlo a that country un po' ce l'ho.
 
bha, molte parole sono inglesizzate solo per far figo, vedi gli esempi di driver o feedback.
altri non esistono, come smartwatch, e invece che usare "orologiofurbo", si adotta il termine inglese.

poi in alcuni casi, sempre della serie "fa figo", usiamo termini inglesi che non significano quello che intendiamo, tipo lo smartworking :D
che si puo' benissimo dire lavoro remoto o da casa, o fuori sede, tutti termini usabilissimi in italiano.
per non parlare del wellfare o i care giver, qui mi saltano le coronarie :), quando li sento.
 
io sull'uso della parola smart working invece ho una mia idea molto più complottistica :)
Lo smart working si dovrebbe tradurre come lavoro intelligente perchè non è solo lavorare da casa per cui viene invece usata la parola remote working, ma molto di più. Siccome da noi se si fosse usata la parola lavoro intelligente si sarebbe aperto un vaso di pandora e si sarebbe dovuto spiegare cosa sia il lavoro intelligente allora è stato meglio lasciare smart working che cosi non lo capisce quasi nessuno di che si sta parlando :)
 
io sull'uso della parola smart working invece ho una mia idea molto più complottistica :)
Lo smart working si dovrebbe tradurre come lavoro intelligente perchè non è solo lavorare da casa per cui viene invece usata la parola remote working, ma molto di più. Siccome da noi se si fosse usata la parola lavoro intelligente si sarebbe aperto un vaso di pandora e si sarebbe dovuto spiegare cosa sia il lavoro intelligente allora è stato meglio lasciare smart working che cosi non lo capisce quasi nessuno di che si sta parlando :)
Infatti lavoro a distanza pareva brutto.
 
Infatti lavoro a distanza pareva brutto.

sarebbe stato troppo chiaro e non è detto che si vuole essere sempre chiari. Certe volte non è moda , è anche necessità, ad esempio i titoli professionali, se ti dico il titolo in italiano probabilmente è troppo reale e svilente, se te lo dico in Inglese acquisto credito quindi meglio presentarsi con un titolo in inglese
 
Anche quando non andiamo sull'inglese ci piace usare acronimi per rendere incomprensibile ciò che diciamo.
Durante la pandemia i miei genitori hanno parlato per diversi minuti con una cliente che si lamentava della dad.
E loro facevano segno di si con la testa ma conoscendoli mi ero accorto che non sapevano di cosa stesse parlando.
Alla fine quando la cliente se ne è andata mi hanno chiesto ma che xxxxx è la dad?
 
Anche quando non andiamo sull'inglese ci piace usare acronimi per rendere incomprensibile ciò che diciamo.
Durante la pandemia i miei genitori hanno parlato per diversi minuti con una cliente che si lamentava della dad.
E loro facevano segno di si con la testa ma conoscendoli mi ero accorto che non sapevano di cosa stesse parlando.
Alla fine quando la cliente se ne è andata mi hanno chiesto ma che xxxxx è la dad?


Verissimo....
Anche perche' son talmente tanti che
si cominciano gia' a sentire dei doppioni
 
Confermo che in Francia l'inglese non è diffuso tra la popolazione, o quanto meno ben pochi fanno lo sforzo di usarlo. Più o meno è così anche in Austria e Germania, se non mastichi un po' di crucco è difficile chiedere un'informazione (ho avuto un piccolo incidente a Innsbruck, gli agenti della Polizei spriccavano solo tetesco....., più o meno come i nostri pizzardoni/ghisa). A nord è tutta un'altra musica....

Quindi dal 1993 ( anno di una vacanza in Cermania) non è cambiato niente. Per prendere una stanza c'abbiamo messo un'ora, il tizio non parlava una parola d'inglese. solo crucco.
 
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