Ciao a tutti.
E' il primo messaggio che scrivo in questo forum, spero di ricevere dei feedback/input utili.
Ad un incrocio cittadino con passaggio pedonale limitrofo, un pedone nell'atto dell'attraversamento (probabilmente non dentro le strisce, ma in prossimità, circa 2 metri distante), viene urtato da una macchina. L'urto è limitato al braccio, probabilmente a bassa velocità, attraverso lo specchietto. Il pedone quindi cade a terra, all'indietro, urtando la testa.
L'automobilista si ferma e presta immediato soccorso, portando il pedone presso posto di primo intervento disponibile. Non vengono chiamate le forze dell'ordine, quindi non ci sono rilevamenti (sarebbe stato necessario? chi avrebbe dovuto farlo, il pedone o l'automobilista?)
L'automobilista fornisce al pedone le sue generalità quali nome e numero di telefono. No targa/polizza (non richiesta dal pedone).
Il referto medico indica 5 giorni di prognosi con trauma cranico non commotivo con contusione, contusione gomito, e distrazione rachide cervicale.
Quel che suggerisce attenzione è la distrazione del rachide cervicale, che è in sostanza il colpo di frusta.
Tuttavia, il pedone esprime la non volontà di sporgere denuncia all'assicurazione, in quanto reputa il danno di lieve entità, e non riscontra problemi. L'automobilista, dall'altro canto, si rende disponibile a fornire ulteriori informazioni (presumibilemnte targa/polizza).
Ora, la questione.
Il motivo per cui il pedone non vuole portare aventi la cosa, è relativa al fatto che teme delle conseguenze che l'automobilista possa avere in caso di denucia all'assicurazione, in quanto questa persona si è dimostrata disponibile nell'accompagnare al posto di primo soccorso e sincerarsi delle condizioni.
Le domande.
Cosa rischia l'automobilista, se il ferito decida di sporgere denuncia all'assicurazione? (aumento del premio, possibile conseguenze penali, altro?)
Ci sono gli estremi giustificabili, per sporgere la denuncia (basandosi sulla prognosi)?
Come agire, in caso si reputi necessario sporgere denuncia (coinvolgere avvocato, informare direttamente la compagnia assicurativa dell'automobilista, altro?)?
Voi, come vi comportereste? Ritenete opportuno lasciare le cose cosi come sono, oppure coinvolgere l'assicurazione come tutela per possibili problematiche che possano insorgere (vedi distrazione rachide cervicale) in futuro?
Grazie in anticipo per i vostri suggerimenti
C.
E' il primo messaggio che scrivo in questo forum, spero di ricevere dei feedback/input utili.
Ad un incrocio cittadino con passaggio pedonale limitrofo, un pedone nell'atto dell'attraversamento (probabilmente non dentro le strisce, ma in prossimità, circa 2 metri distante), viene urtato da una macchina. L'urto è limitato al braccio, probabilmente a bassa velocità, attraverso lo specchietto. Il pedone quindi cade a terra, all'indietro, urtando la testa.
L'automobilista si ferma e presta immediato soccorso, portando il pedone presso posto di primo intervento disponibile. Non vengono chiamate le forze dell'ordine, quindi non ci sono rilevamenti (sarebbe stato necessario? chi avrebbe dovuto farlo, il pedone o l'automobilista?)
L'automobilista fornisce al pedone le sue generalità quali nome e numero di telefono. No targa/polizza (non richiesta dal pedone).
Il referto medico indica 5 giorni di prognosi con trauma cranico non commotivo con contusione, contusione gomito, e distrazione rachide cervicale.
Quel che suggerisce attenzione è la distrazione del rachide cervicale, che è in sostanza il colpo di frusta.
Tuttavia, il pedone esprime la non volontà di sporgere denuncia all'assicurazione, in quanto reputa il danno di lieve entità, e non riscontra problemi. L'automobilista, dall'altro canto, si rende disponibile a fornire ulteriori informazioni (presumibilemnte targa/polizza).
Ora, la questione.
Il motivo per cui il pedone non vuole portare aventi la cosa, è relativa al fatto che teme delle conseguenze che l'automobilista possa avere in caso di denucia all'assicurazione, in quanto questa persona si è dimostrata disponibile nell'accompagnare al posto di primo soccorso e sincerarsi delle condizioni.
Le domande.
Cosa rischia l'automobilista, se il ferito decida di sporgere denuncia all'assicurazione? (aumento del premio, possibile conseguenze penali, altro?)
Ci sono gli estremi giustificabili, per sporgere la denuncia (basandosi sulla prognosi)?
Come agire, in caso si reputi necessario sporgere denuncia (coinvolgere avvocato, informare direttamente la compagnia assicurativa dell'automobilista, altro?)?
Voi, come vi comportereste? Ritenete opportuno lasciare le cose cosi come sono, oppure coinvolgere l'assicurazione come tutela per possibili problematiche che possano insorgere (vedi distrazione rachide cervicale) in futuro?
Grazie in anticipo per i vostri suggerimenti
C.