<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Industria automobilistica italiana rispetto a quella tedesca. Perché un simile disastro ? | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Industria automobilistica italiana rispetto a quella tedesca. Perché un simile disastro ?

Non c'è più impegno nel gruppo fiat (quindi nel comparto automobilistico italiano) già da molti molti anni.
Si è accorpato, si è ridotto i costi e gli investimenti.
Marchionne inizialmente ha fatto credere di essere l'uomo del rilancio ma a tutt'ora a parte la 500 non si vede proprio nulla di nuovo.

La fca forse è l'anticipo della fine dell'auto italiana.
Gli stabilimenti italiani diventeranno solo le fabbriche di qualche modello worldcar.

In parole povere la strada della PSA
 
settantasei ha scritto:
Non c'è più impegno nel gruppo fiat (quindi nel comparto automobilistico italiano) già da molti molti anni.
Si è accorpato, si è ridotto i costi e gli investimenti.
Marchionne inizialmente ha fatto credere di essere l'uomo del rilancio ma a tutt'ora a parte la 500 non si vede proprio nulla di nuovo.

La fca forse è l'anticipo della fine dell'auto italiana.
Gli stabilimenti italiani diventeranno solo le fabbriche di qualche modello worldcar.

In parole povere la strada della PSA

Il gruppo Fiat non esiste più, Fiat è un marchio del gruppo FCA, con sede a Londra e Olanda.
 
renexx ha scritto:
La credibilità di un Paese fa molto per l'immagine di un'industria che di quel Paese sventola la bandiera, anche se, a volte, solo quella.
La credibilità, ad esempio, di Germania, Giappone, Stati Uniti fa sì che i loro prodotti vengano considerati "seri" anche se prodotti ovunque, dalla Cina alla Turchia, dall'Est Europa all'America.

Mi spieghi in cosa questa tua osservazione differisce dalla mia?
I presupposto errati quali sarebbero?
 
renexx ha scritto:
franco58pv ha scritto:
renexx ha scritto:
Quindi l'industria automobilistica britannica è andata a bagno perchè la percezione che si ha del Regno Unito è quella di un Paese inaffidabile, di poco credito? :? :?
gli inglesi sono considerati generalmente un popolo molto affidabile , ma non nelle auto ed anche giustamente perchè hanno avuto problemi di qualità non indifferente , questo per dimostrare che gli stereotipi non valgono sempre

Esatto.

Stiamo paragonando due paesi con due industrie automobilistiche che in principio avevano una varietà di prodotti molto estesa e simile.per questo si esamina come base di partenza la situazione dei due Paesi.l'inghilterra automobilisticamente parlando è sempre stata molto esigua, discutere di quanto in italia sia andata a bagno una industria che faceva quei numeri non ha senso, anche perché quei marchi sono falliti per altre cause che non riguardano vendite o altro.sono spariti per fallimenti delle proprietà.e poi si parla del confronto degli ultimi 20 anni, in Italia, tra Germania ed Italia.
 
Entro nella discussione quando è già in corso da tempo per fare due considerazioni
1 L'industria Italiana, come d'altronde il paese intero, risente degli effetti negativi ma anche positivi della moneta unica. Questa valuta ci ha resi molto meno competitivi rispetto all'industria tedesca. Quando la Lira veniva svalutata l'industria italiana era molto avvanttaggiata rispetto all'induistria tedesca e del Marco Tedesco. Considerante poi che i prodotti italiani oltre ad essere di alta qualità erano a buon prezzo per l'esportazione.

2 Lo so che Marchionne non è un industriale ma un uomo di finanza e con le sue decisioni ha, per il momento, affossato l'industria automobilistica italiana. Basta dare un'occhiata ai lisitini. Però è riuscito a fare delle operazioni finanziarie di altissimo livello che gli hanno consentito l'ingresso nel mercato USA come produttore statunitense e non estero.
Per quanto rigurda il nostro "orticello" (il mercato italiano) vediamo se il piano di rilancio dell'Alfa Romeo sarà all'altezza delle aspettative.
 
Rickjapan ha scritto:
renexx ha scritto:
La credibilità di un Paese fa molto per l'immagine di un'industria che di quel Paese sventola la bandiera, anche se, a volte, solo quella.
La credibilità, ad esempio, di Germania, Giappone, Stati Uniti fa sì che i loro prodotti vengano considerati "seri" anche se prodotti ovunque, dalla Cina alla Turchia, dall'Est Europa all'America.

Mi spieghi in cosa questa tua osservazione differisce dalla mia?
I presupposto errati quali sarebbero?

Che il prodotto venga considerato positivamente a prescindere, se di una certa provenienza nazionale.
Io sostengo il contrario, in partenza.
 
Rickjapan ha scritto:
.e poi si parla del confronto degli ultimi 20 anni, in Italia, tra Germania ed Italia.

Il discorso è di più ampio respiro, e deve partire almeno dagli anni '80.
E' da allora che è cominciato tutto.
 
renexx ha scritto:
Rickjapan ha scritto:
renexx ha scritto:
La credibilità di un Paese fa molto per l'immagine di un'industria che di quel Paese sventola la bandiera, anche se, a volte, solo quella.
La credibilità, ad esempio, di Germania, Giappone, Stati Uniti fa sì che i loro prodotti vengano considerati "seri" anche se prodotti ovunque, dalla Cina alla Turchia, dall'Est Europa all'America.

Mi spieghi in cosa questa tua osservazione differisce dalla mia?
I presupposto errati quali sarebbero?

Che il prodotto venga considerato positivamente a prescindere, se di una certa provenienza nazionale.
Io sostengo il contrario, in partenza.

Neghi che i prodotti tedeschi siano dalla massa considerati di qualità anche perché tedeschi? Attenzione, non sto dicendo che il passaporto copre le magagne e permette al prodotto di essere considerato di qualità anche quando non è così.sto dicendo che in primis i medium, poi la pubblicità, insomma molti soggetti di riferimento per il grande pubblico posizionano il forte richiamo al concetto di tedesco=fatto bene/robusto/di qualità. Ed il grande pubblico associa spesso,non sempre ma spesso, il concetto di qualità alla provenienza teutonica.ma questo riguarda in generale i prodotti del nord europa, sono popoli che sull'acquirente italiano evocano attenzione alla qualità e serietà.d'altronde se quando esce una berlina di segmento D il titolo dei giornali è "a caccia di tedesche", se la opel nel suo spot per esaltare il prodotto fa un pippone sul fatto che "è una tedesca!", ecc..
Ripeto, tanto di merito a chi è riuscito a dare un così forte richiamo all'eccellenza solo allo sventolare del passaporto. E non ci vedo nulla di male, buon per loro.
 
renexx ha scritto:
Rickjapan ha scritto:
.e poi si parla del confronto degli ultimi 20 anni, in Italia, tra Germania ed Italia.

Il discorso è di più ampio respiro, e deve partire almeno dagli anni '80.
E' da allora che è cominciato tutto.

Concordo in buona parte, il tutto inizia alla fine degli 80, quando ancora erano presenti modelli di grande successo e percepire come auto di qualità, desiderate. Già le rispettive eredi ad inizio 90 hanno dato il primo colpetto. :)
 
renexx ha scritto:
Rickjapan ha scritto:
.e poi si parla del confronto degli ultimi 20 anni, in Italia, tra Germania ed Italia.

Il discorso è di più ampio respiro, e deve partire almeno dagli anni '80.
E' da allora che è cominciato tutto.
.. Tu dici anni 80, io torno verso la base quando l Italia aveva il boom ....quando tutto il nord dava lavoro anche al sud anni 60
 
settantasei ha scritto:
Oggi casualmente mi trovavo davanti un numero di Auto Motor und Sport.
Rivista tedesca famosa equivalente al nostro quattroruote.

Notavo che il 70/80% degli articoli erano incentrati su auto tedesche quali Audi Bmw Mercedes vw e Porsche.

La cosa è logicamente dovuta in quanto quelli sono i marchi dominanti e sono tutti teutonici, ragion per cui Auto sport se vuole parlare delle auto del momento deve parlare dei marchi di casa propria.

Quindi mi sono chiesto il perché noi italiani con i nostri famosi marchi un tempo ammirati e desiderati quali Alfa Romeo, Lancia o Maserati ci siamo ridotti allo stato che tutti conosciamo.

Alfa e Lancia non sono che fiat ormai di vecchia concezione rimarchiate e che nulla hanno da spartire con le glorie del passato
Maserati da un decennio o forse 2 in lento declino. (solo ora si sta tentando una rivitalizzazione).
Fiat se si esclude la sovraesposta 500 ed i suoi cloni è il vuoto più assoluto.

E dire che le idee a noi italiani non ci sono mai mancate...
giusto per dire le prime che mi saltano in mente:
storiche invenzioni come il boxer Alfa
o il common rail onnipresente su tutti i motori diesel
oppure l'estro geniale di persone come De Silva che ha dettato i canoni stilistici dell'incontenibile avanzata del grupppo vw.

eppure l'industria automobilistica italiana ormai è in condizioni disperate
Ma cosa è mancato?
Forse persone con capacità industriali e manageriali all'altezza ?

l'industria italiana é fallita...il canadese é qui da oltre 10 anni ( se non erro) e siamo ancora a campare con panda ( 125 versioni ) e 500 ( 99 versioni); tutto il resto é noia. Unica eccezione, la Maserati.
 
bumper morgan ha scritto:
settantasei ha scritto:
Oggi casualmente mi trovavo davanti un numero di Auto Motor und Sport.
Rivista tedesca famosa equivalente al nostro quattroruote.

Notavo che il 70/80% degli articoli erano incentrati su auto tedesche quali Audi Bmw Mercedes vw e Porsche.

La cosa è logicamente dovuta in quanto quelli sono i marchi dominanti e sono tutti teutonici, ragion per cui Auto sport se vuole parlare delle auto del momento deve parlare dei marchi di casa propria.

Quindi mi sono chiesto il perché noi italiani con i nostri famosi marchi un tempo ammirati e desiderati quali Alfa Romeo, Lancia o Maserati ci siamo ridotti allo stato che tutti conosciamo.

Alfa e Lancia non sono che fiat ormai di vecchia concezione rimarchiate e che nulla hanno da spartire con le glorie del passato
Maserati da un decennio o forse 2 in lento declino. (solo ora si sta tentando una rivitalizzazione).
Fiat se si esclude la sovraesposta 500 ed i suoi cloni è il vuoto più assoluto.

E dire che le idee a noi italiani non ci sono mai mancate...
giusto per dire le prime che mi saltano in mente:
storiche invenzioni come il boxer Alfa
o il common rail onnipresente su tutti i motori diesel
oppure l'estro geniale di persone come De Silva che ha dettato i canoni stilistici dell'incontenibile avanzata del grupppo vw.

eppure l'industria automobilistica italiana ormai è in condizioni disperate
Ma cosa è mancato?
Forse persone con capacità industriali e manageriali all'altezza ?

l'industria italiana é fallita...il canadese é qui da oltre 10 anni ( se non erro) e siamo ancora a campare con panda ( 125 versioni ) e 500 ( 99 versioni); tutto il resto é noia. Unica eccezione, la Maserati.

......sperando arrivino il SUV e l' anti911
 
bumper morgan ha scritto:
settantasei ha scritto:
Oggi casualmente mi trovavo davanti un numero di Auto Motor und Sport.
Rivista tedesca famosa equivalente al nostro quattroruote.

Notavo che il 70/80% degli articoli erano incentrati su auto tedesche quali Audi Bmw Mercedes vw e Porsche.

La cosa è logicamente dovuta in quanto quelli sono i marchi dominanti e sono tutti teutonici, ragion per cui Auto sport se vuole parlare delle auto del momento deve parlare dei marchi di casa propria.

Quindi mi sono chiesto il perché noi italiani con i nostri famosi marchi un tempo ammirati e desiderati quali Alfa Romeo, Lancia o Maserati ci siamo ridotti allo stato che tutti conosciamo.

Alfa e Lancia non sono che fiat ormai di vecchia concezione rimarchiate e che nulla hanno da spartire con le glorie del passato
Maserati da un decennio o forse 2 in lento declino. (solo ora si sta tentando una rivitalizzazione).
Fiat se si esclude la sovraesposta 500 ed i suoi cloni è il vuoto più assoluto.

E dire che le idee a noi italiani non ci sono mai mancate...
giusto per dire le prime che mi saltano in mente:
storiche invenzioni come il boxer Alfa
o il common rail onnipresente su tutti i motori diesel
oppure l'estro geniale di persone come De Silva che ha dettato i canoni stilistici dell'incontenibile avanzata del grupppo vw.

eppure l'industria automobilistica italiana ormai è in condizioni disperate
Ma cosa è mancato?
Forse persone con capacità industriali e manageriali all'altezza ?

l'industria italiana é fallita...il canadese é qui da oltre 10 anni ( se non erro) e siamo ancora a campare con panda ( 125 versioni ) e 500 ( 99 versioni); tutto il resto é noia. Unica eccezione, la Maserati.

Perfetto hai ragione, fallita.

Come mai la Maserata cé riuscita? non certo per gli italiani?

Vogliamo vedere quanti modelli non c é l hanno fatta con Marchionne?

Ah, non dimenticare a scrivere quanti pezzi dovrebbe vendere oggi un modello per essere riuscito?
 
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