<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Inarcassa VS fondo pensione separato | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Inarcassa VS fondo pensione separato

Tornassi indietro, verserei la pensione integrativa su strumenti contenenti quantità molto alte di azionario.
Adesso, a 58 anni, quindi con meno tempo davanti, è bene essere leggermente più cauti anche se continuo a tenere quote di azionario dell'ordine del 40% sugli investimenti.
Siamo coetanei! :)
 
Quando dico che Inarcassa mi sembra la nostra INPS è proprio perchè, secondo me, non offre le stesse possibilità di prelievo per prime case, spese mediche etc. E' una cosa sulla quale dovrò investigare.
Inarcassa è un ente pensionistico, non un fondo. Sono due concetti totalmente differenti.
 
L’integrativo serve per l’assistenza non per la previdenza. Come Cassa commercialisti 1 punto dei 4 va a montante, perché la gestione dell’integrativo ha un avanzo mostruoso.
E comunque l’integrativo è come l’Iva, non sono soldi tuoi, tu agisci solo da tesoriere.

Per me è tutto a perdere, dato che mi vietano di iscrivermi, pur pretendendo l'integrativo.
Potessi iscrivermi, pagherei volentieri a Inarcasss, anziché alla gestione separata dell'INPS, visto anche che l'aliquota è nettamente inferiore.
 
Per me è tutto a perdere, dato che mi vietano di iscrivermi, pur pretendendo l'integrativo.
Potessi iscrivermi, pagherei volentieri a Inarcasss, anziché alla gestione separata dell'INPS, visto anche che l'aliquota è nettamente inferiore.
Sì tu hai una situazione particolarmente complessa (e Inarcassa, se posso permettermi, farebbe meglio a mangiare di tanto in tanto un panino di volpe)
 
Inarcassa è un ente pensionistico, non un fondo. Sono due concetti totalmente differenti.
A volte mi chiedo se tutti hanno ben chiaro qual è il concetto di pensione.
Purtroppo ineducati da un certo tipo di politica pensionistica di cui tuttoggi paghiamo le conseguenze.
E' altrettanto vero che la stragrande maggioranza non ha nemmeno più l'idea di cosa sia "non avere la pensione".

Perché si sa, gli artisti sono di base degli sprovveduti, mentre noi per definizione mica siamo così fessi.

Scusate il sarcasmo, ma quando poi leggi di imprenditori che si fanno alleggerire in investimenti farlocchi di decine di milioni di euro ... beh, forse al mondo ci son più lupi e volpi di quel che si creda.
 
Alla fine però sembra che lo strumento pensionistico parallelo sia sempre l'ipotesi migliore visto che:
- se si decide di accantonare una parte mensile e semplicemente metterla in una PAC, ETF o quel che sia, la tassazione sarà superiore in fase di liquidazione.
- se Inarcassa non consente prelievi anticipati sono soldi che potenzialmente non abbiamo disponibili
- il fondo consente prelievi anticipati, ha tassazione agevolata in caso di liquidazione e può essere gestito con diversi piani.
 
E' altrettanto vero che la stragrande maggioranza non ha nemmeno più l'idea di cosa sia "non avere la pensione".

Con molte casse private, c'è da dire, che la differenza tra non avere la pensione ed averne una con loro, soprattutto facendo le proiezioni/previsioni da quì a qualche decina di anni, potrebbe essere tendente a zero.

ma quando poi leggi di imprenditori che si fanno alleggerire in investimenti farlocchi di decine di milioni di euro ... beh, forse al mondo ci son più lupi e volpi di quel che si creda.

Perfettamente d'accordo investire anche piccole cifre, comporta sempre un rischio, sia percepibile, sia soprattutto latente, che non tutti riescono a percepire.

Investire deve essere visto come un "lavoro" in cui non si smette mai di imparare ...
 
Con molte casse private, c'è da dire, che la differenza tra non avere la pensione ed averne una con loro, soprattutto facendo le proiezioni/previsioni da quì a qualche decina di anni, potrebbe essere tendente a zero.
Io posso parlare di quella "giovane" in cui devo versare io.
Non hanno grandi spazi di manovra perché decide quasi tutto ed approva sempre tutto il Ministero.
Ministero che fa quello che dice il governo di turno.
Con questi limiti cercano di fare il possibile per andare incontro agli iscritti. Sapendo che tutto quel che fai deve garantire la sostenibilità della Cassa nel lungo periodo.

E qui, come dicevano una volta, casca l'asino.

Chi fa da se non è obbligato a garantirsi, dovesse campare cent'anni, di avere un ritorno regolare e mensile del capitale investito.
Per questo i tassi di conversione non permettono rendite decenti a fronte di versamenti minimi.
mi spiego:
la mia cassa per molti anni aveva una quota del 10%.
Ora, al netto di interessi ormai di rado superiori all'inflazione, se versi per 40 anni ed incassi per 20, quanto ti potrà tornare indietro?

C'è qualcuno che sogna possano ridarti indietro l'80% dell'ultimo reddito medio percepito?
 
Io posso parlare di quella "giovane" in cui devo versare io.
Non hanno grandi spazi di manovra perché decide quasi tutto ed approva sempre tutto il Ministero.
Ministero che fa quello che dice il governo di turno.
Con questi limiti cercano di fare il possibile per andare incontro agli iscritti. Sapendo che tutto quel che fai deve garantire la sostenibilità della Cassa nel lungo periodo.

E qui, come dicevano una volta, casca l'asino.

Chi fa da se non è obbligato a garantirsi, dovesse campare cent'anni, di avere un ritorno regolare e mensile del capitale investito.
Per questo i tassi di conversione non permettono rendite decenti a fronte di versamenti minimi.
mi spiego:
la mia cassa per molti anni aveva una quota del 10%.
Ora, al netto di interessi ormai di rado superiori all'inflazione, se versi per 40 anni ed incassi per 20, quanto ti potrà tornare indietro?

C'è qualcuno che sogna possano ridarti indietro l'80% dell'ultimo reddito medio percepito?

Questo è giusto e non spero e pretendo che la mia cassa mi "regali" una pensione decente, ma invertendo il ragionamento, ti dico che la somma annuale di quanto versa mia moglie alla sua cassa più quello che verso io, restituisce un totale che a fine anno sposta sostanzialmente il bilancio totale famigliare; per contro, se e quando, inizieremo a prendere la pensione, questa forse non permetterà neanche la sopravvivenza, sperando che nel frattempo i figli (3) siano sufficientemente autonomi.

Per questo preferirei "rischiare" e tenermi i contributi ora; una trasposizione del carpe diem nel senso che preferirei avere quelle risorse ora e scegliere io una strategia per affrontare i decenni che verranno.

Non vedere questa mia posizione come presuntuosa/pretestuosa; semplicemente non credo che i sistemi pensionistici in atto oggi siano in grado di affrontare il futuro.

Tra l'altro sono solo ragionamenti teorici, tanto i contributi sono obbligatori ... e chiudo dicendo che tanti professionisti che conosco, molti di più di quanto si possa immaginare, non stanno versando i contributi, semplicemente perchè non ne hanno la possibilità ...
 
Non vedere questa mia posizione come presuntuosa/pretestuosa; semplicemente non credo che i sistemi pensionistici in atto oggi siano in grado di affrontare il futuro.
capisco ciò che intendi. Ho anch'io la consapevolezza che la nostra sopravvivenza nella terza età (ad arrivarci) sarà estremamente complessa.

Già oggi mi rendo conto che gestire la terza età è complicato per chi ha una pensione decente.
Magari in due, pensione da operaio, casettina che ti sei costruito negli anni '50 e per lo Stato (il tuo Comune) beh sei già benestante e contributi agli ingenti costi per l'assistenza son zero.
Ed i costi in RSA son vicini all'albergo tre stelle.
Alla badante per 8 ore giri la pensione e per le altre 16 ti arrangi ...
... anche a pagare le bollette.
chiudo dicendo che tanti professionisti che conosco, molti di più di quanto si possa immaginare, non stanno versando i contributi, semplicemente perchè non ne hanno la possibilità ...
nel senso di zero commesse?
 
Io posso parlare di quella "giovane" in cui devo versare io.
Non hanno grandi spazi di manovra perché decide quasi tutto ed approva sempre tutto il Ministero.
Ministero che fa quello che dice il governo di turno.
Con questi limiti cercano di fare il possibile per andare incontro agli iscritti. Sapendo che tutto quel che fai deve garantire la sostenibilità della Cassa nel lungo periodo.

E qui, come dicevano una volta, casca l'asino.

Chi fa da se non è obbligato a garantirsi, dovesse campare cent'anni, di avere un ritorno regolare e mensile del capitale investito.
Per questo i tassi di conversione non permettono rendite decenti a fronte di versamenti minimi.
mi spiego:
la mia cassa per molti anni aveva una quota del 10%.
Ora, al netto di interessi ormai di rado superiori all'inflazione, se versi per 40 anni ed incassi per 20, quanto ti potrà tornare indietro?

C'è qualcuno che sogna possano ridarti indietro l'80% dell'ultimo reddito medio percepito?

I coefficienti di conversione sono pubblici.
Per avere 25.000 euro all'anno lordi a 67 anni servono ben più di 400.000 € di montante contributivo.
Se versi il 10%, diciamo anche di 40-50.000 € per 40 anni, anche con le rivalutazioni, rimani molto lontano da questa cifra.
 
Nel senso che fatturano talmente poco (abbiamo una media sotto i 20.000 €/anno quindi c'è anche chi fattura molto meno e non parliamo di nero che non è proprio il caso ...) che pagare anche "solo" 4.000 € di contributi minimi alla cassa risulta "improponibile".
in questo caso si parla di sotto occupazione / inoccupazione.
Io ne ho una in casa, non arriva nemmeno al non essere più a carico.
E con le tariffe che applicano gli editori, anche essere bravi e veloci ed essere full di commesse ai 20k ci arrivi lavorando almeno 6 giorni su 7.

Per questi giovani, di pensione non ha nemmeno senso parlarne.
 
in questo caso si parla di sotto occupazione / inoccupazione.
Io ne ho una in casa, non arriva nemmeno al non essere più a carico.
E con le tariffe che applicano gli editori, anche essere bravi e veloci ed essere full di commesse ai 20k ci arrivi lavorando almeno 6 giorni su 7.

Per questi giovani, di pensione non ha nemmeno senso parlarne.

Sono sinceramente dispiaciuto nel sentire questo. I ragazzi di oggi faranno veramente fatica.

Tuttavia sarebbe bello aprire una discussione su come i giovani di oggi si approcciano al lavoro. Nella mia azienda stiamo assumendo e non vi dico che domande fanno i neo diplomati. Una volta, sbagliando, si era alla mercè dei nostri titolari ma adesso siamo agli antipodi..
 
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