<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> In Usa dal 2016 tutte le auto dovranno percorrere almeno 14,5 km/l | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

In Usa dal 2016 tutte le auto dovranno percorrere almeno 14,5 km/l

99octane ha scritto:
patrickuzzo ha scritto:
Questa è proprio una bella notizia e stero che anche altre nazioni seguano l'esempio.

GRANDE OBAMA

Ridi ridi, che la mamma ha fatto li gnocchi...
Ma chi credi che le paghera' queste minkiate senza capo ne' coda ne', soprattutto, alcuna utilita'?
Andranno via miliardi per la ricerca di motori che rispettino queste norme arbitrarie e futili, miliardi che
1) pagheremo noi.
2) potevano essere spesi in interventi davvero utili.

C'e' proprio di che essere felici: il politicamente corretto trionfa ancora sull'utile.

Ma no, sicuramente sarà uno di quei target abbastanza "larghi" nel senso che probabilmente sarà un dato da rispettare in media per ogni casa...c'è già in Europa qualcosa di simile e sono escluse le supercar ovviamente. Secondo me non è nulla di più di ciò che già c'è da noi, probabilmente poi i truck non rientreranno nella categoria delle car...quindi...!
Condivido e quoto la tua preoccupazione per chi debba sostenere questi costi. Aggiungo però anche un'altra cosa su cui riflettere. Questo intervento non va bocciato a priori come bocciamo le "domeniche a piedi". Queste ultime da te tanto criticate, non servono a nulla, vengono adottate solo per evitare sanzioni -sono d'accordissimo e lo sono anche gli stessi amministratori che le applicano-.
L'intervento americano, se va nella stessa direzione di quello "nostro" non ha quello scopo (inutile) cui tu ti riferisci, ma va nella direzione dell'efficienza enegetica, nel produrre la stessa cosa con meno energia. Consumare meno petrolio non semplicemente per inquinare meno...quanto piuttosto per spendere meno! Meno consumi vuol dire meno domanda...e meno domanda vuol dire prezzi del barile più bassi.
Leggo da internet che attualmente gli usa consumano a testa 25 barili di petrolio l'anno ed un tedesco soltanto 10 (non solo per spostarsi, per vivere). Eppure hanno bene o male un tenore di vita comparabile, vuol dire che gli usa sprecano di più! Conta l'aumento di domanda cinese, a breve quella sudamericana e in un prossimo futuro anche quella africana e ti renderai conto coma la situazione possa facilmente diventare insostenibile ad oggi non tanto per le riserve (sicuramente ancora sufficienti per un pò) quanto per il prezzo!!! Dato che oggi noi consumatori di petrolio siamo una minoranza della popolazione mondiale, e questo costa così caro...quando il petrolio sarà consumato dall'intera popolazione, quanto diavolo costerà?
Scusate se sono stato prolisso, in conclusione io boccio le misure inutili come penso tutti voi, ma promuovo tanto le misure volte all'aumento dell'efficienza. Se l'intervento USA è (poi lo leggeremo semmai verrà applicato) per l'efficienza energetica io credo che è da promuovere altro che bocciare. Se va nella direzione della demagogia, sarà da criticare ovviamente.
 
Allargando il discorso ai grandi problemi del mondo quali inquinamento (quello vero non quello presunto) delle acque, dell'aria e del sottosuolo; rifiuti eccessivi; eccetera eccetera... è ovvio che non è perseguibile la via "della decrescita" come auspica qualcuno che praticamente vuole che torniamo a vivere nelle caverne!
L'unica via sostenibile è quello dell'aumento dell'efficienza produttiva, energetica, ecc, in tutti i settori attraverso stimoli al progresso scientifico. Solo così possiamo mantenere, anzi...continuare ad aumentare il nostro tenore di vita, senza gravare sempre più sull'ambiente e/o sulle generazioni future ma anzi, gravandone sempre allo stesso livello, se non meno. Scusate l'OT.
 
E.L.B. ha scritto:
99octane ha scritto:
patrickuzzo ha scritto:
Questa è proprio una bella notizia e stero che anche altre nazioni seguano l'esempio.

GRANDE OBAMA

Ridi ridi, che la mamma ha fatto li gnocchi...
Ma chi credi che le paghera' queste minkiate senza capo ne' coda ne', soprattutto, alcuna utilita'?
Andranno via miliardi per la ricerca di motori che rispettino queste norme arbitrarie e futili, miliardi che
1) pagheremo noi.
2) potevano essere spesi in interventi davvero utili.

C'e' proprio di che essere felici: il politicamente corretto trionfa ancora sull'utile.

Ma no, sicuramente sarà uno di quei target abbastanza "larghi" nel senso che probabilmente sarà un dato da rispettare in media per ogni casa...c'è già in Europa qualcosa di simile e sono escluse le supercar ovviamente. Secondo me non è nulla di più di ciò che già c'è da noi, probabilmente poi i truck non rientreranno nella categoria delle car...quindi...!
Condivido e quoto la tua preoccupazione per chi debba sostenere questi costi. Aggiungo però anche un'altra cosa su cui riflettere. Questo intervento non va bocciato a priori come bocciamo le "domeniche a piedi". Queste ultime da te tanto criticate, non servono a nulla, vengono adottate solo per evitare sanzioni -sono d'accordissimo e lo sono anche gli stessi amministratori che le applicano-.
L'intervento americano, se va nella stessa direzione di quello "nostro" non ha quello scopo (inutile) cui tu ti riferisci, ma va nella direzione dell'efficienza enegetica, nel produrre la stessa cosa con meno energia. Consumare meno petrolio non semplicemente per inquinare meno...quanto piuttosto per spendere meno! Meno consumi vuol dire meno domanda...e meno domanda vuol dire prezzi del barile più bassi.
Leggo da internet che attualmente gli usa consumano a testa 25 barili di petrolio l'anno ed un tedesco soltanto 10 (non solo per spostarsi, per vivere). Eppure hanno bene o male un tenore di vita comparabile, vuol dire che gli usa sprecano di più! Conta l'aumento di domanda cinese, a breve quella sudamericana e in un prossimo futuro anche quella africana e ti renderai conto coma la situazione possa facilmente diventare insostenibile ad oggi non tanto per le riserve (sicuramente ancora sufficienti per un pò) quanto per il prezzo!!! Dato che oggi noi consumatori di petrolio siamo una minoranza della popolazione mondiale, e questo costa così caro...quando il petrolio sarà consumato dall'intera popolazione, quanto diavolo costerà?
Scusate se sono stato prolisso, in conclusione io boccio le misure inutili come penso tutti voi, ma promuovo tanto le misure volte all'aumento dell'efficienza. Se l'intervento USA è (poi lo leggeremo semmai verrà applicato) per l'efficienza energetica io credo che è da promuovere altro che bocciare. Se va nella direzione della demagogia, sarà da criticare ovviamente.

Sono assolutamente d'accordo su questo, esattamente come sostengo da anni che gli idrocarburi (non solo il petrolio) abbiano oltre a un ovvio costo economico, anche un costo politico. Costo meno facilmente quantificabile, ma sicuramente elevato. Basti guardare alcuni recenti eventi e come l'Italia si sia schierata in merito ad essi.
Per gli Stati Uniti, che sono una grande potenza e hanno come primo interesse l'indipendenza energetica, la cosa e' ancora piu' ovvia.
Tuttavia ci sono altre considerazioni da fare.
Sull'onda degli allarmismi e dei catastrofismi stiamo sempre piu' cedendo liberta' al controllo dei governi, che varano sempre piu' misure liberticide e autoritariste.
Basti pensare alle "norme di sicurezza" contro il terrorismo varate in molti paesi (tra cui l'Italia), che forse potran fare qualcosa contro il terrorismo, ma certamente hanno consentito ai governi di allungare le mani e mettere il naso negli affari dei cittadini in un modo assolutamente inaudito e mai tollerato prima d'ora.
Ricordiamoci che la liberta' e' facilissima da perdere, e durissima da riguadagnare.
Lo stesso, in ambiti meno drammatici ma non di meno importanti, sta accadendo con gli allarmismi ecologisti: obblighi a sostituire veicoli in ottime condizioni, obsolescenza programmata, vincoli alla liberta' di movimento, limitazioni di scelta su come spendere il proprio denaro (di cui ci resta sempre meno, visto che le tasse salgono soltanto).
Siamo sicuri che non ci fossero modi DEMOCRATICI e LIBERTARI per ottenere lo stesso risultato, presentando ALTERNATIVE VANTAGGIOSE, invece di limitarsi a PROIBIRE (ormai si fa soltanto quello) e OBBLIGARE?
O magari nemmeno ci si e' provato, perche' era piu' faticoso, o meno comodo, o non permetteva di mettere l'ennesimo piede nella porta delle liberta' civili di cittadini la cui sovranita' ormai sta solo sulla carta?
 
E.L.B. ha scritto:
Allargando il discorso ai grandi problemi del mondo quali inquinamento (quello vero non quello presunto) delle acque, dell'aria e del sottosuolo; rifiuti eccessivi; eccetera eccetera... è ovvio che non è perseguibile la via "della decrescita" come auspica qualcuno che praticamente vuole che torniamo a vivere nelle caverne!
L'unica via sostenibile è quello dell'aumento dell'efficienza produttiva, energetica, ecc, in tutti i settori attraverso stimoli al progresso scientifico. Solo così possiamo mantenere, anzi...continuare ad aumentare il nostro tenore di vita, senza gravare sempre più sull'ambiente e/o sulle generazioni future ma anzi, gravandone sempre allo stesso livello, se non meno. Scusate l'OT.

Assolutamente daccordo.
La "decrescita" (astutamente chiamata "sviluppo sostenibile" a parole, quando poi si implica coi fatti che si debba tornare indietro :rolleyes: ) e' irreale e niente altro che un furbo stratagemma per far leva sull'antico luogo comune del "si stava meglio quando si stava peggio" e dei bei tempi andati. Che sono belli sostanzialmente perche' grazie a Dio sono andati.
Ma il progresso di una civilta' si vede non solo dal benessere che crea, e dall'energia che riesce a produrre, ma quanto "ordinatamente" e con quanta efficienza riesce a farlo.
Il paragone puo' essere tra un gruppo di bambini maleducati che si tira i giocattoli in una sabbiera sbraitando, e un gruppo di adulti che giocano a briscola. Entrambi i gruppi si divertono allo stesso modo, ma gli adulti disturbano molto meno e non fan danni.
Cosi' una civilta' "adulta" dovrebbe sfruttare in modo efficiente ed efficace l'energia che produce, ed equilibrare in modo pragmatico e responsabile l'impatto negativo sull'ambiente: ossia intervenire laddove le alterazioni che l'azione umana produce (non esistono azioni umane a impatto zero: questa dell' "impatto zero" e' un'altra grande menzogna) abbiano effetti negativi che in modo scientificamente dimostrabile superino i benefici che porta.

Questo perche' le risorse di cui disponiamo, tanto per progredire quanto per tutelare l'ambiente in cui progrediamo, sono LIMITATE, e cosi' come il progresso deve essere efficiente, allo stesso modo all'ambiente deve essere applicato un criterio di TUTELA EFFICIENTE.

Anche il non seguire populisti, demagoghi e banderuole fa parte dell'essere adulti, come popolo, invece che bambini che si lascian guidare da chi meglio gli racconta quel che vogliono sentirsi dire. :rolleyes:

Oggi, al contrario, si invoca efficienza, ma si sta attuando una tutela assolutamente INEFFICIENTE e, se non inefficace, molto meno efficace di quanto potrebbe essere, solo per seguire ciecamente principi utopistici che vorrebbero tutelare tutto, anche cio' che non ha dimostrabilmente alcuna esigenza di essere tutelato, e per seguire invenzioni populiste di politicanti, prive di qualsiasi attinenza con la realta'. Cosi', per dare la caccia alle illusioni si lasciano irrisolti problemi gravissimi che richiederebbero un'attenzione immediata e azioni responsabili e pronte. :rolleyes:

O, per riassumere in una frase molto sintetica e un po' "zen" che dico spesso, "L'ecologismo inquina".
 
Gunsite ha scritto:
...meglio fare i 10 con un benzina se vogliamo parlare di inquinamento...
Di questo non sono affatto convinto. L'inquinamento non è solo quello che si vede ad occhio nudo o quello di cui si sente di più la puzza.

I motori a benzina non producono ossigeno, ma sostanze inquinanti diverse da quelle prodotte dai motori diesel. Inoltre, se non sbaglio, la produzione di inquinamento e di anidride carbonica è proporzionale, in ogni caso, alla quantità di carburante bruciata.

Per non parlare della riduzione "automatica" che si potrebbe ottenere all'istante, per tutte le auto vecchie e nuove, solo producendo gasolio migliore.
 
99octane ha scritto:
E.L.B. ha scritto:
Allargando il discorso ai grandi problemi del mondo quali inquinamento (quello vero non quello presunto) delle acque, dell'aria e del sottosuolo; rifiuti eccessivi; eccetera eccetera... è ovvio che non è perseguibile la via "della decrescita" come auspica qualcuno che praticamente vuole che torniamo a vivere nelle caverne!
L'unica via sostenibile è quello dell'aumento dell'efficienza produttiva, energetica, ecc, in tutti i settori attraverso stimoli al progresso scientifico. Solo così possiamo mantenere, anzi...continuare ad aumentare il nostro tenore di vita, senza gravare sempre più sull'ambiente e/o sulle generazioni future ma anzi, gravandone sempre allo stesso livello, se non meno. Scusate l'OT.

Assolutamente daccordo.
La "decrescita" (astutamente chiamata "sviluppo sostenibile" a parole, quando poi si implica coi fatti che si debba tornare indietro :rolleyes: ) e' irreale e niente altro che un furbo stratagemma per far leva sull'antico luogo comune del "si stava meglio quando si stava peggio" e dei bei tempi andati. Che sono belli sostanzialmente perche' grazie a Dio sono andati.
Ma il progresso di una civilta' si vede non solo dal benessere che crea, e dall'energia che riesce a produrre, ma quanto "ordinatamente" e con quanta efficienza riesce a farlo.
Il paragone puo' essere tra un gruppo di bambini maleducati che si tira i giocattoli in una sabbiera sbraitando, e un gruppo di adulti che giocano a briscola. Entrambi i gruppi si divertono allo stesso modo, ma gli adulti disturbano molto meno e non fan danni.
Cosi' una civilta' "adulta" dovrebbe sfruttare in modo efficiente ed efficace l'energia che produce, ed equilibrare in modo pragmatico e responsabile l'impatto negativo sull'ambiente: ossia intervenire laddove le alterazioni che l'azione umana produce (non esistono azioni umane a impatto zero: questa dell' "impatto zero" e' un'altra grande menzogna) abbiano effetti negativi che in modo scientificamente dimostrabile superino i benefici che porta.

Questo perche' le risorse di cui disponiamo, tanto per progredire quanto per tutelare l'ambiente in cui progrediamo, sono LIMITATE, e cosi' come il progresso deve essere efficiente, allo stesso modo all'ambiente deve essere applicato un criterio di TUTELA EFFICIENTE.

Anche il non seguire populisti, demagoghi e banderuole fa parte dell'essere adulti, come popolo, invece che bambini che si lascian guidare da chi meglio gli racconta quel che vogliono sentirsi dire. :rolleyes:

Oggi, al contrario, si invoca efficienza, ma si sta attuando una tutela assolutamente INEFFICIENTE e, se non inefficace, molto meno efficace di quanto potrebbe essere, solo per seguire ciecamente principi utopistici che vorrebbero tutelare tutto, anche cio' che non ha dimostrabilmente alcuna esigenza di essere tutelato, e per seguire invenzioni populiste di politicanti, prive di qualsiasi attinenza con la realta'. Cosi', per dare la caccia alle illusioni si lasciano irrisolti problemi gravissimi che richiederebbero un'attenzione immediata e azioni responsabili e pronte. :rolleyes:

O, per riassumere in una frase molto sintetica e un po' "zen" che dico spesso, "L'ecologismo inquina".

Sì. Però il termine "sviluppo sostenibile" vuol dire appunto quello che diciamo: cercare una via di sviluppo senza gravare maggiormente sull'ambiente e/o sulle generazioni future. Ora le vie sono due (anzi tre):
1- Quelle che vedono nella decrescita una soluzione, e sono la maggioranza delle persone che parlano di questo problema..per questo spesso si tende ad associare al termine sviluppo sostenibile la decrescita, ma non è così!
2- Quelli che credono che il problema non esiste dato che il progresso ha sempre consentito di cavarsela all'uomo in ogni condizione fin ora e questo non si sa in base a che principio secondo loro succederà in futuro. E questi sono altrettanto semplicistici come categoria secondo me!
3- Quelli come te e me che ci reputiamo equidistanti dai 2 di sopra e la pensano come ho scritto nel post precedente. Qualcosa bisogna fare, come stimolo o incentivo piuttosto che obbligo o divieto come hai detto tu, sicuramente è la via principale da provare. Semmai fallisse lo stimolo o incentivo, è ammissibile passare all'obbligo o divieto.
 
E.L.B. ha scritto:
99octane ha scritto:
E.L.B. ha scritto:
Allargando il discorso ai grandi problemi del mondo quali inquinamento (quello vero non quello presunto) delle acque, dell'aria e del sottosuolo; rifiuti eccessivi; eccetera eccetera... è ovvio che non è perseguibile la via "della decrescita" come auspica qualcuno che praticamente vuole che torniamo a vivere nelle caverne!
L'unica via sostenibile è quello dell'aumento dell'efficienza produttiva, energetica, ecc, in tutti i settori attraverso stimoli al progresso scientifico. Solo così possiamo mantenere, anzi...continuare ad aumentare il nostro tenore di vita, senza gravare sempre più sull'ambiente e/o sulle generazioni future ma anzi, gravandone sempre allo stesso livello, se non meno. Scusate l'OT.

Assolutamente daccordo.
La "decrescita" (astutamente chiamata "sviluppo sostenibile" a parole, quando poi si implica coi fatti che si debba tornare indietro :rolleyes: ) e' irreale e niente altro che un furbo stratagemma per far leva sull'antico luogo comune del "si stava meglio quando si stava peggio" e dei bei tempi andati. Che sono belli sostanzialmente perche' grazie a Dio sono andati.
Ma il progresso di una civilta' si vede non solo dal benessere che crea, e dall'energia che riesce a produrre, ma quanto "ordinatamente" e con quanta efficienza riesce a farlo.
Il paragone puo' essere tra un gruppo di bambini maleducati che si tira i giocattoli in una sabbiera sbraitando, e un gruppo di adulti che giocano a briscola. Entrambi i gruppi si divertono allo stesso modo, ma gli adulti disturbano molto meno e non fan danni.
Cosi' una civilta' "adulta" dovrebbe sfruttare in modo efficiente ed efficace l'energia che produce, ed equilibrare in modo pragmatico e responsabile l'impatto negativo sull'ambiente: ossia intervenire laddove le alterazioni che l'azione umana produce (non esistono azioni umane a impatto zero: questa dell' "impatto zero" e' un'altra grande menzogna) abbiano effetti negativi che in modo scientificamente dimostrabile superino i benefici che porta.

Questo perche' le risorse di cui disponiamo, tanto per progredire quanto per tutelare l'ambiente in cui progrediamo, sono LIMITATE, e cosi' come il progresso deve essere efficiente, allo stesso modo all'ambiente deve essere applicato un criterio di TUTELA EFFICIENTE.

Anche il non seguire populisti, demagoghi e banderuole fa parte dell'essere adulti, come popolo, invece che bambini che si lascian guidare da chi meglio gli racconta quel che vogliono sentirsi dire. :rolleyes:

Oggi, al contrario, si invoca efficienza, ma si sta attuando una tutela assolutamente INEFFICIENTE e, se non inefficace, molto meno efficace di quanto potrebbe essere, solo per seguire ciecamente principi utopistici che vorrebbero tutelare tutto, anche cio' che non ha dimostrabilmente alcuna esigenza di essere tutelato, e per seguire invenzioni populiste di politicanti, prive di qualsiasi attinenza con la realta'. Cosi', per dare la caccia alle illusioni si lasciano irrisolti problemi gravissimi che richiederebbero un'attenzione immediata e azioni responsabili e pronte. :rolleyes:

O, per riassumere in una frase molto sintetica e un po' "zen" che dico spesso, "L'ecologismo inquina".

Qualcosa bisogna fare, come stimolo o incentivo piuttosto che obbligo o divieto come hai detto tu, sicuramente è la via principale da provare. Semmai fallisse lo stimolo o incentivo, è ammissibile passare all'obbligo o divieto.
La storia della decrescita è una favoletta raccontata dai conservatori per difendere il loro modello di sviluppo insostenibile consumistico :rolleyes: Senza dilungarmi, posso dire che misure rivolte verso l'efficienza energetica comportano crescita economica; si parla sempre di arrestare la crescita dei consumi (superflui) e di aumentare l'efficacia e l'efficienza dei sistemi produttivi in una chiave ecologica e sostenibile, imprescindibile necessità viste le dimensioni "umane" (numero di abitanti, quantità di risorse non rinnovabili, tempi di rigenerazione). In questo, e in tutte le politiche che abbiano questo approccio, non ci vedo nulla di strano (forse è l'opposto che dovrebbe preoccuparci)
 
99octane ha scritto:
Che pagliacciata.
Staremo a vedere. :D
Intanto, tutte queste futili minchiate politiche le paghiamo noi. :rolleyes:
Con tutti i modi utili di spendere soldi che ci sarebbero.
Ma fare una campagna contro l'abuso degli imballaggi di plastica non porta voti, perche' non si puo' sfruttare il principio del senso di colpa ne' dell'invidia sociale, e soprattutto non si puo' stangare un bene indispensabile e registrato. :rolleyes:

Non capisco dove siano tutti questi soldi da spendere: l'obiettivo è ampiamente raggiungibile con tecnologie note da decenni. E, in più, si risparmieranno soldi di carburante.

Più avanti fai anche riferimento al fatto che bisogna essere efficienti nello sfruttamento dell'energia: questa norma mi pare che vada proprio in questa direzione.
 
marimasse ha scritto:
Al di là dei casi particolari, come le auto di gran lusso e super-sportive, questa notizia mi sembra molto eloquente circa il modo in cui viene inteso in giro per il mondo il concetto di "basso consumo di carburante".

Nel mio piccolo, da oltre 25 anni non scendo sotto i 18km/l. Qui da noi e nelle nazioni limitrofe da almeno 20 anni sono disponibili e parecchio diffuse vetture di ogni stazza che, se guidate con un minimo di metodo, non hanno grosse difficoltà a percorrere in media almeno 15/16 km con un litro di carburante, spesso e volentieri superando i 20.

Questi signori si pongono per il 2016 l'obiettivo dei 14,5km/l che evidentemente a loro deve sembrare stratosferico. Capirai che roba.
Meglio che niente, meglio tardi che mai, ma non mi stimola certo particolari moti di stupita ammirazione.

l'europa è nettamente più avanti in materia consumi, senza appello.
Quando, se mai ci arriveranno, gli USA raggiungeranno tale obbiettivo, noi europei dove saremo arrivati ?
 
AUDIATRE ha scritto:
l'europa è nettamente più avanti in materia consumi, senza appello.
Quando, se mai ci arriveranno, gli USA raggiungeranno tale obbiettivo, noi europei dove saremo arrivati ?
Direi che saremo nella miseria, dato che il ritmo di ricambio di veicoli previsto dai mentecatti che ci comandano (a Montecitorio oppure a Bruxelles non fa differenza, sotto questo punto di vista) e' praticamente insostenibile in un continente dove c'e' sempre meno "produzione" e pertanto meno soldi ... :rolleyes:
 
leolito ha scritto:
AUDIATRE ha scritto:
l'europa è nettamente più avanti in materia consumi, senza appello.
Quando, se mai ci arriveranno, gli USA raggiungeranno tale obbiettivo, noi europei dove saremo arrivati ?
Direi che saremo nella miseria, dato che il ritmo di ricambio di veicoli previsto dai mentecatti che ci comandano (a Montecitorio oppure a Bruxelles non fa differenza, sotto questo punto di vista) e' praticamente insostenibile in un continente dove c'e' sempre meno "produzione" e pertanto meno soldi ... :rolleyes:

visto il 2009 non resta difficile immaginare un così bel roseo futuro....
 
tyzz76 ha scritto:
L?Ente nazionale statunitense per la sicurezza ed i trasporti, noto con l?acronimo di NHTSA, ha stabilito che tutte le vetture immatricolate a partire dal 2016 dovranno percorrere almeno 14.5 chilometri (34.1 miglia per gallone) con un litro di carburante, pari a 156 grammi di CO2 emessi ogni chilometro.
2016?.....

si prendono tempo, con calma....
 
AUDIATRE ha scritto:
l'europa è nettamente più avanti in materia consumi, senza appello...
Il che porta con sé inevitabili considerazioni, non bellicose o aggressive ma senza dubbio ragionevoli.

Supponiamo che il mio vicino di casa, con la scusa del "siccome pago posso fare come voglio", sprechi allegramente l'acqua potabile (lavando l'auto ogni due giorni, innaffiando i muri di casa nelle sere d'estate per "rinfrescarli", irrigando l'erbetta quotidianamente e via dicendo) mentre io, pur nulla facendomi mancare, ci sto molto più attento. Supponiamo che ad un certo punto io veda abbassarsi la pressione e inasprirsi la bolletta "perché l'acqua potabile scarseggia". Non andrò a dare fuoco alla casa del vicino e nemmeno lo insulterò o schiaffeggerò incontrandolo per strada, ma certamente non proverò nei suoi confronti particolare ammirazione o gratitudine...
 
Il tuo vicino sarebbe già da oggi passibile di contravvenzione. Basta informare la polizia municipale. E comunque sprecare perchè tanto lo fanno anche gli altri non mi sembra la soluzione. Non capisco, tralaltro, cosa costerebbe a noi (che stiamo già consumando meno...) la riduzione dei consumi USA. Se la pagheranno loro, credo... :rolleyes:..o al massimo chi compra le loro vetture.
 
Back
Alto