<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il signore che possiede questo non inquina | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Il signore che possiede questo non inquina

Claudio b. ha scritto:
Se il tubo di scappamento della tua auto uscisse nell'abitacolo e avessi i finestrini bloccati sarebbero affari tuoi, sì.
Siccome invece il tuo tubo di scappamento esce a 30 cm. da un bambino nel passeggino, magari non puoi essere libero di inquinare.
Inoltre, il motivo per cui lo stato non ti deve regalare adattamenti per la tua auto è che i regali non esistono.
Si tratterebbe di incentivi che tutti paghiamo, e pago anche io che magari vado in bici e non inquino, e logica vorrebbe che il danno lo paghi chi lo fa.
Claudio
uhm ... discorso complesso e che penso vada molto piu' in la' del semplice "tubo di scappamento" ....
Senza appoggiar troppo le risposte polemiche che hai ricevuto (che condivido in parte), ritengo che ci siano due componenti del discorso "liberta' per inquinare":
a) il diritto garantito' dalla nostra societa' "civile" ad utilizzare mezzi e prodotti per il nostro beneficio (esteso da comparsi un nuovo TV piu' grande del precedente fino all'auto piu' prestante, oppure farsi un w-e "low-cost" a Barcellona);
b) una certa necessita' di moderazione nel limite personale che si ritenga necessario, oppure come stabilito da vincoli di legge ove esistessero (un'auto parsimoniosa nel primo caso, mi viene in mente il fumare nel secondo).

Ora bene, date le premesse dove una persona rispetta gli obblighi di legge (per esempio un mezzo di trasporto regolarmente omologato e in efficienza), una certa moderazione nelle scelte, e ha il diritto a poter acquistare un'auto e circolare con essa come garantito dalla nostra societa' civile, allora e' anche "libero di inquinare". In quale misura? Ma nella misura nella quale uno paga (e lo sottolineo, perche' ci tornero' dopo) in modo anche abbastanza ESOSO tale diritto.
In dettaglio: lo Stato trae notevoli benefici da ogni km che uno percorre con un mezzo di trasporto, nonche' da ogni litro di carburante che uno versa nel serbatoio e brucia allegremente nell'aria (chi piu', chi meno).
Ogni litro comporta un futuro costo ambientale, compensato a mio avviso da prezzo che si paga per averlo.
Orbene, per esempio .... dove sono le iniziative dello Stato per porre "riparo" all'inquinamento che io emetto? Perche' non mi viene reso in azioni di bilancio e di compenso l'inquinamento prodotto dal mio uso di un veicolo?

Questo mio quesito, che mi pongo da tempo, mi fa pensare che pensieri come quello che hai espresso ("sei o non sei libero di inquinare?") va purtroppo condizionato da come viene interpretato il costo dell'inquinamento. E a mio avviso si va nella strada sbagliata ....

Poi non consideriamo le altre variabili: l'imberbe col macchinone o suv che consuma di piu', un mostro ambientale praticamente, rende un contributo assai piu' vantaggioso allo Stato di chi gira nella parsimoniosa berlina a gas (poniamo). Ebbene, perche' non viene presentato il modo nel quale entrambi "contribuiscono"?
Perche' sono d'accordo che e' meglio non inquinare a priori che non inquinare e col "ricavo" dell'inquinamento (parliamo di carburanti ) gestire azioni di ripristino ... ma dipende anche da "come inquino" e "cosa inquino".
Se vado a fare un w-e in montagna girando in moto (attivita' totalmente voluttuaria) finiro' cmq per inquinare molto meno che non se andavo il w-e "low-cost" a Barcellona che usavo come esempio sopra ... si oppure no?

E a cosa avrei diritto in entrambi i casi?
Scusate la prolissita', ma questa semplice domanda ("sei o non sei libero di inquinare?") mi affascina nel suo insieme, e sono convinto che stiamo andando nella direzione sbagliata non capendo che il discorso "inquinamento" non si risolve con populismo oppure scenate da operetta additanto a caso "inquinatori" .... ma e' parte di uno schema veramente grande, dove tutte le nostre azioni (dal respirare fino a fare un figlio fino a prendere la carne all'Esselunga) fanno parte di uno schema dove bisogna bilanciare desideri e diritti garantiti dalla societa' odierna con moderazioni e restrizioni provenienti dagli eccessi di tale societa'.
Come sempre, c'e' una via di mezzo, basta cercarla ;)
 
Claudio b. ha scritto:
elancia75 ha scritto:
Beh, il tempo potevi trovarlo da subito, per non rispondermi, così avrei risparmiato un pò del mio. Mi ha fatto comunque piacere essere illuminato dalla tua saggezza, saggezza che molti di noi non possiedono, come si evince dagli altri forumers, evidentemente non ai tuoi livelli di profondo intelletto ed umana comprensione.
Quando avrai messo insieme qualcosa e lo vorrai argomentare sono a disposizione.
Se invece hai bisogno di sentirti dire che hai ragione su un tema che posti in un forum, fai prima a scriverti una mail, che rimane tra te e te.
Claudio

Lascia stare...
"Vincere una discussione su internet e' come vincere le matolimpiadi per ritardati: sarai anche arrivato primo, ma resti sempre un ritardato".
[Utente di un forum che non ricordo]

"Puoi portare un cavallo all'acqua, ma non puoi costringerlo a bere"
[Proverbio indiano]

"Non ragioniam di lor, ma guarda e passa"
[Dante]

;)
 
Claudio b. ha scritto:
99octane ha scritto:
Claudio b. ha scritto:
elancia75 ha scritto:
Se io, con mezzi meno costosi, voglio essere libero di inquinare, saranno affari miei o no?!?
Perchè non mi regalano i pannelli fotovoltaici ed un sistema che adatti la mia auto alle normative euro 6; 7; 8 ?
Perchè vogliono fare business su di un valore sacro come la salute (a detta loro)?

Questa ipocrisia ecologista mi disgusta.
Se il tubo di scappamento della tua auto uscisse nell'abitacolo e avessi i finestrini bloccati sarebbero affari tuoi, sì.
Siccome invece il tuo tubo di scappamento esce a 30 cm. da un bambino nel passeggino, magari non puoi essere libero di inquinare.
Inoltre, il motivo per cui lo stato non ti deve regalare adattamenti per la tua auto è che i regali non esistono.
Si tratterebbe di incentivi che tutti paghiamo, e pago anche io che magari vado in bici e non inquino, e logica vorrebbe che il danno lo paghi chi lo fa.
Claudio

Con gente che ragiona cosi', non stupisce che l'Italia sia governata da chi la governa (ora l'uno, ora l'altro).
I regali non esistono. In nessun senso. Dunque ciascuno compra e usa quello che puo', perche' viviamo in un paese libero, e deve farlo responsabilmente. Come responsabilmente si devono portare a spasso i bambini.
Addirittura mi hai indicato come la causa della qualità della classe politica italiana, di qualsiasi schieramento!
Fantastico.

Non c'e' niente di "fantastico". Chi ci governa (dell'una o dell'altra parte) l'abbiamo sott'occhio ogni giorno.
E finche' continueremo a dargli ragione acriticamente, non cambiera' granche'.
Che se ti attacchi a un tubo di scarico non ti fa bene e' un'ovvieta' che non significa nulla. Anche se infili due dita nella presa non ti fa bene...

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Cosa facciamo? Via le prese dalle case?
Le auto sono una componente irrilevante ma estremamente redditizia dell'inquinamento, sulla quale fare leva usando i sensi di colpa per ottenere soldi facili.
Intanto, le VERE cause d'inquinamento (che fan ricchi i nostri oligarchi) restano intoccate. Perche' i media non ne parlano?
Perche' non c'e' alcuna opera di sensibilizzazione?
Perche' nessuno parla dei VERI danni ambientali (non il "riscaldamento globale") che certe industrie e certe politiche "ecologiste" producono in questo mondo, in cui vivo io quanto te?

La parte più divertente è quella in cui esprimi il concetto di portare a spasso i bambini responsabilmente.
Formalmente hai ragione, e portar a spasso i bambini sulla tangenziale non è salutare.
Ma ti è venuto in mente che magari li devi portare all'asilo e non abiti a Madonna di Campiglio?
Gli anni passano ma le ruggini restano!
;-)
Ciao 99Octane (ex la vendetta)
Claudio (Clab04)

Quello che intendo e' che si vedono spesso mamme per strada con il bambino "protruso" sul passaggio pedonale con la faccia a dieci cm dal tubo di scarico che non si preoccupano minimamente. (No, non dico per dire: visto coi miei occhi. :( )
Son quelle cose che ti fan pensare che ci vorrebbe una patente anche per fare figli, oltre che per guidare...
 
leolito ha scritto:
Claudio b. ha scritto:
Se il tubo di scappamento della tua auto uscisse nell'abitacolo e avessi i finestrini bloccati sarebbero affari tuoi, sì.
Siccome invece il tuo tubo di scappamento esce a 30 cm. da un bambino nel passeggino, magari non puoi essere libero di inquinare.
Inoltre, il motivo per cui lo stato non ti deve regalare adattamenti per la tua auto è che i regali non esistono.
Si tratterebbe di incentivi che tutti paghiamo, e pago anche io che magari vado in bici e non inquino, e logica vorrebbe che il danno lo paghi chi lo fa.
Claudio
uhm ... discorso complesso e che penso vada molto piu' in la' del semplice "tubo di scappamento" ....
Senza appoggiar troppo le risposte polemiche che hai ricevuto (che condivido in parte), ritengo che ci siano due componenti del discorso "liberta' per inquinare":
a) il diritto garantito' dalla nostra societa' "civile" ad utilizzare mezzi e prodotti per il nostro beneficio (esteso da comparsi un nuovo TV piu' grande del precedente fino all'auto piu' prestante, oppure farsi un w-e "low-cost" a Barcellona);
b) una certa necessita' di moderazione nel limite personale che si ritenga necessario, oppure come stabilito da vincoli di legge ove esistessero (un'auto parsimoniosa nel primo caso, mi viene in mente il fumare nel secondo).

Ora bene, date le premesse dove una persona rispetta gli obblighi di legge (per esempio un mezzo di trasporto regolarmente omologato e in efficienza), una certa moderazione nelle scelte, e ha il diritto a poter acquistare un'auto e circolare con essa come garantito dalla nostra societa' civile, allora e' anche "libero di inquinare". In quale misura? Ma nella misura nella quale uno paga (e lo sottolineo, perche' ci tornero' dopo) in modo anche abbastanza ESOSO tale diritto.
In dettaglio: lo Stato trae notevoli benefici da ogni km che uno percorre con un mezzo di trasporto, nonche' da ogni litro di carburante che uno versa nel serbatoio e brucia allegremente nell'aria (chi piu', chi meno).
Ogni litro comporta un futuro costo ambientale, compensato a mio avviso da prezzo che si paga per averlo.
Orbene, per esempio .... dove sono le iniziative dello Stato per porre "riparo" all'inquinamento che io emetto? Perche' non mi viene reso in azioni di bilancio e di compenso l'inquinamento prodotto dal mio uso di un veicolo?

Questo mio quesito, che mi pongo da tempo, mi fa pensare che pensieri come quello che hai espresso ("sei o non sei libero di inquinare?") va purtroppo condizionato da come viene interpretato il costo dell'inquinamento. E a mio avviso si va nella strada sbagliata ....

Poi non consideriamo le altre variabili: l'imberbe col macchinone o suv che consuma di piu', un mostro ambientale praticamente, rende un contributo assai piu' vantaggioso allo Stato di chi gira nella parsimoniosa berlina a gas (poniamo). Ebbene, perche' non viene presentato il modo nel quale entrambi "contribuiscono"?
Perche' sono d'accordo che e' meglio non inquinare a priori che non inquinare e col "ricavo" dell'inquinamento (parliamo di carburanti ) gestire azioni di ripristino ... ma dipende anche da "come inquino" e "cosa inquino".
Se vado a fare un w-e in montagna girando in moto (attivita' totalmente voluttuaria) finiro' cmq per inquinare molto meno che non se andavo il w-e "low-cost" a Barcellona che usavo come esempio sopra ... si oppure no?

E a cosa avrei diritto in entrambi i casi?
Scusate la prolissita', ma questa semplice domanda ("sei o non sei libero di inquinare?") mi affascina nel suo insieme, e sono convinto che stiamo andando nella direzione sbagliata non capendo che il discorso "inquinamento" non si risolve con populismo oppure scenate da operetta additanto a caso "inquinatori" .... ma e' parte di uno schema veramente grande, dove tutte le nostre azioni (dal respirare fino a fare un figlio fino a prendere la carne all'Esselunga) fanno parte di uno schema dove bisogna bilanciare desideri e diritti garantiti dalla societa' odierna con moderazioni e restrizioni provenienti dagli eccessi di tale societa'.
Come sempre, c'e' una via di mezzo, basta cercarla ;)

Condivido in toto il tuo ragionamento (se non l'avessi scritto te l'avrei scritto io con parole più o meno simili).

Tuttavia, è doveroso fare un distinguo tra come DOVREBBE essere e come in realtà E'.

In generale, visto che consumi e inquinamento sono voci direttamente correlate in quanto chi più consuma, in genere, più inquina e visto che l'inquinamento è potenzialmente nocivo, si deve trovare una strada per eliminare gli effetti negativi dell'inquinamento cercando di "compensare" questo attraverso misure che ne riducano gli effetti negativi.

Ora, il miglior modo per farlo è, secondo me, destinare una parte delle accise che gravano sui carburanti alla ricerca di fonti energetiche alternative (progetto di medio-lungo termine) e al compensamento dell'inquinamento prodotto dalla combustione dei carburanti fossili (progetto di breve termine).
Nel primo caso, ad esempio i fondi destinati alla ricerca andrebbero concentrati verso le fonti alternative di propulsione per l'autotrazione, mentre nel secondo caso, ad esempio alla piantagione di nuovi alberi che in un certo qual modo riescano a "compensare" la C02 emessa dai veicoli in modo da ottenere nel corso del tempo il famigerato "impatto zero".

Il problema, tuttavia, non si pone, dal momento in cui, sui carburanti gravano accise che servono a pagare pensioni o al mantenimento degli ospedali (nel migliore dei casi) oppure a finanziare la guerra di Abissinia del secolo che fù....
:rolleyes:

Va un pò meglio all'estero (Inghilterra e Belgio ad esempio) dove le accise sui carburanti servono in misura sostanziosa al mantenimento delle infrastrutture stradali...
 
bellafobia ha scritto:
Ke i politici sfruttino l'ambiente per introitare è una cosa spregevole ed ingiusta: ke venga sfruttato questo pretesto per fregarsene dell'ambiente è una cosa altrettanto deplorevole ;)

E' la stessa cosa.
Gli stessi che ti agitano davanti questo o quello spauracchio per attirare la tua attenzione su questioni "ambientali" inesistenti sono quelli che poi fanno i danni veri, di cui nessuno parla, su cui i media "sorvolano" e che stanno producendo anche gravi danni economici al paese.
 
99octane ha scritto:
bellafobia ha scritto:
Ke i politici sfruttino l'ambiente per introitare è una cosa spregevole ed ingiusta: ke venga sfruttato questo pretesto per fregarsene dell'ambiente è una cosa altrettanto deplorevole ;)

E' la stessa cosa.
Gli stessi che ti agitano davanti questo o quello spauracchio per attirare la tua attenzione su questioni "ambientali" inesistenti sono quelli che poi fanno i danni veri, di cui nessuno parla, su cui i media "sorvolano" e che stanno producendo anche gravi danni economici al paese.
infatti non mi sembra ke io abbia mai difeso la nostra classe dirigente (di entrambi gli schieramenti). si sa ke l'automobilista è "una gallina dalle uova d'oro" per lo stato: facili da tassare e praticamente indifesi :rolleyes: mentre ki può - economicamente parlando - inquina senza problemi e magari neanke pagando il "debito" con l'ambiente e la società tutta (come nel caso del "barcone" da multimilionario portato ad esempio). questo però non deve influenzare la NOSTRA responsabilità ;)
 
leolito ha scritto:
Claudio b. ha scritto:
Se il tubo di scappamento della tua auto uscisse nell'abitacolo e avessi i finestrini bloccati sarebbero affari tuoi, sì.
Siccome invece il tuo tubo di scappamento esce a 30 cm. da un bambino nel passeggino, magari non puoi essere libero di inquinare.
Inoltre, il motivo per cui lo stato non ti deve regalare adattamenti per la tua auto è che i regali non esistono.
Si tratterebbe di incentivi che tutti paghiamo, e pago anche io che magari vado in bici e non inquino, e logica vorrebbe che il danno lo paghi chi lo fa.
Claudio
uhm ... discorso complesso e che penso vada molto piu' in la' del semplice "tubo di scappamento" ....
Senza appoggiar troppo le risposte polemiche che hai ricevuto (che condivido in parte), ritengo che ci siano due componenti del discorso "liberta' per inquinare":
a) il diritto garantito' dalla nostra societa' "civile" ad utilizzare mezzi e prodotti per il nostro beneficio (esteso da comparsi un nuovo TV piu' grande del precedente fino all'auto piu' prestante, oppure farsi un w-e "low-cost" a Barcellona);
b) una certa necessita' di moderazione nel limite personale che si ritenga necessario, oppure come stabilito da vincoli di legge ove esistessero (un'auto parsimoniosa nel primo caso, mi viene in mente il fumare nel secondo).

Ora bene, date le premesse dove una persona rispetta gli obblighi di legge (per esempio un mezzo di trasporto regolarmente omologato e in efficienza), una certa moderazione nelle scelte, e ha il diritto a poter acquistare un'auto e circolare con essa come garantito dalla nostra societa' civile, allora e' anche "libero di inquinare". In quale misura? Ma nella misura nella quale uno paga (e lo sottolineo, perche' ci tornero' dopo) in modo anche abbastanza ESOSO tale diritto.
In dettaglio: lo Stato trae notevoli benefici da ogni km che uno percorre con un mezzo di trasporto, nonche' da ogni litro di carburante che uno versa nel serbatoio e brucia allegremente nell'aria (chi piu', chi meno).
Ogni litro comporta un futuro costo ambientale, compensato a mio avviso da prezzo che si paga per averlo.
Orbene, per esempio .... dove sono le iniziative dello Stato per porre "riparo" all'inquinamento che io emetto? Perche' non mi viene reso in azioni di bilancio e di compenso l'inquinamento prodotto dal mio uso di un veicolo?

Questo mio quesito, che mi pongo da tempo, mi fa pensare che pensieri come quello che hai espresso ("sei o non sei libero di inquinare?") va purtroppo condizionato da come viene interpretato il costo dell'inquinamento. E a mio avviso si va nella strada sbagliata ....

Poi non consideriamo le altre variabili: l'imberbe col macchinone o suv che consuma di piu', un mostro ambientale praticamente, rende un contributo assai piu' vantaggioso allo Stato di chi gira nella parsimoniosa berlina a gas (poniamo). Ebbene, perche' non viene presentato il modo nel quale entrambi "contribuiscono"?
Perche' sono d'accordo che e' meglio non inquinare a priori che non inquinare e col "ricavo" dell'inquinamento (parliamo di carburanti ) gestire azioni di ripristino ... ma dipende anche da "come inquino" e "cosa inquino".
Se vado a fare un w-e in montagna girando in moto (attivita' totalmente voluttuaria) finiro' cmq per inquinare molto meno che non se andavo il w-e "low-cost" a Barcellona che usavo come esempio sopra ... si oppure no?

E a cosa avrei diritto in entrambi i casi?
Scusate la prolissita', ma questa semplice domanda ("sei o non sei libero di inquinare?") mi affascina nel suo insieme, e sono convinto che stiamo andando nella direzione sbagliata non capendo che il discorso "inquinamento" non si risolve con populismo oppure scenate da operetta additanto a caso "inquinatori" .... ma e' parte di uno schema veramente grande, dove tutte le nostre azioni (dal respirare fino a fare un figlio fino a prendere la carne all'Esselunga) fanno parte di uno schema dove bisogna bilanciare desideri e diritti garantiti dalla societa' odierna con moderazioni e restrizioni provenienti dagli eccessi di tale societa'.
Come sempre, c'e' una via di mezzo, basta cercarla ;)

Prima di tutto, e' da dimostrare che il SUV piuttosto che l'Euro 0 abbiano un un impatto ambientale maggiore di una Euro 5.
Perche' il consumo specifico o le emissioni specifiche sono una misura totalmente teorica che non e' legata in alcun modo alla realta', dunque non ha alcun spazio in un ragionamento pratico o sicentifico. Ma ne ha, non a caso, moltissimo in ragionamenti "politici".
L'unica misura reale e' il carburante che uso.
L'unica forma reale di compensazione e' sul prezzo di tale carburante.

In Italia tale forma di compensazione esiste gia' ed e' una delle piu' costose al mondo.

Infatti, per ogni litro di benzina che consumo, ne do' indietro TRE allo stato: quello che ho consumato, piu' altri due (il che fa del proprietario di SUV un "contribuente ecologico" migliore del proprietario d'utilitaria ;) ).
Dunque, se le cose a livello ambientale van male, di chi e' la colpa?
Di chi fa in modo INOPPUGNABILE la sua parte, restituendo tre volte le risorse che usa, o di chi non sfrutta correttamente le risorse che ha ricevuto?
 
bellafobia ha scritto:
infatti non mi sembra ke io abbia mai difeso la nostra classe dirigente (di entrambi gli schieramenti). si sa ke l'automobilista è "una gallina dalle uova d'oro" per lo stato: facili da tassare e praticamente indifesi :rolleyes: mentre ki può - economicamente parlando - inquina senza problemi e magari neanke pagando il "debito" con l'ambiente e la società tutta (come nel caso del "barcone" da multimilionario portato ad esempio). questo però non deve influenzare la NOSTRA responsabilità ;)

Certo che no, per carita'!
Ma vedi sopra per le "responsabilita" di certe categorie propagandate come "inquinanti".
Il "SUVvaro" all'atto pratico e' piu' "ecologico" di quello con l'auto a metano... o quanto meno un miglior "contribuente ecologico", ecco.
Pero' intanto il solito "divide et impera" la vince.
 
Sappiate che comunque, nel campo della natica da diporto e non, il tema della riduzione di consumi ed emissioni è il tema tecnico del momento.

Nel campo degli yacht a motore, anche prodotti in serie, negli ultimi quindici-venti anni si è assistito allo stesso fenomeno avvenuto in campo automobilistico: lievitazione di dimensioni, dotazioni e accessori che hanno incrementato in modo sostanziale i pesi e costretto ad utilizzare motorizzazioni sempre più potenti anche a parità di dimensioni.

Tutti ora però stanno facendo la corsa all'ottimizzazione delle strutture, propulsione e carene per produrre barche più efficienti. Non si tratta di mero ecologismo, ma anche di miglioramento tecnico ed opportunità, perché anche all' armatore multimilionario risparmiare svariate decine di migliaia di euro di carburante per gli spostamenti del suo yacht non fa certo schifo; inoltre il tema della sostenibilità è ben visto in questo momento e restituisce anche un'immagine positiva.
Poi la barca più efficiente consuma meno a parità di velocità ma va anche più veloce a parità di motorizzazione...

Il discorso, ovviamente, è ancora più importante per le navi da trasporto, che hanno un ruolo enorme nella movimentazione delle merci a livello mondiale, dove l'efficienza energetica riveste un ruolo primario e in questo momento gli studi per migliorarla sono ancora più avanzati e a tutto campo.

E anche dal lato opposto, cioè quello delle piccole o medie barche a motore, l'impatto ambientale sta diventando prioritario: i fuoribordo sono concepiti per ridurre sempre di più le emissioni, il due tempi sta scomparendo,esiste una gamma estesa di piccoli e piccolissimi fuoribordo elettrici (obbligatori in alcuni specchi d'acqua, nei parchi naturali, etc...) sono già costruite da qualche anno le prime barche a motore ibride.

Insomma, sta avvenendo più o meno la stessa presa di coscienza per riduzione di inquinamento ed emissioni che c'è stata in campo automobilistico.

Attenti comunque a sparare a zero sulla nautica, che è sempre un facile bersaglio: i cantieri italiani sono tra i primi nel mondo nella nautica da diporto di lusso, soprattutto per le barche di grandi dimensioni, è un settore che è rimasto uno dei pochi veri fiori all'occhiello del nostro Paese, che da lavoro a tante persone, con un indotto importantissimo, fatto da professionalità di alto livello.

Comunque se si tiene alla sostenibilità esistono splendidi superyacht a vela: la barca a vela è il mezzo ecologico per eccellenza.
 
Rientro stasera dal week-end e trovo con sorpresa un bel dibattito scaturito dalla mia stupida e immorale boutade provocatoria circa il tema dell'ecologia e chi lo gestisce.
Quello che emerge dalle vostre riflessioni è che l'ecologia ce la dobbiamo gestire da soli perchè è giustamente "cosa nostra" ed ognuno di noi, anche dal più piccolo gesto, può contribuire a migliorare la propria ed altrui qualità della vita. Questa forse è proprio la chiave giusta, a prescindere dalle imposizioni del "nuovo mercato".
Lo stesso mercato, probabilmente, che promuove le guerre e la diffusione delle armi.
 
FedeSiena ha scritto:
...Ora, il miglior modo per farlo è, secondo me, destinare una parte delle accise che gravano sui carburanti alla ricerca di fonti energetiche alternative (progetto di medio-lungo termine) e al compensamento dell'inquinamento prodotto dalla combustione dei carburanti fossili (progetto di breve termine).
Nel primo caso, ad esempio i fondi destinati alla ricerca andrebbero concentrati verso le fonti alternative di propulsione per l'autotrazione, mentre nel secondo caso, ad esempio alla piantagione di nuovi alberi che in un certo qual modo riescano a "compensare" la C02 emessa dai veicoli in modo da ottenere nel corso del tempo il famigerato "impatto zero".

Il problema, tuttavia, non si pone, dal momento in cui, sui carburanti gravano accise che servono a pagare pensioni o al mantenimento degli ospedali (nel migliore dei casi) oppure a finanziare la guerra di Abissinia del secolo che fù....
:rolleyes:
Infatti il caso delle multe e' eclatante ... :rolleyes:
 
elancia75 ha scritto:
Rientro stasera dal week-end e trovo con sorpresa un bel dibattito scaturito dalla mia stupida e immorale boutade provocatoria circa il tema dell'ecologia e chi lo gestisce.
Quello che emerge dalle vostre riflessioni è che l'ecologia ce la dobbiamo gestire da soli perchè è giustamente "cosa nostra" ed ognuno di noi, anche dal più piccolo gesto, può contribuire a migliorare la propria ed altrui qualità della vita. Questa forse è proprio la chiave giusta, a prescindere dalle imposizioni del "nuovo mercato".
Lo stesso mercato, probabilmente, che promuove le guerre e la diffusione delle armi.
Visto! Possiamo ancora sorpendere!!! :thumbup:
 
leolito ha scritto:
Visto! Possiamo ancora sorpendere!!! :thumbup:
Solo per dirti che ho letto le tue riflessioni con attenzione e condivido il tuo atteggiamento volto a fare luce sul fenomeno, e a far riflettere sui luoghi comuni diffusi sul tema dell'inquinamento.
Aggiungo che il tema dell'ambientalismo, così come tutti i temi cavalcati dalla massa, passano in 10 minuti da ideali di una elite a fenomeno di massa, e in altri 10 minuti a fabbriche di soldi, e rimanere arroccati all'ideale è il gioco di chi ci speculerà sopra.
La mia posizione quindi non è quella di un fanatico ambientalista.
Dico solo che non è opportuno confondere la libertà di ognuno con la libertà di fare il **bip** che si vuole legittimata dalla semplice costatazione di essere in grado di farlo.
Ciao
Claudio b. (Clab04)
 
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