<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il secondo tragico Marchionne di Marco Travaglio... | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Il secondo tragico Marchionne di Marco Travaglio...

blackblizzard82 ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Tanto per dire, da qui risulterebbe come, a livello di soldi pubblici agevolati per la costruzione, lo Stato potrebbe dirsi titolare di una quota di proprietà, anche ingente, riguardo ad un nunero di stabilimenti.

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/contro-i-liberisti-alla-vaccinara-arrivano-i-numeri-la-fiat-ha-ricevuto-dallo-stato-44184.htm

Domanda, ma questa cosa risulta da qualche parte, qualche politico ha provveduto a scriverlo nero su bianco, che é roba NOSTRA, messa a loro disposizione nell'interesse nazionale, ma sostanzialmente NOSTRA?

a parte che questo sito "Dagospia" bisogna vedere quanto possa essere attendibile (già uno che mi mette in ballo la cassintegrazione significa che non capisce una mazza), poi vorrei far notare che utilizzando questo tipo di ragionamento, io che ho sempre pagato il canone Rai a differenza di molti altri potrei rivendicare il mio posto come amministratore delegato perchè è anche un pò mia? :D

La fonte non é il sito, ma la Cgia di Mestre. Ma non credo siano gli unici in grado di abbozzare un calcolo per difetto.

Nel caso del canone rai paghi una tariffa per un servizio che ti viene erogato, non partecipi agli investimenti per fondare l'infrastruttura e tirare sù ripetitori.

Del resto l'eventuale controparte non siamo tu o io, ma casomai lo Stato Italiano, che non ha pagato un canone di abbonamento, né generici incentivi per rottamazione, a pioggia, ma in questo caso ha investito direttamente ed in prima persona miliardi di euro in conto capitale, su infrastrutture ora di proprietà Fiat.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Tanto per dire, da qui risulterebbe come, a livello di soldi pubblici agevolati per la costruzione, lo Stato potrebbe dirsi titolare di una quota di proprietà, anche ingente, riguardo ad un nunero di stabilimenti.

a livello di IRAP IRES IRPEF eccetera versate, la Fiat come contribuente potrebbe dirsi titolare di una quota di proprietà anche ingente del patrimonio pubblico.

è un cane che si morde la coda.
non ha senso che lo Stato utilizzi le imprese private per fare socialità alla bisogna; lo Stato deve creare le condizioni perché la socialità arrivi sia dal privato sia dal pubblico
 
moogpsycho ha scritto:
non concordo, a me fa arrabbiare la mancanza di responsabilità sociale, non i 20 miliardi.
Eccome se possiamo, quelli sarebbero soldi di noi italiani che abbiamo salvato la Fiat più di una volta nel corso della sua vita. Lo scopo degli aiuti erano quelli di far lavorare la gente e non far comprare la Ferrari mimetica ad un analfabeta, o i libri invenduti del padre al figlio più grande con la laurea honoris causa in ingegneria.
 
belpietro ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Tanto per dire, da qui risulterebbe come, a livello di soldi pubblici agevolati per la costruzione, lo Stato potrebbe dirsi titolare di una quota di proprietà, anche ingente, riguardo ad un nunero di stabilimenti.

a livello di IRAP IRES IRPEF eccetera versate, la Fiat come contribuente potrebbe dirsi titolare di una quota di proprietà anche ingente del patrimonio pubblico.

è un cane che si morde la coda.
non ha senso che lo Stato utilizzi le imprese private per fare socialità alla bisogna; lo Stato deve creare le condizioni perché la socialità arrivi sia dal privato sia dal pubblico

Obietterei che questo diritto, in virtù delle imposte pagate, virtualmente credo lo possiamo accampare tutti, non solo Fiat. Non a caso ci identifichiamo con lo Stato, e le imposte, almeno idealmente, le versiamo "per noi".

La differenza é che, almeno per ora, lo Stato Italiano non può decidere un bel mattino di andarsene dall'Italia portandosi via le scuole, gli ospedali, il Colosseo e l'Autostrada del Sole, per la costruzione delle quali strutture abbiamo versato le imposte.

Peraltro obbligati dalla legge, laddove i contributi Fiat dovrebbero essere stati valutati su iniziativa volontaria e niente affatto automatica, in base ad un interesse particolare valutato ad hoc e sottoposto a determinate condizioni.
Che però nessuno si é preoccupato di mettere per iscritto.

Il discorso per me porta sempre ai famosi vincoli. Ti do un numero di miliarducci, ad una serie di condizioni e vincoli, valevoli per un tot di anni. Mi pare che gli altri facciano così.

Lo stesso Stato Italiano lo fa, quando raramente concede contributi alle piccole imprese ed agli individui. Fiat in questo senso é sfuggita ad ogni regola: tutto a fondo perduto.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
belpietro ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Tanto per dire, da qui risulterebbe come, a livello di soldi pubblici agevolati per la costruzione, lo Stato potrebbe dirsi titolare di una quota di proprietà, anche ingente, riguardo ad un nunero di stabilimenti.

a livello di IRAP IRES IRPEF eccetera versate, la Fiat come contribuente potrebbe dirsi titolare di una quota di proprietà anche ingente del patrimonio pubblico.

è un cane che si morde la coda.
non ha senso che lo Stato utilizzi le imprese private per fare socialità alla bisogna; lo Stato deve creare le condizioni perché la socialità arrivi sia dal privato sia dal pubblico

Obietterei che questo diritto, in virtù delle imposte pagate, virtualmente credo lo possiamo accampare tutti, non solo Fiat.
certamente.
ciascuno in proporzione.

sul fatto che un intervento serio debba presupporre la fissazione di precisi termini, sono d'accordissimo.

però quando mancano dei precisi termini, tanto è poco corretto da parte di chi ha ricevuto l'aiuto far finta di niente, altrettanto scorretto è da parte di chi l'ha dato pretendere una "riconoscenza eterna e illimitata"
 
Ellamadonna, tutti inc@zzati con Travaglio.
Siamo proprio arrivati all'assurdo.
Credo sarebbe molto più opportuno indirizzare le nostre ire verso altri obiettivi che che fanno danni ben maggiori di un giornalista che non si avvale neanche dei contributi pubblici.
Travaglio ha solo messo alla berlina la "convocazione di Marchionne per chiarimenti" non ha mica fatto un trattato di economia nè tantomeno ha messo al muro le scelte imprenditoriali dello stesso.
Ma come cacchio li leggete i giornali.
Travaglio può essere antipatico ma non è certo l'ultimo mòna che si è inventato di fare il giornalista.
 
Ecco un altro articolo preso dal fatto, stranamente completamente opposto a quello di Travaglio.

Il momento di tifare per la Fiat
di Sandro Trento | 20 settembre 2012

Marchionne, che in molti paesi è ritenuto un grande leader d?impresa, è ancora una volta sul banco degli imputati in Italia. In molti si scagliano contro di lui, dimenticando che fu Marchionne a salvare la Fiat ormai prossima al fallimento solo pochi anni fa.

Sono previsti incontri tra i vertici Fiat e il Governo nelle prossime ore.

Vale la pena di citare qualche dato sulla FIAT. Ad agosto il gruppo Fiat-Chrysler ha venduto circa 20 mila pezzi in Italia; 98 mila in Brasile (un vero record in quello che è il quarto mercato mondiale), 168 mila in Usa e Canada (5 mila delle quali costituite dalla Fiat 500). Se si considerano i primi otto mesi del 2012 si scopre che Fiat ha venduto circa 600 mila pezzi in Europa (330 mila dei quali in Italia); circa 600 mila vetture in Sud America e un milione e 300 mila fra Usa e Canada.

Da questi dati emerge con chiarezza che il mercato europeo e soprattutto quello italiano sono quelli che per il gruppo Fiat vanno meno bene. L?Italia in particolare pesa relativamente poco in termini di vendite per il Gruppo di Torino.

In molti pensano che la Fiat sia pronta a lasciare l?Italia ma non vi sono prove concrete di un simile disegno.

Diodato Pirone su Il Messaggero di oggi ricorda che ?Fiat un anno fa ha investito 800 milioni nel plant di Pomigliano appena premiato come migliore stabilimento europeo da una rivista ingegneristica tedesca, sta riaprendo una fabbrica Maserati a Grugliasco tirando via da 8 anni di cassa integrazione mille operai, sta assumento 300 ingegneri all?emiliana Vm motori per importare grandi diesel a Detroit?.

Non è solo Fiat ad avere problemi in Europa; General Motors da ben 14 anni registra perdite con la sua controllata Opel (quest?anno perde circa un miliardo di euro) e lo stesso accade a Ford, la cui filiale europea quest?anno perderà all?incirca 2 miliardi di euro. Peugeot-Citroen del resto perdono 7 milioni al giorno. Non è vero quindi che sia solo FIAT ad andare male in Europa mentre tutti fanno profitti.

Marchionne ha svelato a Repubblica che Fiat quest?anno farà in Europa 700 milioni di euro di perdite. Il gruppo da anni insomma fa profitti in altri mercati che poi sono distrutti dalle perdite in Italia.

La Chrysler, dopo la cura Marchionne, dovrebbe produrre oltre 3,5 miliardi di utile operativo e 1,5 miliardi di utile netto. L?incremento nella produzione di auto negli impianti americani di Chrysler è stata in 24 mesi pari al 52%. E questo spiega perché in Usa Marchionne sia considerato un vero guru dell?auto.

La crisi del mercato europeo e di quello italiano in particolare hanno reso obsoleto il Piano Fabbrica Italia. Due anni fa si pensava di raddoppiare la produzione in Italia ma poi il quadro è talmente peggiorato che è divenuto non più razionale investire nella produzione in Italia. Una delle idee strategiche era quella di produrre in Italia a costi ridotti per poi esportare in USA e in altri mercati, ma il conflitto con il sindacato ha reso meno semplice questa strategia.

Alcuni osservatori suggeriscono a Fiat di vendere l?Alfa Romeo (Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera ad esempio lo ripete da tempo), ma una simile scelta segnerebbe un colpo ulteriore alla capacità competitiva del Gruppo di Torino. Vendere Alfa Romeo ora alla Volkswagen significherebbe ridurre la capacità di Fiat di vendere auto in Usa e regalare a un concorrente già superiore una nuova arma competitiva. Insomma follia pura.

L?Italia è un paese nel quale tutti si sentono CT della Nazionale di calcio e tutti si sentono in diritto di dare consigli agli imprenditori soprattutto in campo automobilistico.

Per sviluppare un nuovo modello di auto oggi ci voglio almeno 18 mesi di lavoro e vari miliardi di euro. Marchionne ritiene che sino a quando in Europa non sia chiusa la gravissima crisi di fiducia legata alla Grecia e alla paura di un fallimento di paesi come la Spagna o l?Irlanda non sarebbe sensato introdurre nuovi modelli. Si sosterrebbero vari miliardi di euro di costo in cambio di ricavi incerti. I critici dicono: ?no, è il contrario, proprio perché c?è crisi bisogna investire in nuovi modelli?.

Una cosa è certa, questo è il momento di fare il tifo per la Fiat e non di augurarsi il suo fallimento (come fanno in molti). Una grande impresa è un patrimonio di tutto il paese, ci vogliono generazioni per crearne una e in Italia ce ne sono rimaste poche. E? essenziale che le forze sociali, il sistema bancario e il Governo facciano squadra per trovare soluzioni razionali affinché Fiat possa diventare più competitiva, possa ridurre le perdite in Italia (senza tagliare troppi posti di lavoro), possa stringere nuove alleanze internazionali.


Strano che tutti gli articoli che mostrano di avere una visione un pelo più approfondita del mercato e della congiuntura in cui si trova non siano così critici con Marchionne, ma lascino le porte aperte sia sull'una che sull'altra strategia (investire in perdita o aspettare).
La verità è che non c'è certezza che funzioni. Ma coi soldi che abbiamo adesso forse è l'unica che possiamo permetterci?
Boh. Vedremo.
 
belpietro ha scritto:
da noi i consumatori sono mucche da mungere, chi produce un reddito un ladro, le aziende delle "risorse sociali"
Vero, i consumatori sono trattati malissimo, ma chi dichiara il proprio reddito non viene considerato un ladro, ma un fesso.
Se non vuoi pagare gli stipendi non apri un azienda.
A buon intenditore poche parole.
 
Back
Alto