<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il mio primo viaggio a pile! | Page 25 | Il Forum di Quattroruote

Il mio primo viaggio a pile!

No, non lo è, e ci sono i tifosi del ritorno al ritorno al passato.

L'end point e vicino, ma, quel che è peggio, si avvicina a velocità ed accelerazione crescente.

E discutono del 2035 per portarlo al 2050...
Gli scettici sul 2035 non sono necessariamente tifosi del ritorno al passato, anzi potrebbe essere esattamente il contrario. Il 2035 si riferisce a un'azione specifica che verosimilmente sarà quasi del tutto inefficace in relazione al risultato dichiarato, a fronte di uno sconvolgimento economico e sociale dai risultati imprevedibili su centinaia di milioni di persone. La mia opinione, da scettico sulla cosiddetta "transizione ecologica" del mondo dell'auto, ma da tifoso del futuro, è che le stesse risorse economiche e materiali sarebbero molto più efficaci se indirizzate verso la produzione di energia pulita. Il resto viene di conseguenza.
 
Perché ragioni al cambio 1 auto nuova per ogni auto vecchia permutata. 1 km con le nuove tecnologie esattamente come cin le vecchie. Se sarà vera trasformazione per evitare la catastrofe, dovrà essere un nuovo modo di vivere, non solo di intendere la mobilità.

Però il problema sorge immediatamente.
Chi dovrà rinunciare all'auto?
Se ogni auto nuova elettrica ne andrà a sostituire due qualcuno inevitabilmente dovrà rinunciare all'auto.
E in certi casi probabilmente è una cosa che si poteva fare già qualche decennio fa.
Conosco delle famiglie in cui ci sono tre patenti e quattro o cinque auto,ci sono tante persone che avevano l'auto di proprietà e quando sono rimasti senza (ad esempio per un incidente) non ne hanno comprata un'altra ma si sono arrangiati dividendosi la macchina tra moglie e marito o utilizzando quella dei figli.
Una mia vicina di casa ha una Kia seminuova con cui avrà percorso 20000 km in 10 anni,essendo in pensione potrebbe farne a meno tranquillamente e le rare volte in cui usa l'auto prendere quella del marito.
Però in questo caso invece mi sa che la scrematura o selezione naturale sarà in base a parametri economici.
A meno che i prezzi non crollino chi ha minori disponibilità e magari non ha nemmeno un garage per ricaricare dovrà dire addio all'auto.
Oddio non è che tutte le persone abbienti abbiano la possibilità di ricaricare,dipende da dove vivono.
Soprattutto nelle grandi città potrebbe essere più difficile ricaricare l'auto per chi ha l'attico e super attico rispetto a chi invece vive in periferia in una casetta indipendente che vale un terzo dell'attico ma ha il box con la presa di corrente.
Però siamo sempre li chi vive in periferia magari non può spendere 30000 euro per un'elettrica con una buona autonomia (periferia significa quasi sempre dover fare tot km al giorno per andare a lavorare e avere bisogno quindi di un'autonomia non da cittadina pura).
Sarà boom di treni e navette per permettere di muoversi a chi dovrà rinunciare all'auto?
Per certi versi ha pure senso se una navetta va a sostituire venti auto però sarà comunque una rinuncia dolorosa.
Oppure car sharing a manetta per ogni utilizzo occasionale,ma anche quello costa (oggi sicuramente di più rispetto a un'auto economica di proprietà,domani forse sarà diverso).
 
Un altro aspetto che imho non viene considerato è l'effetto che avrà la transizione sul mercato dell'usato.
Le usate termiche potrebbero diventare ricercatissime da chi non vuole o non può comprare un'elettrica nuova oppure potrebbero diventare invendibili.
Ma è il mercato delle elettriche usate secondo me il problema.
Il futuro sarà elettrico ok ma da sempre ci sono persone che non comprano auto nuove.
E di elettriche usate non ce ne sono,o comunque sono talmente poche che se domani anche solo una persona su dieci decidesse di acquistare un'elettrica usata non basterebbero per tutti.
Quindi per i primi anni dopo la transizione di fatto non esisterà il mercato dell'usato per le elettriche,almeno finchè non ci sarà un buon numero di acquirenti di elettriche nuove che decideranno di cambiare auto e rimettere sul mercato l'auto vecchia.
Che conseguenze avrà questo fenomeno?
Imho pesantissime sulle fasce di popolazione che già oggi non possono permettersi una vettura nuova termica,figuriamoci un'elettrica.
Non ci sarà niente per loro e se non gli sarà permesso nemmeno tenere l'auto vecchia a oltranza di fatto dovranno andare a piedi,o comunque trovare un modo alternativo di spostarsi.
 
Però il problema sorge immediatamente.
Chi dovrà rinunciare all'auto?
Se ogni auto nuova elettrica ne andrà a sostituire due qualcuno inevitabilmente dovrà rinunciare all'auto.
E in certi casi probabilmente è una cosa che si poteva fare già qualche decennio fa.
Conosco delle famiglie in cui ci sono tre patenti e quattro o cinque auto,ci sono tante persone che avevano l'auto di proprietà e quando sono rimasti senza (ad esempio per un incidente) non ne hanno comprata un'altra ma si sono arrangiati dividendosi la macchina tra moglie e marito o utilizzando quella dei figli.
Una mia vicina di casa ha una Kia seminuova con cui avrà percorso 20000 km in 10 anni,essendo in pensione potrebbe farne a meno tranquillamente e le rare volte in cui usa l'auto prendere quella del marito.
Però in questo caso invece mi sa che la scrematura o selezione naturale sarà in base a parametri economici.
A meno che i prezzi non crollino chi ha minori disponibilità e magari non ha nemmeno un garage per ricaricare dovrà dire addio all'auto.
Oddio non è che tutte le persone abbienti abbiano la possibilità di ricaricare,dipende da dove vivono.
Soprattutto nelle grandi città potrebbe essere più difficile ricaricare l'auto per chi ha l'attico e super attico rispetto a chi invece vive in periferia in una casetta indipendente che vale un terzo dell'attico ma ha il box con la presa di corrente.
Però siamo sempre li chi vive in periferia magari non può spendere 30000 euro per un'elettrica con una buona autonomia (periferia significa quasi sempre dover fare tot km al giorno per andare a lavorare e avere bisogno quindi di un'autonomia non da cittadina pura).
Sarà boom di treni e navette per permettere di muoversi a chi dovrà rinunciare all'auto?
Per certi versi ha pure senso se una navetta va a sostituire venti auto però sarà comunque una rinuncia dolorosa.
Oppure car sharing a manetta per ogni utilizzo occasionale,ma anche quello costa (oggi sicuramente di più rispetto a un'auto economica di proprietà,domani forse sarà diverso).

Ieri con mia moglie si rifletteva sul fatto che conosciamo diversi single oppure coppie che hanno un figlio. E parliamo di coppie con due entrate, non monoreddito ( si parlava di "inverno demografico"...culle vuote... )
Temo che se un domani milioni di Italiani si troveranno a dover spendere cifre importanti per l'auto elettrica, la natalità scenderà ulteriormente. E non sar più sufficiente fare affidamento sulle famiglie provenienti dall'Africa, perché col tempo anche queste si abituano allo stile di vita occidentale.
Gobetti disse che a un popolo di dannunziani non si può chiedere spirito di sacrificio.
Prendi una coppia trentenne cresciuta a spritz e weekend a Saint Moritz e ponila di fronte al dilemma << auto elettrica nuova o figlio ? >> ....
Sto esagerando ? Lo spero, ma...
 
Una mia vicina di casa ha una Kia seminuova con cui avrà percorso 20000 km in 10 anni,essendo in pensione potrebbe farne a meno tranquillamente e le rare volte in cui usa l'auto prendere quella del marito.
Anch'io ho tre auto e una patente, più quella di mia mamma che ne fa un uso simbolico. E quindi, dov'è il problema? Le auto si usano una alla volta, finchè stanno ferme non sono diverse da un tappeto in soggiorno. Anzi, se fossero elettriche sarebbe anche peggio, dovendo tenerle comunque cariche anche se stanno ferme per mesi....
 
Gobetti disse che a un popolo di dannunziani non si può chiedere spirito di sacrificio.
Dopo i dannunziani sono state generazioni di sacrificatori, per la ricostruzione post bellica, per il boom economico ed industriale, per la lotta agli anni di piombo e di svalutazione, poi sono arrivati gli anni 80, l'edonismo, poi la Milano da bere, il vivere oggi consumando quello che si produrrà tra x mesi, poi anni... ma tutto è partito dall'edonismo mondiale di 40 anni addietro.
 
Però se guardiamo indietro di una cinquantina di anni o poco più (mica secoli) l'organizzazione quotidiana della società era molto meno legata a lunghi spostamenti. Lavoro mediamente non troppo lontano da casa (oppure ci si trasferiva), negozietti di quartiere, scuole di quartiere, ecc. Adesso ci sembra normale fare 50, 100 o più km al giorno per andare al lavoro, fare un ora e più di auto per andare al centro commerciale, portare i figli a scuole lontane e cose del genere.
Sono diffuse le seconde case dove si va ogni weekend e anche lì magari sono centinaia di chilometri ogni volta.
Ovvio che oggi senza auto si è tagliati fuori dalla vita civile, una volta non era così.
Non sto mica dicendo che bisogna tornare indietro di oltre mezzo secolo. Dico solo che con una organizzazione diversa della società si potrebbe ovviare in parte al problema.
 
Però se guardiamo indietro di una cinquantina di anni o poco più (mica secoli) l'organizzazione quotidiana della società era molto meno legata a lunghi spostamenti. Lavoro mediamente non troppo lontano da casa (oppure ci si trasferiva), negozietti di quartiere, scuole di quartiere, ecc. Adesso ci sembra normale fare 50, 100 o più km al giorno per andare al lavoro, fare un ora e più di auto per andare al centro commerciale, portare i figli a scuole lontane e cose del genere.
Sono diffuse le seconde case dove si va ogni weekend e anche lì magari sono centinaia di chilometri ogni volta.
Ovvio che oggi senza auto si è tagliati fuori dalla vita civile, una volta non era così.
Non sto mica dicendo che bisogna tornare indietro di oltre mezzo secolo. Dico solo che con una organizzazione diversa della società si potrebbe ovviare in parte al problema.

Hai perfettamente ragione, il problema è che le abitudini sono quanto di più duro a morire ci sia.
Siamo tutti abituati ad usare l'auto, perché è comoda e perché non si può pretendere che ci siano migliaia di treni o bus pronti a trasportarci esattamente dove vogliamo noi, quando vogliamo noi.
Ovviamente se parlassimo con mio nonno ( che non c'è più da anni ) e ci raccontasse come erano abituati a vivere ai suoi tempi ( fu prigioniero in Africa durante la 2a guerra mondiale...suo fratello fu gettato nelle foibe...sua madre morì di febbre spagnola...) capiremmo che siamo dei privilegiati. Ma resta il problema : saremo disposti a rinunciare a questo "status" ?
 
Anzi, se fossero elettriche sarebbe anche peggio, dovendo tenerle comunque cariche anche se stanno ferme per mesi....

Appunto per questo con la transizione elettrica imho il numero di auto scenderà perchè a differenza delle termiche (per quanto anche una vettura termica può patire a stare ferma per mesi) anche non usandole ci sarà un po' di dispersione e dovranno essere ricaricate.
Poi oggi uno può scatenare le dita su un sito di annunci e trovare una bella auto usata a 5000 euro,magari modelli di nicchia un po' assetati che non hanno molto mercato.
Trovare un'elettrica alla stessa cifra è un po' più difficile.
 
Non vedo correlazione

Se ieri una famiglia monoreddito per prendere un'utilitaria spendeva 10000 euro pari a 6,66 mesi di stipendio e domani dovesse invece essere costretta a comprare una Spring a 22000,pari a 14,66 mesi di stipendio,la spesa maggiore potrebbe portare a rimandare altre spese come l'acquisto di una casa o anche allargare la famiglia.
 
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