<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il liceo classico serve ancora a qualcosa? | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Il liceo classico serve ancora a qualcosa?

Quanto ai nostri programmi formativi apparentemente più esigenti e formativi sono valutazioni qualitative che ci piace raccontarci per magnificare il nostro sistema.
Signornò. Dati alla mano, amici e figli di amici che hanno riportato i programmi in uso in paesi altolocati (GB, D, F, NL etc).

Tanto che molti di loro, docenti universitari all'estero, sono rientrati in Italia per far frequentare ai loro figli la scuola italiana che definisci meno performante, per poi riprendere la via della ricerca all'estero dopo le superiori dei figli medesimi...
 
Molti studenti italiani, anche dopo la laurea, non sanno scrivere in italiano corretto e non leggono un libro che sia uno. Se togliamo pure i licei lo sfascio sarà completo. La formazione culturale di una persona avviene nei tredici anni di scuola, per professionalizzare c'è sempre tempo
 
Una osservazione fondamentale: prima di valutare la "bontà" di una formazione classica liceale rispetto ad una scientifica liceale o ad una tecnica (non liceale) bisogna considerare l'evidente processo di auto selezione, che porta gli studenti e più brillanti e/o con contesto familiare più favorevole a scegliere, nell' ordine, classico, scientifico, tecnico
Non è nella mia esperienza. Io stesso, come altri compagni di Liceo e di Ateneo, sono figlio di operai/contadini, con la Licenza Elementare.
 
Oggi una famiglia con pochi mezzi economici imho spinge i figli a intraprendere percorsi di studi brevi che diano opportunità lavorative magari non di alto livello ma immediate dopo il diploma.
Liceo significa università.
Università significa iniziare a lavorare qualche anno dopo rispetto a chi si ferma dopo il diploma.
E se per qualche ragione non si possono proseguire gli studi un diploma conseguito al liceo è un ottimo modo per essere scartati a priori ai colloqui di lavoro.
 
la formazione è evidentemente alla base dello sviluppo sociale, culturale ed economico di un Paese e ci sono precisi indicatori che valorizzano queste voci.
Che sono funzione dello stato di sussistenza delle imprese e degli enti di ricerca, ambito agonizzante per esiguità di investimenti in Italia, come ben noto.
 
un diploma conseguito al liceo è un ottimo modo per essere scartati a priori ai colloqui di lavoro.
Sicuro? Tranne che per lavori specificatamente tecnici, tipo capo cantiere o capo officina o contabile, per un normale 5° livello impiegatizio non vedo quali limitazioni possano ostacolare, quest è quanto comprovato con proposte giuntemi direttamente dopo la maturità.
 
Non è nella mia esperienza. Io stesso, come altri compagni di Liceo e di Ateneo, sono figlio di operai/contadini, con la Licenza Elementare.
La stratificazione sociale nella scuola secondaria è ben documentata: i figli delle classi più elevate si orientano prevalentemente verso i licei e quelli delle classi meno elevate prevalentemente verso una secondaria di tipo tecnico. Poi è verosimile anche una auto selezione in base alle capacità del ragazzo: se nella media inferiore il rendimento è buono o molto buono è probabile che il ragazzo venga indirizzato verso un liceo, anche se proveniente da una classe sociale bassa.
A questo punto abbiamo tre tipologie di scuole secondarie:
A- il classico, dove si studia anche latino e greco, frequentato (prevalentemente) dalle élites e dai ragazzi più brillanti e motivati, e dove spesso anche i professori sono migliori
B- lo scientifico, dove si studia il latino, dove il livello sociale delle famiglie è "normalmente medio", e comunque attrae i ragazzi più bravi alle medie inferiori,
C- il tecnico, dove non si studia né greco né latino, frequentato (prevalentemente) dai figli di immigrati e delle classi più basse, e dove i professori di matematica e italiano finiscono a volte per "ripiego".
Mi sembra scontato che mediamente i risultati universitari degli studenti B e, soprattutto, A, siano migliori. Da questo dedurre che la motivazione sia da ricondursi all' insegnamento del greco o del latino mi pare azzardato.
(ho passato i 50 e ho frequentato un ITIS. Sono sicuro che miei tempi nei licei ci fossero anche figli di operai o contadini, ma sono altrettanto certo che nessuno dei miei compagni di classe aveva un genitore laureato, e sono pronto a scommettere che nell' intera scuola i figli di avvocati o medici si contassero sulle dita di poche mani...)
 
Sicuro? Tranne che per lavori specificatamente tecnici, tipo capo cantiere o capo officina o contabile, per un normale 5° livello impiegatizio non vedo quali limitazioni possano ostacolare, quest è quanto comprovato con proposte giuntemi direttamente dopo la maturità.

Abbastanza sicuro.
Un giovane che cerca il primo lavoro se non va oltre il diploma ha molte più opportunità uscendo da un istituto tecnico rispetto a un liceo.
Almeno qualche anno fa era così.
Le agenzie del lavoro se dicevi che ti eri diplomato al liceo e non avevi alcuna esperienza ti scartavano automaticamente dalla selezione per gli impieghi "umili".
Non so se era perchè davano per scontato che chi usciva dal liceo non sapesse fare la O con un bicchiere o perchè temevano che il candidato mollasse dopo poco ma comunque se ti candidavi come commesso o magazziniere non ti prendevano neanche in considerazione.
Mentre per lavori impiegatizi ormai ci vuole la laurea.

Non capisco una cosa però.
Le esperienze che riportano gli altri sono aneddoti che non fanno testo.
Tu mi scrivi che dopo la maturità (45 anni fa?) hai avuto proposte di lavoro quindi deduci che oggi un diploma di liceo sia un buon biglietto da visita per cercare lavoro.
Non ti pare poco coerente?
Ti basi su una tua esperienza di mezzo secolo fa e deduci che le cose stiano ancora così.
Nel 1980 sono certo che un diploma di liceo fosse un titolo di studio che apriva molte porte,era anche un'epoca in cui i laureati erano molti meno quindi si poteva dire che chi usciva da un liceo con una buona votazione era quasi un dottore.
Oggi un diploma conseguito in un liceo se non si ha intenzione di proseguire gli studi non dico che sia carta straccia ma quasi.
Non ti qualifica per nessun lavoro,è come la terza media di un po' di tempo fa.
Per la mia esperienza,recente ma non attualissima,se uno deve puntare su un diploma e non su una laurea gli conviene di gran lunga scegliere un istituto tecnico.
Renatom ha scritto tante volte che l'istituto tecnico dove insegna è sommerso di richieste da parte delle aziende che cercano giovani diplomati a cui offrire un primo lavoro e formazione ulteriore.
Non succede la stessa cosa nei licei.
 
Ultima modifica:
Insomma... più grande scienziato proprio no. Per questo non si è mai laureato. Ha avuto una fortuna sesquipedale, perchè la ionosfera, alloa sconosciuta, ha riflesso le sue onde radio consentendo di aggirare la curvatura del globo terrestre...

...ah, e grazie a copiosi investimenti della madre irlandese erede della dinastia Guinness


Ma....
Non e' mia....
E' il parere del mondo....
Con cui, nel mio piccolo concordo....
Anche in nome di tutte le migliaia di persone in pericolo che si sono salvate grazie ai suoi " segnali ".

Non si e' laureato,
probabilmente
( troppo plebee le scuole? )
perche' nobile e ricco di famiglia....
 
Ultima modifica:
La stratificazione sociale nella scuola secondaria è ben documentata: i figli delle classi più elevate si orientano prevalentemente verso i licei e quelli delle classi meno elevate prevalentemente verso una secondaria di tipo tecnico. Poi è verosimile anche una auto selezione in base alle capacità del ragazzo: se nella media inferiore il rendimento è buono o molto buono è probabile che il ragazzo venga indirizzato verso un liceo, anche se proveniente da una classe sociale bassa.
A questo punto abbiamo tre tipologie di scuole secondarie:
A- il classico, dove si studia anche latino e greco, frequentato (prevalentemente) dalle élites e dai ragazzi più brillanti e motivati, e dove spesso anche i professori sono migliori
B- lo scientifico, dove si studia il latino, dove il livello sociale delle famiglie è "normalmente medio", e comunque attrae i ragazzi più bravi alle medie inferiori,
C- il tecnico, dove non si studia né greco né latino, frequentato (prevalentemente) dai figli di immigrati e delle classi più basse, e dove i professori di matematica e italiano finiscono a volte per "ripiego".
Mi sembra scontato che mediamente i risultati universitari degli studenti B e, soprattutto, A, siano migliori. Da questo dedurre che la motivazione sia da ricondursi all' insegnamento del greco o del latino mi pare azzardato.
(ho passato i 50 e ho frequentato un ITIS. Sono sicuro che miei tempi nei licei ci fossero anche figli di operai o contadini, ma sono altrettanto certo che nessuno dei miei compagni di classe aveva un genitore laureato, e sono pronto a scommettere che nell' intera scuola i figli di avvocati o medici si contassero sulle dita di poche mani...)


Cosa vuoi mai....
Di laureati ce ne sono talmente pochi oggi....*
Che immagino quanti ce ne potevano essere 40/50 anni fa....
Numeri ridicoli

*
https://www.ansa.it/europa/notizie/...ati_a3e19469-9eb0-40f3-a3da-9e91f214bc61.html
 
Il motivo

( non la regola )

per cui i figli delle classi meno abbienti

non fanno i Licei

e' semplice....

Non avendo nessuno la palla di vetro....
Chi ha meno soldi non rischia i Licei
perche' poi si deve per forza fare l' Universita'....
Mentre, una volta diplomato anche in un istituto Tecnico
hai comunque il famoso, maledetto, pezzo di carta.
Diversamente, coi Licei, hai buttato 5 anni nel nulla
 
perche' poi devi fare per forza l' Universita'....

Esatto.
Le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese sperano che i figli a 20 anni inizino a lavorare,non che studino fino a 25-26 senza essere certi di non finire a lavorare in un call center guadagnando meno di un diplomato itis e con prospettive per il futuro meno rosee.
 
Secondo me il luogo comune secondo cui il liceo è la scuola giusta per quelli di un certo livello (che non sempre significa più colti o intelligenti ma a volte solo più abbienti) e l'istituto tecnico la scuola per i ciucci andrebbe abbandonato.
Un mio lontano parente ha frequentato un istituto tecnico nonostante avesse le carte in regola per il liceo scientifico.
Ha iniziato a lavorare prestissimo e già da qualche anno è all'estero e guadagna bene.
Se si fosse iscritto al liceo e avesse proseguito gli studi forse oggi avrebbe ancora un contratto di lavoro precario a 1000 euro al mese.
Non è un dottore ma a meno di 30 anni ha già una posizione consolidata.
Imho chi ha un figlio in gamba non sempre fa bene a spingerlo a iscriversi al liceo.
Il punto è che la complessità di pensieri a cui ti abitua il liceo, all'istituto tecnico manca quasi del tutto. E si vede quando si esce poi da li. A meno di casi isolati di persone particolarmente brillanti.

Io come ho scritto ho fatto lo scientifico, e poi ingegneria. Tornassi indietro farei il classico. Consapevole oggi di avere dei buchi.
 
Ti basi su una tua esperienza di mezzo secolo fa e deduci che le cose stiano ancora così.
Calma, non ho preso il diploma a 5 anni, ma "solo" 35 anni fa, altrimneti sarei già nonno ed in pensione... la mia esperienza non è isolata nè sporadica. Accadde lo stesso a persone più giovani. Mettere un giovane alla consolle per imparare un lavoro non richiede necessariamente una preparazione tecnica specifica, come invece necessario per ruoli esecutivi, non solo per la preparazione degli IT, na anche per i tirocini svolti
 
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