<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il lavoro di CAMERIERE fa cosi schifo? | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Il lavoro di CAMERIERE fa cosi schifo?

Premesso che se stai a Milano e' molto piu' facile piazzarsi che a Canicatti', sia come laureato che come operaio....
Trovare un posto da cameriere non e' difficile.
Tra ristoranti, agriturismi, catene varie....Il posto si trova.
( e se uno ne chiude, 3 ne aprono )
Ed e' molto meglio che la fonderia, la conceria, la raccolta dei pomodori.
 
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Io sarò uno dei rari esempi contrari, così come un bel po’ di conoscenti. Te lo dico per esperienza diretta. E non confondere le possibilità di lavoro con le prospettive di carriera. Ai tempi che tu citi, i 4-7 anni di stipendio in meno venivano recuperati dal laureato in una decina d’anni, grazie alla diversa progressione stipendiale.
vero, una volta le possibilità di lavoro erano alte per tutti mentre la crescita stipendiale era più significativa per un laureato, oggi forse la laurea è quasi indispensabile per accedere al mondo del lavoro ma la progressione di stipendio è bassissima se non cambiando continuamente azienda
 
Ringrazio tutti, sia chi mi incoraggia, sia chi mi dice di stare attento, perché alla fine son valide entrambi i consigli:

Riguardo la laurea, comunque, oggi, direi che tranne poche lauree in pochi settori (essenzialmente medico e tecnico, quindi penso a medicina, scienze infermieristiche, fisioterapia, odontoiatria, informatica, alcuni rami di ingegneria) è un titolo che le aziende non cercano più, o cercano di rado.

Ve lo dice uno che è cresciuto col "mito" della laurea, che quando si è fermato alla triennale, veniva guardato come un "eretico" da chi proseguiva con la specialistica, e chi si fermava alla specialistica veniva guardato come un eretico da chi faceva il master….era una gara a chi studiava di più, almeno negli ambienti borghesi….

Ad oggi, basandomi sugli elementi statistici offerti dalla mia cerchia di conoscenze e amicizie, posso dirvi che "ha vinto" chi è partito "dal basso",ovvero chi ha imparato un mestiere….amici miei che si so fermati al diploma di ragioneria, o che hannoi fatto l'alberghiero, o un corso da parrucchiere, lavorano e guadagnano meglio di chi si è laureato. Gli amici miei laureati sbattono come me tra call center, porta a porta di Enel Energia, collaborazioni poco retribuite, e via dicendo.

Chiaramente si parla sempre di persone che non hanno "sponsor" o raccomandazioni varie, se si ha quella entri ovunque. Almeno al Sud.
è ovvio che la laurea ha senso se ti specializzi in un settore richiesto.
Prendere una laurea tanto per fare senza un minimo di progettualità lavorativa è inutile.
Senza mancare di rispetto a nessuno ma almeno dalle mie parti ci sono specializzazioni molto ricercate ed attengono alle esigenze del tessuto produttivo esistente. Non riflettere su queste cose prima di scegliere la facoltà è poco lungimirante.

Aggiungo poi che chi parte dal basso come dici, è fortemente vincolato alle dinamiche del settore in cui si trova.. è meno flessibile, fa più fatica a cambiare settore ed in caso di problemi è impossibilitato a reinventarsi
 
La mia risposta all'oggetto di discussione è... no.

Anzi, specie se visto con certa ottica, è anche un ottimo mestiere...
Ergo: l approccio è imho fondamentale e ciò lo ho capito solo con gli anni e quello che una volta lo vedevo in ottica di "mera fatica fisica"(*) ora invece la vedrei più come una forma si "sana attività fisica" con in aggiunta quella mentale-celebrale essendo che nel mentre bisogna essere vigili circa le richieste della clientela (come opportunamente ricordava Arizona)...

Certo: l ambiente (**) di lavoro ha certamente la sua importanza...


(*)
Come mi accadeva nei primi '90's quando praticavo io nelle stagioni estive anche se non malaccio come paga per una ragazzino (3 mln di lire in due mesi)...

(**)
Vedi proprietari e/o colleghi così come tipo di struttura/locazione/stagione...
 
Premesso che se stai a Milano e' molto piu' facile piazzarsi che a Canicatti', sia come laureato che come operaio....
Trovare un posto da cameriere non e' difficile.
Tra ristoranti, agriturismi, catene varie....Il posto si trova.
( e se uno ne chiude, 3 ne aprono )
Ed e' molto meglio che la fonderia, la conceria, la raccolta dei pomodori.


Ti garantisco che ho mandato curriculum come operaio, addetto alle pulizie magazziniere ecc, non mi ha considerato nessuno.
Ora pertanto la scelta si riduce tra il fare un corso di sala, con stage, e poi magari posso sempre gonfiare un po' il.curriculum dicendo che di tanto in tanto l'ho gia fatto come extra durante il periodo ujiversitario, oppure continuare co sti lavori commerciali di bassissimo livello come call center o agente portava porta di enel energia.
 
vero, una volta le possibilità di lavoro erano alte per tutti mentre la crescita stipendiale era più significativa per un laureato, oggi forse la laurea è quasi indispensabile per accedere al mondo del lavoro ma la progressione di stipendio è bassissima se non cambiando continuamente azienda
Ti garantisco che non è affatto indispensabile per accedere al mondo del lavoro. Anzi, in alcuni casi, puo sortire l'effetto contrario.
 
Ti garantisco che ho mandato curriculum come operaio, addetto alle pulizie magazziniere ecc, non mi ha considerato nessuno.
Ora pertanto la scelta si riduce tra il fare un corso di sala, con stage, e poi magari posso sempre gonfiare un po' il.curriculum dicendo che di tanto in tanto l'ho gia fatto come extra durante il periodo ujiversitario, oppure continuare co sti lavori commerciali di bassissimo livello come call center o agente portava porta di enel energia.


Infatti ti ho confermato che ci sono buone possibilita' di trovare posto....
Almeno qua ce ne sono a volonta'
 
è ovvio che la laurea ha senso se ti specializzi in un settore richiesto.
Prendere una laurea tanto per fare senza un minimo di progettualità lavorativa è inutile.
Senza mancare di rispetto a nessuno ma almeno dalle mie parti ci sono specializzazioni molto ricercate ed attengono alle esigenze del tessuto produttivo esistente. Non riflettere su queste cose prima di scegliere la facoltà è poco lungimirante.

Aggiungo poi che chi parte dal basso come dici, è fortemente vincolato alle dinamiche del settore in cui si trova.. è meno flessibile, fa più fatica a cambiare settore ed in caso di problemi è impossibilitato a reinventarsi

Quello che dici tu è sacrosanto, ma bisogna pure valutare le inclinazioni e attitudini naturali...
Ora, io mi faccio da parte perche volevo fare "lo sbirro" e sono stato impedito dal solo fatto di soffrire di ipotiroidismo (e di essere senza racconandazione aggiungo, perche ho visto certi soggetti entra nellw forze dell'ordine che non ti dico!) E, una volta scartato, per me fare il magazziniere o il.commesso di negozio sarebbe stato lo stesso, ma mi so laureato giusto per insistenza dei miei, e ho fatto il piu gtande errore....
Ma se a un ragazzo, poniamo tuo figlio, piace la letteratura e nella sua zona cercano solo ingegneri, tu cosa gli consiglieresti?

Il fatto di essere vincolati alle dinamiche del settore in cui ci si trova credo riguardino un po' tutti, dato che oggi quasi tutti I settori son fortemente specializzati. Non c'è piu il programmatore informatico, c'è l'esperto java e l'esperto angular e cosi via, cosi come nn ci sta piu l'operaio di pelletteria, c'è chi fa scarpe, chi borse e chi portafogli...

Non a caso sceglierei proprio di fare la scuola di cameriere proprio perche è ancora uno dei pochi settori a largo spettro e con grande richiesta di manodopera
 
magari posso sempre gonfiare un po' il.curriculum

Ecco, questo lascialo fare agli aspiranti primo ministro.

Ad ogni modo, ragionare in termini di "lavoro da laureato" è a mio avviso sbagliato, almeno nell'ultimo ventennio.
La laurea deve servirti per darti strumenti mentali per avere performance migliori sul lavoro, anche in quello di cameriere.
Per avere competenze specifiche e pratiche immediatamente spendibili, la cosa migliore è un corso da tornitore.
 
Ecco, questo lascialo fare agli aspiranti primo ministro.

Ad ogni modo, ragionare in termini di "lavoro da laureato" è a mio avviso sbagliato, almeno nell'ultimo ventennio.
La laurea deve servirti per darti strumenti mentali per avere performance migliori sul lavoro, anche in quello di cameriere.
Per avere competenze specifiche e pratiche immediatamente spendibili, la cosa migliore è un corso da tornitore.
Meglio fare il percorso completo, amdata e ritorno.

Vaitore
Tornitore

Scusa, Delfino :D
 
No e scusa di che? Siamo qui proprio per discutere Il tornitore è un mestiere richiesto? Beh qui a Napoli non saprei, al nord sicuramente si perche le fabbriche son tante. Sono stato "emigrante" ma ora come ora il massimo dove mi posso allontanare è Roma, per motivi di famiglia (genitori anziani e con qualche acciacco).
 
No e scusa di che? Siamo qui proprio per discutere Il tornitore è un mestiere richiesto? Beh qui a Napoli non saprei, al nord sicuramente si perche le fabbriche son tante. Sono stato "emigrante" ma ora come ora il massimo dove mi posso allontanare è Roma, per motivi di famiglia (genitori anziani e con qualche acciacco).


Beh....dai allora....
A Roma, come cameriere dovresti trovare di sicuro
 
Ma se a un ragazzo, poniamo tuo figlio, piace la letteratura e nella sua zona cercano solo ingegneri, tu cosa gli consiglieresti?

Il fatto di essere vincolati alle dinamiche del settore in cui ci si trova credo riguardino un po' tutti, dato che oggi quasi tutti I settori son fortemente specializzati. Non c'è piu il programmatore informatico, c'è l'esperto java e l'esperto angular e cosi via, cosi come nn ci sta piu l'operaio di pelletteria, c'è chi fa scarpe, chi borse e chi portafogli...

Non a caso sceglierei proprio di fare la scuola di cameriere proprio perche è ancora uno dei pochi settori a largo spettro e con grande richiesta di manodopera
io gli consiglierei sicuramente ingegneria, anche se avesse la passione della letteratura.

le passioni nella vita puoi provare a coltivarle se hai una stabilità economica lavorativa. Al contrario se ti manca la tranquillità ed un minimo di soddisfazione professionale il resto della tua vita diventa fortemente frustrante.

Tornando ad ingegneria, è sicuramente specializzante, ma i contesti nei quali ti puoi trovare ad operare possono essere i più diversi e disparati ed anche una amante della arti può trovare il modo per esprimersi con soddisfazione
 
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