<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> "I problemi delle auto elettriche" e futuro auto elettrica in generale | Page 65 | Il Forum di Quattroruote

"I problemi delle auto elettriche" e futuro auto elettrica in generale

Quel Medico doveva prendersi la Clio, la Capture o la Megane ibride se non voleva il Diesel, non la Zoe.

Non è mica detto, anzi. Con 200 km al giorno da smazzarsi, sempre uguali e sempre quelli, se avesse calcolato meglio l'autonomia (o meglio, la riserva pratica) e nell'ipotesi imprescindibile della ricarica notturna in casa, con buone probabilità con l'elettrico avrebbe risparmiato dei bei soldini. I problemi, come detto mille volte, stanno nell'infrastruttura connessa alla tecnologia attuale: se TUTTI avessero la wall box e se in TUTTE le aree di servizio ci fossero quattro postazioni ad alta potenza, la gestione sarebbe molto più agevole (vabbè, diciamo leggermente meno disagevole...). Il problema - IMHO - è che la dottoressa ha preso alla lettera l'autonomia dichiarata.
 
Non è mica detto, anzi. Con 200 km al giorno da smazzarsi, sempre uguali e sempre quelli, se avesse calcolato meglio l'autonomia (o meglio, la riserva pratica) e nell'ipotesi imprescindibile della ricarica notturna in casa, con buone probabilità con l'elettrico avrebbe risparmiato dei bei soldini. Il problema, come detto mille volte, stanno nell'infrastruttura connessa alla tecnologia attuale: se TUTTI avessero la wall box e se in TUTTE le aree di servizio ci fossero quattro postazioni ad alta potenza, la gestione sarebbe molto più agevole (vabbè, diciamo leggermente meno disagevole...). Il problema - IMHO - è che la dottoressa ha preso alla lettera l'autonomia dichiarata.
S'è fatta incantare dalla pubblicità della Zoe con il Neopatentato
Io, se fossi stato al suo posto (del qui presente neopatentato, se fosse vero), avrei ricevuto una Clio 2 o 3 DCI per questione di loro anzianità (Secondo voi, perché fino a 12 anni fa, i miei si sentivano più sollevati se guidavo una vecchia Uno scarna?). Dopo li si che l'autonomia non sarebbe stata un problema.....
 
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Ipotizzo.
La crescita urbana rapidissima di cui parli di solito avviene in paesi molto ricchi o in fase di forte espansione economica.
Quindi tecnicamente aumentare in maniera considerevole la produzione di energia e creare da zero o rinforzare la rete di distribuzione è possibile.
Bisogna vedere se è sostenibile a livello ambientale e ecologico.
E' vero che a Dubai o in Cina tirano su dal nulla delle cattedrali (letteralmente in mezzo al deserto in certi casi) però lo fanno perchè hanno risorse economiche enormi e dell'ambiente se ne strafregano.
Se apri nuove centrali a carbone l'energia in più te la produci e se hai un sacco di soldi potenzi la rete di distribuzione.
Ma dal mio punto di vista non si può non sottolineare quanto questa crescita di fabbisogno e di produzione di energia sia dannosa per l'ambiente.
Se si parla di Europa e di come fare per sostenere la rivoluzione della mobilità elettrica bisogna giocare seguendo regole completamente diverse.
Innanzitutto non ci sono le stesse possibilità economiche e la rete non va creata da zero (cosa che potrebbe anche rappresentare uno svantaggio paradossalmente) ma poi non si può puntare su fonti non rinnovabili per produrre più energia.
Insomma mi sembra molto più difficile e sarà un processo che richiederà sicuramente tempi più lunghi rispetto all'urbanizzazione selvaggia.

Il mio post però non faceva considerazioni sulla sostenibilità o sul modello di sviluppo urbano, o su come si produce la corrente, ma era una semplice domanda tecnica sulla rete elettrica pubblica di distribuzione, visto che @provocantibus che scrive qui, se non erro è rappresentante di un grande produttore di cavi per linee elettriche ad alta e media tensione (mi corregga se sbaglio) quindi conosce da vicino certe realtà ed ha affermato che ci sono difficoltà ad incrementare il fabbisogno di corrente elettrica in aree urbane; la mia conisiderazione da profano era semplicemente: se è così difficile implementare la rete elettrica in zone urbane, come mai assistiamo ad una crescita vertiginosa di grandi utilizzatori elettrici come grattacieli, ma anche grandi edifici pubblici come stadi, etc in aree urbane densamente popolate e in forte sviluppo in tutto il mondo, senza che l'implementazione della rete elettrica per alimentarli sia considerata come un problema anche nei dibattiti pubblici.
 
se è così difficile implementare la rete elettrica in zone urbane, come mai assistiamo ad una crescita vertiginosa di grandi utilizzatori elettrici come grattacieli, ma anche grandi edifici pubblici come stadi, etc in aree urbane densamente popolate e in forte sviluppo in tutto il mondo, senza che l'implementazione della rete elettrica per alimentarli sia considerata come un problema.

Suppongo che intendesse - ovviamente il mio conterraneo sarà più preciso - che un conto è creare un'infrastruttura ex novo, ben altro è implementarla in un ambiente esistente.
 
Suppongo che intendesse - ovviamente il mio conterraneo sarà più preciso - che un conto è creare un'infrastruttura ex novo, ben altro è implementarla in un ambiente esistente.

Ma molte, direi la maggior parte delle nuove grandi costruzioni che vediamo in aree urbane sono costruite in quartieri esistenti ed urbanizzati da tempo, in genere in aree centrali o semicentrali, per una ovvia questione di rendita di posizione e prestigio. In genere sono operazioni di sostituzione dell'esistente, a parte Dubai e simili o qualche metropoli cinese con masterplan fatti magari quasi dal foglio bianco.
Esempio, Francoforte: tutti i grattacieli sono in centro, anzi sono il centro.

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Pensiamo per un attimo a quanta corrente consuma uno di questi "bimbi"... ognuno è come una piccola città verticale, in più completamente climatizzata...
 
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se è così difficile implementare la rete elettrica in zone urbane, come mai assistiamo ad una crescita vertiginosa di grandi utilizzatori elettrici come grattacieli, ma anche grandi edifici pubblici come stadi, etc in aree urbane densamente popolate e in forte sviluppo in tutto il mondo, senza che l'implementazione della rete elettrica per alimentarli sia considerata come un problema anche nei dibattiti pubblici.

Ipotizzo di nuovo.
Per me in quelle realtà implementare la rete elettrica non è considerato un problema o perchè la rete viene fatta ex novo perchè gli edifici sorgono dove prima non c'era nulla.
O perchè comunque le cifre in gioco sono tali che qualsiasi problema si risolve comprando più materiali,facendo lavorare più imprese,più macchinari etc etc.
In soldoni io non so dire quanto costi adeguare la rete elettrica per fare in modo che in tutti gli edifici di una piccola città si possa ricaricare veicoli elettrici senza problemi.
Ma sospetto che si tratti comunque di tanti tanti soldi.
Se un paese ha un'economia solidissima e perennemente in crescita quella spesa la affronta senza dibattiti e problemi,se la coperta invece è corta e i soldi non bastano per tutto qualsiasi spessa è oggetto di discussioni e valutazioni molto più caute.
E' un po' come quando arrivano quelle notizie (di solito da paesi che fanno una vera e propria propaganda per mostrare quanto sono forti e avanzati) tipo una strada di 50 km riasfaltata in una sola notte in Russia o 1000 km di binari posati in 1 mese in Cina.
Non si tratta di opere pubbliche normali ma spesso di opere realizzate di proposito in così poco tempo per farne una sorta di biglietto da visita internazionale.
E sospetto senza badare a spese o addirittura sacrificando molto più denaro del necessario pur di far bella figura.
Bisognerebbe vedere le conseguenze di certe opere.
Quella strada in Russia asfaltata in una sola notte avrà fagocitato tutti i macchinari disponibili nel raggio di 500 km magari lasciando a metà altri lavori già iniziati.
Idem la posa di quei binari.
A meno che non si abbiano risorse quasi illimitate accelerare i tempi di un'opera significa per forza di cosa lasciarne indietro altre.
Per accorciare i tempi e rendere fattibile e veloce quello che da noi sembra impossibile o comunque richiede anni e anni ci vogliono risorse enormi e una volontà ferrea.
Noi non abbiamo nessuna delle due cose.
 
Ipotizzo di nuovo.
Per me in quelle realtà implementare la rete elettrica non è considerato un problema o perchè la rete viene fatta ex novo perchè gli edifici sorgono dove prima non c'era nulla.
O perchè comunque le cifre in gioco sono tali che qualsiasi problema si risolve comprando più materiali,facendo lavorare più imprese,più macchinari etc etc.
In soldoni io non so dire quanto costi adeguare la rete elettrica per fare in modo che in tutti gli edifici di una piccola città si possa ricaricare veicoli elettrici senza problemi.
Ma sospetto che si tratti comunque di tanti tanti soldi.
Se un paese ha un'economia solidissima e perennemente in crescita quella spesa la affronta senza dibattiti e problemi,se la coperta invece è corta e i soldi non bastano per tutto qualsiasi spessa è oggetto di discussioni e valutazioni molto più caute.
E' un po' come quando arrivano quelle notizie (di solito da paesi che fanno una vera e propria propaganda per mostrare quanto sono forti e avanzati) tipo una strada di 50 km riasfaltata in una sola notte in Russia o 1000 km di binari posati in 1 mese in Cina.
Non si tratta di opere pubbliche normali ma spesso di opere realizzate di proposito in così poco tempo per farne una sorta di biglietto da visita internazionale.
E sospetto senza badare a spese o addirittura sacrificando molto più denaro del necessario pur di far bella figura.
Bisognerebbe vedere le conseguenze di certe opere.
Quella strada in Russia asfaltata in una sola notte avrà fagocitato tutti i macchinari disponibili nel raggio di 500 km magari lasciando a metà altri lavori già iniziati.
Idem la posa di quei binari.
A meno che non si abbiano risorse quasi illimitate accelerare i tempi di un'opera significa per forza di cosa lasciarne indietro altre.
Per accorciare i tempi e rendere fattibile e veloce quello che da noi sembra impossibile o comunque richiede anni e anni ci vogliono risorse enormi e una volontà ferrea.
Noi non abbiamo nessuna delle due cose.

Ma noi siamo il paese dove si è costruita l'autostrada del sole in pochi anni, o ho preso un abbaglio?
Investire in infrastrutture porta lavoro, denaro (magari quello del Recovery Fund, eh, che è un fiume di soldi che prioritariamente dovrebbero essere destinati alla sostenibilità).
Ragazzi il mondo corre là fuori...se già ci si preclude mentalmente la possibilità di competere in partenza si è sicuramente perdenti, imho... e purtroppo è un atteggiamento che vedo proprio in tanti giovani, ormai disincantati o sconsolati rispetto alle possibilità di sviluppo (anzi di rinascita) del nostro paese.
 
Ma noi siamo il paese dove si è costruita l'autostrada del sole in pochi anni, o ho preso un abbaglio?

E dove altre autostrade hanno richiesto decenni e sono ancora incomplete.
Il nuovo ponte per sostituire il ponte morandi è stato tirato su in tempi record,nella mia zona è crollato un piccolo ponte e si parla di 2 anni prima di iniziare i lavori per sostituirlo.

Ragazzi il mondo corre là fuori...se già ci si preclude mentalmente la possibilità di competere in partenza si è sicuramente perdenti,

Ripeto ci vogliono tanti schei e tanta determinazione.
Qui ogni opera,che si tratti di una fontanella o di un'infrastruttura,viene discussa,osteggiata e rallentata perchè c'è sempre qualcuno che non la ritiene utile,che sospetta sia solo il frutto di collusioni e appalti truccati,che spenderebbe quei soldi in maniera diversa.
E poi la disponibilità economica è quella che è.

Non si può fare il paragone col resto del mondo che corre se lo fa grazie a disponibilità economiche molto maggiori o processi decisionali privi di dibattiti e rallentamenti.
Il paragone va fatto con paesi simili al nostro per condizioni economiche,popolazione e modelli istituzionali.
 
Non si può fare il paragone col resto del mondo che corre se lo fa grazie a disponibilità economiche molto maggiori o processi decisionali privi di dibattiti e rallentamenti.
Il paragone va fatto con paesi simili al nostro per condizioni economiche,popolazione e modelli istituzionali.

Guarda, il paragone lo faccio ogni giorno quando mi sveglio al mattino.

Solo che loro una volta li prendevamo in giro perché venivano a lavarci i vetri al semaforo, ora diversi girano in Bentley et similia. Noi invece passiamo il tempo a piangerci addosso e pensare quant'è difficile fare le cose. Sempre vedendo il bicchiere mezzo vuoto e criticando tutto. Vedi l'esempio sopra dell'autostrada (quella del Sole, è stato un esempio per tutto il mondo).

Quanti discorsi poi...non abbiamo ancora neanche la riposta dell'interessato, e già hai tratto un mare di conclusioni...volevo semplicemente capire da qualcuno, che conosce le cose non per sentito dire, perché sarebbe un problema incrementare il fabbisogno elettrico in città....la mia era una semplice domanda tecnica.
 
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Per me bisogna essere realisti.
Magari io sarò un po' disfattista,può essere.
Però la nostra barca fa acqua e con una barca che fa acqua pensare di poter affrontare una traversata tumultuosa come sarà la transizione verso la mobilità elettrica senza problemi puntando sull'essere positivi e sul vedere il bicchiere mezzo pieno è un filino distante dalla realtà.
Io non sono del settore ma posso fare un paragone.
Di recente nella mia zona è stato inaugurato un condominio di ultima generazione con pannelli solari,ovviamente massima efficienza energetica e postazioni di ricarica per veicoli elettrici.
Conosco una persona che ha preso parte alla realizzazione e mi ha parlato di costi impossibili da ammortizzare e che sono stati sostenibili solo grazie a sovvenzioni da parte dello stato e del comune.
Se non c'è convenienza servono sovvenzioni il che vuol dire far pagare a tutti,anche a chi non crede nella fattibilità della rivoluzione che ci vogliono propinare,i costi di infrastrutture di cui beneficeranno in pochi.
Per me non si può fare.
 
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