<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> "I problemi delle auto elettriche" e futuro auto elettrica in generale | Page 17 | Il Forum di Quattroruote

"I problemi delle auto elettriche" e futuro auto elettrica in generale

Gli eventi nucleari avversi sono estremamente rari in proporzione. I due più famosi furono causati da una cattiva gestione o da un evento catastrofico rarissimo. Comunque, sopratutto il primo, sono eventi non confinabili e in realtà li abbiamo comunque a pochi km da confine francese, che comportano rischi sovrapponibili e costi a nostro carico che compriamo energia dalla Francia.

Però sui livelli di emissioni radioattivi in atmosfera e nei pressi delle centrali, che ci sono (anche se a norma: ci sono delle soglie prestabilite), o sulla contaminazione dei terreni, si dice veramente poco.
 
Da quanto leggo è del tipo breeding, innesca la reazione con u235 attivando u238 in pu239 fissile. Come il superphenix. Infatti come quello usa il sodio liquido altamente infiammabile. Il tipo di reazione veloce ha bisogno di tecnologia più raffinata dei normali bwr a u235. Essendo un bwr non ha il problema della pressione dei pwr, ma resta un funzionamento che prevede un controllo della criticità molto veloce, dato dall'andamento oscillante della reazione di fissione mista di uranio e plutonio. Uno sfruttamento razionale dell'energia, fertilizzando anche il 238. Ma sempre un reattore critico, veloce, instabile, a sodio liquido. Pertanto molto difficile da gestire, ma non impossibile. Non sono ingegnere per comprenderne questioni tecniche, ma il principio fisico è molto promettente.
 
Però sui livelli di emissioni radioattivi in atmosfera e nei pressi delle centrali, che ci sono (anche se a norma: ci sono delle soglie prestabilite), o sulla contaminazione dei terreni, si dice veramente poco.
Ho fatto personalmente prelievi su matrici ambientali e materie prime alimentari. Ti assicuro che dalle centrali nucleari italiane non ci sono contaminazioni rivelabili. C'è molto più uranio naturale nella fosforite tricalcica usata come fertilizzante agricolo.
 
Il materiale fissile come l'uranio 235 avremmo dovuto importarlo, quindi saremmo stati ad ogni modo dipendenti.
Per non parlare delle tecnologie delle centrali...
L'uranio è relativamente presente in Italia. C'è una falda del perbocarbonifero assiale che affiora nei pressi di CN, monte Bisalta, e nel Trentino. In realtà non è tanto il minerale ad essere considerabile materia prima, quanto quello arricchito dalle famose centrifughe dove viene selezionato il fluoruro di uranio gassoso.
 
C'è anche la questione della durata delle riserve, che secondo qualcuno potrebbe essere inferiore a quelle di petrolio e carbone
Anche qui le riserve potrebbero essere enormemente superiori con migliori tecniche di ricerca ed estrazione, anche dagli oceani. Ne avevamo valutato l'abbondanza relativa nel corso di radiochimica del reattore.
 
Ho fatto personalmente prelievi su matrici ambientali e materie prime alimentari. Ti assicuro che dalle centrali nucleari italiane non ci sono contaminazioni rivelabili. C'è molto più uranio naturale nella fosforite tricalcica usata come fertilizzante agricolo.

Nelle francesi e tedesche invece le hanno rilevate
 
il principio fisico è molto promettente.

Per quel meno di niente che ne capisco, l'idea non mi dispiace. Più che altro, il quesito che mi pongo è: possiamo ragionevolmente pensare di affidarci solo alle rinnovabili, data la loro discontinuità e variabilità di erogazione? La mia impressione è che, abbandonando il fossile, un minimo di nucleare dovremo adottarlo.
 
Nelle francesi e tedesche invece le hanno rilevate
I miei carotaggi erano a 10 anni da Chernobyl, con reattore inattivo da oltre 10 anni, mi riferisco a Trino Vercellese. Non conosco i dati francesi, se hai un link, postalo sarebbe interessante sapere la concentrazione, i nuclidi e la valutazione dell'impatto radiologico ambientale...
 
Per quel meno di niente che ne capisco, l'idea non mi dispiace. Più che altro, il quesito che mi pongo è: possiamo ragionevolmente pensare di affidarci solo alle rinnovabili, data la loro discontinuità e variabilità di erogazione? La mia impressione è che, abbandonando il fossile, un minimo di nucleare dovremo adottarlo.
Non sono un ingegnere energetico, ma ne ho conosciuti diversi. È chiaro che occorra un piano energetico che contempli assorbimenti incostanti e forniture altalenanti. Come, correggimi se sbaglio, un corretto piank agricolo alimentare e non, come di un piano industriale, come di un piano dei trasporti. E qui torniamo alle auto elettriche da alimentare in modi opportuni ai diversi usi.
 
Ok, e quindi? Siamo tutti d'accordo sul concetto che il momento sarebbe propizio per cercare di tirar fuori il meglio da quei quattro spiccioli che ci presteranno (dopo averci promesso in regalo il tesoro di Ali Babà), ma ogni approfondimento porterebbe il discorso sulla politica, e se non ricordo male, c'è il nastro giallo e nero. Quindi, o parliamo di tecnologie, o continuiamo a darci ragione..... o no?

Per valutare tutti i pro e contro di una nuova tecnologia, non basta fare valutazioni tecniche ma servono anche valutazioni sociali, economiche, politiche ecc.
Ragionare per camere stage, si rischia di fare delle scelte sbagliate. Comunque le valutazioni tecniche, tanto "invocate"... mi sembrano invece molto di parte e poco obbiettive.
 
Quando un paese industrializzato come il nostro, se... vuole continuare a crescere deve avere i mezzi per farlo, l'energia a basso costo è uno fatto molto importante. Se abbiamo rinunciato al nucleare, è obbligatorio trovare una nuova fonte energetica a basso costo, ma nazionale non estera. Acquistare dall'estero significa mettere il nostro futuro energetico in mano straniera, io non mi fido di tanti governanti italiani, figuriamoci di quelli stranieri.

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Mi viene quasi da "ridere" se non fosse un problema, qualche grado in più e la rete elettrica va in tilt, chissà se i proprietari di auto elettriche cominciano a preoccuparsi.

https://www.tgcom24.mediaset.it/cro...hio-nuove-interruzioni_34178225-202102k.shtml

Allarme blackout a Milano, anche oggi alte temperature e rischio nuove interruzioni
Per due giorni di fila a causa dei tanti condizionatori accesi la rete elettrica non ha retto alla richiesta di energia
Il problema è che i condizionatori sono usati in modo scriteriato.
 
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