JigenD ha scritto:
Jambana ha scritto:
Scusa, ma le concessionarie non sono mica ASL o servizi pubblici obbligatori, sono imprese commerciali, se in Italia non vendono non possono mica aprire concessionarie per poi farle fallire...secondo te non sarebbero contenti di vendere molto di più avere il triplo delle concessionarie? Cosa c'entra un probabile enorme rischio d'impresa con un presunto "trattamento", o con la "discriminazione", i privati che investono milioni di euro in una concessionaria, soprattutto in questi tempi bui dove chiudono anche quelle di marchi molto più popolari di Honda, non fanno mica beneficenza!
Le concessionarie Honda che hanno chiuso negli ultimi anni non l'avranno fatto mica perché avevano voglia di "discriminare" i clienti della loro zona! :?
mi spiace, ma stavolta non sono assolutamente d'accordo con te. Se fossi tu a trovarti in questa situazione, ti brucerebbe altrettanto. Così come, parlando di mazda, mi brucia da morire avere un'auto nuova che adesso è senza assistenza (me l'avessero detto prima...). Qui siamo senza concessionario honda da quasi due anni. In una delle più grandi province italiane. Non ci crederei nemmeno se mi pagassero, che qui la potenziale clientela sia inferiore a quella di province molto più striminzite. Non credo che la great wall venda più di honda, eppure le loro concessionarie sono presenti e anche relativamente numerose. Non cerchiamo di difendere l'indifendibile, fino a qualche anno fa qui le jap vendevano parecchio...e sono comunque presenti tanti concessionari di tutti i marchi, e la maggior parte di questi sono multimarca. Non sarebbe un'impresa titanica assegnare il mandato ad uno di questi, non si sta chiedendo di aprirne uno dal nulla...
Certo, è anche ovviamente un gatto che si morde la coda, non essere presenti sul territorio è un enorme handicap proprio per le vendite (si sente dire spesso di gente che comprerebbe Honda ma non lo fa proprio per non rinunciare alla comodità della concessionaria vicino casa), ed un errore commerciale madornale secondo me, penso che se vogliono che le cose cambino, dovrebbero in tutti i modi allargare sul territorio la loro rete commerciale e di assistenza, magari con strutture "leggere" (penso ad officine autorizzate che abbiano anche un piccolo salone con poche vetture) altrimenti sono destinati, in Italia, a rimanere eternamente il marchio di nicchia che sono ora.
Appunto. E intanto i coreani, che hanno creduto in questo territorio anzichè lasciarlo abbandonato a sè stesso, sin da quando vendevano davvero pochissimo, adesso raccolgono i frutti e vendono auto come il pane (ovviamente, nei limiti dell'attuale situazione di crisi nera). Conosco persone che compravano giapponese, avrebbero continuato a farlo ma sono dovute passare alle coreane (o tornare alle europee) proprio per i problemi menzionati. Spero che non sarò costretto ad essere il prossimo.
Ma scusa, secondo te gli imprenditori sono masochisti, e se un business va bene lo chiudono per far dispetto "a un territorio"?
Probabilmente le politiche dell'importatore sono poco lungimiranti ed efficaci riguardo proprio la presenza territoriale: non mi intendo di queste cose, ma penso che quando una zona rimane scoperta, probabilmente l'importatore dovrebbe cercare di assicurarne la copertura incentivandola al massimo, anche dal punto di vista contrattuale, per incoraggiare gli imprenditori della zona a prendere il mandato per assicurare la continuità territoriale.
Ma ti ripeto, non condivido i tuoi toni: si può parlare di scarsa capacità di interpretare e stare sul mercato, ma l'imprenditore è il primo a essere felice quando i suoi affari vanno bene. Inoltre mi pare che ti sfugga anche il momento di crisi che stiamo vivendo e l'enorme sofferenza del settore...non a caso hai scritto "vendevano" al passato...
Comunque, io (parlo a livello assolutamente individuale, lo so che non corrisponde all'idea di tutti ed è un'anomalia) ho un'altra ottica: per comprare l'auto che mi piace, su 20 mila km che faccio, non ho problemi una volta all'anno a farne anche 200 e perdere mezza giornata tra andata e ritorno per fare il tagliando. Tanto il meccanico, con buona probabilità, per i primi 300 mila km lo vedrà solo in occasione del tagliando.

Non comprerei mai un'auto perché è più comodo portarla dal meccanico sotto casa, o a 15 km. Ma so che questa è un'idea che non va bene per il mercato, e semmai può funzionare solo per i prodotti di nicchia.
Ma la mia scelta per un'auto nuova, considerando da una parte, sia l'impegno economico, e dall'altra anche la gratificazione che comporta, non sarebbe certo un ripiego dettato dalla presenza o meno di una concessionaria vicina. Anche perché qualsiasi concessionaria può chiudere o trasferirsi domattina, mentre l'auto è una scelta che si fa anche con passione, che ci accompagnerà per tanto tempo (almeno nel mio caso).
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