condivisibile al 1000% e aggiungo due mie considerazioni
a) il ragazzo non dimenticherá ma il rimorso si affievolirá al punto di giustificare/accettare l’accaduto. É la vita. Il tempo lenisce ogni dolore.
b) oggi chi castiga piú i figli con un sonoro ceffone? tra l’altro si rischia un processo....meglio assecondarli e “chi se ne frega”. poi c’é il genitore che sostiene cheil figlio piú che un figlio é un amico. Il massimo del minimo.
Chi ringraziamo? il 68?
PS: ovviamente non per tutti é cosí, sicuramente per molti.
"Papà con i bambini
Si è trattato di un intervento preventivo per la sicurezza sulle piste, per evitare che in tanti affrontassero le discese in uno stato di alterazione psicofisica con possibilità di causare incidenti. La maggior parte degli sciatori ora nei guai sono residenti nella Brianza monzese e nell’hinterland milanese, di età compresa tra i 17 e i 45 anni. Tra questi due giovani papà che stavano trascorrendo la giornata sulla neve insieme con le mogli e ai figli piccoli: uno aveva due spinelli di hashish, l’altro alcuni grammi di marijuana. La giustificazione: «Tanto sembra una sigaretta, mio figlio di 10 anni non può capire la differenza»."
Esempio di genitori modello... penso che troppa gente metta al mondo figli solo per sport e non perchè ne è convinta.
Concordo al 100% quanto scritto dall'Avvocato, i figli vanno seguiti, oggi ci sono troppi pericoli, ci vuole più severità.Leggo, riporto e sottoscrivo ogni virgola.
Mi sto domandando da giorni il perché dell’esasperato interesse del mondo della comunicazione verso il terribile incidente di Ponte Milvio.
È vero, le vittime sono tre ragazzi e il dolore delle famiglie è indicibile.
Ma non è solo solidarietà, quella che sta suscitando un’attenzione ossessiva. Dico che le vittime sono tre, perché due hanno perso la vita e il ragazzo se l’è giocata per sempre.
Da una parte, i genitori sono stati crudelmente orbati delle figlie; gli altri genitori, da parte loro, stanno raccogliendo i cocci bruciati della vita del figlio. Una vita, comunque sia, sbriciolata.
Hanno fatto tutto tre adolescenti; pagheranno tutto i loro genitori.
Non ci sono indagini risolutive che potranno mai dirci la verità e la precisione della dinamica. Ma possiamo ipotizzare tanti scenari, per individuare le diverse e concorrenti responsabilità. Se non altro, per evitare di sostenere gli schieramenti contro ciascuno dei protagonisti.
Una grande responsabilità ce l’ha sicuramente il ragazzo, che aveva bevuto alcool a tal punto da dover escludere, da solo, di mettersi alla guida. Tanto più essendo recidivo per un comportamento analogo, che gli aveva provocato il ritiro della patente.
Responsabilità ce l’hanno anche le ragazze: non si attraversa al buio, forse col rosso, lontano dalle strisce. E speriamo che almeno loro non avessero bevuto, così aggravando il comportamento colpevolmente spensierato.
E possiamo dire che non abbia responsabilità il superstellato comune di Roma, che lascia priva di illuminazione una strada frequentatissima e pericolosa?
Tutte queste responsabilità rotolavano come pietre incandescenti nella notte, per trovarsi in un maledetto secondo sulla stessa traiettoria di vita e di morte ed esplodere tutte insieme, per produrre in tre famiglie un dolore crudele, insopportabile e ineliminabile.
I figli, però, non si lasciano in giro di notte, in una città amministrata malissimo, a 16 e a 20 anni in balìa di se stessi. Preda della propria presunzione, dell’inesperienza, dell’illusione che tutto vada sempre bene.
A 16 anni le ragazze si vanno a prendere, ci si organizza con taxi a pagamento condiviso con gli amici. Non le si lascia in giro a casaccio.
Nella notte, due ragazze di 16 anni, oltre che investite, possono essere stuprate, derubate, malmenate.
A 20 anni, se gli hanno già tolto la patente, se beve e assume droghe, un ragazzo non merita che il padre gli dia un Suv come se niente fosse. Almeno per un anno e dopo la radicale disintossicazione ne avrà, forse, la possibilità. Lasciare in giro di notte la figlia minorenne, è abbandono di minore. Dare la propria automobile al figlio ventenne, fresco di patente ritirata, è una gravissima superficialità.
Sono dunque responsabili i genitori? Anche. Fermo tutto il resto.
E questo è, secondo me, il motivo di tanto interesse mediatico: improvvisamente tutti noi adulti stiamo facendo un collettivo esame di coscienza, severo e con risultati pessimi.
Anche i ragazzi, però, dovrebbero farlo e imparare a non sentirsi così invincibili e invulnerabili.
È vero che loro in pratica hanno solo diritti e i genitori solo doveri, ma i figli hanno l’obbligo di ascoltare e rispettare i genitori. E soprattutto non svalutare il loro addestramento alla vita.
La verità è che non insegniamo loro abbastanza; non li perseguitiamo ripetendo loro all’infinito regole basilari; non ci occupiamo di loro quanto dovremmo; non abbiamo mai il coraggio di punirli. Non abbiamo la forza di dire no. Ci piace avere dai figli i like della vita, come su Instagram. Li vogliamo nostri followers e non nostri contraddittori. Siamo diventati permissivi e non più autorevoli.
Abbiamo paura della loro ribellione e del loro distacco, che invece, sono il punto di partenza della maturità, dell’autonomia. Tutto il resto è destino cieco.
Annamaria Bernardini de Pace
* Avvocato del foro di Milano, esperta di diritto di famiglia e della persona
anch’io sono stato fortunato con mio figlio, bravo a scuola e niente spinelli ma un pó di severitá ci é voluta anche da parte mia. Per esempio il cellulare glielo ho comperato al compimento dei 18 anniAggiungo solo che i figli ventenni sono i figli dei figli della mia generazione....
Io sono stato fortunato....Piu' fortunato che bravo.
Infatti gia' la mia di generazione aveva cominciato a mollare.
Erano i FIGLI che si lasciavano in balia della TIVVI, dei primi Commodore 64....Cui si compravano gli indumenti di moda perche' non si sentissero inferiori ai compagni piu' ricchi....*
Cosa pretendere quindi dai nostri NIPOTI:
i ventenni di oggi.
Come sempre esperienze nell' ambito delle mie conoscenze,
tra scuola, parrocchia, amicizie e frequentazioni in genere
*Perche' non " rompessero ".
anch’io sono stato fortunato con mio figlio, bravo a scuola e niente spinelli ma un pó di severitá ci é voluta anche da parte mia. Per esempio il cellulare glielo ho comperato al compimento dei 18 anni
Ma erano altri tempi, non si sapeva dive saremmo arrivati. Ora siamo tutti al corrente di dove siamo arrivati ma quasi nessuno fa davvero qualcosa per arginare il fenomeno - i genitori in primis che vorrebbero che fosse la scuola a “tirarli su” - e quindi si leggono sempre piú spesso comportamenti stupidi da parte di pivelli o 13/15enni che
finiscono in ospedale per come etilico.
oggi molti genitori hanno veramente abdicato al ruolo di educatore e la societá pure visto che certi comportamenti se non reati penali vengono derubricati a ragazzate.Tempo fa tre 15enni hanno violentato una ragazzina e la pena é stata quella di mandarli in pizzeria ad imparare il mestiere.
Poi, se dici negro al posto di nero di denunciano.....
Per....Completezza
Quando dicevo a mia mamma che la suora mi aveva punito....
Lei aggiungeva subito un bel ceffone....
Oggi, il ceffone genitoriale torna ( spesso ) al mittente originario, all' insegnante
Mi sono affrettato a postarlo appena letto, perché avrei scritto esattamente le stesse cose, solo che il mio linguaggio agricolo non sarebbe stato così distaccato. Comunque, detesto dire "ai miei tempi...", ma anche quando ero bocia io si vedeva già la differenza tra cittadini (che già bazzicavano bar e locali) e campagnoli (che finita la scuola e auspicabilmente i compiti andavano per campi o stalle)....Concordo al 100% quanto scritto dall'Avvocato,
Perché da loro si inizia già a lavorare piuttosto presto. Da noi, persino per pulire i gabinetti ti chiedono il diploma.Un genitore ti proibisca di guidare? A 20 anni???
A vent'anni sei già maggiorenne e vaccinato, non sei un bambino... il genitore non può proibirti niente, e sei responsabile delle tue scelte.
Si vede che siamo in Italia, terra della "mamma"....
A altre latitudini a 20 anni (e non parlo necessariamente di paesi più ricchi, anzi) i i figli in genere se ne sono andati di casa già da un pezzo
Purtroppo queste cose c'erano anche quando c'eravamo noi.Senza fare moralismi il senso di questo topic,che purtroppo parte da un fatto di cronaca tragico ma non insolito,è che secondo me il problema dell'uso,o abuso,di alcol abituale da parte degli automobilisti,e in particolare degli automobilisti più giovani,sta diventando preoccupante.
Non ho trovato dati più aggiornati del 2017 ma se il numero di morti in incidenti stradali diminuisce (merito sicuramente dei progressi fatti dai costruttori che hanno reso le auto sempre più sicure) aumentano le infrazioni per guida in stato di ebbrezza e sale la percentuale di vittime di incidenti legali all'alcol.
Restano una minoranza,si parla del 10% degli incidenti e meno del 7% per quanto riguarda le vittime di incidenti legati all'uso di alcol o droga.
Ma si parla comunque di centinaia di vittime all'anno.
Ora quello che dico io è che bisogna trovare il modo di impedire a chi ha l'abitudine di bere o usare stupefacenti di mettersi alla guida.
Inasprendo le sanzioni o la durata del ritiro/sospensione della patente,sensibilizzando i più giovani nelle scuole,facendo più controlli,imponendo l'obbligo dell'etilometro a bordo o all'uscita dai locali,sensibilizzando i genitori a stare più attenti e monitorare le abitudini dei loro figli e a intervenire ai primi segnali di problemi legati al consumo di alcol...non lo so.
Ma gli incidenti stradali restano la prima causa di morte tra i giovani e al di la dei numeri io penso che moltissimi giovani abbiano l'abitudine di assumere alcol e poi guidare.
Probabilmente per 1 che viene beccato da un controllo o finisce sulla pagine di cronaca ce ne sono 10 che la passano liscia e arrivano a casa sani e salvi grazie alla buona sorte.
Si può fingere che il problema non esista oppure ammettere che c'è bisogno di misure efficaci.
Purtroppo queste cose c'erano anche quando c'eravamo noi.
Scusate ma voi siete così sicuri della rettitudine dei vostri figli in ogni secondo della loro vita? Credo che da padri si è stati figli e credo che si dovrebbe sapere che tante stupidaggini che si fanno da ragazzi i genitori sono gli ultimi a saperlo o forse nenche lo sapranno mai, ovviamente non parlo di stili di vita costantemente errati ma di quelle piccole cose che ogni tanto si fanno e che certe volte poi sono anche motivo delle tragedie che leggiaml
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