<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Gruppo Stellantis | Page 137 | Il Forum di Quattroruote

Gruppo Stellantis

Stellantis annuncia i conti del primo semestre. I dati evidenziano un forte calo di fatturato e ricavi. Il volume d'affari (85 miliardi) rispetto al primo semestre 2023 è calato del 14% circa, e i profitti (5.65 miliardi) calano del 48%.

La contrazione viene attribuita soprattutto al mercato americano (-18%), ma anche il sud-America (LATAM) non ha tirato come in passato.
Maserati, come ho accennato su un topic della casa, ha dimezzato le vendite e ha chiuso il semestre in perdita.

Aggiungo io ok l'America, ma è evidente che con tante dismissioni, e con rimpiazzi che non sono ancora arrivati nelle concessionarie, soprattutto nel segmento B, il calo c'era da aspettarselo (Tavares parla di ricavi "inferiori alle aspettative"...). Mi chiedo come le aspettative potessero essere buone.
A ciò aggiungerei il flop delle auto elettriche, al quale forse si porrà un freno con l'accordo raggiunto in Cina con Leapmotors. Ma quella è una società a parte, che non è aggregata a Stellantis.

Vediamo come andrà il secondo semestre, ma con l'ulteriore cessazione di alcune produzioni (in primis 500 Hybrid, Abarth 595 e Tipo hatchback) sarà difficile risalire la china.

Stellantis, ricavi e utili in forte calo nel primo semestre | Quattroruote.it
2024_stellantis1.jpg

Stellantis ha affermato che ha quindici marchi e quelli che non rendono si chiudono. I primi tre sul binario in partenza sono DS Maserati e Lancia.
 
Stellantis ha affermato che ha quindici marchi e quelli che non rendono si chiudono. I primi tre sul binario in partenza sono DS Maserati e Lancia.

O meglio:
".... e quelli che non GLI rendono.... "
Completerei con:
" Perche' " non ci ha messo che sogni e bruscolini ( Lancia & Maserati )
o
perche' ha voluto un marchio senza senso ( DS )
 
O meglio:
".... e quelli che non GLI rendono.... "
Completerei con:
" Perche' " non ci ha messo che sogni e bruscolini ( Lancia & Maserati )
o
perche' ha voluto un marchio senza senso ( DS )

DS nasce da una "costola" Citroen quando PSA decise di "splittare" in due il marchio diede il nome della Citroen più famosa al suo "brand di lusso"

Questo accadde se vi ricordate dopo l'infortunosa vicenda della C6 peraltro macchina superba che non vendette quanto doveva. E così il Manàgement PSA per "pararsi" un pò disse che la colpa era del fatto che Citroen era riconosciuta come un marchio economico e la C6 era invece un'ammiraglia coi controfiocchi e con tutti gli Stilemi della Citroen di lusso che fu la DS. Per cui nacque DS
 
DS nasce da una "costola" Citroen quando PSA decise di "splittare" in due il marchio diede il nome della Citroen più famosa al suo "brand di lusso"

Questo accadde se vi ricordate dopo l'infortunosa vicenda della C6 peraltro macchina superba che non vendette quanto doveva. E così il Manàgement PSA per "pararsi" un pò disse che la colpa era del fatto che Citroen era riconosciuta come un marchio economico e la C6 era invece un'ammiraglia coi controfiocchi e con tutti gli Stilemi della Citroen di lusso che fu la DS. Per cui nacque DS


Ma un' auto, seppur riuscita come la DS,
non puo' diventate un marchio auto sostenente....
Se poi, di premium, ha solo le sospensioni, cromature e interni piu' curati.

La C6 e' stata una gran macchina....
Ma
-a trazione anteriore
e
-semi avveniristica nella linea....
E ha perso, perche' le Tedesche di medio / alto livello sono
-TP / 4x4
e
-di linee classiche che piu' classiche non si puo'....

E concludo....
Per sfondare nel premium ci vuole continuita'....( Vedi Audi )
Non una singola auto.
Non a caso Alfa e Maserati, ben piu' quotate di Citroen nell' immaginario collettivo,
con pochi investimenti, sempre li' sono.

Di Lancia, stendiamo un velo pietoso.
Persino inutile e doloroso ripetere le stesse miserie
 
Ultima modifica:
Non esprimo un'opinione su questa vendita (COMAU), ma per comprendere talune decisioni strategiche delle grandi multinazionali occorre una "cultura" specifica che ovviamente molti di noi non hanno.

Oggi si vive in un mondo industrialmente globalizzato, dove le grandi entità industriali diventano sempre più grandi e devono confrontarsi con avversari di livello similare. Davide poteva battere Golia millenni fa, oggi un'azienda da 1.1 miliardi non può scontrarsi con gruppi 30 volte più grandi.

Qui sotto metto il link di un articolo che, se avete tempo, interesse e voglia, potete leggere fino in fondo per comprendere meglio perchè, a livelli anni luce sopra di noi, si fanno certe operazioni .

E' appena il caso di dire comunque che è stata ceduta (a un "Fondo" americano, e questo già per gli appassionati di economia vuol dire tanto, ma tanto...), la quota di maggioranza relativa.
Stellantis resterà socio, con una quota di minoranza.

Vi cito due passi molto importanti dell'articolo.

<Il terzo aspetto riguarda la particolarità della vicenda di Comau che la vede abbracciare un fondo USA di private equity e non un partner industriale. Se un fondo compra un’azienda vuol dire che vede la possibilità di rivenderla ad un valore maggiore in un arco temporale ragionevole.
L’azionista Stellantis affida a Comau una missione chiara: concentrarsi nel settore per aumentare il valore, prima ancora di ragionare su quali sinergie sfruttare e con chi, quali rami applicativi tagliare quali sviluppare, quali investimenti fare e in quali aree geografiche del mondo. Si tratta anche di un messaggio che sintetizza una debolezza attuale di Comau: per essere un partner industriale appetibile, per uno qualunque dei giganti citati prima, bisogna essere innanzitutto più attrattivi.>
...
<Attenzione però alle semplificazioni estreme: gli investimenti che entrano nell’industria con una logica finanziaria hanno una quota determinante in tutti i sistemi economici. La visione romantica di un azionista famigliare che prende tutti i suoi risparmi dalla cassaforte, li nega alle generazioni future e li investe tutti nello sviluppo industriale della sua impresa è un cliché che non sta più in piedi.

Certe operazioni sono possibili solo quando ci sono i capitali in misura congrua, e questi oggi sono mobilitati dalla finanza. Certamente sussiste il rischio che One Equity Partners prenda decisioni sbagliate, ma si tratta di un rischio comparabile ad altri, e correttamente mitigato da Stellantis con due clausole di salvaguardia: il mantenimento di una quota di minoranza importante in Comau e l’accordo sulla invarianza dei ruoli apicali di Presidente e CEO, in continuità con la gestione attuale.>


Caso Comau, ecco perché il suo destino non può essere italiano - Economyup
 
Ma un' auto, seppur riuscita come la DS,
non puo' diventate un marchio auto sostenente....
Se poi, di premium, ha solo le sospensioni, cromature e interni piu' curati.

La C6 e' stata una gran macchina....
Ma
-a trazione anteriore
e
-semi avveniristica nella linea....
E ha perso, perche' le Tedesche di medio / alto livello sono
-TP / 4x4
e
-di linee classiche che piu' classiche non si puo'....

E concludo....
Per sfondare nel premium ci vuole continuita'....( Vedi Audi )
Non una singola auto.
Non a caso Alfa e Maserati, ben piu' quotate di Citroen nell' immaginario collettivo,
con pochi investimenti, sempre li' sono.

Di Lancia, stendiamo un velo pietoso.
Persino inutile e doloroso ripetere le stesse miserie
Le Citroen sono l icona della trazione anteriore la C6 vedeva le tedesche come rivali particolarmente in palla in quel periodo oggi già non sarebbe più così
 
O meglio:
".... e quelli che non GLI rendono.... "
Completerei con:
" Perche' " non ci ha messo che sogni e bruscolini ( Lancia & Maserati )
o
perche' ha voluto un marchio senza senso ( DS )
Concordo pienamente riguardo a (imho insulsa!) DS... mentre per Maserati auspicherei decisamente per un (già paventato) ingresso in Ferrari la quale possiede tutte le potenzialità a partire da quelle economiche arrivando a quelle tecnologiche e non ultime quelle Motivate dalla "Giusta Passione Campanilistica"...
Mentre riguardo Lancia temo che Stellantis difficilmente possa "dare lustro" a coTanto brand anche se ciò che può mettere in campo è almeno meglio che sopprimerlo completamente ma sempre con l'auspicio che si possa comunque migliorare in futuro... sempre imho!
 
Ultima modifica:
Concordo pienamente riguardo a (imho insulsa!) DS... mentre per Maserati auspicherei decisamente per un (già paventato) ingresso in Ferrari la quale possiede tutte le potenzialità a partire da quelle economiche arrivando a quelle tecnologiche e non ultime quelle Motivate dalla "Giusta Passione Campanilistica"...
Mentre riguardo Lancia temo che Stellantis difficilmente possa "dare lustro" a coTanto brand anche se ciò che può mettere in campo è almeno meglio che sopprimerlo completamente ma sempre con l'auspicio che si possa comunque migliorare in futuro... sempre imho!
Io penso che il materiale tecnico Ferrari non sia compatibile con Maserati, ne' per tipologia di auto ne' per i prezzi troppo esclusivi dei modelli di Maranello.
Per me Maserati deve completare verso l'alto la gamma Alfa partendo dal segmento D, quindi con importanti condivisioni tecniche, come avviene adesso con Grecale, per la quale pero' non hanno previsto una motorizzazione a gasolio, che invece e' molto richiesta sui Suv.
 
Oggi sentendo due persone parlare dicevano che Stellantis vuole ridurre il numero dei concessionari facendo poche strutture multibrand.

Allora premesso che almeno da me molti concessionari sono nati proprio come "upgrade" dell'officina di famiglia.....che riparava camion Biciclette e altro...non è che riducendo la capillarità si finisce per favorire l'ingresso di altri?

Se l'autosalone ufficiale pincopallo che dal 1963 vende Fiat viene diciamo così "svilito" il signor pincopallo dovrà pur proseguire nell'attività....magari con chessò Dongfeng o altri marchi....

Io non so come funzioni oggi ma un tempo averela "concessione" era non da tutti e non per tutti, poter rappresentare un marchio era una cosa molto seria e sentita da una parte e dall'altra, cioè concessionari-case.
 
Back
Alto