Ora che ufficialmente i "NO" hanno vinto con il 61.3% dei voti, si aprono due scenari possibili:
1) Si riesce a mettere a punto un altro accordo, più favorevole alla Grecia.
2) La UE non predispone un altro piano di salvataggio e si lascia andare la Grecia verso il proprio destino, ovvero verso il default e l'uscita dall'Euro (la Merkel ha detto "contro un muro").
Approfondendo:
1) Alexis Tsipras punta a un nuovo piano, scommette su una UE carica di solidarietà verso il popolo greco, scommette su una nuova Europa, veramente unita e partecipativa e punta anche su una decurtazione del debito versi gli altri Stati dell'Unione. In questo è appoggiato dall'80% dell'opinione pubblica, che ha votato NO (secondo il suo punto di vista e secondo i sondaggi) non perché vuole uscire dall'Euro ma perché desidera restare in una Europa diversa, solidale e progressista.
La Grecia vuole restare in Europa, ma L'Europa vuole restare con la Grecia?
Purtroppo Alexis ha fatto "i conti senza l'oste", infatti sembra che la maggioranza degli Stati dell'UE non sia disposta a mettere a punto un altro piano di salvataggio. Ci sono due schiaramenti: i "falchi" guidati dalla Germania della Merkel, e le "colombe", guidate da Hollande, che sono per la linea morbida (cui appartiene anche Renzi). E i falchi a quanto pare sono di più.
Oggi alle 18,00 i leader Franco-Tedeschi si incontreranno in anteprima, mentre domani si troveranno attorno a un tavolo tutti i leaders politici dell'UE.
2) Lo scenario più carico di interrogativi è il secondo, ovvero la fuoriuscita della Grecia dalla UE e dall'Euro, con contemporaneo default, ovvero fallimento. Questo è quello che sembra vogliano i "falchi", ma le conseguenze sono in parte poco prevedibili e comunque potrebbero essere disastrose sia per la Grecia che per altri Stati con problemi simili alla Grecia, come l'Italia.
Oggi già c'è stato un piccolo contraccolpo, con un mezzo crollo delle borse e con lo spread che è già salito da 130 a 160. Ma questo è nulla rispetto a quello che potrebbe accadere in caso di reale default greco.
Tuttavia questa è un'altra storia, che necessita di una trattazione a parte, e non è neppure attuale perché il default non è ancora una realtà.
Prima vediamo cosa succederà nei prossimi 2 giorni.
La posizione ufficiale italiana:
Come noto il governo italiano parteggiava per il "SI" (pur ritenendo il "NO" diciamo "accettabile"), e quindi è stato di fatto sconfitto, con esultanza a mille delle opposizioni (tutte).
Il Presidente della Repubblica ha detto "Si aprono scenari inediti, occorre senso di responsabilità", ovvero spera che si trovi un accordo. Lo stesso farà Renzi domani nell'incontro con i partners europei. Cercherà di promuovere una mediazione per il salvataggio, aggregandosi alle "colombe".
1) Si riesce a mettere a punto un altro accordo, più favorevole alla Grecia.
2) La UE non predispone un altro piano di salvataggio e si lascia andare la Grecia verso il proprio destino, ovvero verso il default e l'uscita dall'Euro (la Merkel ha detto "contro un muro").
Approfondendo:
1) Alexis Tsipras punta a un nuovo piano, scommette su una UE carica di solidarietà verso il popolo greco, scommette su una nuova Europa, veramente unita e partecipativa e punta anche su una decurtazione del debito versi gli altri Stati dell'Unione. In questo è appoggiato dall'80% dell'opinione pubblica, che ha votato NO (secondo il suo punto di vista e secondo i sondaggi) non perché vuole uscire dall'Euro ma perché desidera restare in una Europa diversa, solidale e progressista.
La Grecia vuole restare in Europa, ma L'Europa vuole restare con la Grecia?
Purtroppo Alexis ha fatto "i conti senza l'oste", infatti sembra che la maggioranza degli Stati dell'UE non sia disposta a mettere a punto un altro piano di salvataggio. Ci sono due schiaramenti: i "falchi" guidati dalla Germania della Merkel, e le "colombe", guidate da Hollande, che sono per la linea morbida (cui appartiene anche Renzi). E i falchi a quanto pare sono di più.
Oggi alle 18,00 i leader Franco-Tedeschi si incontreranno in anteprima, mentre domani si troveranno attorno a un tavolo tutti i leaders politici dell'UE.
2) Lo scenario più carico di interrogativi è il secondo, ovvero la fuoriuscita della Grecia dalla UE e dall'Euro, con contemporaneo default, ovvero fallimento. Questo è quello che sembra vogliano i "falchi", ma le conseguenze sono in parte poco prevedibili e comunque potrebbero essere disastrose sia per la Grecia che per altri Stati con problemi simili alla Grecia, come l'Italia.
Oggi già c'è stato un piccolo contraccolpo, con un mezzo crollo delle borse e con lo spread che è già salito da 130 a 160. Ma questo è nulla rispetto a quello che potrebbe accadere in caso di reale default greco.
Tuttavia questa è un'altra storia, che necessita di una trattazione a parte, e non è neppure attuale perché il default non è ancora una realtà.
Prima vediamo cosa succederà nei prossimi 2 giorni.
La posizione ufficiale italiana:
Come noto il governo italiano parteggiava per il "SI" (pur ritenendo il "NO" diciamo "accettabile"), e quindi è stato di fatto sconfitto, con esultanza a mille delle opposizioni (tutte).
Il Presidente della Repubblica ha detto "Si aprono scenari inediti, occorre senso di responsabilità", ovvero spera che si trovi un accordo. Lo stesso farà Renzi domani nell'incontro con i partners europei. Cercherà di promuovere una mediazione per il salvataggio, aggregandosi alle "colombe".