Non ho mai aperto alcuna discussione, ma non posso fare a meno di farlo ora, per qualcuno che non cantava, non ballava, ma a suo modo ha cercato di salvare chi poteva nei momenti apice di questa pandemia. La cosa che mi rammarica è che mentre le pagine dell'informazione di sistema si riempiono di vittime di vario genere o di varie origini, poco ho sentito nei confronti di un uomo di scienza che a torto o ragione credeva in qualcosa e questo qualcosa lo ha portato avanti con convinzione. Forse oltre ogni limite, al punto di dover scegliere tra la vita e la morte. Mentalmente instabile.? Può darsi. Come il David Rossi probabilmente. Invito tutti a non rispondere di istinto, ma a riflettere. La moderazione tutta allo stesso modo, ovviamente se è il caso si chiuda subito.
Il risalto mi pare ci sia stato, per un paio di giorni al top delle notizie. Spero non si facciano paragoni con noti personaggi dello spettacolo perché avrebbe poco senso. Quello che forse più indispone [me] è che a volte alcuni "specialisti" diventino più famosi per le divergenze sulle loro scoperte che non altri le cui semplici invenzioni hanno salvato probabilmente moltissime persone. Alzi la mano chi conosce il nome dell'inventore del "gellino" disinfettante ... e sappia come e perché sia nato [ senza cercarlo in Wiki ].
Seguo spesso dei programmi in prima serata incentrati su fatti di cronaca e attualità e ovviamente da oltre un anno cronaca e attualità vuol dire pandemia. Onestamente (forse sono stato poco attento) non ne ho sentito parlare ed era proprio in questi programmi che venne intervistato più volte. Non volevo fare un paragone con personaggi dello spettacolo, ma ho fatto una riflessione sul come mai proprio in questi contesti televisivi dove l'argomento pandemia è stato ed è il cuore della trasmissione stessa, non vi sia stato dato risalto. Ripeto sarò stato distratto. In merito all'inventore del gel disinfettante (visto il divieto imposto, no wiki) ti dico che il nome non lo ricordo. Ricordo che amuchina comunque è nata in Italia da un italiano e da quello ne è derivato il gel disinfettante.
La storia di Di Donno ricorda un po' il metodo Di Bella per curare il cancro. Tante notizie, tante testimonianze, lotte legali per poi finire...in bolla di sapone.
Si oggettivamente può essere. Non ho e forse in tanti non abbiamo le competenze per giudicare questo aspetto. Però ricordo che in altre occasioni è stato utilizzato e comunque in mancanza di altro, stando sempre alle varie notizie che sono girate, dava maggiori possibilità di sopravvivenza ai malati più gravi. Anche qui una corretta informazione, chiara e puntuale, potrebbe sedare gli eventuali dubbi che sono peraltro legittimi, agli occhi di chi come me ad esempio, non avendo competenze in materia, potrebbe pensar male. Magari è stato fatto in qualche occasione e non ho avuto modo di ascoltare. Ma su determinati aspetti siamo tutti informati, segno evidente di una informazione efficace in alcuni contesti piuttosto che in altri. Eppure questo sarebbe stato un argomento importante da sottoporre al pubblico.
condivido quanto dice Flash, per quanto mi riguarda da tecnico credo solo in quello che vedo, ma su Di Bella ho parecchie perplessità se anche uno solo dei pazienti ha avuto un beneficio mi sembra sufficiente per approfondire la cura o la metodologia anche solo come complemento ad una cura tradizionale e non affossarla in favore delle multinazionali del farmaco, a volte le cose semplici possono essere di sostegno quando si parla di malattie importanti anche se fosse solo per dare una speranza ai pazienti.
Ok mai guardati ed evito accuratamente quindi ... non potevo sapere e fino agli articoli di giornale per la morte "non sapevo" chi fosse. Io sapevo di un misconosciuto farmacista svizzero che avrebbe potuto diventare ricchissimo*: https://www.illustre.ch/magazine/li...m-griffiths-linventeur-du-gel-hydroalcoolique [l'articolo, traducendolo online per chi non mastica troppo il francese, è divertentissimo e sorprendente] *: lavorò con un medico inglese diventato poi famoso per rendere la "ricetta" pubblico dominio ed utilizzabile in tutto il mondo [specialmente nel terzo]
Credo che il papà della amuchina e il papà del gel sono sicuramente diversi e io avevo un ricordo sulla prima probabilmente.
il troppo è come il mancante, oggi c'è una sovrabbondanza d'informazione incontrollata che ti porta a non credere più a niente perchè non riesci a capire qual'è veritiera e qual'è fake. Sul caso DeDonno non mi esprimo, mi dispiace per lui ma più di questo non posso far nulla, non ho gli strumenti ne la competenza per giudicare la sua cura e non posso fidarmi di qualche migliaio di articoli e video di medici, studiosi, filosofi, tuttologi che dicono tutto e il contrario di tutto. Ripeto mi dispiace per lui e per i suoi cari e pregherò per lui.
Il Sor AMUCHINA ?? Nel senso che attraverso diversi passaggi divento' proprietario del marchio. Il gel potrebbe avere un secolo di vita.... Pare sia di origine Pugliese
E infatti scolorisce i tessuti come la candeggina,usandola ho rovinato parecchio abbigliamento,ire della moglie.
Facciamo chiarezza su Amuchina liquida, il papà è un personaggio sicuramente interessante: Chi era Oronzio De Nora De Nora nacque ad Altamura nel 1899. Figlio di Michele, ingegnere civile esperto di ferrovia e responsabile dell'acquedotto di Altamura, e di Elvira Colonna, si trasferì a Milano dopo gli studi nella sua città natale. Nel 1922 si laureò in ingegneria elettrotecnica al Politecnico di Milano. La sua tesi era incentrata sull'elettrolisi dei cloruri alcalini, il settore in cui si affermò nel mondo. Aprì un laboratorio nei pressi della Stazione centrale di Milano e, nel 1924, fondò la Industrie De Nora divenendo il pioniere della realizzazione di impianti per la produzione di cloro e soda caustica. Nel 1923 brevettò in Germania l'Amuchina, un potente antibatterico ottenuto dall'ipoclorito di sodio diluito in acqua. Nel 1961 fondò la casa automobilistica Asa che, fino al 1969, produsse l'Asa 1000 GT sviluppata dagli ingegneri Ferrari alla fine degli anni Cinquanta. Morì a Milano nel 1995 Il papà del gel idroalcolico: Didier Pittet Il 63enne ha ricevuto uno delle più alte onorificenze britanniche quando è stato insignito del titolo di Cavaliere dalla regina Elisabetta nel 2007, mentre nel 2017 ha ricevuto il premio Robert Koch, uno dei più prestigiosi riconoscimenti scientifici della Germania. Questo per l'invenzione del gel disinfettante idroalcolico. Nel 1994, come medico all'Ospedale universitario di Ginevra, Pittet constatò una carenza di igiene da parte dello staff. Se gli infermieri si fossero lavati le mani mani per uno o due minuti dopo il contatto con ogni singolo paziente come raccomandato, il personale sanitario avrebbe altrimenti buona parte del tempo di lavoro davanti a un lavandino. Le proprietà disinfettanti dell'alcol erano conosciute ma ci voleva qualcosa di più pratico. Pittet creò dunque un idrogel alcolico con l'aiuto del farmacista William Griffiths e lo distribuì al personale. Le infezioni calarono del 50%. 8 milioni di vite salvate ogni anno Pittet pubblicò i risultati sulla rivista Lancet nel 2000. Molti Paesi e l'Organizzazione mondiale della sanità seguirono l'esempio e diffusero la ricetta. Ora, la rapida disinfezione delle mani con un gel idroalcolico è procedura standard in tutto il mondo. Secondo i calcoli dell'Oms, questo salva ogni anno 8 milioni di persone. Pittet non ha monetizzato la sua idea, come ha confidato al quotidiano "Le Temps": "L'igiene delle mani è troppo semplice e troppo importante per essere brevettata", ha detto. L'epidemiologo ha dunque collaborato con l'Oms per far sì che il disinfettante potesse essere prodotto in ogni angolo del globo a basso costo, con alcol proveniente da canna da zucchero, patate o altre piante. Dimenticavo, come caldamente raccomandato da gbortolo, sono stato alla larga da wiki.