<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Giovani sempre meno interessati all'auto. | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Giovani sempre meno interessati all'auto.

cose già sentite da quasi vent'anni, quando abbandonarono il desiderio della moto 50cc e poi viavia anche per le moto da grandi, prima per gli scooter plasticosi poi per telefonini e ora per smartphone... le cose procedono e ora via la macchina.

il perchè mi è chiaro, ai miei tempi, ne ho 45, quindi parliamo di un terzo di secolo addietro, l'importante era avere un mezzo e saperlo fare andare, anche fuori dalle regole del codice come condotta e come elaborazione, ora conta l'oggetto, e relativi gadget ed optional, cosa che costa enormemente di più, delle A112 ereditate ed elaborate, o del caballero di 3 mano con marmittona e mono a gas.

poi è ovvio che negli anni '80 c'è stato il boom di patenti A e B conseguenza del baby boom degli anni '60, anche allora chi si neopatentava aveva dei limiti, ma era più facile che si potessero portare le auto di famiglia molto meno potenti delle attuali, pur se meno sicure

oggi dai ad un figlio neopatentato una punto della sua stessa età, non la vuole. E la SW del papà non può guidarla, perchè eccede, poi metti che, specie il sabtao sera è facile perdere punti salvo essere astemi, allora è conveniente farsi trasportare...

comunque ho una figlia che sta per compiere 6 anni ed è appassionatissima di auto, sia quelle famigliari che quelle altrui, ed è una fan del trio jeremy, james e richard
 
moogpsycho ha scritto:
ogni pretesto è buono per criticare i giovani
nessuno si rende conto che questa crisi ha un impatto negativo anche sulla possibilità di permettersi la patente o acquistare un auto? :shock:

No nessuna critica, parlava il cuore di papà...mio figlio ha 22 anni e studia...studia...studia...poi alla fine quattro zanzare della vita e lui si sente attacato dai caccia da guerra! ;)

Io mi davo delle colpe, anzi delle responsabilità generazionali...non abbiamo saputo rendergli interessante la vita, e come dice qualche amico qui nel post...pronti a partire per andare chissà dove (ho due nipoti a Londra, che vivono la loro "grande vita" indipendente ed internazionale...coi soldi dei miei fratelli...anzi dei loro papà...non quagliano una cippa di niente, se non poter raccontare che sono a Londra e che ci mandano belle cartoline..in attesa di...bohhh)

Mi sembra tutto un teatrino fatto nella nebbia... :oops:
 
blackblizzard82 ha scritto:
elancia ha scritto:
:idea: Però attenzione.... ...se compriamo gli F-35, che costano qualche miliardo di euro.................. i giovani potrebbero interessarsi ai caccia! :p

oddio sei pure di sinistra... siamo a posto :rolleyes: :)

Perchè dici questo? :( ...a me piacciono gli aerei, sono belli!

P.S. quando ero in un liceo rosso votai due volte B. 8)... allora ero un "eversivo".
Per il resto se io non lavoro è anche perchè qualche cooperativa monopolizza qui in Emilia certi mercati (non mercati)... quindi non sono il sinistorso che credi.

Ritenta! :lol:

ecco... se Fuffas è la sinistra, allora io sono di estrema destra. ;)
 
belpietro ha scritto:
non credo che prendere la patente sia un onere così pesante da indurre una così forte diminuzione
un ragazzo può sempre prendere la patente per poter guidare la mammo-mobile, come molti della mia generazione hanno fatto

penso che in questo giochino molto di più alcuni forti cambiamenti rispetto al recente passato: per esempio la migliorata possibilità di muoversi con mezzi collettivi, non ultimi i voli a costo stracciato
quando avevo diciott'anni io, pigliare l'aereo in quattro per andare a Vienna o a Parigi costava quasi come comprarla, l'auto; adesso costa meno del pieno di benzina.

non è una "colpa" dei giovani; semplicemente rispondono al mondo circostante.
il costo della patente in quanto onere economico non determina da solo questo fenomeno, ma partecipa a quel complesso di fattori che portano ad una diminuzione dell'interesse per le auto.
Oggi molti giovani vivono in prima persona la crisi economica.. c'è chi ha i genitori cassa integrati, chi non si può permettere di continuare gli studi, chi ha i fratelli laureati disoccupati.. la macchina diventa un miraggio inarrivabile, qualcosa che se anche hai non riusciresti a mantenere. Diventa un bene estraneo al modello di vita che si possono permettere e che si stanno costruendo.
Conosco dei ragazzi in queste condizioni.. magari si trasferiscono in qualche città universitaria, o all'estero, c'è chi continua a studiare, chi si paga la stanza con dei lavoretti.. ma la macchina, se i genitori non la possono mantenere, sono costretti a scordarsela.
 
pi_greco ha scritto:
cose già sentite da quasi vent'anni, quando abbandonarono il desiderio della moto 50cc e poi viavia anche per le moto da grandi, prima per gli scooter plasticosi poi per telefonini e ora per smartphone... le cose procedono e ora via la macchina.

il perchè mi è chiaro, ai miei tempi, ne ho 45, quindi parliamo di un terzo di secolo addietro, l'importante era avere un mezzo e saperlo fare andare, anche fuori dalle regole del codice come condotta e come elaborazione, ora conta l'oggetto, e relativi gadget ed optional, cosa che costa enormemente di più, delle A112 ereditate ed elaborate, o del caballero di 3 mano con marmittona e mono a gas.

poi è ovvio che negli anni '80 c'è stato il boom di patenti A e B conseguenza del baby boom degli anni '60, anche allora chi si neopatentava aveva dei limiti, ma era più facile che si potessero portare le auto di famiglia molto meno potenti delle attuali, pur se meno sicure

oggi dai ad un figlio neopatentato una punto della sua stessa età, non la vuole. E la SW del papà non può guidarla, perchè eccede, poi metti che, specie il sabtao sera è facile perdere punti salvo essere astemi, allora è conveniente farsi trasportare...

comunque ho una figlia che sta per compiere 6 anni ed è appassionatissima di auto, sia quelle famigliari che quelle altrui, ed è una fan del trio jeremy, james e richard

Quoto e dillo pure che non ci davano nè soldi...nè speranze ed il cinquantino andava a gocce di miscela (500 lire -forse- ci davano o fumavi o camminavi)...ogni tanto toccava "scecherare" il serbatoio per far pescare la miscela.
Si fumava in prima, seconda e terza tirata (una sigaretta in tre)...altro che aids e batteri!
E ci umiliavano in pubblica piazza perchè era educativo; se oggi ad un ragazzo, davanti agli amici...alzi solo il tono della voce, non che dica sconcerie...apriti cielo... tu mi vuoi far fare figure di mer...tu vuoi che gli altri mi abbandonino... :(
Ma andate..... :?

Ps: sono meno interessati all'auto...perchè ce l'hanno, per noi era un sogno!
 
ilopan ha scritto:
pi_greco ha scritto:
cose già sentite da quasi vent'anni, quando abbandonarono il desiderio della moto 50cc e poi viavia anche per le moto da grandi, prima per gli scooter plasticosi poi per telefonini e ora per smartphone... le cose procedono e ora via la macchina.

il perchè mi è chiaro, ai miei tempi, ne ho 45, quindi parliamo di un terzo di secolo addietro, l'importante era avere un mezzo e saperlo fare andare, anche fuori dalle regole del codice come condotta e come elaborazione, ora conta l'oggetto, e relativi gadget ed optional, cosa che costa enormemente di più, delle A112 ereditate ed elaborate, o del caballero di 3 mano con marmittona e mono a gas.

poi è ovvio che negli anni '80 c'è stato il boom di patenti A e B conseguenza del baby boom degli anni '60, anche allora chi si neopatentava aveva dei limiti, ma era più facile che si potessero portare le auto di famiglia molto meno potenti delle attuali, pur se meno sicure

oggi dai ad un figlio neopatentato una punto della sua stessa età, non la vuole. E la SW del papà non può guidarla, perchè eccede, poi metti che, specie il sabtao sera è facile perdere punti salvo essere astemi, allora è conveniente farsi trasportare...

comunque ho una figlia che sta per compiere 6 anni ed è appassionatissima di auto, sia quelle famigliari che quelle altrui, ed è una fan del trio jeremy, james e richard

Quoto e dillo pure che non ci davano nè soldi...nè speranze ed il cinquantino andava a gocce di miscela (500 lire -forse- ci davano o fumavi o camminavi)...ogni tanto toccava "scecherare" il serbatoio per far pescare la miscela.
Si fumava in prima, seconda e terza tirata (una sigaretta in tre)...altro che aids e batteri!
E ci umiliavano in pubblica piazza perchè era educativo; se oggi ad un ragazzo, davanti agli amici...alzi solo il tono della voce, non che dica sconcerie...apriti cielo... tu mi vuoi far fare figure di mer...tu vuoi che gli altri mi abbandonino... :(
Ma andate..... :?

Ps: sono meno interessati all'auto...perchè ce l'hanno, per noi era un sogno!
vero, ma per la pubblica umiliazione non concordo, non mi ha aiutato a crescere, meglio discorsi seri e anche severi, addirittura rigidi, ma responsabilizzanti, e stimolanti, senza mortificare autostima e orgoglio.

avrei molta meno rabbia da gestire, e sarei meno bastian contrario...
 
Quanti ceffoni presi davanti a tutti per i guai che combinavo.......lo stesso per i miei amici. Quando te le davano in pubblico era il momento in cui capivi di averla fatta davvero grossa. E la volta successiva ci ripensavi non una, ma cinquanta volte, e comunque poi non lo rifacevi più. E in ogni caso, una volta presa la patente, la mammamobile comunque dovevi meritartela, e metterci la benzina coi risparmi. Ma quando poi uscivi con gli amici o andavi al mare con la ragazza che felicità, e chissenefrega se era magari uno scassone di dieci anni!
Chissà che la crisi da questo punto di vista non faccia ridiscendere le giovani generazioni con i piedi per terra, quando inizi a dare per scontate l'auto, il telefono o i vestiti firmati, ritenendole addirittura fondamentali per definire il tuo io davanti agli altri, significa che non hai capito niente di come funziona la vita. Se poi si fa tutto questo solo perchè qualche amico o conoscente tutte quelle cose ce le ha, è ancora peggio. Così non si vive, ed oltretutto è un comportamento di una superficialità inaccettabile.
 
moogpsycho ha scritto:
belpietro ha scritto:
non credo che prendere la patente sia un onere così pesante da indurre una così forte diminuzione
un ragazzo può sempre prendere la patente per poter guidare la mammo-mobile, come molti della mia generazione hanno fatto

penso che in questo giochino molto di più alcuni forti cambiamenti rispetto al recente passato: per esempio la migliorata possibilità di muoversi con mezzi collettivi, non ultimi i voli a costo stracciato
quando avevo diciott'anni io, pigliare l'aereo in quattro per andare a Vienna o a Parigi costava quasi come comprarla, l'auto; adesso costa meno del pieno di benzina.

non è una "colpa" dei giovani; semplicemente rispondono al mondo circostante.
il costo della patente in quanto onere economico non determina da solo questo fenomeno, ma partecipa a quel complesso di fattori che portano ad una diminuzione dell'interesse per le auto.
Oggi molti giovani vivono in prima persona la crisi economica.. c'è chi ha i genitori cassa integrati, chi non si può permettere di continuare gli studi, chi ha i fratelli laureati disoccupati.. la macchina diventa un miraggio inarrivabile, qualcosa che se anche hai non riusciresti a mantenere. Diventa un bene estraneo al modello di vita che si possono permettere e che si stanno costruendo.
Conosco dei ragazzi in queste condizioni.. magari si trasferiscono in qualche città universitaria, o all'estero, c'è chi continua a studiare, chi si paga la stanza con dei lavoretti.. ma la macchina, se i genitori non la possono mantenere, sono costretti a scordarsela.

Già, io conosco anche molti "nati prima" con un posto sicuro ed una carriera ormai fatta che non vogliono neppure sentire parlare di questa realtà... anzi, buttano benzina sul fuoco ostentando supponenza e superiorità generazionale: "io all'età vostra....".

Su ragazzi "deboli" poi, sempre esistiti, tale precarietà e senso di inferiorità rispetto ai padri porta ad ansia e depressione in maniera diretta.

La macchina rappresenta uno di quegli elementi, insieme alla casa, che costituiscono uno dei simboli di questo solco generazionale, mentre il PC o lo smortphone sono stati fatti propri dalla generazione X.
 
Matteo__ ha scritto:
Quanti ceffoni presi davanti a tutti per i guai che combinavo.......lo stesso per i miei amici. Quando te le davano in pubblico era il momento in cui capivi di averla fatta davvero grossa. E la volta successiva ci ripensavi non una, ma cinquanta volte, e comunque poi non lo rifacevi più. E in ogni caso, una volta presa la patente, la mammamobile comunque dovevi meritartela, e metterci la benzina coi risparmi. Ma quando poi uscivi con gli amici o andavi al mare con la ragazza che felicità, e chissenefrega se era magari uno scassone di dieci anni!
Chissà che la crisi da questo punto di vista non faccia ridiscendere le giovani generazioni con i piedi per terra, quando inizi a dare per scontate l'auto, il telefono o i vestiti firmati, ritenendole addirittura fondamentali per definire il tuo io davanti agli altri, significa che non hai capito niente di come funziona la vita. Se poi si fa tutto questo solo perchè qualche amico o conoscente tutte quelle cose ce le ha, è ancora peggio. Così non si vive, ed oltretutto è un comportamento di una superficialità inaccettabile.

Verissimo, temo purtroppo che tale presa di coscienza richieda almeno due generazioni e richieda che si "tocchi il fondo" a livello economico*

* ci siamo abbastanza molto vicini.
 
pi_greco ha scritto:
ilopan ha scritto:
pi_greco ha scritto:
cose già sentite da quasi vent'anni, quando abbandonarono il desiderio della moto 50cc e poi viavia anche per le moto da grandi, prima per gli scooter plasticosi poi per telefonini e ora per smartphone... le cose procedono e ora via la macchina.

il perchè mi è chiaro, ai miei tempi, ne ho 45, quindi parliamo di un terzo di secolo addietro, l'importante era avere un mezzo e saperlo fare andare, anche fuori dalle regole del codice come condotta e come elaborazione, ora conta l'oggetto, e relativi gadget ed optional, cosa che costa enormemente di più, delle A112 ereditate ed elaborate, o del caballero di 3 mano con marmittona e mono a gas.

poi è ovvio che negli anni '80 c'è stato il boom di patenti A e B conseguenza del baby boom degli anni '60, anche allora chi si neopatentava aveva dei limiti, ma era più facile che si potessero portare le auto di famiglia molto meno potenti delle attuali, pur se meno sicure

oggi dai ad un figlio neopatentato una punto della sua stessa età, non la vuole. E la SW del papà non può guidarla, perchè eccede, poi metti che, specie il sabtao sera è facile perdere punti salvo essere astemi, allora è conveniente farsi trasportare...

comunque ho una figlia che sta per compiere 6 anni ed è appassionatissima di auto, sia quelle famigliari che quelle altrui, ed è una fan del trio jeremy, james e richard

Quoto e dillo pure che non ci davano nè soldi...nè speranze ed il cinquantino andava a gocce di miscela (500 lire -forse- ci davano o fumavi o camminavi)...ogni tanto toccava "scecherare" il serbatoio per far pescare la miscela.
Si fumava in prima, seconda e terza tirata (una sigaretta in tre)...altro che aids e batteri!
E ci umiliavano in pubblica piazza perchè era educativo; se oggi ad un ragazzo, davanti agli amici...alzi solo il tono della voce, non che dica sconcerie...apriti cielo... tu mi vuoi far fare figure di mer...tu vuoi che gli altri mi abbandonino... :(
Ma andate..... :?

Ps: sono meno interessati all'auto...perchè ce l'hanno, per noi era un sogno!
vero, ma per la pubblica umiliazione non concordo, non mi ha aiutato a crescere, meglio discorsi seri e anche severi, addirittura rigidi, ma responsabilizzanti, e stimolanti, senza mortificare autostima e orgoglio.

avrei molta meno rabbia da gestire, e sarei meno bastian contrario...

Come dicevo, per me è stato l'esatto contrario. Mio padre a vederlo è sempre stato un bonaccione, e non ha mai lesinato nulla (non parlo ovviamente di oggetti), mia madre è sempre stata un po' più severa. Anche loro, per mia fortuna, hanno sempre creduto nei discorsi più che nelle botte, ragion per cui quando te le davano, specialmente davanti ai tuoi amici, capivi che era un impeto di rabbia dovuto al fatto che avevi davvero fatto una cosa che non andava. Ricordo una volta, ero alle medie, uscii un pomeriggio per andare a casa di un mio amico, poi però passammo tutto il pomeriggio fuori in gruppo e mi ritirai a casa alle dieci di sera. Non lo feci apposta, è che non mi resi conto dell'orario (i cellulari non erano nemmeno in concepimento e di solito si diceva prima a che ora si sarebbe tornati. Gli orologi davano più che altro fastidio e gia riuscirsi a comprare una bici ogni cinque anni era un'impresa. Orari almeno a noi maschietti non è che se ne dessero, a patto che fossero ragionevoli): trovai mio padre come non l'avevo mai visto sulla soglia di casa, appena arrivato a tiro mi arrivò un unico singolo ceffone davanti a tutti, tale però da farmi girare su me stesso. Beh, non ci fu bisogno di aggiungere nemmeno un fiato e la cosa non accadde mai più.
L'autostima e l'orgoglio non sono cose che si hanno a prescindere, anche quelle ce le si costruisce un pochino alla volta, rigando dritto e innanzitutto guadagnandosi la stima prima dei genitori e poi del prossimo. A volte (solo a volte però) il discorso tra le pareti di casa non serve assolutamente a nulla, specie coi maschietti.
 
pi_greco ha scritto:
vero, ma per la pubblica umiliazione non concordo

la "umiliazione" non è nello scapaccione, ma nel fatto che sei l'unico a prenderlo.

mi spiego: quando ero alle medie io, mia mamma dopo che veniva chiamata dal preside mi pigliava a scapaccioni all'uscita della scuola, anche se c'erano gli altri.
ma siccome anche gli altri alla bisogna prendevano le loro, io non mi sono mai sentito umiliato né loro mi hanno deriso.
a quei tempi era nella natura delle cose che si prendesse qualche scapaccione.
sarà stato sbagliato, ma andava così.
così come era nella natura delle cose che i ragazzini si ficcassero nei guai.

oggi non scapaccionerei i miei figli davanti ai loro amici, perché sarebbe per loro una umiliazione.
ma neanche i miei figli (e nemmeno i loro amici) mettono in condizione i genitori di essere chiamati ripetutamente dal preside per cattivo comportamento.

concordo che una umiliazione non serve a nulla dal punto di vista educativo, anzi è controproducente.
 
belpietro ha scritto:
pi_greco ha scritto:
vero, ma per la pubblica umiliazione non concordo

la "umiliazione" non è nello scapaccione, ma nel fatto che sei l'unico a prenderlo.

.............

Era esattamente quel che volevo dire io quando ho scritto che nel mio caso la cosa valeva anche per gli amici........

Sul fatto che a volte l'umiliazione non serva a nulla però non concordo. Anche perchè l'unico risultato è che poi in altre circostanze ci si umilia comunque da soli senza magari rendersene conto. Crescendo così completamente deresponsabilizzati e meno capaci di capire quando si sia in errore, magari convinti del fatto che qualunque cosa si faccia si possa sempre risolvere con pochi contraccolpi. Qualche umiliazione da giovane ti salva da grossi guai da grande. Chiaramente con ciò (ma anche prima ero stato chiaro) non voglio certo dire che l'umiliazione possa essere la norma ne che tantomeno possa essere inflitta gratuitamente.
 
belpietro ha scritto:
non credo che prendere la patente sia un onere così pesante da indurre una così forte diminuzione
un ragazzo può sempre prendere la patente per poter guidare la mammo-mobile, come molti della mia generazione hanno fatto

ma infatti non è come ha detto qualcuno "colpa della crisi !!!!1!11oneone!!!", è questione che X euro per iscrizione+corso teorico+guide preferiscono spenderli per l'iphone di turno.
 
Chissà come mai ma sembrano anche essere meno interessati ad avere una casa di proprietà.

Sono pure meno interessati a metter su famiglia...

Chissà quale mistero misterioso per spiegare questi fenomeni.

... una volta i giovani mettevano su famiglia, avevano figli, compravano la casa, compravano la macchina.

Misteri.
 
ilopan ha scritto:
E ci umiliavano in pubblica piazza perchè era educativo; se oggi ad un ragazzo, davanti agli amici...alzi solo il tono della voce, non che dica sconcerie...apriti cielo... tu mi vuoi far fare figure di mer...tu vuoi che gli altri mi abbandonino... :(
Ma andate..... :?

Su questo non mi trovo d'accordo!
Inoltre oggi c'è pure di peggio: il cyberbullismo.
 
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