ilopan ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
ogni pretesto è buono per criticare i giovani
nessuno si rende conto che questa crisi ha un impatto negativo anche sulla possibilità di permettersi la patente o acquistare un auto? :shock:
No nessuna critica, parlava il cuore di papà...mio figlio ha 22 anni e studia...studia...studia...poi alla fine quattro zanzare della vita e lui si sente attacato dai caccia da guerra!
Io mi davo delle colpe, anzi delle responsabilità generazionali...non abbiamo saputo rendergli interessante la vita, e come dice qualche amico qui nel post...pronti a partire per andare chissà dove (ho due nipoti a Londra, che vivono la loro "grande vita" indipendente ed internazionale...coi soldi dei miei fratelli...anzi dei loro papà...non quagliano una cippa di niente, se non poter raccontare che sono a Londra e che ci mandano belle cartoline..in attesa di...bohhh)
Mi sembra tutto un teatrino fatto nella nebbia...
Non abbiamo saputo rendergli interessante la vita???
ma perchè la nostra era interessante?
parlo per me, anni '70.......mio padre l'ho visto poco perchè doveva sempre lavorare per mantenere una famiglia con 4 figli e come era abituale allora, mia madre faceva la casalinga per non doverci lasciare a nonni e parenti vari (che avevano il loro da fare comunque)
Di noi 4 fratelli solo uno ha proseguito gli studi e oggi è uno dei primi consulenti finanziari indipendenti a livello Europeo, studi portati avanti sempre con lo stipendio di mio padre e poi aiutato da noialtri 3 che dopo le medie abbiamo cominciato a lavorare,
A me il necessario non è mancato, anche perchè chi più chi meno eravamo tutti nella stessa barca, quindi chi non era figlio di un medico o imprenditore o altro,
galleggiava nella quasi povertà,
però nonostante tutto quando ho cominciato a lavorare, mi sono tolto qualche soddisfazione, ho risparmiato e siccome ancora da piccolo avevo una grande passione per il motocross e i motori in genere, sono riuscito tardi, a 19 anni circa a comprarmi la prima moto usata, poi l'auto usata, poi il carrello portamoto e finalmente a girare in pista,
capitolo patente, l'ho presa da privatista, sia la A che la B speso poco per tutte e due, studiato da solo e fatto le guide con i miei fratelli e qualche parente (certo adesso le regole sono cambiate)
Morale della favola, non è che la vita era più interessante, ma c'era più voglia di progredire da una situazione piuttosto misera,
se quando nasci e cresci hai già tutto, non gli dai valore alle cose perchè non te le sei sudate,
cosa importante in questi ultimi anni è la mancanza di lavoro, un ragazzo deve lavorare per capire il significato della vita, cioè portare a casa la pagnotta,
responsabilizzarsi, se stanno a casa a giocare alla play e trovano sempre pappa pronta e chi gli riassetta la casa, non faranno altro che essere degli smidollati per il resto della vita........
vogliamo tornare indietro ancora di una generazione e vedere quanto interessante era la vita quando mio padre era piccolo?
suo padre è morto in cava quando lui e mio zio avevano 4 anni mio padre e pochi mesi mio zio,
tirati su da mia nonna da sola, servizi sociali non ce n'erano nel 1929, 4 soldi presi per l'infortunio sul lavoro da gestire alla bell'emeglio,
mio padre nel '50 è emigrato in belgio a lavorare in miniera, ci è stato quasi 3 anni,
è tornato e facendo il marmista si è sposato e il sabato pomeriggio e la domenica si è tirato su la casetta..........
questa era la vita, non mi sembra che neppure i nostri predecessori avessero tutta questa vita interessante, ma non si piangevano addosso, si tiravano su le maniche e affrontavano i problemi,
questo manca al giorno d'oggi, vuoi perchè siamo governati da incapaci, vuoi perchè ci hanno svenduto per 4 soldi, ma non abbiamo più quell'entusiasmo nel cercare di migliorare la nostra posizione!