<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Giornata mondiale dell'ambiente 1972-2022 | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Giornata mondiale dell'ambiente 1972-2022

Per essere precisi i ghiacciai si fondono o liquefano, non sciogono come invece avviene ai sali in acqua per esempio.
in un modo o nell'altro quando non ci saranno più saranno guai grossi per tutti e di quest'andazzo sembra che tra 30 o 40 anni, se non ci sarà un'inversione di tendenza, l'acqua per l'agricoltura e molti altri scopi sarà a rischio...
 
l'acqua per l'agricoltura e molti altri scopi
mi par di capire che per molti è più importante lo spriz ...
... dopotutto per gasolio e metano a basso prezzo, mi pare, che molti siano disposti ad accettare grandi compromessi .... sulla pelle degli altri .... senza dover aspettare decenni ...

e non fatemi scrivere una parola in più!
 
Il problema c'e'....
Ormai e' noto.
Soluzione sul come finira' di questo passo....
??
Ah, saperlo....
Considerando che....
I capintesta lo sanno gia' benissimo della situazione attuale
( e di conseguenza il da farsi )

??
 
Ultima modifica:
mi par di capire che per molti è più importante lo spriz ...
... dopotutto per gasolio e metano a basso prezzo, mi pare, che molti siano disposti ad accettare grandi compromessi .... sulla pelle degli altri .... senza dover aspettare decenni ...

e non fatemi scrivere una parola in più!


Stiamo, o meglio STANNO, ancora troppo bene
EVIDENTEMENTE,
per prendere provvedimenti draconiani
 
In una società in cui il piacere personale è messo sopra a tutto come si può pensare che ci sia interesse per problemi che spesso non ci toccano?

Sono sostanzialmente d'accordo con te, ma faccio un appunto: la ricerca del piacere nell'uomo è insita, c'è sempre stata: è il motore che ci spinge a fare le cose (anche basilari per la sopravvivenza, come nutrirci e riprodurci) e a continuare a vivere, non solo sopravvivere.
Chi mai vorrebbe una vita fatta solo di doveri, e nessun piacere?
Certo, la ricerca del piacere non deve essere la cosa principale, ma quello se lo possono permettere solo i più fortunati, gli happy few, e sono una strettissima minoranza.

Del disastro a cui stiamo assistendo già ora io troverei altri colpevoli.
La sovrappopolazione in primis: quando una cosa è moltiplicata a dismisura, anche i problemi che genera sono moltiplicati a dismisura.
Poi la pigrizia e la ricerca di comodità a tutti i costi che caratterizzano le società del benessere. Per fare pochi chilometri non serve prendere l'auto, di solito bastano le gambe. E per sopravvivere non bisogna per forza stare sempre alla temperatura ideale, con il risultato che negli interni d'inverno si sta a temperature superiori che d'estate.
E poi il consumismo eccessivo, aggravato dalla suddetta sovrappopolazione (un conto quando si è in pochi, un conto quando siamo miliardi!)
Per esempio, mangiamo troppo rispetto alle nostre reali necessità, e anche questo sta distruggendo il nostro pianeta. Non c'è solo l'inquinamento dell'aria, non c'è solo la plastica che ci invade, purtroppo.
Anche solo condurre la normale vita a cui siamo ormai abituati noi della società del benessere, senza una ricerca ossessiva del piacere personale, è insostenibile per il nostro pianeta. Soprattutto perché siamo in tantissimi.

P.s. le mie sono solo constatazioni personali, non voglio certo indicare delle soluzioni, tipo decimare la popolazione mondiale!
 
Ultima modifica:
Boh, a mio avviso non necessariamente siamo sull'orlo del baratro:
- finora tutti i paesi che hanno ragiunto (o stanno raggiungendo) un elevato grado di sviluppo (o sono sulla strada per raggiungerlo) hanno visto (o stanno vedendo) una forte riduzione della natalità, attualmente l'unico continente "fuori controllo" demograficamente è l'Africa;
- finora i cambiamenti climatici non hanno mai portato e una riduzione della disponibilità di cibo e risorse globali, ne a eventi disastrosi realmente minacciosi;
- finora la qualità della vita umana e la durata della stessa stanno continuando a crescere, ininterrottamente (in termini medi globali).
Certo, solo fino ad oggi..., Però non credo che, sempre ad oggi, ci siano gli elementi per prospettare realisticamente un'imminente inevitabile catastrofe globale...
(quella che è innegabile è la progressiva antropizzazione della Terra, con la fortissima riduzione di ecosistemi "integri", e in questo non stiamo rendendo un buon servizio al pianeta che ci ospita)
 
Cinquant'anni, molti di noi erano già su questa Terra

1972

3,7 miliardi di abitanti, la CO2 in atmosfera era 326 parti per milione, il mondo aveva ancora il 58% di aree naturali incontaminate

2022

Oggi siamo quasi otto miliardi, la CO2 è arrivata a 420 parti per milione e solo il 25% delle terre emerse non è modificato dalla presenza umana

Fonte WWF

E non stiamo neanche rallentando la crescita...

I numeri non mentono.., qualcuno ha detto che occorre sviluppare una cultura ambientale nelle scuole fin dalle prime classi..!
Io sono (sto diventando) sempre più sensibile all'argomento...

Le foreste, i polmoni verdi del Pianeta, sono fondamentali per la sopravvivenza della vita, scrigno di biodiversità e con un ruolo chiave nel mantenimento della temperatura media.

La foresta pluviale dell' Amazzonia ricopre ben nove Paesi con il 70% della superficie che si estende tra il Brasile e il Perù.. il polmone della Terra, che svolge un ruolo cruciale nella conservazione della biodiversità. Rappresenta più della metà delle foreste pluviali del mondo, è ricchissima di biodiversità e di risorse di acqua dolce

Secondo il rapporto di valutazione globale delle foreste elaborato dalla FAO, dal 1990 al 2015 sono andati perduti circa 129 milioni di ettari di foresta. Le foreste nel mondo sono distribuite in maniera non uniforme: sono presenti con poco meno della metà (45%) nelle zone tropicali, con circa un terzo (31%) nelle zone boreali e aree di minore entità nelle zone temperate (16%) e subtropicali (8%).
La perdita di 129 milioni di ettari di foresta equivale ad un’area equivalente quasi all’intero Sud Africa. In questo periodo si è passati dal 31,6% del territorio mondiale (circa 4.128 milioni di ettari) nel 1990 ai 30,6%, (circa 3.999 milioni di ettari) nel 2015. Una deforestazione che è stata operata soprattutto nelle aree tropicali.

Finché c'è vita c'è speranza..

In vent'anni i boschi hanno recuperato 59 milioni di ettari, un'area grande quanto la Francia, specie nel Sud-est asiatico, in Africa, Brasile e in Scandinavia..
Oggi ricoprono circa il 30% della superficie del Pianeta, pari più o meno a 4 miliardi di ettari.

In 20 anni un immenso bosco, grande quanto la superficie della Francia, ha visto la luce spontaneamente, riuscendo ad assorbire l’equivalente di 5,9 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, più delle emissioni annuali di tutti gli Stati Uniti.
Solo una minima parte dei quasi 25 miliardi nuovi alberi risulta da piantumazioni. Il resto è dovuto a misure di tutela e di protezione messe in atto dall'uomo, che hanno favorito la riproduzione indisturbata di questi ecosistemi..

La classifica mondiale delle città più verdi del pianeta..;

L'indice cataloga 155 città di 60 nazioni ed è stato compilato utilizzando immagini satellitari ed elaborazione al computer per mappare la superficie delle aree verdi, calcolando anche il rapporto con il numero degli abitanti (verde procapite) e altri parametri come la salute della vegetazione urbana o la distribuzione degli spazi verdi.

  1. Charlotte (Usa, Carolina del Nord)
  2. Durban (Sudafrica)
  3. Vilnius (Lituania)
  4. Dortmund (Germania)
  5. Cracovia (Polonia)
  6. Stoccarda (Germania)
  7. Austin (Usa, Texas)
  8. Würzburg (Germania)
  9. Zurigo (Svizzera)
  10. Heidelberg (Germania)
https://www.gqitalia.it/lifestyle/article/classifica-mondiale-citta-piu-verdi-natura

https://www.hugsi.green/ranking/?All

xnhch2xkqa088mnllsbh76.jpeg
 
Ultima modifica di un moderatore:
- finora i cambiamenti climatici non hanno mai portato e una riduzione della disponibilità di cibo e risorse globali, ne a eventi disastrosi realmente minacciosi;
finora lo hanno fatto in modo locale e limitato. Anche se la desertificazione dell'Africa è un dato di fatto e motore di migrazioni che arrivano sino a noi.

Però i sistemi naturali non hanno necessariamente una risposta lineare: incassano sino a quando cedono irrimediabilmente.
L'esempio che a mio avviso più calza per la nostra società e quello di una città ai piedi di un monte e che cava alla sua base.
Ogni tanto c'è una piccola scarica e qualcuno dice che bisogna smettere di cavare.
Per molti sarebbe la fine del benessere visto che con quello vivono e quindi preferiscono rimandare. Che ci sono i sistemi di monitoraggio e che tutto va bene finora.
Poi un giorno arrivò una pioggia torrenziale e ....


Fra l'altro va ricordato che lo scioglimento dei ghiacci (specie artici) libera enormi quantità di CO2 .... ad un bel momento diventerà un ciclo auto-alimentato.
 
La top 20 città più verdi dell'europa !

1.Vilnius - Lituania
2.Cracovia - Polonia
3.Dortmund- Germania
4.Stoccarda- Germania
5.Breslavia - Polonia
6.Amburgo - Germania
7.Würzburg - Germania
8.Zurigo - Svizzera
9.Göteborg - Svezia
10.Heidelberg- Germania
11.Praga - Repubblica Ceca
12.Erlangen- Germania
13.Lipsia - Germania
14.Enschede- Paesi Bassi
15.Monaco - Germania
16.Oslo - Norvegia
17.Ginevra - Svizzera
18. Varsavia - Polonia
19.Colonia - Germania
20.Bamberga- Germania

diijhhhbe5554444.jpg
 
Ultima modifica:
Sono sostanzialmente d'accordo con te, ma faccio un appunto: la ricerca del piacere nell'uomo è insita, c'è sempre stata: è il motore che ci spinge a fare le cose (anche basilari per la sopravvivenza, come nutrirci e riprodurci) e a continuare a vivere, non solo sopravvivere.
Chi mai vorrebbe una vita fatta solo di doveri, e nessun piacere?
Certo, la ricerca del piacere non deve essere la cosa principale, ma quello se lo possono permettere solo i più fortunati, gli happy few, e sono una strettissima minoranza.

anche io sono d'accordo con te però credo che occorra avere anche una consapevolezza di quello che si ha e secondo me questo a tanti sfugge. Forse sono troppo severo verso me stesso ma avendo avuto un poco la fortuna di stare anche in paesi meno fortunati del nostro mi rendo conto che sono uno di quelli in minoranza nel mondo che ha goduto e sfruttato le risorse probabilmente 1000 volte di più di tanti altri abitanti del pianeta, un minimo di dubbio quindi mi sale e soprattutto mi sento in dovere di dover fare qualcosa, non vuol dire tornare nelle caverne ma qualche cambiamento secondo me è giusto farlo.
 
Ma a parte la cosiddetta "transizione ecologica" verso le auto elettriche, che IMHO costerà una cesta di miliardi per risolvere una frazione marginale del problema, a voi sembra che si stia facendo qualcosa di concreto?
 
Back
Alto