<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Giapponesi vs. Tedesche: una contrapposizione che non ha senso - lungo | Il Forum di Quattroruote

Giapponesi vs. Tedesche: una contrapposizione che non ha senso - lungo

Lungi da me sollevare flame, dato che l?argomento è di quelli caldi.
Ma proprio perché in quasi ogni thread, anche quelli che non centrerebbero nulla con la questione (es.: quello sul perché il forum è deserto), si giunge inevitabilmente allo scontro tra i sostenitori (fan? ultras?) delle due filosofie, vorrei esporre il mio punto di vista, sperando di riuscire a convincere qualcuno e a evitare in futuro qualche scontro.
So che per qualcuno quello che scriverò è cosa ben nota, e mi scuso per essere poco originale; qua ci sono persone ben più preparate del sottoscritto.

Una premessa per sgomberare il campo: sono un estimatore di entrambe le filosofie automobilistiche del titolo.

Ed entro subito in materia: filosofie automobilistiche. Ecco il punto.
La produzione giapponese è figlia di quella cultura. Io non la conosco molto, ne ho avuto esperienza diretta solo in ambito industriale. Quindi una produzione che si rivolgeva in origine ad un mercato e ad una società che non premiano l?individualismo, bensì l?appartenenza a un gruppo. Di qui, la non necessità di troppi modelli e di troppe variazioni sul tema. E le relative organizzazione produttiva e approccio ingegneristico: poche varianti, poca varietà di componenti, un certo conservatorismo nella tecnica con continui e maniacali affinamenti successivi piuttosto che con stravolgimenti (non aggreditemi, il mio è un discorso sulla media, so bene che esistono le avanguardie e le eccellenze nel sol levante). E quindi ricadute favorevoli sulla qualità, determinate da magazzini ridotti, procedure di montaggio sempre uguali, gestione della linea più semplice, ecc. ecc. Insomma, la cosiddetta ?lean manufacturing?.
Egualmente, la produzione tedesca (e lo sarebbero anche quelle italiana e francese, se ce ne fossero i presupposti economici) è figlia di una cultura europea che mette al centro l?individuo, e da qui la sterminata gamma di modelli e loro varianti, con la possibilità di comporsi un?auto ?unica?, persino del colore creato personalmente. Tutto questo ha un costo, non solo economico, ma anche in termini di complessità della progettazione e della produzione, cui aggiungere magari una certa tendenza a rincorrere le novità in quanto di per se caratterizzanti. E quindi possibili problemi di qualità e affidabilità.
Dunque, che senso ha contrapporre i prodotti di due filosofie così differenti? Non è meglio guardarlo ed apprezzarli per quello che sono?
Apprezzare una GT-R come esempio di costruzione artigianale e dedizione quasi da samurai, o anche una semplice Yaris o Sirion come esempio di razionalità costruttiva, leggerezza nelle soluzioni e direi quasi ?geometricità?.
Ma anche apprezzare una Mercedes o una BMW per la sensazione che danno solamente standoci seduti dentro da fermi, le linee entusiasmanti, la possibilità di cucirsi il veicolo addosso.
Perché una cosa deve escludere l?altra? Chi ama la tecnica e le auto può e deve essere in grado di apprezzare a tutto tondo sia una filosofia che l?altra.
Il mio è un discorso forse un po? troppo semplificativo, e si potrebbe o dovrebbe andare più a fondo (Lexus dove la mettiamo?) e analizzare i vari momenti storici (non sempre è stato così), ma spero di aver dato un contributo a stemperare un po? le polemiche e a eliminare questa assurda contrapposizione.
Buona domenica
 
Ad onor del vero (premettendo che io stesso apprezzo sia germaniche produzioni che giapponesi) le frizioni si creano tra singoli individui (o schieramenti assortiti). Alla fine della fiera se persone imparziali (me, e te) apprezzando entrambe le filosofie ne parlano in maniera tranquilla anche i più talebani ammettono di apprezzare l'una o l'altra automobile dell'opposto schieramento.

I "problemi" riguardano gli individui, se poi siano le auto, il calcio, la religione o la politica cambia veramente poco. Siccome le ultime tre citate non sono ammesse come argomenti, verrebbe quasi da dire che anche la prima genera scaramucce.

Il problema è sempre l'uomo. Godiamoci le GT3 crucche così come le GTR nippe...
 
PalmerEldrich ha scritto:
Lungi da me sollevare flame, dato che l?argomento è di quelli caldi.
Ma proprio perché in quasi ogni thread, anche quelli che non centrerebbero nulla con la questione (es.: quello sul perché il forum è deserto), si giunge inevitabilmente allo scontro tra i sostenitori (fan? ultras?) delle due filosofie, vorrei esporre il mio punto di vista, sperando di riuscire a convincere qualcuno e a evitare in futuro qualche scontro.
So che per qualcuno quello che scriverò è cosa ben nota, e mi scuso per essere poco originale; qua ci sono persone ben più preparate del sottoscritto.

Una premessa per sgomberare il campo: sono un estimatore di entrambe le filosofie automobilistiche del titolo.

Ed entro subito in materia: filosofie automobilistiche. Ecco il punto.
La produzione giapponese è figlia di quella cultura. Io non la conosco molto, ne ho avuto esperienza diretta solo in ambito industriale. Quindi una produzione che si rivolgeva in origine ad un mercato e ad una società che non premiano l?individualismo, bensì l?appartenenza a un gruppo. Di qui, la non necessità di troppi modelli e di troppe variazioni sul tema. E le relative organizzazione produttiva e approccio ingegneristico: poche varianti, poca varietà di componenti, un certo conservatorismo nella tecnica con continui e maniacali affinamenti successivi piuttosto che con stravolgimenti (non aggreditemi, il mio è un discorso sulla media, so bene che esistono le avanguardie e le eccellenze nel sol levante). E quindi ricadute favorevoli sulla qualità, determinate da magazzini ridotti, procedure di montaggio sempre uguali, gestione della linea più semplice, ecc. ecc. Insomma, la cosiddetta ?lean manufacturing?.
Egualmente, la produzione tedesca (e lo sarebbero anche quelle italiana e francese, se ce ne fossero i presupposti economici) è figlia di una cultura europea che mette al centro l?individuo, e da qui la sterminata gamma di modelli e loro varianti, con la possibilità di comporsi un?auto ?unica?, persino del colore creato personalmente. Tutto questo ha un costo, non solo economico, ma anche in termini di complessità della progettazione e della produzione, cui aggiungere magari una certa tendenza a rincorrere le novità in quanto di per se caratterizzanti. E quindi possibili problemi di qualità e affidabilità.
Dunque, che senso ha contrapporre i prodotti di due filosofie così differenti? Non è meglio guardarlo ed apprezzarli per quello che sono?
Apprezzare una GT-R come esempio di costruzione artigianale e dedizione quasi da samurai, o anche una semplice Yaris o Sirion come esempio di razionalità costruttiva, leggerezza nelle soluzioni e direi quasi ?geometricità?.
Ma anche apprezzare una Mercedes o una BMW per la sensazione che danno solamente standoci seduti dentro da fermi, le linee entusiasmanti, la possibilità di cucirsi il veicolo addosso.
Perché una cosa deve escludere l?altra? Chi ama la tecnica e le auto può e deve essere in grado di apprezzare a tutto tondo sia una filosofia che l?altra.
Il mio è un discorso forse un po? troppo semplificativo, e si potrebbe o dovrebbe andare più a fondo (Lexus dove la mettiamo?) e analizzare i vari momenti storici (non sempre è stato così), ma spero di aver dato un contributo a stemperare un po? le polemiche e a eliminare questa assurda contrapposizione.
Buona domenica
Condivisibile..
Però aggiungo che, kaizen focused improvement, poka yoke ecc, mettono al centro l'operaio, il suo lavoro e la sua stazione di lavoro.
 
il_chicco_show ha scritto:
Ad onor del vero (premettendo che io stesso apprezzo sia germaniche produzioni che giapponesi) le frizioni si creano tra singoli individui (o schieramenti assortiti). Alla fine della fiera se persone imparziali (me, e te) apprezzando entrambe le filosofie ne parlano in maniera tranquilla anche i più talebani ammettono di apprezzare l'una o l'altra automobile dell'opposto schieramento.

I "problemi" riguardano gli individui, se poi siano le auto, il calcio, la religione o la politica cambia veramente poco. Siccome le ultime tre citate non sono ammesse come argomenti, verrebbe quasi da dire che anche la prima genera scaramucce.

Il problema è sempre l'uomo. Godiamoci le GT3 crucche così come le GTR nippe
...

Apprezzando l'intervento di PalmerEldrich credo che hai centrato perfettamente il punto... ;) :thumbup:

Non è tanto il fatto di quanto possa essere o meno meglio l'una piuttosto che l'altra, ma il fatto di saper e voler confrontarsi con pacatezza ed educazione, proponendo sempre la propria idea, non sempre condividendo quella altrui, ma sempre sapendo che ogni pensiero ed ogni idea meritano il rispetto che noi si vorrebbe per le proprie...

Buona domenica a tutti... ;)
 
gasato70 ha scritto:
Apprezzando l'intervento di PalmerEldrich credo che hai centrato perfettamente il punto... ;) :thumbup:

Non è tanto il fatto di quanto possa essere o meno meglio l'una piuttosto che l'altra, ma il fatto di saper e voler confrontarsi con pacatezza ed educazione, proponendo sempre la propria idea, non sempre condividendo quella altrui, ma sempre sapendo che ogni pensiero ed ogni idea meritano il rispetto che noi si vorrebbe per le proprie...

Buona domenica a tutti... ;)

Anca mi te vöri ben, Sergio.
 
PalmerEldrich ha scritto:
Lungi da me sollevare flame, dato che l?argomento è di quelli caldi.
Ma proprio perché in quasi ogni thread, anche quelli che non centrerebbero nulla con la questione (es.: quello sul perché il forum è deserto), si giunge inevitabilmente allo scontro tra i sostenitori (fan? ultras?) delle due filosofie, vorrei esporre il mio punto di vista, sperando di riuscire a convincere qualcuno e a evitare in futuro qualche scontro.
So che per qualcuno quello che scriverò è cosa ben nota, e mi scuso per essere poco originale; qua ci sono persone ben più preparate del sottoscritto.

Una premessa per sgomberare il campo: sono un estimatore di entrambe le filosofie automobilistiche del titolo.

Ed entro subito in materia: filosofie automobilistiche. Ecco il punto.
La produzione giapponese è figlia di quella cultura. Io non la conosco molto, ne ho avuto esperienza diretta solo in ambito industriale. Quindi una produzione che si rivolgeva in origine ad un mercato e ad una società che non premiano l?individualismo, bensì l?appartenenza a un gruppo. Di qui, la non necessità di troppi modelli e di troppe variazioni sul tema. E le relative organizzazione produttiva e approccio ingegneristico: poche varianti, poca varietà di componenti, un certo conservatorismo nella tecnica con continui e maniacali affinamenti successivi piuttosto che con stravolgimenti (non aggreditemi, il mio è un discorso sulla media, so bene che esistono le avanguardie e le eccellenze nel sol levante). E quindi ricadute favorevoli sulla qualità, determinate da magazzini ridotti, procedure di montaggio sempre uguali, gestione della linea più semplice, ecc. ecc. Insomma, la cosiddetta ?lean manufacturing?.
Egualmente, la produzione tedesca (e lo sarebbero anche quelle italiana e francese, se ce ne fossero i presupposti economici) è figlia di una cultura europea che mette al centro l?individuo, e da qui la sterminata gamma di modelli e loro varianti, con la possibilità di comporsi un?auto ?unica?, persino del colore creato personalmente. Tutto questo ha un costo, non solo economico, ma anche in termini di complessità della progettazione e della produzione, cui aggiungere magari una certa tendenza a rincorrere le novità in quanto di per se caratterizzanti. E quindi possibili problemi di qualità e affidabilità.
Dunque, che senso ha contrapporre i prodotti di due filosofie così differenti? Non è meglio guardarlo ed apprezzarli per quello che sono?
Apprezzare una GT-R come esempio di costruzione artigianale e dedizione quasi da samurai, o anche una semplice Yaris o Sirion come esempio di razionalità costruttiva, leggerezza nelle soluzioni e direi quasi ?geometricità?.
Ma anche apprezzare una Mercedes o una BMW per la sensazione che danno solamente standoci seduti dentro da fermi, le linee entusiasmanti, la possibilità di cucirsi il veicolo addosso.
Perché una cosa deve escludere l?altra? Chi ama la tecnica e le auto può e deve essere in grado di apprezzare a tutto tondo sia una filosofia che l?altra.
Il mio è un discorso forse un po? troppo semplificativo, e si potrebbe o dovrebbe andare più a fondo (Lexus dove la mettiamo?) e analizzare i vari momenti storici (non sempre è stato così), ma spero di aver dato un contributo a stemperare un po? le polemiche e a eliminare questa assurda contrapposizione.
Buona domenica

Aggiungerei pure.....Un conto e' stimare il propio prodotto,
( se uno lo compra, avra' le sue ragioni del resto ),
un conto e' dare addosso a quello degli altri
Non ricordo di sostenitori della causa Tedesca che si inserivano regolarmente in Toy, Subaru, Lexus.....
Ricordo invece il contrario, specie Vs Audi,e che avveniva con una certa frequenza.
E....si puo' sempre andare a verificare ;)
 
arizona77 ha scritto:
PalmerEldrich ha scritto:
Lungi da me sollevare flame, dato che l?argomento è di quelli caldi.
Ma proprio perché in quasi ogni thread, anche quelli che non centrerebbero nulla con la questione (es.: quello sul perché il forum è deserto), si giunge inevitabilmente allo scontro tra i sostenitori (fan? ultras?) delle due filosofie, vorrei esporre il mio punto di vista, sperando di riuscire a convincere qualcuno e a evitare in futuro qualche scontro.
So che per qualcuno quello che scriverò è cosa ben nota, e mi scuso per essere poco originale; qua ci sono persone ben più preparate del sottoscritto.

Una premessa per sgomberare il campo: sono un estimatore di entrambe le filosofie automobilistiche del titolo.

Ed entro subito in materia: filosofie automobilistiche. Ecco il punto.
La produzione giapponese è figlia di quella cultura. Io non la conosco molto, ne ho avuto esperienza diretta solo in ambito industriale. Quindi una produzione che si rivolgeva in origine ad un mercato e ad una società che non premiano l?individualismo, bensì l?appartenenza a un gruppo. Di qui, la non necessità di troppi modelli e di troppe variazioni sul tema. E le relative organizzazione produttiva e approccio ingegneristico: poche varianti, poca varietà di componenti, un certo conservatorismo nella tecnica con continui e maniacali affinamenti successivi piuttosto che con stravolgimenti (non aggreditemi, il mio è un discorso sulla media, so bene che esistono le avanguardie e le eccellenze nel sol levante). E quindi ricadute favorevoli sulla qualità, determinate da magazzini ridotti, procedure di montaggio sempre uguali, gestione della linea più semplice, ecc. ecc. Insomma, la cosiddetta ?lean manufacturing?.
Egualmente, la produzione tedesca (e lo sarebbero anche quelle italiana e francese, se ce ne fossero i presupposti economici) è figlia di una cultura europea che mette al centro l?individuo, e da qui la sterminata gamma di modelli e loro varianti, con la possibilità di comporsi un?auto ?unica?, persino del colore creato personalmente. Tutto questo ha un costo, non solo economico, ma anche in termini di complessità della progettazione e della produzione, cui aggiungere magari una certa tendenza a rincorrere le novità in quanto di per se caratterizzanti. E quindi possibili problemi di qualità e affidabilità.
Dunque, che senso ha contrapporre i prodotti di due filosofie così differenti? Non è meglio guardarlo ed apprezzarli per quello che sono?
Apprezzare una GT-R come esempio di costruzione artigianale e dedizione quasi da samurai, o anche una semplice Yaris o Sirion come esempio di razionalità costruttiva, leggerezza nelle soluzioni e direi quasi ?geometricità?.
Ma anche apprezzare una Mercedes o una BMW per la sensazione che danno solamente standoci seduti dentro da fermi, le linee entusiasmanti, la possibilità di cucirsi il veicolo addosso.
Perché una cosa deve escludere l?altra? Chi ama la tecnica e le auto può e deve essere in grado di apprezzare a tutto tondo sia una filosofia che l?altra.
Il mio è un discorso forse un po? troppo semplificativo, e si potrebbe o dovrebbe andare più a fondo (Lexus dove la mettiamo?) e analizzare i vari momenti storici (non sempre è stato così), ma spero di aver dato un contributo a stemperare un po? le polemiche e a eliminare questa assurda contrapposizione.
Buona domenica

Aggiungerei pure.....Un conto e' stimare il propio prodotto,
( se uno lo compra, avra' le sue ragioni del resto ),
un conto e' dare addosso a quello degli altri
Non ricordo di sostenitori della causa Tedesca che si inserivano regolarmente in Toy, Subaru, Lexus.....
Ricordo invece il contrario, specie Vs Audi,e che avveniva con una certa frequenza.
E....si puo' sempre andare a verificare ;)

Parole sante... Tutte le settimane usciva un post contro gli Audisti...
Ho pensino pensato di venderla, ma poi quando vedo le Jap, mi passa subito il pensiero...
Ps: persino il mio collega, persona pacata, appena preso la sua Auris ibrida ha iniziato a snocciolare giornalmente le sue medie sul consumo di carburante, arrivando fino ai 30 al litro in città...
Ma siamo così stupidi da non capire che loro sono il top? :D
 
Bravo si la contrapposizione non ha senso.l.ha senso confrontare l'auris con la golf ,la rav con il q3 ...esiste un confronto tra auto e singoli modelli .se possibile farlo ,ma non genericamente una casa contro un'altra o uno stato contro l'altro.l.non siamo mica sul risiko ;)
 
arizona77 ha scritto:
PalmerEldrich ha scritto:
Lungi da me sollevare flame, dato che l?argomento è di quelli caldi.
Ma proprio perché in quasi ogni thread, anche quelli che non centrerebbero nulla con la questione (es.: quello sul perché il forum è deserto), si giunge inevitabilmente allo scontro tra i sostenitori (fan? ultras?) delle due filosofie, vorrei esporre il mio punto di vista, sperando di riuscire a convincere qualcuno e a evitare in futuro qualche scontro.
So che per qualcuno quello che scriverò è cosa ben nota, e mi scuso per essere poco originale; qua ci sono persone ben più preparate del sottoscritto.

Una premessa per sgomberare il campo: sono un estimatore di entrambe le filosofie automobilistiche del titolo.

Ed entro subito in materia: filosofie automobilistiche. Ecco il punto.
La produzione giapponese è figlia di quella cultura. Io non la conosco molto, ne ho avuto esperienza diretta solo in ambito industriale. Quindi una produzione che si rivolgeva in origine ad un mercato e ad una società che non premiano l?individualismo, bensì l?appartenenza a un gruppo. Di qui, la non necessità di troppi modelli e di troppe variazioni sul tema. E le relative organizzazione produttiva e approccio ingegneristico: poche varianti, poca varietà di componenti, un certo conservatorismo nella tecnica con continui e maniacali affinamenti successivi piuttosto che con stravolgimenti (non aggreditemi, il mio è un discorso sulla media, so bene che esistono le avanguardie e le eccellenze nel sol levante). E quindi ricadute favorevoli sulla qualità, determinate da magazzini ridotti, procedure di montaggio sempre uguali, gestione della linea più semplice, ecc. ecc. Insomma, la cosiddetta ?lean manufacturing?.
Egualmente, la produzione tedesca (e lo sarebbero anche quelle italiana e francese, se ce ne fossero i presupposti economici) è figlia di una cultura europea che mette al centro l?individuo, e da qui la sterminata gamma di modelli e loro varianti, con la possibilità di comporsi un?auto ?unica?, persino del colore creato personalmente. Tutto questo ha un costo, non solo economico, ma anche in termini di complessità della progettazione e della produzione, cui aggiungere magari una certa tendenza a rincorrere le novità in quanto di per se caratterizzanti. E quindi possibili problemi di qualità e affidabilità.
Dunque, che senso ha contrapporre i prodotti di due filosofie così differenti? Non è meglio guardarlo ed apprezzarli per quello che sono?
Apprezzare una GT-R come esempio di costruzione artigianale e dedizione quasi da samurai, o anche una semplice Yaris o Sirion come esempio di razionalità costruttiva, leggerezza nelle soluzioni e direi quasi ?geometricità?.
Ma anche apprezzare una Mercedes o una BMW per la sensazione che danno solamente standoci seduti dentro da fermi, le linee entusiasmanti, la possibilità di cucirsi il veicolo addosso.
Perché una cosa deve escludere l?altra? Chi ama la tecnica e le auto può e deve essere in grado di apprezzare a tutto tondo sia una filosofia che l?altra.
Il mio è un discorso forse un po? troppo semplificativo, e si potrebbe o dovrebbe andare più a fondo (Lexus dove la mettiamo?) e analizzare i vari momenti storici (non sempre è stato così), ma spero di aver dato un contributo a stemperare un po? le polemiche e a eliminare questa assurda contrapposizione.
Buona domenica

Aggiungerei pure.....Un conto e' stimare il propio prodotto,
( se uno lo compra, avra' le sue ragioni del resto ),
un conto e' dare addosso a quello degli altri
Non ricordo di sostenitori della causa Tedesca che si inserivano regolarmente in Toy, Subaru, Lexus.....
Ricordo invece il contrario, specie Vs Audi,e che avveniva con una certa frequenza.
E....si puo' sempre andare a verificare ;)

Guarda neppure troppo tempo fa un Mod in quota VAG ci ha lasciato le penne dopo aVer gettato benzina sul fuoco in una room "jappa", "just for records eh?" :lol:
 
Non sapevo.....
( non leggo in casa altrui, lo feci allora un paio di volte
appunto per vedere se.... ) :D
e se e' Lui, pensavo per altri motivi.
Tipo aver preso la cosa troppo sul serio.
Detto questo....
Ai tempi " ruggenti "....
:D Era paro paro come da citazione sopra " ;)
 
matteomatte1 ha scritto:
un Mod in quota VAG
onestamente, di Mod in quota di qualcuno non mi è mai risultato.
né che ci siano delle quote.

non avrei accettato l'incarico, e se pensi di essere stato in quota di qualcuno per tutti gli anni in cui (con mio piacere, e con mio personale rincrescimento quando hai deciso diversamente) hai condiviso con me il servizio, me ne meraviglio molto perché non l'avrei creduto

l'unico mod che, a posteriori e con sorpresa di tutti, si è saputo avesse un rapporto preferenziale con una Casa le penne le ha lasciate per tutt'altri motivi, molto tempo fa, come tu sai.
 
belpietro ha scritto:
matteomatte1 ha scritto:
un Mod in quota VAG
onestamente, di Mod in quota di qualcuno non mi è mai risultato.
né che ci siano delle quote.

non avrei accettato l'incarico, e se pensi di essere stato in quota di qualcuno per tutti gli anni in cui (con mio piacere, e con mio personale rincrescimento quando hai deciso diversamente) hai condiviso con me il servizio, me ne meraviglio molto perché non l'avrei creduto

l'unico mod che, a posteriori e con sorpresa di tutti, si è saputo avesse un rapporto preferenziale con una Casa le penne le ha lasciate per tutt'altri motivi, molto tempo fa, come tu sai.

Antonio, vedendo le ultime nomine qualche dubbio è lecito porselo...
 
matteomatte1 ha scritto:
belpietro ha scritto:
matteomatte1 ha scritto:
un Mod in quota VAG
onestamente, di Mod in quota di qualcuno non mi è mai risultato.
né che ci siano delle quote.

non avrei accettato l'incarico, e se pensi di essere stato in quota di qualcuno per tutti gli anni in cui (con mio piacere, e con mio personale rincrescimento quando hai deciso diversamente) hai condiviso con me il servizio, me ne meraviglio molto perché non l'avrei creduto

l'unico mod che, a posteriori e con sorpresa di tutti, si è saputo avesse un rapporto preferenziale con una Casa le penne le ha lasciate per tutt'altri motivi, molto tempo fa, come tu sai.

Antonio, vedendo le ultime nomine qualche dubbio è lecito porselo...
tu puoi porti i dubbi che vuoi.
io so perfettamente di non essere in quota di nessuno, che non mi risulta che esistano delle quote (e non sono tra i mod esattamente l'ultimo arrivato) e che nessuno mi ha mai posto una questione simile.

se sei stato anni tra noi essendo a conoscenza di una cosa simile e non ci hai mai detto nulla non ci fai una bella figura e anche personalmente a me non fa piacere.
se invece non ti risultava allora che ci stavi dentro, non vedo proprio come possa risultarti l'opposto ora che ne sei uscito.

mi piacerebbe che chiarissi questa cosa, perché io a fare la parte del "in quota" non mi trovo a mio agio e credo che anche gli altri abbiano diritto alla stessa considerazione
 
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