<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Futuro Toyota; Facciamo il punto | Page 13 | Il Forum di Quattroruote

Futuro Toyota; Facciamo il punto

Toyota vuole un mondo sempre più 100% hybrid
Sfrutterà massicciamente l'idrogeno.

Toyota - Toyota ha le idee ben chiare sul futuro della mobilità sostenibile. Andrea Carlucci, ad di Toyota Italia, ad Ecomondo 2015, in corso di svolgimento a Rimini, ha fatto il punto sulle linee guida per i prossimi anni e le nuove sfide per il futuro del marchio nipponico.

Ad Ecomondo 2015, il tradizionale appuntamento fieristico nel quale imprese, associazioni, specialisti e privati si confrontano sui temi della green economy e i sui business connessi allo sviluppo sostenibile, Toyota lancia una nuova sfida: avere un mondo sempre più 100 % hybrid, che possa sfruttare l?idrogeno per la salvaguardia del pianeta e per il raggiungimento degli obiettivi per il 2050. Andrea Carlucci, Amministratore Delegato Toyota Motor Italia, nel corso della Main Conference di Ecomondo, promossa da H2R Mobilità e Sostenibilità, ha chiarito le linee guida per i prossimi anni e le nuove sfide per il futuro del marchio nipponico.
Andrea Carlucci si è soffermato, in particolare, sull?importanza del lavoro di Toyota per il miglioramento della qualità dell?ambiente e del benessere delle persone. ?Lo facciamo perché Toyota crede nella Smart Innovation.? ha dichiarato Carlucci. ?Generiamo innovazione e l?ibrido ne è la prima testimonianza, mentre l?idrogeno è la realtà attuale, e la mettiamo al servizio di tutti.? Da qui ai prossimi anni, entro il 2020, il marchio giapponese mira, dunque, a considerare l?ibrido sempre più centrale e importante, non solo nella politica aziendale, ma anche e soprattutto nella filosofia di vita delle persone. ?Il nostro obiettivo è, infatti, quello di raggiungere i 15 milioni di vetture Hybrid a livello globale.? ha aggiunto l?ad di Toyota Italia.
Per il 2050, Toyota proverà a diminuire la media globale delle emissioni di anidride carbonica del 90%, rispetto alla sua media del 2010, ad azzerare le emissioni di CO2 che derivano dal ciclo di vita della vettura e a raggiungere impianti di produzione a zero emissioni. ?Sono sfide decisive che ci conducono a un punto di svolta: la salvaguardia e il miglioramento dell?intero pianeta.? ha detto Carlucci. Per farlo Toyota sfrutterà l?idrogeno e qui scende in campo la Mirai, la prima berlina a celle combustibile alimentata a idrogeno. Attualmente Mirai è venduta in Giappone e in Danimarca, Gran Bretagna e Germania, nonché Belgio da inizio prossimo anno. ?Toyota ha un?idea molto ambiziosa per l?Italia.? conclude l?ad. ?Creare una lunga autostrada dell?idrogeno anche se, ad oggi, partiamo da zero. Vogliamo portare Mirai nel nostro paese, ma al momento l?Italia non è dotata di infrastrutture per il rifornimento, a parte Bolzano, che possiede uno statuto autonomo, e non ha una legge adeguata che ne consenta lo sviluppo. Siamo intenzionati a proseguire nel nostro impegno, ma ci rendiamo conto che da solo non basta. E? per questo che richiediamo l?intervento delle Istituzioni. L?idrogeno è l?unica risorsa che, nel lungo termine, potrà garantire molte opportunità di sviluppo dell?economia italiana e dell?intera società?.

http://tinyurl.com/p9bt2cy
 
Per il gruppo Toyota si parla di circa 8 milioni di vetture ibride vendute nel mondo dal momento dell?introduzione di questo tipo di propulsione sulla Prius. Nel solco di questa scelta tecnica ben definita, per ora non si parla di puntare su veicoli elettrici come si è visto nel caso del gruppo Audi-VW. La voglia di sfidare la Tesla non sembra avere sinora sfiorato i responsabili del colosso giapponese, ai vertici mondiali quando si parla di produzione e vendite di automobili. La Toyota batte invece strade diverse, come dimostra il lancio della Mirai a celle di combustibile, in vendita da dicembre in Giappone.

LA SUA DIFFUSIONE, e quella di veicoli simili, dipende da un inevitabile ampliamento della rete di distribuzione dell?idrogeno, notoriamente il combustibile utilizzato per ricavare energie dalle cosiddette fuel cell. Proprio per questo, la Mirai sarà importata inizialmente solo in Germania, Danimarca e Gran Bretagna dove il gas è più facilmente reperibile. Secondo gli uomini della Toyota il successo dell?ibrido con motori a benzina è indiscutibile grazie a 1 milione di auto vendute negli ultimi dieci mesi nel mondo. Non sorprende dunque che nello stand di Francoforte la reginetta sia stata la nuova Prius, giunta alla quarta generazione. Introdotta nel 1997 in Giappone, è stata venduta in oltre 3,5 milioni di esemplari nel mondo. Senza scostarsi dall?impostazione estetica precedente, la vettura si presenta con una linea spigolosa ma è più bassa e larga.

http://tinyurl.com/pnp4evv
 
Toyota, un piano per la mobilità sostenibile.

La Toyota annuncia come intende raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti dalla Conferenza sul clima di Parigi.

UN PIANO LUNGO 35 ANNI - La Conferenza della Nazioni Unite sul clima da poco conclusa a Parigi, la COP21, ha approvato un documento con ambiziosi obiettivi, come il contenimento dell'aumento della temperatura globale entro gli 1,5 gradi centigradi. Un limite che impone necessariamente il drastico contenimento delle emissioni di CO2 in atmosfera in tutti i settori, compreso quello automobilistico. Un sfida impegnativa che richiede una lunga pianificazione come quella prevista da Toyota per i prossimi 35 anni orientata a ridurre entro il 2050 il rilascio di gas serra della propria gamma del 90% rispetto ai valori del 2010.

HYBRID E FUEL CELL - Il piano di Toyota per raggiungere il taglio del 90% della CO2 al tubo di scarico punta con decisione alle tecnologie Hybrid e fuel cell. La prima consente, come dimostrato dalla quarta generazione Prius accreditata di un consumo di 3,0 l/100 km e di emissioni di CO2 di 70 grammi/km, di ridurre l'uso dei derivati del petrolio e, di conseguenza, dei gas serra rilasciati dalla combustione. La seconda di fare a meno del greggio grazie all'impiego dell'idrogeno, possibilmente prodotto da elettrolisi con impiego di elettricità proveniente da fonti rinnovabili per rendere l'intero ciclo effettivamente a zero emissioni. Una strada, quest'ultima, già avviata con la Mirai in vendita, per il mercato europeo, in Germania, Gran Bretagna, Danimarca e Belgio, e con l'impegno di promuovere la diffusione della rete H2 anche in altri Paesi, Italia inclusa. A favore della diffusione delle auto a idrogeno è pure la decisione di rendere disponibili i brevetti Toyota (qui per saperne di più) sulle tecnologie fuel cell e sullo sviluppo di stazioni di rifornimento di H2.

STABILIMENTI ?PULITI? - Il percorso immaginato dai responsabili Toyota per una mobilità sostenibile prevede obiettivi intermedi, il primo del quale è datato 2020. Entro tale data la dirigenza giapponese si prefigge di avere vendite annuali di modelli Hybrid di 1,5 milioni e di raggiungere il traguardo delle 15 milioni di unità consegnate, nonché di abbassare di oltre 22 punti percentuali la media delle emissioni dei nuovi modelli. Per le vetture fuel cell il piano prevede di raggiungere vendite annuali di almeno 30.000 auto a livello mondiale a partire dal 2020. A rafforzare la strategia del marchio delle tre ellissi verso la mobilità sostenibile è pure il desiderio di ?azzerare qualsiasi emissione di CO2 dal ciclo di vita della vettura comprese quelle derivanti dalla produzione di materiali e componenti, e raggiungere impianti di produzione a zero emissioni entro il 2050?.

http://tinyurl.com/zd5fwku
 
Intelligenza artificiale, il nuovo centro si svela al CES 2016.

Toyota, e l'intelligenza artificiale: un binomio che da un mese ha preso le sembianze del TRI (Toyota Research Institute), centro dedicato al futuro voluto nientemeno che dal presidente Akio Toyoda. Finora, i piani della struttura sono rimasti essenzialmente riservati, ma a quanto pare la Casa entrerà nei dettagli il prossimo 5 gennaio, durante il CES 2016.

Un passo avanti. Oltre a mostrare nuovi soluzioni per l'auto connessa, a Las Vegas Toyota approfondirà quello che si annuncia già come uno dei punti più avanzati della ricerca in ambito automotive e non solo: il campo d'azione del TRI, infatti, spazierà dalla robotica ai big data, dalla ricerca scientifica fino alla nuova mobilità. Due le sedi, a Palo Alto (vicino al campus della Stanford) e nei pressi del Massachusetts Institute of Technology: sono previsti progetti con entrambi gli atenei, mentre l'investimento complessivo è di un miliardo di dollari in cinque anni. Al CES sarà presente Gill Pratt, Executive Technical Advisor di Toyota e direttore del TRI: il manager, assunto pochi mesi fa, è stato il responsabile della Robotics Challenge della Darpa, l'agenzia governativa del Dipartimento della Difesa Usa che si occupa di nuove tecnologie militari.

http://tinyurl.com/oyy8emv
 
Toyota, entro il 2020 almeno 30.000 auto ad idrogeno

Per ridurre l'inquinamento la Casa giapponese punta su ibrido e Mira.

In queste settimane si è respirato un clima caldo e non solo per effetto del gas serra, ma anche per le accese discussioni che hanno coinvolto i rappresentati dei Paesi di tutto il mondo alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, la COP21. Per salvare il pianeta e non sforare i 1,5° Celsius di aumento massimo della temperatura indicati dai big del mondo a Parigi, anche le auto dovranno abbattere drasticamente le emissioni inquinanti e se c'è chi, come Nissan e Renault - partner ufficiale della COP21 - che punta sull'elettrico, altri costruttori hanno scelto strade alternative. E' il caso di Toyota, che ha deciso di non limitarsi all'accordo dell'ONU, ma rilanciare arrivando al 90% di emissioni di CO2 in meno sulla media globale entro il 2050.
La strada scelta dal gruppo giapponese per raggiungere questo traguardo non è nuova e passa dall'idrogeno. Dopo aver lanciato la tecnologia ibrida nel 1997 con la presentazione della prima Prius, Toyota ora scommette sull'idrogeno e sulla sua Mirai, prevedendo di riuscire ad arrivare a quota 30.000 auto ad idrogeno circolanti entro il 2020. E' probabile quindi che la tecnologia delle celle a combustibile sarà applicata anche ad altri modelli della gamma giapponese, mentre i grossi numeri li continueranno a fare le auto ibride che entro quell'anno saranno 1,5 milioni. Queste le stime di Toyota, che punta inoltre a lavorare sui suoi propulsori per ridurre del 22% la media delle emissioni di CO2 entro la stessa data. Ci aspetta un futuro a pane ed idrogeno?

http://tinyurl.com/ohw8ehl
 
Toyota mappa le strade in tempo reale.

Al CES di Las Vegas debutta un sistema fondamentale per la guida autonoma.

L'automobile di oggi è sempre più carica di elettronica, ma quella di domani a guida autonoma lo sarà anche di più per poter affrontare il traffico reale in totale sicurezza. Per rendere possibile l'arrivo delle prime auto senza pilota già nel 2020 occorre che le mappe stradali siano aggiornate in tempo reale e non con una cadenza molto più lunga come accade oggi, motivo per cui Toyota ha pensato di sviluppare un nuovo sistema di mappatura in tempo reale ottenuta con le telecamere di bordo delle auto. Il nuovo "Map Generation System" che verrà presentato da Toyota al CES di Las Vegas (6-9 gennaio 2016) permetterà di avere rappresentazioni ultra precise delle strade e del loro stato di manutenzione e transitabilità, informazioni in tempo reale utili a tutte le auto con o senza pilota. Insomma, l'internet delle cose sta arrivando con prepotenza anche nel traffico.

Il sistema sviluppato da Toyota si basa sulle telecamere anteriori ormai installate su moltissime vetture e utilizzate per leggere segnali stradali, gestire il cruise control adattivo, rilevare pedoni e monitorare in vari modi la strada davanti, il tutto unito al GPS satellitare e un sistema connesso che trasmette tutti i dati registrati ad un centro di elaborazione. Da qui i dati raccolti automaticamente dalle auto in circolazione sono inviati sul cloud per generare immagini ad alta precisione delle strade, comprensive di sensi unici, limiti di velocità e deviazioni temporanee, con margine di errore massimo di 5 cm. Toyota intende applicare questa tecnologia alle auto a guida autonoma che saranno su strada nel 2020, elemento centrale di tutto il sistema che verrà inizialmente sperimentato sulle autostrade e poi sulla viabilità ordinaria.

http://tinyurl.com/zhzz7e9
 
Non voglio aprire un altro post allarmante, ma qui devo e posso scrivere quella che è una recente (di ieri) testimonianza rlasciata da un utente (tassista in quel di Pistoia) che ha già problemi col nuovo motore 1600 BMW carrozzato su una Verso.

Parliamo di 90.000 km e dei problemi (noti) che hanno affranto questo motore N47 (morto che parla).
GRUPPO CATENA DISTRIBUZIONE KO!

Questo è un problema per il futuro Toyota.
Aver tolto i suoi motori (definiti due tempi per l'eccessivo consumo di olio) per passare a Bmw che si sa...sono cagionevoli nel gruppo catena...non è stata una buona mossa tecnica.

Mi chiedo: ma se lo sappiamo noi che siamo automobilisti da tastiera...come fanno a non saperlo loro, che sono invece tecnici motoristici d'eccellenza?
Allora io dico che qualcosa non va...no...è impossibile che BMW abbia continuato a dare motori non rivisti o di cui non ha migliorato nulla, e quindi ancora affetti da questa debolezza progettuale, e che Toyota li abbia messi sulla propria gamma.

Non posso linkare (per regolamento) l'articolo in questione perchè è scritto su un sito automobilistico della marca TOYOTA (Tm....), ovviamente, (italiano)...ma tant'è!

Futuro Toyota, coi motori Bmw, la vedo dura.

IO spero che qualcuno della Toyota legga e si renda conto che un passaparola negativo o di paura, e che blocchi le vendite di questi motori su Toyota.

Insomma...attenzione che se uno passa per google prima di comprare una Toyota biemmevuizzata...non credo che la compri.
Mi scuso se scrivo in un post di odi e di lodi del brand...ma a volte queste parole sono più un'opportunità che un problema.
Io nella vita cerco le critiche e non le lodi. ;)

E come BMW sia, tra l'altro, uscita fuori (già da tempo) con un bollettino tecnico che riconosce il problema e da pure le istruzioni in merito per il lavoro da effettuare.
Garantendo un cambiamento tecnico dei motori post 2012...che di fatto mi sa che non ha portato miglioramenti.

http://www.bmwnews.it/problema-catena-di-distribuzione-propulsore-n47-ecco-le-procedure/
 
eppure si diceva che queste problematiche fossero state risolte da qualche anno oramai (2011?)...

ad ogni modo sono proprio dell'avviso che sarebbe stato certamente più opportuno riportare ciò in un thread apposito in quanto se da una parte avrebbe avuto maggior risalto e quindi eventuale utilità... dall'altra non si andrebbe troppo ot...
 
XPerience74 ha scritto:
eppure si diceva che queste problematiche fossero state risolte da qualche anno oramai (2011?)...

ad ogni modo sono proprio dell'avviso che sarebbe stato certamente più opportuno riportare ciò in un thread apposito in quanto se da una parte avrebbe avuto maggior risalto e quindi eventuale utilità... dall'altro non si andrebbe troppo ot...
Sono d'accordo, non vale la pena continuare (però sempre futuro è) perchè questo è un bel thread!
Non roviniamolo con brutte storie.
Scusami.
IO una volta ammiravo TOYOTA in modo quasi religioso.
Sto perdendo la fede
 
notizia invero un po "stagionata"...

Sistemi di infotainment:
Toyota sbarra la strada ad Apple e Google.

Un accordo con Ford che sancisce nei fatti una mossa ostile nei confronti di Google e Apple, e dei rispettivi standard Android Auto e CarPlay, sempre più dominanti nell'infotainment a quattro ruote: la Toyota ha reso noto di aver raggiunto un'intesa con i colleghi di Dearborn per sviluppare e portare sui propri modelli stradali lo SmartDeviceLink di Livio, già in uso dall'Ovale Blu. "Costruttori e sviluppatori di app saranno i benvenuti nella collaborazione", affermano oggi i giapponesi.

Toyota gioca la carta della sicurezza. La piattaforma, di tipo open-source, viene promossa come un'alternativa più sicura rispetto a quelle che oggi dominano il mercato: "Sviluppare un servizio di connettività più sicuro, e in grado di adattarsi meglio alle caratteristiche dell'auto, è esattamente il tipo di vantaggio e valore aggiunto che un Costruttore può offrire ai suoi clienti", ha affermato Shigeki Terashi, vicepresidente del Gruppo. "Ci aspettiamo che molte aziende condividano questa visione e partecipino alla collaborazione per il suo sviluppo", ha aggiunto Terashi.

Un'intesa costruita negli anni. La collaborazione tra Ford e Toyota, in realtà, viene da lontano: il primo memorandum tra i due Costruttori porta la data dell'agosto 2011, e lo scorso giugno era stato annunciato lo studio di fattibilità per l'adozione di SmartDeviceLink da parte del Gruppo giapponese. Oggi, conclusa definitivamente questa fase, è partita la cruciale campagna di "reclutamento" di nuovi potenziali partner.

L'invito dei giapponesi agli altri Costruttori. "Se più Costruttori adottassero l'Sdl, gli sviluppatori potrebbero creare più app compatibili per diversi sistemi di infotainment, il tutto in tempi più brevi", arringa oggi la Toyota. Che mostrerà la prima applicazione concreta dello standard sviluppato da Livio al Ces di Las Vegas, esponendo un suo modello dotato di SmartDeviceLink.

http://tinyurl.com/j5xpd8v
 
CES 2016, un dream team per il nuovo centro di intelligenza artificiale.

Scienziati, ingegneri, esperti di robotica, maghi dell'intelligenza artificiale, talenti dei big data e del cloud computing: sono i nuovi acquisti del Toyota Research Institute (TRI), il polo di ricerca high-tech voluto da Akio Toyoda e appena aperto negli Stati Uniti. Il "dream team" è stato annunciato al CES 2016 da Bill Pratt, Ceo del nuovo centro d'eccellenza.

Missione futuro. Il TRI ha due sedi, una a Palo Alto (vicino al campus della Stanford) e l'altra nei pressi del Massachusetts Institute of Technology: due vicini prestigiosi con cui Toyota ha già avviato delle partnership e di certo non scelti a caso: nel gruppo selezionato da Pratt, infatti, figurano diversi professori, presenti anche nell'advisory board. Il centro, incaricato di studiare il futuro per conto del colosso di Nagoya, richiederà un investimento di un miliardo di dollari in cinque anni: tra gli obiettivi più importanti, ci sono la creazione di un'auto "incapace di causare incidenti", una mobilità accessibile per quanti non sono in grado di guidare (ad esempio persone disabili o anziane) e l'accelerazione della ricerca scientifica attraverso l'applicazione delle teorie sull'intelligenza artificiale e il machine learning (l'apprendimento automatico).

I nuovi acquisti. Nel corso della sua lunga carriera, Pratt è stato anche responsabile della Robotics Challenge della Darpa: non è un caso, quindi, che alcuni responsabili del TRI provengano proprio dall'agenzia governativa che studia le nuove tecnologie per conto della Difesa americana. È il caso del nuovo Chief Operating Officer Eric Krotkov, o del responsabile del machine learning Larry Jacker, entrambi con un passato nella Defense Advanced Research Projects Agency. Un professore del Mit, John Leonard, è il nuovo responsabile della guida autonoma, mentre il cloud computing è stato affidato a James Kuffner, già a capo di Google Robotics. Acquisto "interno", invece, è Hiroshi Okajima, già general manager della Ricerca e Sviluppo di Toyota Motor Corporation.

La strada è ancora lunga. Durante il suo intervento, Pratt ha spiegato che la guida autonoma è ancora "lontana dal traguardo finale: il nostro team porta con sé decennni di esperienza e spingerà i confini della conoscenza umana nella computer science e nella robotica, ma siamo solo all'inizio". Secondo il Ceo, finora la mobilità umana è stata perlopiù migliorata da tecnologie "hardware": tuttavia, negli ultimi tempi il software e i dati sono diventati "sempre più importanti", fino ad assumere un ruolo di primo piano. Anche nell'automotive.

http://tinyurl.com/jr78muk
 
Guida autonoma
Toyota apre il terzo istituto di ricerca negli Usa.

Prosegue a grandi passi l?impegno di Toyota nello sviluppo dell?auto a guida autonoma. Quest?oggi il costruttore nipponico ha annunciato l?apertura negli Stati Uniti del terzo Toyota Research Institute, che sorgerà ad Ann Arbor, vicino all?Università del Michigan, con cui collaborerà finanziando la ricerca nel campo della guida autonoma e, più in generale, nell'intelligenza artificiale e nella robotica. Il nuovo impianto sarà inaugurato nel mese di giugno e impiegherà uno staff di circa 50 addetti. Si aggiunge a quelli di Palo Alto (che collabora con il campus di Stanford) e di Cambridge, sempre nel Michigan.

Investimento da un miliardo. Toyota ha investito attualmente circa un miliardo di dollari nello sviluppo dei suoi centri di ricerca, progettati per colmare il divario tra sperimentazione e sviluppo del prodotto. Alla base del progetto ci sono quattro obiettivi principali. Il primo step è migliorare la sicurezza generale delle automobili realizzando una vettura in grado di evitare un incidente - o comunque di renderlo altamente improbabile - a prescindere dall?abilità del conducente. Il secondo obiettivo è adoperarsi per rendere la guida accessibile anche a chi ha difficoltà o esigenze particolari, come disabili e anziani. Il terzo ?goal? è aiutare gli utenti a tradurre l'esperienza di Toyota passando dalla creazione di prodotti per la mobilità esterna in prodotti per la mobilità interna; lo spostamento di persone e merci in tutto il paese, dall'altra parte della città, o dall'altra parte della stanza.

Progetti e collaborazioni. Il quarto obiettivo del progetto è anche il più rilevante per il futuro dell?auto: accelerare la scoperta scientifica applicando le conoscenze sull?intelligenza artificiale e sull?apprendimento automatico. La speranza, in definitiva, è che i Toyota Research Insitute consentano di accelerare la ricerca scientifica in questo settore, riducendo i costi e migliorando le prestazioni dei sistemi di mobilità futuri. A questo scopo, oltre ai progetti con le università, la Toyota collabora attivamente anche con altre Case, aziende e laboratori di ricerca per lo sviluppo congiunto di nuove tecnologie di guida autonoma.

http://tinyurl.com/junj74n
 
Auto elettriche: le batterie innovative Toyota si caricano in 7 minuti

La nuova generazione di batterie agli ioni di litio sarà altamente efficiente stabile e si ricaricherà in tempi record, ma la strada è ancora lunga.

I ricercatori Toyota hanno messo a punto una nuova generazione di batterie agli ioni di litio basata su un elettrolita solido. Gli accumulatori con la nuova tecnologia potrebbero cambiare le sorti della mobilità elettrica, stabili e compatte possono fare il pieno in 7 minuti.

LA SVOLTA DELLO STATO SOLIDO

Un team di ricercatori Toyota dal 2011 è al lavoro per mettere a punto una nuova generazione di accumulatori agli ioni di litio. Il funzionamento delle attuali batterie Li-Ion si basa un elettrolita allo stato liquido, il quale può rendere gli accumulatori instabili, richiedendo inoltre una struttura contenitiva ingombrante e pesante. Il frutto del lavoro degli scienziati giapponesi sembra concretizzarsi in una batteria, la quale, secondo il Costruttore, risolverebbe non pochi problemi legati allo sviluppo della mobilità elettrica, a partire dai tempi di ricarica (per Mercedes è stupido produrre batterie in proprio). Grazie alla nuova tecnologia sarà possibile caricare le batterie in soli 7 minuti, inoltre aumentando la temperatura d'esercizio i tempi di ricarica si riducono ulteriormente, allineandosi a quelli dei supercondensatori.

MISCELE STABILI ED EFFICIENTI

Il lavoro degli ingegneri giapponesi si è concentrato nella ricerca e sviluppo di un elettrolita solido dalle spiccate caratteristiche di stabilità e conducibilità. Sono stati messi a punto due differenti elettroliti, uno più complesso, composto da una miscela di litio, fosforo, silicio, zolfo e cloro, e uno più semplice composto da litio, fosforo e zolfo. Il primo mix si è rivelato quello con la migliore conducibilità, con i tempi di ricarica più brevi e veloce nel fornire energia. La seconda miscela si è invece rivelata più stabile, sicura e idonea ad alti voltaggi. I due composti sono stati testati a lungo e in condizioni estreme e si mantengono stabili ed efficienti in un range di temperature compreso tra -30 e 100 gradi centigradi (leggi le nuove batterie litio-aria).

GRANDE CAPACITA' DOPO 500 RICARICHE

Con i due composti sono stati realizzati i primi prototipi di batterie, le quali hanno reagito in maniera soddisfacente alle prove di durata (leggi del robot che distribuisce batterie alle auto elettriche). Toyota ha comunicato che nonostante dopo il primo ciclo di ricarica la capacità, per via delle reazioni chimiche tra gli elementi, risulti ridotta del 10%, dopo 500 cicli questa si attesta al 75%. Inoltre gli accumulatori hanno dimostrato una bassa resistenza elettrica, consumando un'inezia durante i periodi di standby. La nuova tecnologia potrà avere un campo di applicazione molto vasto, spaziando dalla mobilità elettrica agli smartphone. La nuova generazione di batterie è ancora allo stadio sperimentale, Toyota sta proseguendo nello sviluppo ma non ha indicato tempi certi per il lancio dei nuovi accumulatori.

http://tinyurl.com/z8pxdk9
 
Toyota Connected, alleanza con Microsoft.

Toyota e Microsoft hanno dato vita ad una nuova società che si chiama Toyota Connected, in grado di sfruttare le competenze di Microsoft nella gestione ed elaborazione dei dati. Un primo passo per creare l?auto connessa alla rete cloud e trasformare l?automobile in qualcosa di più umano.

Toyota ha comunicato l?avvio di una collaborazione con Microsoft per l?elaborazione di un sistema di auto connessa con la rete. L?accordo tra i due è stato siglato con la creazione di Toyota Connected, che sfrutterà ovviamente le competenze di Microsoft nella gestione dei dati via cloud. Da base farà Microsoft Azure, per poter creare un sistema predittivo delle abitudini e servizi intuitivi. Avete presente quando il vostro telefono vi dice quanto tempo ci mettete ad arrivare a casa da una posizione? Il discorso è simile, e per certi versi inquietante.

Toyota Connected avrà la base in Texas, a Plano, e beneficerà di una parte del miliardo di dollari messo in campo da Toyota per sviluppare nuove piattaforme per il comparto R&D. Questo genere di iniziative puntano a dare un aspetto umano alla guida, almeno secondo le intenzioni di Toyota.

Un altro esempio può essere quello in cui un guidatore, tifoso di una squadra di calcio in particolare e che si stia dirigendo allo stadio, può far prenotare un parcheggio dalla sua auto in totale autonomia. Questo genere di iniziative tra colossi dell?informatica e dell?auto non è una novità, ovviamente, ma sta raggiungendo livelli sempre più elevati mano a mano che gli attori principali dei due mercati realizzano che l?auto connessa sarà la prossima rivoluzione del mondo automotive.

http://tinyurl.com/jlm3rhg
 
Toyota e UMTRI insieme per lo sviluppo dell?auto connessa.

Pochi giorni dopo l?annuncio dell?incremento degli investimenti sulla MCity di Ann Arbor, la città costruita nel Michigan per lo sviluppo delle tecnologie per la guida autonoma, Toyota ha annunciato una collaborazione con l?Istituto per la Ricerca dei Trasporti dell?Università del Michigan (UMTRI), con lo scopo preciso di trasformare le strade della cittadina di Ann Arbor nel più grande schieramento di veicoli e infrastrutture per la guida autonoma e connessa.

Come sappiamo, la tecnologia dei veicoli connessi permette alle vetture di comunicare tra loro da remoto, consentendo nelle versioni più avanzate anche la comunicazione tra veicoli e infrastrutture come, per esempio, i semafori.
L?AACVTE (Ann Arbor Connected Vehicle Test Environment) è una implementazione delle tecnologie dell?auto connessa e autonoma in una città realistica, costruita nella periferia di Ann Arbor, nel sud del Michigan, negli USA, finanziata da numerosi costruttori tra cui Ford e, appunto, Toyota.
La collaborazione tra UMTRI e Toyota, insieme al Dipartimento federale dei Trasporti (US DOT), consentirà di esplorare in condizioni di vita reale le tecnologie per i veicoli connessi. Il progetto vede come necessarie nuovi esemplari di automobili, nuovi conducenti che effettuino analisi o correzioni e tanti, tanti kilometri di test su strada.

Toyota fornirà nuovi veicoli dotati di dispositivi in grado di connettere veicoli e infrastrutture tra loro (V2V e V2I) , con l?obiettivo di mettere in circolazione oltre 5.000 veicoli nell?area di Ann Arbor. Questa iniziativa è l?ultimo step in previsione di uno sviluppo delle auto connesse a livello nazionale/federale.

Ogni veicolo di Toyota sarà dotato di un dispositivo installato in una piccola scatola nascosta nel bagagliaio, con due piccole antenne per la trasmissione dei dati. Questo device trasmetterà in continuazione dati su posizione e velocità tra un veicolo e l?altro: questi dati verranno poi analizzati in contemporanea dalle infrastrutture, grazie ad altri dispositivi posizionati negli incroci e ai lati della strada.

Il risultato di questi studi permetterà ai partecipanti e al US DOT di entrare in possesso di dati e informazioni che garantiranno uno sviluppo delle future tecnologie V2V e V2I, con lo scopo di aumentare la sicurezza dei passeggeri e degli altri utenti della strada.

http://tinyurl.com/jrhoy5x
 
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